Source: The Holy See in Italian
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Roma (Agenzia Fides) – Essere “missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace”: di questo ha bisogno il mondo di oggi, lacerato da guerre e divisioni. Di giovani portati a costruire le loro relazioni e basare le proprie scelte, “radicali e piene di significato”, come il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosa, su quella roccia che è “l’amore di Dio”. Questa la consegna che Papa Leone XIV ha donato alla moltitudine di giovani (circa un milione) giunti a Roma per celebrare il loro Giubileo particolare. Il luogo è lo stesso dove 25 anni fa, giovani di tutto il mondo si radunarono assieme a Giovanni Paolo II: la spianata di Tor Vergata. A testimonianza di quello storico evento resta oggi una grande croce di ferro, la stessa attorno alla quale oggi, i ragazzi provenienti da 146 Paesi, si sono stretti fin dalle prime ore della mattinata.A piedi, percorrendo cinque chilometri sotto il sole, dopo aver attraversato nei giorni scorsi le Porte Sante ed essersi confessati al Circo Massimo, tra canti e momenti di riflessione, hanno atteso l’arrivo del Pontefice. Leone XIV, giunto in elicottero dopo aver sorvolato l’area colorata da migliaia di bandiere e striscioni, ha salutato i giovani percorrendo in papamobile i vari settori. Poi, presa in mano la croce del Giubileo, accompagnato da un gran numero di ragazzi e ragazze, ha raggiunto il palco dove è stato allestito l’altare.Il silenzio ha preso subito il posto degli applausi e delle acclamazioni mentre tre giovani hanno posto tre domande, in spagnolo, italiano e inglese, al Successore di Pietro. Tre quesiti incentrati su altrettante tematiche che sono cruciali per le nuove generazioni del nostro tempo: l’amicizia, il coraggio di fare scelte che segnano il percorso di vita e come incontrare oggi Cristo Risorto, in un mondo che rende tutto incerto. Sull’amicizia, il Pontefice ha fatto notare, parlando in lingua spagnola, che “relazioni con altre persone sono indispensabili per ciascuno di noi. La nostra vita inizia grazie a un legame ed è attraverso legami che noi cresciamo”. E tra le molte connessioni culturali che caratterizzano la nostra vita, un ruolo centrale lo occupano internet e i media che, come diceva Papa Francesco, rappresentano “una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio tra le persone”. Ma, ha ammonito Leone XIV, “questi strumentirisultano però ambigui quando sono dominati da logiche commerciali e da interessi che spezzano le nostre relazioni in mille intermittenze. Quando lo strumento domina sull’uomo, l’uomo diventa uno strumento: sì, strumento di mercato, merce a sua volta. Solo relazioni sincere e legami stabili fanno crescere storie di vita buona”. Ricordando la vita di Sant’Agostino e la sua “giovinezza burrascosa”, il Pontefice ha ricordato che il Santo Vescovo d’Ippona “ha trovato un’amicizia sincera incontrando chi già lo stava cercando: Gesù Cristo. L’amicizia con Cristo, che sta alla base delle fede, non è solo un aiuto tra tanti altri per costruire il futuro: è la nostra stella polare”Rispondendo poi in lingua italiana alle domanda posta da una giovane su dove trovare il coraggio per operare scelte che rendano davvero liberi, il Vescovo di Roma ha fatto notare che “la scelta per eccellenza è la decisione per la nostra vita: quale uomo vuoi essere? Quale donna vuoi essere? A scegliere si impara attraverso le prove della vita, e prima di tutto ricordando che siamo stati scelti. All’origine di noi stessi non c’è stata una nostra decisione, ma un amore che ci ha voluti”. E il “coraggio per scegliere viene dall’amore, che Dio ci manifesta in Cristo”. Leone XIV ha quindi ricordato le parole che Giovanni Paolo II disse proprio in questo luogo venticinque anni fa: “È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae. Per il Papa, le “scelte radicali” da fare per vivere liberi nel mondo di oggi sono “il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosa”. Si tratta di scelte che “esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici. Queste scelte danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell’Amore perfetto, che l’ha creata e redenta da ogni male. Trovate il coraggio di fare scelte difficili”. A braccio, ha poi chiesto di pregare per Maria e Pascale, due giovani ragazze, la prima proveniente da Madrid, la seconda dall’Egitto, decedute a Roma. Erano giunte nella Città Eterna per partecipare al Giubileo dei Giovani, ma “la morte le ha colte. Preghiamo insieme per loro e per il piccolo Ignazio, ricoverato al Bambino Gesù”. Rispondendo in lingua inglese alla terza e ultima domanda, posta al Papa da un ragazzo statunitense, Leone XIV ha proposto una riflessione a partire da un’altra domanda: “Volete incontrare veramente il Signore Risorto? Ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza! Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano! Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo! Adorate l’Eucarestia, fonte della vita eterna! Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il Maestro buono che cammina sempre al nostro fianco. A ogni passo – ha proseguito Papa Leone – mentre cerchiamo il bene, chiediamo a lui: resta con noi, Signore. Resta con noi, perché senza di te non possiamo fare il bene che che desideriamo. Tu vuoi il nostro bene. Anzi, Signore, tu sei il nostro bene“.Il Pontefice ha ricordato quello che amava ripetere Benedetto XVI: “Chi crede, non è mai solo”. Perciò, ha incalzato Leone, “incontriamo veramente Cristo nella Chiesa, cioè nella comunione di coloro che il Signore stesso riunisce attorno a sé per farsi incontro, lungo la storia, ad ogni uomo che sinceramente lo cerca. Quanto ha bisogno il mondo di missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace! Quanto ha bisogno il futuro di uomini e donne che siano testimoni di speranza! Ecco, carissimi giovani, il compito che il Signore Risorto ci consegna”.Il silenzio è poi sceso sull’intera spianata, sferzata dal vento, mentre il Santissimo Sacramento veniva esposto sull’altare. Un milione di giovani, in silenzio e in ginocchio, hanno concluso la serata pregando, assieme al Papa, davanti all’Eucarestia. Dopo la benedizione, il Successore di Pietro ha dato appuntamento a domani ai giovani: “Riposatevi! Ci vediamo domani per la Santa Messa. Buonanotte!”. (FB) (2/8/2025)
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