AFRICA/CONGO RD – La Caritas di Bunia: “Solo a luglio oltre 100 morti nell’Ituri nonostante lo stato d’assedio in vigore da 4 anni”

Source: The Holy See in Italian

Kinshasa (Agenzia Fides) – “Nella nostra provincia solo a luglio, più di 100 persone, tra cui donne e bambini, sono state brutalmente assassinate in attacchi di indicibile brutalità”. Lo rivela la Caritas diocesana di Bunia (provincia dell’Ituri nell’est della Repubblica Democratica del Congo), nel cui territorio rientra la chiesa Beata Anuarite di Komanda, assalita da un commando della Forze Democratiche Alleata (ADF nella sigla inglese), nella notte tra notte fra sabato 26 e domenica 27 luglio (vedi Fides 28/7/2025).Le 100 vittime solo nel mese di luglio dell’anno in corso rappresentano-secondo la Caritas di Bunia- “il fallimento lampante dello stato d’assedio” decretato il 3 maggio 2021, dal Presidente Félix Tshisekedi nell’Ituri e nel Nord Kivu al fine di “neutralizzare i gruppi armati operanti nelle due provincie; ripristinare l’autorità statale attraverso un governo militare temporaneo; Proteggere i civili e stabilizzare la regione”.“Quattro anni e quasi 100 proroghe dopo, i risultati sono devastanti: nuovi gruppi armati sono emersi e sono più attivi che mai” afferma la Caritas. “L’impunità regna sovrana e i massacri continuano senza indagini o procedimenti giudiziari contro i criminali. Peggio ancora, testimonianze schiaccianti rivelano la complicità, passiva o attiva, dell’esercito congolese, come nel recente massacro a Lopa dove i miliziani della CODECO hanno profanato la chiesa Giovanni da Capistrano (vedi Fides 23/7/2025)”. La profanazione della Chiesa “ha costretto Sua Eccellenza Mons. Dieudonné Uringi, Vescovo di Bunia, a chiudere la parrocchia la cui riapertura rimane sine die”.Nel frattempo sono emersi ulteriori particolari sull’assalto al villaggio di Komanda. Gli assalitori sono entrati nel villaggio intorno alle due di notte provenienti dalla loro roccaforte sul Monte Hoyo. Hanno attaccato la chiesa parrocchiale Beata Anuarite, uccidendo circa venti a colpi di machete raccolte per una veglia di preghiera. Altri corpi sono stati rinvenuti in case e attività commerciali incendiate non lontano dalla chiesa, tra cui quello di un uomo carbonizzato trovato in un camion dato alle fiamme dagli aggressori. Il totale delle persone uccise è di 43 alle quali si aggiungono decine di feriti.L’assalto al villaggio di Komanda ha provocato- come riferisce la Caritas- panico generalizzato con conseguente esodo di massa della sua popolazione verso Bunia, Beni e Kisangani; la sospensione delle attività economiche e religiose. Tutto questo ha aggravato la crisi umanitaria già in atto per l’arrivo di nuovi sfollati. Caritas Bunia denuncia “l’inaccettabile passività delle forze di sicurezza e della MONUSCO (Missione ONU nella RDC), nonostante fossero di stanza a meno di 3 chilometri dalla scena del crimine, non sono intervenute per proteggere i civili”.Nel comunicato inviato all’Agenzia Fides, Caritas Bunia sottolinea come la situazione della sicurezza nell’Ituri stia peggiorando: “Con l’emergere di un nuovo movimento ribelle (Convenzione per la Rivoluzione Popolare), recentemente fondato da Thomas Lubanga e dai suoi complici in Uganda, e le innaturali alleanze tra l’esercito regolare (FARDC) e le milizie criminali che avrebbe dovuto combattere, l’Ituri sta sprofondando in un caos senza precedenti. La popolazione, abbandonata a se stessa, non sa più di chi fidarsi”.Per evitare nuovi massacri e migliorare la sicurezza nell’area la Caritas chiede l’immediata revoca dello stato d’assedio, definendolo “una misura inefficace respinta dalla popolazione”; la sostituzione di tutto il personale delle FARDC e della polizia dispiegato a Komanda durante il massacro del 27 luglio, così come a Lopa durante i massacri e le distruzioni del 21 luglio 2025; la revisione urgente delle strategie di protezione dei civili per evitare ulteriori tragedie. (L.M.) (Agenzia Fides 31/7/2025)
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