Source: The Holy See in Italian
Johannesburg (Agenzia Fides) – I Vescovi dell’Africa Australe ribadiscono il loro sostegno alla richiesta di condanna di Israele presentata alla Corte Penale Internazionale da parte del governo sudafricano per i massacri compiuti contro la popolazione di Gaza.In una dichiarazione pubblicata all’indomani del bombardamento da parte dell’esercito israeliano del complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha provocato 3 morti e almeno 9 feriti (vedi Fides 17/7/2025), la Southern African Catholic Bishops’ Conference (SACBC, l’organismo che riunisce i Vescovi di Sudafrica, Botswana ed Eswatini), si ricorda che la risposta di Israele al massacro condotto da Hamas contro civili israeliani il 7 ottobre 2023, “è ormai ampiamente riconosciuta in tutto il mondo come genocidio e pulizia etnica”. “Condividiamo questa valutazione e abbiamo quindi dato il nostro sostegno alla denuncia presentata dal governo sudafricano alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, accusando Israele di aver perpetrato atti di genocidio” affermano i vescovi della SACBC, nella dichiarazione firmata dal suo Presidente, il Cardinale Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo.I membri della SACBC spiegano che speravano l’azione intrapresa dal governo sudafricano “potesse essere un modo pacifico per esercitare pressione sulle parti in conflitto per porre fine a questa spirale di violenza”. “Non è stato così” constatano mettendo in luce le complicità di chi continua a inviare armi: “I molti Paesi che continuano a fornire armi e a sostenere la retorica della guerra si sono resi complici di quello che la storia sicuramente registrerà come un “crimine contro l’umanità”.“Alziamo quindi la nostra voce per protestare contro il genocidio in corso, ci uniamo a Papa Leone XIV nel chiedere un cessate il fuoco duraturo e il rilascio degli ostaggi, compresi quelli in detenzione amministrativa” invitano i Vescovi. “Sappiamo fin troppo bene che le nostre preghiere e la nostra solidarietà devono essere accompagnate dai fatti. Invitiamo all’azione non violenta, al boicottaggio in diversi ambiti, all’azione di protesta e alla denuncia della diffusione della guerra in tutto il Medio Oriente”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/7/2025)
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