AFRICA/MALI – La guerra del carburante si estende alla capitale Bamako

Source: The Holy See in Italian

Bamako (Agenzia Fides) – “Questa mattina all’alba accolto da una folla festante è arrivato a Bamako un convoglio di un migliaio di autocisterne con carburante scortato dall’esercito” dicono fonti locali riferendo all’Agenzia Fides la situazione nella capitale maliana dove cresce il disagio per il blocco imposto dal gruppo jihadista Jama’a Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin (JNIM “Gruppo di Sostegno all’Islam e ai musulmani”) che cerca di impedire alle autocisterne provenienti da Senegal e Costa d’Avorio di rifornirla di idrocarburi.“La strategia jihadista di bloccare le principali vie di comunicazioni tra una città e un’altra è in atto da tempo in diverse aree del Mali, in particolare nelle regioni di Gao, Mopti, Timbuctu e Kidal” spiegano le nostre fonti. “Da settembre i jihadisti hanno ampliato il loro raggio d’azione al circondario di Bamako, prendendo di mira soprattutto i carichi di carburante e i mezzi civili, come autobus e automezzi privati. In questi ultimi casi prendono di mira le donne, picchiando quelle che non portano il velo, per poi taglieggiare autisti e passeggeri. Vi sono pure casi di rapimenti a scopo di riscatto”.Secondo le nostre fonti “a Bamako l’allarme per la carenza di benzina e di altri carburanti deriva non solo dai blocchi imposti dai jihadisti ma anche dall’accaparramento effettuato da diverse persone che si appropriano di grandi quantità di carburante per poi rivenderlo a prezzo maggiorato al mercato nero”.“L’esercito risponde organizzando carovane di rifornimenti scortate dai militari, al punto che le autocisterne non scortate sono considerate sospette” dicono le fonti. “Ma il problema in realtà è più complesso perché è in atto da tempo una guerra della benzina tra jihadisti e militari” sottolineano. “Questi ultimi avevano infatti notato che in alcune zone arrivavano quantitativi di carburante che eccedevano le esigenze locali. Sospettando che il quantitativo in eccesso finiva nelle mani dei jihadisti le autorità hanno imposto un contingentamento della quantità di benzina inviata in quelle aeree. Il JNIM ha reagito ampliando le aree sottoposte ai suoi blocchi stradali” spiegano le fonti di Fides.La situazione rimane comunque precaria a Bamako come nel resto del Mali. Diversi Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti e Italia, hanno invitato i propri cittadini a lasciare al più presto il Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 30/10/2025)
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