Source: The Holy See in Italian
Sta Cecilia Parochial School
Manila (Agenzia Fides) – Tutti i fedeli filippini vanno a messa vestiti di bianco, ogni domenica, fino alla festa di Cristo Re, il 23 novembre: è quanto avviene nell’arcipelago del Sudest asiatico dove la Conferenza episcopale delle Filippine ha esortato i fedeli a indossare il bianco a esporre nastri bianchi nelle case, nelle chiese e negli spazi pubblici come simbolo per il rinnovamento della nazione, afflitta dal fenomeno della corruzione e sferzata dalle recenti calamità. “E’ un gesto simbolico, per rendere coscienti i fedeli del fatto che ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte per contrastare la corruzione, a partire dal piano morale e spirituale, e ognuno può contribuire al buon governo della società. E’ anche il segno di un atteggiamento del cuore, di conversione e di preghiera al Signore”, spiega in un colloquio con l’Agenzia Fides padre Estaban Lo, rettore della basilica minore di San Lorenzo Ruiz a Manila e Direttore nazionale delle Pontificie Opere missionarie nelle Filippine. “Stiamo diffondendo l’esortazione ai fedeli e abbiamo esposto nastri bianchi fuori dalla nostra chiesa. Il bianco ci ricorda la veste battesimale, ricorda la responsabilità di tutti i battezzati”, nota.Nella circolare diffusa in tutte le chiese, e firmata dal presidente della Conferenza episcopale, il Cardinale Pablo Virgilio David, si afferma che l’uso di abiti e nastri bianchi “rappresenta l’appello del popolo a trasparenza, responsabilità e buona governance”. Il gesto – prosegue il testo – esprime anche “un’umile preghiera affinché la nostra nazione possa essere purificata e rinnovata nella misericordia di Dio, e risparmiata da ulteriori calamità”.”Che le nostre vesti bianche siano il simbolo della purezza che cerchiamo per la nostra terra e per i nostri cuori. Possa questo periodo di preghiera e pentimento condurci alla speranza, alla guarigione e al ripristino della nostra vita comune nella verità e nella giustizia”, scrivono i Vescovi filippini nell’appello.La missiva invita tutti i cattolici a unirsi “in un atto collettivo di penitenza e preghiera” in seguito alle calamità che hanno recentemente colpito il Paese, come tifoni, eruzioni vulcaniche, incendi e terremoti, che hanno lasciato numerose comunità nella assoluta precarietà e nel disagio.La lettera richiama l’appello nazionale alla preghiera e al pentimento pubblico firmato dai Vescovi il 6 ottobre scorso, esortando i fedeli a pregare ogni giorno, a recitare il Santo Rosario, a compiere atti di penitenza e partecipare all’Eucarestia, implorando la misericordia di Dio e la guarigione del loro Paese.(PA) (Agenzia Fides 14/10/2025)
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