La Commissione di giustizia e sicurezza ha approvato l’introduzione di una gestione cantonale delle minacce

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

La Commissione di giustizia e sicurezza del Gran Consiglio (CGSic) ha discusso in via preliminare il messaggio del Governo relativo alla revisione parziale della legge sulla polizia e sostiene le misure di polizia di sicurezza previste da essa. Al centro vi è l’introduzione di una gestione cantonale delle minacce.

La Commissione di giustizia e sicurezza, presieduta da Bruno W. Claus e in presenza del Consigliere di Stato Peter Peyer, direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità, ha discusso in via preliminare il messaggio del Governo relativo alla revisione parziale della legge sulla polizia. Questo aggiornamento del diritto in materia di polizia comprende tre nuovi aspetti in materia di polizia di sicurezza. Tutti e tre hanno trovato il consenso della commissione preparatoria.

Gestione cantonale delle minacce (GCM)
Oggi la popolazione associa istituzioni come l’ufficio tecnico di Zurigo e il Parlamento di Zugo oppure luoghi come Erfurt e Graz a terribili atti di violenza. Con l’aiuto della GCM, questo nuovo strumento di polizia di sicurezza, si intende impedire simili gravi atti di violenza mirati. Non si tratta però solo di violenza contro le autorità o di atti di follia omicida, bensì anche di violenza domestica nonché di estremismo violento e radicalismo. Con la GCM si intende istituire un sistema che promuova e garantisca il riconoscimento tempestivo dei segnali d’allarme che spesso precedono questi atti e che ponga la Polizia cantonale in condizione di individuare tempestivamente le persone pronte all’uso della violenza. A tale scopo è necessario un corrispondente scambio di dati tra le autorità.
La CGSic sostiene all’unanimità l’introduzione di una GCM. Essa fa tuttavia osservare che le persone responsabili della GCM devono procedere con la massima accuratezza e con grande responsabilità, poiché la protezione della popolazione da un lato porta a interventi nella sfera privata e dall’altro nella sfera intima delle persone.

Misure contro la violenza, le minacce e le insidie
Un altro punto del progetto riguarda la possibilità della Polizia cantonale di pronunciare divieti di trattenersi in un luogo, di avvicinamento nonché di avere contatti nei confronti di persone per le quali occorre supporre a seguito delle circostanze che commetteranno un reato contro l’integrità fisica, la vita, l’integrità sessuale o la libertà o che insidieranno qualcuno (stalking). La Commissione preparatoria sostiene all’unanimità anche queste novità nella legge.

Divieto di accedere ad aree determinate
A integrazione della possibilità già esistente per la Polizia cantonale di allontanare persone da un determinato luogo, a titolo di novità essa dovrà avere la possibilità di pronunciare nei confronti di persone un divieto di accedere a un determinato territorio, luogo, oggetto o fondo. Stando alla proposta del Governo, ciò dovrà essere possibile per un massimo di 14 giorni. La Commissione propone unanimemente un inasprimento a 30 giorni. Secondo la CGSic, il divieto di accedere ad aree determinate è uno strumento importante in particolare in relazione alla criminalità legata agli stupefacenti e dovrà permettere alla Polizia cantonale di vietare per un periodo prolungato a persone di accedere a determinati luoghi o al territorio della città.

L’obiettivo comune di tutte queste misure è che la Polizia cantonale possa continuare a intervenire in modo efficace ed efficiente contro le azioni criminali e, nel migliore dei casi, impedirle. La CGSic raccomanda al Gran Consiglio di approvare la revisione parziale della legge sulla polizia.

L’affare verrà discusso in Gran Consiglio nella sessione di agosto 2025.

Persona di riferimento:

Presidente della Commissione Bruno W. Claus, tel. +41 81 300 33 70

Organo competente: Gran Consiglio / Commissione di giustizia e sicurezza