AFRICA/GHANA – I Vescovi esprimono preoccupazione per la rimozione della Presidente della Corte Suprema

Source: The Holy See in Italian

Accra (Agenzia Fides) – “La rimozione del Presidente della Corte Suprema in carica è una questione di grande importanza nazionale”. Così la Conferenza Episcopale del Ghana prende posizione sulla decisione di rimuovere dalla carica la Presidente della Corte Suprema del Ghana (“Chief of Justice”)Gertrude Araba Esaaba Sackey Torkornoo.La rimozione dalla sua carica del Chief of Justice- afferma il comunicato firmato da Mons. Matthew Kwasi Gyamfi, Vescovo di Sunyani, Presidente della Conferenza Episcopale del Ghana – “è un processo che deve essere scrupolosamente guidato dai principi costituzionali, da un’assoluta equità delle procedure, e da un chiaro rispetto del principio della separazione dei poteri”.L’alto magistrato è stata sospesa nel suo incarico il 22 aprile dal Presidente John Mahama, sulla base di tre petizioni il cui contenuto non era stato reso noto. Si è trattata della prima volta nei 68 anni di storia del Ghana dopo l’indipendenza che un giudice capo in carica viene sottoposto a una procedura di rimozione, causando un ampio dibattito politico e legale, in particolare sul delicato equilibrio tra potere esecutivo e giudiziario, come richiamato pure nel loro messaggio dai Vescovi.Torkornoo si è opposta al provvedimento del Capo dello Stato ma la sua richiesta di sospendere il procedimento presso la Commissione d’inchiesta è stata respinta dalla Corte Suprema nel maggio 2025, per motivi procedurali.Di fronte a quella che considera una negazione del giusto processo e un continuo danno reputazionale, Torkornoo si è ora rivolta alla Corte di Giustizia della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS, in inglese, CEDEAO in francese; con sede ad Abuja, in Nigeria, la Corte ha giurisdizione sulle violazioni dei diritti umani commesse dagli Stati membri, tra cui il Ghana.La giudice destituita chiede al tribunale dell’organismo regionale che le sia riconosciuto da parte del governo del Ghana un risarcimento di 10 milioni di dollari per il danno subito.Quello della giudice Torkornoo non è però un caso isolato ma è un campanello di allarme sullo stato della democrazia in Ghana come sottolineano i Vescovi nella loro dichiarazione del 22 luglio, nella quale ricordano le violenze che l’11 luglio hanno segnato la ripetizione delle elezioni parlamentari nella circoscrizione elettorale di Ablekuma North. “Condanniamo inequivocabilmente ogni forma di violenza elettorale, specialmente la brutalizzazione dei cittadini, inclusi i giornalisti” affermano i Vescovi che chiedono un’inchiesta approfondita sugli incidenti. (L.M.) (Agenzia Fides 24/7/2025)
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