AFRICA/MADAGASCAR – I militari prendono il potere; i partiti alla ricerca di una soluzione per uscire dallo stallo istituzionale

Source: The Holy See in Italian

Antananarivo (Agenzia Fides) – “Con la presa del potere dei militari e il rifiuto del Presidente Andry Rajoelina di dimettersi si è creato un impasse istituzionale” dice all’Agenzia Fides padre Cosimo Alvati, Salesiano con una lunga esperienza missionaria in Madagascar, dove ieri, 14 ottobre, i militari hanno dichiarato di aver preso il potere.”Prenderemo il potere a partire da oggi e scioglieremo il Senato e l’Alta Corte Costituzionale. Lasceremo che l’Assemblea Nazionale continui a lavorare”, ha dichiarato il colonnello Michael Randrianirina alla televisione nazionale davanti al palazzo presidenziale nel centro della capitale malgascia.“Il Presidente può essere costretto alle dimissioni con un voto dei due terzi dell’Assemblea Nazionale che è stata sciolta con un decreto dello stesso Rajoelina” spiega padre Cosimo. I deputati, però non solo hanno rigettato il decreto di scioglimento della loro Assemblea ma hanno votato la destituzione di Rajoelina, con 130 voti a favore su 163 deputati. Rajoelina ha respinto la sua destituzione affermando che il voto è avvenuto nel corso di “una riunione priva di qualsiasi base legale” per poi denunciare un “tentativo di colpo di stato” da parte dei militari. “Il Presidente rimane pienamente in carica” ha assicurato.“Ora però sorge un altro problema” dice padre Cosimo “In caso di dimissioni del Capo dello Stato e in attesa delle elezioni anticipate la sua carica viene ricoperta ad interim dal Presidente del Senato che non c’è perché era stato dimesso nei mesi scorsi. In ogni caso i militari hanno decretato lo scioglimento del Senato stesso” spiega il missionario. “Come si vede si è creato un vuoto istituzionale che ora le diverse parti politiche cercheranno di colmare” afferma padre Cosimo. “Credo che nelle trattative sia coinvolto pure Rajoelina che probabilmente cerca se non di rimanere al potere, almeno un salvacondotto giudiziario. Una volta trovato il compromesso tra le forze politiche si troverà la formula istituzionale per portare il Paese alle urne” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 15/10/2025)
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