Source: The Holy See in Italian
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Roma (Agenzia Fides) – Per donare la sua salvezza agli uomini e alle donne di ogni tempo, Dio “non ci ha mandato un messaggio di testo, una email o un documento”. Dio “ha mandato suo Figlio, il Verbo di Dio che si è fatto uomo”, che si “è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi”.Ai “missionari digitali” e agli “influencer cattolici” giunti a Roma da tutto il mondo per prendere parte al loro Giubileo, il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle ricorda che ogni missione ecclesiale anche quella che passa per le nuove vie delle reti digitali e dei social media, ha la sua sorgente nel mistero dell’incarnazione. Mistero di gratuità e concretezza, di umiltà e stupore.Nell’omelia della Celebrazione eucaristica da lui presieduta questa mattina, nella Basilica di San Pietro, il Cardinale Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione ha abbracciato la dedizione e l’entusiasmo di migliaia di blogger e comunicatori, chiamati loro stessi a lasciarsi “influenzare” e cambiare da Gesù, così che “attraverso di voi, la persona di Gesù possa influenzare molte persone, spazi umani e digitali”.Influenze e intenzioniL’influenza” ha spiegato il Cardinale filippino all’inizio della sua omelia – si riferisce solitamente “alla capacità o al potere di influenzare o cambiare qualcuno o qualcosa”. E la vita quotidiana di ognuno è immersa in “un arazzo di influenze che si incrociano” e riguardano famiglia, vicinato, scuola, governo. Ma si estendono anche “agli agricoltori, agli ospedali, alla polizia, all’arte, alla cultura e al lavoro che influenzano costantemente noi e la società, così come noi influenziamo loro”.Condizionamenti e influenze chiamano in causa intenzioni, progetti, anche manipolazioni che si vogliono esercitare sulle altre persone e sui contesti in cui vivono. Ci sono quelli che per influenzare i consumatori e aumentare i profitti “ricorrono alla pubblicità ingannevole”. O i manipolatori che per spingere gli altri a abbracciare le loro credenze e ideologie “ricorrono alla coercizione e al lavaggio del cervello”. O le “persone e nazioni potenti” che per sottomettere i propri nemici “ricorrono alla guerra, ai bombardamenti e alla fame forzata”.L’influenza che promana da Gesù e coinvolge anche i “missionari digitali” è di altra natura, ha altra sorgente e segue altre vie. “Gesù” ha insistito il Cardinale Tagle “non è un volto o una voce generati da un programma digitale. Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di tutta la creazione. L’amore non può essere generato da un algoritmo. Solo una persona divina con un cuore umano può amare in modo divino e umano, operando un cambiamento profondo e duraturo”. Occorre solo “lasciare che l’amore di Dio in Gesù ci influenzi, affinché possiamo essere trasformati in persone amorevoli”.Marta, Maria e LazzaroLa missione cristiana, anche quella degli influencer cattolici – ha suggerito con la sua omelia il Cardinale Tagle – non è l’agitarsi di un attivismo auto-prodotto: è sempre l’effetto dell’operare della grazia, un movimento suscitato dalla presenza reale e operante di Cristo stesso. Come accadeva a Marta Maria e Lazzaro, la famiglia di amici di Gesù al centro anche del passo del Vangelo di Giovanni letto nella liturgia di oggi.Quando Gesù si ferma nella loro casa – ha ricordato il Cardinale Tagle – “Marta, piena di entusiasmo, prepara per Lui il miglior cibo e il ristoro”. Così “Quando accogli Gesù nella tua vita, diventi un influencer zelante”. La sorella Maria siede ai piedi di Gesù per ascoltare le sue parole. E come accadde a lei, “quando accogli Gesù nella tua vita, diventi un influencer che ascolta la parola di Gesù e agisce secondo essa”. Infine Lazzaro, che Gesù richiama alla vita dopo che era morto, “diventa il segno della gloria della Resurrezione. Si dice – ha fatto notare il Cardinale – che l’ultimo dei cinque sensi a svanire quando qualcuno muore è l’udito. Lazzaro è morto già da quattro giorni quando Gesù lo chiama: «Lazzaro, vieni fuori!». E lui esce. Egli sente, è vivo. L’amato amico per cui Gesù piange sente la sua voce”. Così, “quando accogli Gesù – ha proseguito il Pro- Prefetto del Dicastero missionario – diventi un influencer che porta la voce di Gesù affinché le persone possano uscire dalle loro tombe”. E Marta, Maria e Lazzaro “possono essere per noi modelli di influencer missionari. Influenzati, trasformati e salvati dall’amore di Gesù, proclamano Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio che viene, che «si riversa» nel mondo”.“Cari missionari digitali e influencer cattolici” ha aggiunto il Cardinale Tagle, nella parte conclusiva della sua omelia “Gesù vi ama. Non dubitatene. Attraverso di voi, possa la persona di Gesù influenzare molte persone, spazi umani e digitali, affinché la verità, la giustizia, l’amore e la pace di Dio possano fluire fino agli estremi confini della terra”. (GV) (Agenzia Fides 29/7/2025)
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