AFRICA/SIERRA LEONE – Tra consumo locale e trafficanti internazionali le droghe illegali sono un’emergenza nazionale

Source: The Holy See in Italian

Freetown (Agenzia Fides) – Un importante narcotrafficante interazionale che ha trovato rifugio nel Paese, diplomatici sierraleonesi sospettati di collusione con i narcos, diffusione di droghe tra i giovani: la Sierra Leone è diventata un nuovo hub per il traffico internazionale di stupefacenti?La domanda è rafforzata dall’avvertimento lanciato da Mons. Charles Edward Tamba, Arcivescovo di Freetown che nell’omelia della messa di domenica 12 ottobre aveva affermato: “Faccio appello a tutti noi affinché parliamo con i giovani a noi vicini che sappiamo assumere droghe pesanti, affinché riflettano sulla sofferenza a cui stanno sottoponendo loro stessi, le loro famiglie e i loro cari, le loro comunità e il nostro Paese”. Le parole dell’Arcivescovo sono state pronunciate a pochi giorni dall’annuncio da parte del comune di Freetown che tra gennaio e ottobre di quest’anno sono stati recuperati 220 corpi di giovani sconosciuti morti di overdose di kush, una marijuana sintetica che provoca pericolosi effetti sulla salute con effetti deleteri sulla società sierraleonese, tanto che il Presidente Julius Maada Bio l’aveva definita “un’emergenza nazionale” (vedi Fides 8/4/2024). Accanto al traffico e al consumo locale di kush, vi sono indizi che il Paese sia diventato un centro internazionale del traffico di cocaina.Nel corso del 2025 si sono infatti moltiplicati i segnali preoccupanti sull’influenza del narcotraffico nel Paese. Il 17 gennaio è stato richiamato in patria dalla Repubblica di Guinea l’ambasciatore della Sierra Leone a Conakry, dopo il ritrovamento nel suo veicolo di sette valigie con complessivamente 13 kg di cocaina.Un altro scandalo che concerne le istituzioni diplomatiche sierraleonesi è l’arresto l’11 ottobre negli Emirati Arabi Uniti di un importante narcotrafficante turco, che sarebbe stato trovato in possesso di un passaporto diplomatico della Sierra Leone. Si tratta di Abdullah Alp Üstün, alias “Don Vito”, figura chiave nel traffico di droga globale e ricercato dall’Interpol che, secondo la stampa turca, avrebbe ottenuto il passaporto diplomatico grazie all’aiuto di Johannes Leijdekkers, olandese, uno dei narcotrafficanti più ricercati d’Europa che vive da tempo alla luce del sole nel Paese africano.La sua latitanza dorata è testimoniata dal fatto che Leijdekkers, condannato a 24 anni di carcere per omicidio e per aver partecipato al traffico di oltre sette tonnellate di cocaina, a Capodanno 2025, è stato avvistato a una messa insieme ad alcuni membri del governo, seduto accanto a una donna riconosciuta come la figlia del presidente Julius Maada Bio, che si trovava due file davanti a lui.Il Ministro dell’Informazione ha poi spiegato che è consuetudine durante le festività che il Presidente venga fotografato con numerose personalità senza conoscerne l’identità.Leijdekkers sarebbe arrivato in Sierre Leone nel 2022 ed è stato visto partecipare a diversi eventi mondani nella capitale Freetown. Al momento il narcotrafficante risulta irreperibile. (L.M.) (Agenzia Fides 22/10/2025)
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