ASIA/INDONESIA – Tra ottobre missionario e lotta alla malnutrizione

Source: The Holy See in Italian

PMS Indonesia

Jakarta (Agenzia Fides) –  Il mese dell’ottobre missionario nel vasto arcipelago dell’Indonesia è stato caratterizzato da due iniziative rivolte agli adolescenti e ai giovani, entrambe coordinate dalle Pontificie Opere Missionarie (POM): la “Scuola missionaria per adolescenti”  e la “Scuola degli animatori missionari”. Ed ha avuto anche una speciale caratterizzazione: quella dell’impegno nella lotta alla malnutrizione e alla fame.”Entro il 2025, oltre 1.400 animatori missionari in tutto il paese avranno  completato quel percorso formativo e saranno come lievito nelle diverse diocesi e nei territori dell’Indonesia”, così diversi tra loro, spiega all’Agenzia Fides p.  Alfonsus Widhiwiryawan, missionario saveriano , Direttore nazionale del POM in Indonesia. Tali iniziative sono state pensate  e organizzate a partire da una convinzione: “Tutti siamo  chiamati a essere testimoni di speranza e fede e anche i giovani  possono essere missionari   tra i loro coetanei, afferma p. Alfonsus, che ha invitato i ragazzi “a essere portatori di speranza e della gioia del Vangelo  nella vita di tutti i giorni e anche nel mondo digitale”, un ambite che i teenagers indonesiani frequentano con grande assiduità. “Partecipando a momenti di formazione e riflessione – spiega il Direttore  – i giovani si preparano e maturano la coscienza di  diventare annunciatori del Vangelo nei loro ambienti: nelle famiglie, scuole e comunità”.P Widhiwiryawan  racconta all’Agenzia Fides la  celebrazione nazionale tenutasi nella diocesi di  Sibolga, sull’isola di Sumatra, che ” è stata una testimonianza viva di fede e impegno missionario”. Mons Aloysius Maryadi Sutrisnaatmaka, MSF, Vescovo di Palangka Raya e presidente della Commissione per le missioni della Conferenza Episcopale Indonesiana, celebrando l’Eucaristia per la Giornata Missionaria Mondiale, ha ridato la “chiamata a essere pellegrini di speranza in Indonesia, camminando  insieme, portando la luce di Cristo in ogni ambito della vita e della società”. “In questo Anno Giubilare –  ha detto il Vescovo Sutrisnaatmaka –  siamo pellegrini di speranza quando andiamo oltre noi stessi: la missione non è un dovere o un peso, ma un gioioso donare l’amore e la fede al mondo”. Il Vescovo ha ricordato ai fedeli che l’opera missionaria “non è riservata a sacerdoti o religiosi, ma è la vocazione di ogni battezzato”. Siamo tutti missionari –  ha detto, – perché siamo chiamati a proclamare l’amore di Cristo attraverso le nostre buone opere. E attraverso tali opere, riveliamo il volto di Dio agli altri”. La missione, ha concluso,  “inizia con due atteggiamenti essenziali: in primo luogo, il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort; in secondo luogo, un cuore pronto a condividere e a donare generosamente, facendo del bene agli altri”In tal senso per il terzo anno consecutivo la celebrazione della giornata missionari in Indonesia è stata contestualmente vissuta accanto alla Giornata mondiale per l’alimentazione e i fedeli hanno potuto riflettere sui  problemi di fame e malnutrizione che ancora si registrano nel paese, nonostante i progressi compiuti nella lotta all’insicurezza alimentare. Nella classifica stilata dall’Indice Globale della Fame 2025, l’Indonesia si colloca al 70 ° posto su 123 paesi con un livello di fame “moderato”: il 6,3% della popolazione (su 270 milioni di abitanti) è denutrita e l’accesso al cibo  penalizza soprattutto le zone rurali, sicché  il 2,1% dei bambini muore prima del quinto compleanno a causa del malnutrizione.  La celebrazione contestuale della giornata  missionaria e di quella per l’alimentazione  è per le comunità cattoliche indonesiane un invito  a pregare, impegnarsi e agire per dare un contributo a combattere la fame e della malnutrizione nei diversi territori.(PA) (Agenzia Fides 1/11/2025)
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