Source: The Holy See in Italian
Gerusalemme (Agenzia Fides) – All’indomani del grave attacco al complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha provocato 3 morti e almeno 9 feriti (vedi Fides 17/7/2025), , il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, insieme a Teofilo III, Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, con una delegazione ecclesiale si sono diretti a Gaza City per esprimere “la comune sollecitudine pastorale delle Chiese di Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza”.Durante la visita, i Patriarchi e gli altri componenti della delegazione incontrano i cristiani d Gaza manifestare concretamente e fisicamente il desiderio di essere al loro fianco dopo le violenze subite. La visita è anche l’occasione per verificare sul campo l’estensione della tragedia umanitaria che sta schiacciando tutta la popolazione palestinese della Striscia.“Su richiesta del Patriarcato latino e in coordinamento con i partner umanitari” si legge nel comunicato diffuso stamane “è stato garantito l’accesso per la consegna di aiuti essenziali non solo alla comunità cristiana, ma anche al maggior numero possibile di famiglie. Si tratta di centinaia di tonnellate di generi alimentari, kit di pronto soccorso e attrezzature mediche di prima necessità. Inoltre, il Patriarcato ha assicurato l’evacuazione delle persone ferite nell’attacco verso strutture mediche al di fuori di Gaza, dove riceveranno cure”.Nel comunicato si esprimono ringraziamenti per Papa Leone XIV che ha chiamato telefonicamente il Cardinale Pizzaballa e il Patriarca Teofilo al loro ingresso a Gaza “per offrire il suo sostegno, la sua vicinanza e le sue preghiere”.Stamane i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme hanno anche diffuso un comunicato per esprimere vicinanza al Patriarcato latino di Gerusalemme e alle persone rifugiate presso la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza dopo “il vile attacco sferrato dall’esercito israeliano contro il complesso della chiesa”.Nel comunicato, i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme non tengono in nessun conto le dichiarazioni di parte israeliana volte a presentare il raid sulla parrocchia di Gaza come un “errore”. Patriarchi e Capi delle Chiese gerosolomitane definiscono tale anno come “crimine” mirato. “I luoghi di culto” sottolinea il comunicato “sono spazi sacri che devono essere protetti. Sono inoltre tutelati dal diritto internazionale. Prendere di mira una chiesa che ospita circa 600 rifugiati, tra cui bambini con bisogni speciali, è una violazione di queste leggi. È anche un affronto alla dignità umana, un calpestio della sacralità della vita umana e la profanazione di un luogo santo”.Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme chiedono anche ai leader politici internazionali e alle agenzie delle Nazioni Unite “di adoperarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza che porti alla fine di questa guerra”, implorandoli anche di “garantire la protezione di tutti i siti religiosi e umanitari e di provvedere ai soccorsi delle masse affamate in tutta la Striscia di Gaza”. (GV) (Agenzia Fides 18/7/2025)
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