Source: The Holy See in Italian
Khartoum (Agenzia Fides) – Forte preoccupazione per i circa 260.000 civili intrappolati da 18 mesi a El-Fasher caduta il 26 ottobre nelle mani dei miliziani delle Forze di Supporto Rapido (Rapid Support Forces RSF vedi Fides 27/10/2025).Mentre il generale Abdel Fattah al-Burhan capo dell’esercito (Sudan Armed Forces SAF) ha ammesso il ritiro dei suoi uomini dalla città (“Abbiamo concordato di ritirare l’esercito da El-Fasher in un luogo più sicuro”, ha affermato in un discorso alla televisione), continuano a giungere rapporti e testimonianza di uccisione di massa di civili.I rapporti più asettici derivano dalle immagini scattate dai satelliti che orbitano sopra l’area. Secondo un’analisi preliminare effettuata dall’Humanitarian Research Lab della Yale School of Public Health, redatta sulla base di immagini satellitari, vi sono evidenze di massacri commessi dai miliziani delle RSF. In particolare la relazione afferma che dalle immagini satellitari appaiono automezzi armati delle RSF “schierati in formazioni tattiche coerenti con operazioni di sgombero casa per casa nel quartiere di Daraja Oula; dove la scorsa settimana era stata confermata la presenza di civili in cerca di rifugio in quell’area”. I mezzi dotati di mitragliatrice appaiono aver bloccato le strade laterali per evitare qualsiasi possibilità di fuga.“L’analisi delle immagini mostra oggetti di dimensioni compatibili con corpi umani sul terreno vicino ai veicoli delle RSF” afferma il rapporto secondo il quale “sono inclusi almeno cinque casi di scolorimento rossastro della terra”, indicando il possibile seppellimento dei corpi sul posto,Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha denunciato che nel corso dei combattimenti è stato colpito l’unico ospedale ancora parzialmente funzionante della città, il Saudi Maternity Hospital, con l’uccisione di un’infermiera e il ferimento di tre altri appartenenti al personale sanitario.Sul piano strategico la conquista di El-Fasher, l’ultima roccaforte nel Darfur in mano alle SAF, posta lungo importanti vie di trasporto e rifornimento, apre la porta d’accesso per le RSF all’intero Sudan occidentale. Permette inoltre ai miliziani delle RSF di avanzare nel confinante Kordofan. È notizia di queste ore di pesanti combattimenti tra SAF e RSF a Jebel Hashaba a sud-ovest di El Obeid, il capoluogo del Nord Kordofan. (L.M.) (Agenzia Fides 28/10/2025)
Condividi: