ASIA/FILIPPINE – L’Arcivescovo di Cebu: “Aiuto materiale e spirituale agli sfollati del sisma: così si fa presente l’amore di Dio”

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Cebu

Cebu (Agenzia Fides) – “In questo momento di disagio e difficoltà, vedo uno slancio di tutta la comunità diocesana, e anche di fedeli da altre diocesi, nel portare aiuto materiale spirituale agli sfollati del terremoto nel Nord dell’isola di Cebu. E’ un’azione di carità che davvero rende presente l’amore di Dio”, dice in un colloquio con l’Agenzia Fides il nuovo Arcivescovo di Cebu, mons. Alberto Uy, insediatosi il 30 settembre e ritrovatosi subito alle prese con il disastro del forte sisma che ha colpito la parte settentrionale dell’isola di Cebu, numerose comunità della sua diocesi, che copre l’intera isola (vedi Fides 2/10/2025) .Racconta mons. Uy: “In questa fase, c’è l’organizzazione degli aiuti per gli sfollati, la Caritas ha mobilitato volontari. Vediamo persone che si stanno donando senza riserve, negli ospedali e nei campi profughi. E’ una toccante testimonianza di solidarietà e di prossimità verso chi ha bisogno, verso chi ha perso la casa e i beni. Vedo concretizzarsi l’amore tra fratelli: ‘Vi riconosceranno da come vi amerete’, dice Gesù nel Vangelo”, prosegue l’Arcivescovo, che subito ha visitato diverse comunità colpite e luoghi di sofferenza, portando conforto e consolazione.”D’altro canto – osserva – tra la gente che soffre ho visto una grande fede: anche questo è un segno della grazia di Dio. Io ho portato incoraggiamento dicendo loro: non temete, il Signore è con voi. Ho visto gente che pregava incessante e che ha piena fiducia in Dio in un momento così difficile”.L’Arcivescovo informa: “Ho chiesto ai preti di essere solleciti e di essere vicini alla gente, e lo stanno facendo: la loro presenza accanto alla gente è molto importante. I preti celebrano i sacramenti all’aperto, dato che molte chiese sono danneggiate e inagibili, dispensando la grazia e l’amore di Dio. Poi vedono le necessità delle diverse comunità e contribuiscono a organizzare la distribuzione dei soccorsi”.Mons. Uy, infine, ha chiesto a tutte le comunità da un lato di non smettere di prestare aiuto, dall’altro di continuare con la preghiera incessante, affidando le famiglie sfollate alla Vergine di Guadalupe, patrona di Cebu, e al Santo Nino, una statua del XVI secolo, tra le più antiche statue della Chiesa filippina, venerata nell’omonima Basilica a Cebu .”Padre amorevole e misericordioso – così invoca la preghiera recitata dai fedeli in tutte le chiese – veniamo davanti a Te in questo momento di prova, innalzando a Te tutti i nostri fratelli e sorelle colpiti dal recente terremoto. Preghiamo per la loro sicurezza e protezione. Consola i timorosi, rafforza lo stanco e circonda i feriti e gli sfollati con le tue tenere cure”.Così prosegue l’orazione: “Offriamo intenzioni speciali per le chiese del nord Cebu che sono state distrutte. Questi spazi sacri sono da tempo luoghi di preghiera, speranza e rifugio. Possano risorgere come segni della Tua presenza duratura tra noi. Ispira la generosità di cuori e mani per aiutare a ricostruire ciò che è andato perduto. Possa questa tragedia risvegliare in noi un senso più profondo di solidarietà, compassione e fede nella Tua provvidenza. Nostra Signora di Guadalupe, patrona di Cebu, mantienici saldi nella speranza e uniti nell’amore. Santo Niño de Cebu, abbi pietà di noi”.(PA) (Agenzia Fides 9/10/2025)
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