AFRICA/KENYA – “Pagate di più i piccoli produttori di tè” chiede padre Ambrose parroco nell’ovest della Rift Valley

Source: The Holy See in Italian

Nairobi (Agenzia Fides) – Basta con lo sfruttamento dei piccoli produttori di tè che generano una ricchezza che va in mano a funzionari corrotti. È questo l’appello lanciato da padre Ambrose Kimutai, parroco della chiesa parrocchiale di Ndaraweta, nella contea di Bomet, nell’ovest della Rift Valley.“Parlo a nome dei piccoli produttori di tè delle contee di Bomet, Kericho, e Nandi” ha detto il sacerdote dopo la funzione domenicale del 26 ottobre. “I piccoli agricoltori producono grandi quantità di tè e il Kenya ottiene forti somme di denaro dalla sua esportazione. E questo permette di pagare i salari dei funzionari statali, degli insegnanti e di altri”. “Ma sfortunatamente- ha aggiunto- ciò che è stato creato dal governo sta distruggendo i piccoli coltivatori di tè attraverso la costituzione di così tante strutture che li sfruttano per cui questi non riescono a guadagnare abbastanza”.Padre Ambrose si riferisce alla Kenya Tea Development Agency (KTDA), un ente statale fondato nel 1964 per aiutare i contadini locali a migliorare le proprie produzioni e che compra buona parte della produzione di tè dagli agricoltori della Rift Valley.Il sacerdote ha definito “vergognosi” i 13 scellini kenioti (0,09 euro) al chilogrammo pagati nella sua zona agli agricoltori locali dalla KTDA, sostenendo che questa cifra è inadeguata a coprire gli elevati costi di produzione. “Aspettiamo un bonus, che è di soli 13 scellini al chilogrammo. Vergogna! 13 scellini! Se date 13 scellini a un agricoltore, si mette a piangere. Gli agricoltori piangono” ha gridato.Il sacerdote ha sottolineato la significativa disparità, tra ciò che i paga la KTDA e quanto offrono di altre agenzie, che a pagano fino a 40 scellini kenioti (0.27 euro) al chilogrammo di foglie di tè.”Se il governo non interviene, smetteremo di raccogliere il tè e di venderlo alla KTDA”, ha avvertito padre Ambrose dando un ultimatum di un mese alle autorità perché agiscano. Il sacerdote ha poi aggiunto che i principali corridoi di trasporto potrebbero essere bloccati per dimostrare il potere collettivo degli agricoltori.Il Ministero dell’agricoltura ha avviato un audit completo dei prestiti ottenuti dalle aziende gestite dalla KTDA, una realtà che “era ben strutturato, ma è stato infiltrato da truffatori che hanno aumentato i costi operativi nelle aziende che incidono negativamente sui guadagni degli agricoltori” ha ammesso il Segretario Generale del Ministero. All’inizio di ottobre alcuni parlamentari hanno domandato un’inchiesta parlamentare sulla corruzione e la cattiva gestione della KTDA:Le indagini governative hanno messo a nudo una realtà sconvolgente: alcuni direttori della KTDA tengono tra le 110 e le 165 riunioni all’anno, guadagnando in media 50.000 scellini (334 euro) a riunione. Ciò si traduce in una cifra, compresa tra 5,5 milioni (36.796 euro) e 8,25 milioni di scellini (55.194 euro) all’anno per direttore, sulla pelle dei coltivatori di tè in difficoltà.Il tè è la seconda voce di esportazione del Kenya, pari a 215 miliardi di scellini (1.438.709 di euro) (L.M.) (Agenzia Fides 31/10/2025)
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