Source: The Holy See in Italian
martedì, 22 luglio 2025
Patriarchate of Constantinople
di Nikos TzoitisIstanbul (Agenzia Fides) – L’unità dei cristiani si fonda sul comune battesimo. Non è uniformità e attinge alla sorgente dell’unica verità da condividere, quella del Vangelo. Con queste parole il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha accolto domenica, 20 Luglio, nella chiesa di San Giorgio al Fanar, Sede del Patriarcato ecumenico, un gruppo di pellegrini cattolici e ortodossi diretti a Nicea (odierna Iznik), guidato dall’Arcivescovo ortodosso de’America Elpidophoros e dal Cardinale Joseph Tobin, Arcivescovo di Newark. Nelle parole rivolte ai partecipanti al pellegrinaggio ecumenico, il “Primus inter pares” tra i Primati delle Chiese ortodosse ha riservato parole intense anche al recente attacco dell’esercito israeliano alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City.Il pellegrinaggio aveva fatto tappa anche a Roma e a Castel Gandolfo, dove il gruppo era stato ricevuto in udienza Papa Leone XIV il 17 luglio. In quell’udienza, Papa Leone aveva rivolto ai pellegrini diretti a Istanbul e Nicea un intenso discorso sulla sequela amorosa di Cristo come unica sorgente dell’unità della Chiesa. «È molto significativo» ha detto al gruppo di pellegrini il Patriarca Bartolomeo «che percorriate il vostro cammino nella stessa terra dove i Vescovi della Chiesa primitiva si riunivano per contemplare il Mistero di Cristo e custodire la comunione tra le Chiese. Nicea rimane un simbolo della concordia e dell’unità apostolica che oggi siamo chiamati a rinnovare». «Dalla “Antica Roma” alla “Nuova Roma”», ha proseguito il Patriarca ecumenico «con questa gioia vi accogliamo oggi nella santa e storica città di Costantinopoli – Nuova Roma – mentre continuate il vostro benedetto pellegrinaggio. Questo vostro viaggio vi ha condotto dalle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma, alla sede di Sant’Andrea Apostolo a Costantinopoli, e presto vi porterà all’antica città di Nicea. Esso è una testimonianza importante e visibile dello Spirito all’opera tra noi, che ci guida sulla via della riconciliazione, della comprensione e dell’unità».Bartolomeo I, facendo poi riferimento alle parole rivolte dal gruppo di pellegrini da Leone XIV, ha affermato di condividere con il Vescovo di Roma «questo santo desiderio di unità – un’unità basata non sull’uniformità ma sulla comune verità del Vangelo, sull’amore reciproco e sul nostro comune battesimo nella morte e nella risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo».Il pellegrinaggio del gruppo proveniente dagli Stati Uniti coincide con il 1700° anniversario del Primo Concilio ecumenico di Nicea, che proclamò la divinità di Cristo, stabilì il Credo Niceno e affermò l’unità della Chiesa intorno alla confessione della vera fede.«Ci rallegriamo in particolare» ha proseguito il Patriarca ecumenico «per la celebrazione comune della Pasqua di quest’anno da parte di Oriente e Occidente. Questa proclamazione comune della Risurrezione ci permette di testimoniare con una sola voce la speranza redentrice che sconfigge il peccato, la morte e la divisione. È un’anticipazione di ciò che la nostra piena comunione significherà non solo per le nostre Chiese, ma per il mondo intero, che ha fame di pace, giustizia e rinnovamento spirituale».Anche il pellegrinaggio del gruppo partito dagli Stati Uniti – ha voluto sottolineare Bartolomeo I – «ci ricorda che il cammino ecumenico non è solo il termine di un impegno teologico, ma è una chiamata spirituale. Dobbiamo tornare a Gerusalemme, in quella stanza superiore, dove è disceso lo Spirito Santo e dove la paura si è trasformata in coraggio dell’annuncio. In questo pellegrinaggio di speranza, ognuno di voi possa essere rafforzato dal fuoco della Pentecoste, portando Cristo a un mondo ferito dalla guerra, dall’ingiustizia e dalla disperazione».Riferendosi ai conflitti e alle guerre che insanguinano il mondo, il Patriarca ecumenico si è soffermato con parole eloquenti sul recente attacco dell’esercito israeliano alla chiesa cattolica di Gaza ciò. «Deploriamo» ha detto Bartolomeo I «questo terribile atto contro la chiesa della Sacra Famiglia, che occupava un posto molto speciale nel cuore del defunto Papa Francesco, il quale, anche durante il difficile periodo del suo ricovero in ospedale, non ha smesso di chiamare quotidianamente il sacerdote di quella comunità fin dallo scoppio della guerra. Questo – ha proseguito il Patriarca ecumenico – è stato un attacco non solo a un luogo di culto, ma a un santuario dove centinaia di persone, indipendentemente dalla loro religione, hanno trovato una casa e un rifugio durante questo periodo di prova e tribolazione».Per questo motivo – ha rimarcato il Patriarca ecumenico – «ho pregato il Cardinale Tobin di trasmettere le nostre più sentite condoglianze al nostro fratello Papa Leone. Eminenza, La preghiamo di assicurare a Sua Santità che alziamo la voce con lui per un immediato cessate il fuoco e la fine di questa guerra, e insieme preghiamo il Signore della Pace, per il riposo delle anime delle vittime innocenti, per la pronta guarigione dei feriti e per la consolazione delle loro famiglie».Concludendo il suo discorso, Bartolomeo I ha augurato ai membri del gruppo «che il vostro pellegrinaggio qui alla Regina delle Città rafforzi la vostra fede, rinnovi la vostra speranza e stimoli il vostro amore per la Chiesa e per gli altri. Vi assicuriamo le nostre preghiere, le nostre benedizioni e il nostro fermo impegno a camminare insieme, ortodossi e cattolici, come discepoli del Signore risorto. In questo spirito» ha aggiunto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli «attendiamo con ansia il nostro incontro con Papa Leone durante la festa di Sant’Andrea, patrono della Chiesa di Costantinopoli, continuando a implorare lo Spirito Santo di guidarci nel giorno in cui ci riuniremo di nuovo intorno allo stesso altare, condividendo l’unico Corpo e calice del nostro Signore, unico Capo della Sua Chiesa , per la quale si è sacrificato». (Agenzia Fides 22/7/2025)
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