ASIA/COREA DEL SUD – Giornata di preghiera per la pace in Corea: “Ognuno diventi colui che crea un piccolo cambiamento”, auspica l’Arcivescovo di Seoul

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Seoul

Seoul (Agenzia Fides) – Invocare una “autentica pace e riconciliazione nella penisola coreana”: con questa finalità, ogni anno, la Chiesa cattolica coreana designa il 25 giugno, anniversario della guerra di Corea, come “Giornata di preghiera per la riconciliazione nazionale e l’unità”. Nella Cattedrale di Myeongdong dell’Arcidiocesi di Seul, mons. Chung  Soon-Taick, Arcivescovo di Seul e Amministratore Apostolico di Pyongyang, nonché Presidente del “Comitato per la riconciliazione”  nell’Arcidiocesi, ha presieduto una messa cui ha partecipato una  assemblea di oltre mille tra sacerdoti, consacrati e fedeli, uniti a pregare per la pace nella penisola coreana.L’Arcivescovo ha ricordato nell’omelia che “quest’anno ricorre il 75° anniversario dello scoppio della Guerra di Corea e l’80° anniversario della divisione di questo Paese. Vivendo in uno stato di divisione, il Nord e il Sud hanno nutrito odio e animosità in un contesto di costante tensione e confronto”.E ha aggiunto: “La Corea del Nord e la Corea del Sud hanno vissuto per secoli come un unico Paese, una sola nazione e una sola cultura. Per superare conflitti e divisioni, dobbiamo prima tendere la mano, come ci ha detto Gesù: ‘Date loro voi stessi da mangiare'”.Come segno di speranza, l’Arcivescovo Chung ha voluto notare  “un piccolo ma significativo cambiamento è iniziato nelle relazioni intercoreane”, sottolineando che “non appena il nostro governo ha smesso di trasmettere messaggi tramite altoparlanti alla Corea del Nord, anche la Corea del Nord ha immediatamente smesso di trasmettere i suoi messaggi tramite altoparlanti”, considerando questo episodio come un abbassamento della tensione. “La pace nella penisola coreana e un nuovo rapporto tra le due Coree iniziano abbandonando l’ostilità e l’odio. Preghiamo affinché ognuno di noi possa diventare colui che può creare piccoli cambiamenti”.Dopo la messa, si è tenuto un simposio  presso il Centro di spiritualità della cattedrale di Myeongdong per commemorare il 30° anniversario di istituzione del  “Comitato per la riconciliazione in Corea” nell’Arcidiocesi di Seul. Rimarcando la vocazione del Comitato, mons. Chung  Soon-Taick ne ha ricordato la storia: “Istituito il 1° marzo 1995 per commemorare il 50° anniversario della liberazione della Corea, il Comitato, inteso come il braccio esecutivo  della Chiesa per la riconciliazione nazionale e l’unità nella penisola coreana, si è impegnato a operare secondo tre pilastri principali: preghiera, condivisione e formazione”. “Fin dalla prima messa per la riconciliazione e l’unità in Corea, celebrata il 7 marzo 1995, la messa per la riconciliazione è stata celebrata ogni martedì sera alle 19:00. Alla base di ogni attività pastorale del Comitato c’è la preghiera”, ha aggiunto l’Arcivescovo.Mons. Chung ha poi ricordato l’invito di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti”, a essere “operatori di pace” e poi  l’appello di Papa Leone XIV che “ha invocato la pace e denunciato tutta la violenza e gli orrori nel mondo”.”Ogni singolo membro della nostra Chiesa – ha poi auspicato – deve ricordare e pregare per i nostri fratelli e sorelle in Corea del Nord, e sentirsi parte degli gli sforzi per la riconciliazione e l’unità , reinventando il senso di solidarietà basato sulla fratellanza”. La speranza, ha concluso, è che “la nostra Chiesa prenda l’iniziativa per risolvere l’animosità e coltivare rispetto e comprensione reciproca”.Intervenendo al simposio, il vicepresidente del Comitato, p .Chung  Soo-yong, ha affermato; “Negli ultimi 30 anni, abbiamo fatto due passi avanti e uno indietro:  guardando al Vangelo, allora, bisogna ricercare la forza di superare divisioni e conflitti,  impegnandoci a fondo per raggiungere la pace nella penisola coreana”. Ha inoltre aggiunto che “nel contesto internazionale, mentre si registrano eventi belligeranti  tra Russia e Ucraina e Israele e Iran, è di fondamentale importanza per la penisola coreana, rimasta divisa per oltre mezzo secolo, gettare le basi per la pace”.Padre Chung ha concluso lasciando un mandato alle nuove generazioni: “I giovani devono prendere l’iniziativa, con discussioni e attività sulla pratica della pace, anche in vista della  Giornata Mondiale della Gioventù del 2027”.In tale prospettiva l ‘Arcidiocesi di Seul organizza annualmente il pellegrinaggio giovanile nella zona demilitarizzata al confine tra le Coree, intitolato   “The Wind of Peace”. Avviato nel  2012 e  rivolto ai giovani di tutto il mondo, per l’Anno giubilare l’esperienza di pellegrinaggio si terrà il mese prossimo e consisterà in un cammino lungo il confine, punteggiato da meditazioni e preghiere.(PA) (Agenzia Fides 25/6/2025)
Condividi: