AFRICA/EGITTO – Non un “evento”, ma una occasione preziosa di comunione. I giovani egiziani greco-melchiti e la prossima GMG a Roma

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 23 luglio 2025

Il Cairo (Agenzia Fides) – Sono almeno 225 i giovani cattolici egiziani che in questi giorni si preparano a prendere la via di Roma, per prendere parte nella Città Eterna alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), nell’Anno Santo dedicato alla Speranza. Appartengono alle diverse comunità ecclesiali cattoliche presenti nel Paese, compreso il “piccolo gregge” rappresentato dalla locale Chiesa cattolica greco-melchita. “La nostra preparazione alle giornate di Roma” racconta all’Agenzia Fides il Vescovo Jean-Marie Chami, Vicario patriarcale generale greco-melchita per l’Egitto, il Sudan e il Sud Sudan “si può dire sia iniziata con la partecipazione alla precedente GMG di Lisbona, non si è mai fermata. La esperienza vissuta durante queste esperienze va poi ‘metabolizzata’ nella ordinarietà del proprio cammino quotidiano. Le GMG per i ragazzi e le ragazze sono occasioni preziose per sperimentare la comunione nella Chiesa universale, seguendo Gesù, sui passi dei discepoli”, aggiunge il Vescovo Chami.La partecipazione al giubileo dei giovani, che si terrà a Roma dal 28 luglio al 3 agosto è inserita in un vero e proprio cammino spirituale che attraversa altri luoghi luoghi legati alle vicende e alle figure di Santi italiani: San Pio a San Giovanni Rotondo, San Francesco e Santa Chiara ad Assisi, il giovane Carlo Acutis. Giunti a Roma, i giovani e le giovani giunti dall’Egitto potranno venerare le memorie apostoliche dei Santi Pietro e Paolo.Il gruppo “egiziano” di 58 ragazzi e ragazze appartenenti alla Chiesa greco melchita compre3nde anche alcuni giovani provenienti dal Libano e dagli Emirati Arabi. “La Chiesa universale è molto più grande della nostra piccola realtà. A Roma, visiteremo i luoghi di coloro che dopo la Pentecoste sono partiti per annunciare la Salvezza in Gesù Cristo a tutti. Il viaggio è concepito per poter vivere una esperienza spirituale fortemente ispirata dai luoghi di chi ci ha proceduto. L’eucaristia quotidiana e l’adorazione del Santissimo Sacramento saranno il fulcro delle nostre giornate” spiega il Vescovo Chomi.In Egitto il gruppo dei giovani che si preparano al pellegrinaggio si incontrava una volta al mese per la celebrazione eucaristica e per condividere incontri dedicati alla virtù teologale della Speranza. La settimana che trascorreranno a Roma insieme a giovani provenienti da tutto il mondo si concluderà sabato sera con la veglia con Papa Leone XIV – la sera di sabato 2 agosto- e la concelebrazione eucaristica presieduta dal Pontefice domenica il 3 agosto.La presenza della Chiesa cattolica greco-melchita in Egitto si è stabilizzata a partire dal XVIII secolo. Libanesi, siriani e palestinesi si sono trasferiti nel Paese dopo l’unione tra la Chiesa di Roma e questa Chiesa di rito bizantino (avvenuta nel 1724), attratti dalle possibilità di lavoro offerte dal Paese, portando con sè la loro spiritualità e i loro riti. Nel 1838 il Patriarcato melchita ha istituito un Vicariato patriarcale per l’Egitto con sede al Cairo, posto sotto l’autorità diretta del Patriarca di Antiochia. Il Vicariato comprende anche i fedeli melchiti del Sudan e del Sud Sudan. Oggi si trovano parrocchie greco-melchite al Cairo (a Heliopolis, Shoubra e Maadi), ad Alessandria, Tanta e Mansoura. Sono numerose anche le opere in ambito pastorale, educativo e sociale animate dalla locale comunità cattolica greco-melchita. (PR) (Agenzia Fides 22/7/2025)
Condividi:

ASIA/PAKISTAN – Il Senato approva l’abolizione della pena capitale per due reati; padre Feroz chiede “una riflessione anche sulla legge di blasfemia”

Source: The Holy See in Italian

Freepik

Islamabad (Agenzia Fides) – Il Senato del Pakistan ha approvato un disegno di legge che abolisce la pena di morte per due reati: la aggressione e spoliazione pubblica di una donna; il favoreggimento dei dirottatori di un aereo o di un altro veicolo pubblico. Secondo il disegno di legge, per tali reati (art. 354 comma a e art. 402 c del Codice Penale) i trasgressori rischiano sanzioni e il carcere fino all’ergastolo. Anche se, prima di diventare legge effettivamente in vigore , l’iter prevede il passaggio alla Camera e la firma presidenziale, il disegno di legge è stato presentato dalla maggioranza di governo e dunque, secondo gli analisti, ha la strada spianata. L’esecutivo del Pakistan, ha spiegato il ministro della Giustizia federale Azam Nazeer Tarar, intende allinearsi con gli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani previsti anche nell’accordo commerciale con l’Unione Europea (il cosiddetto GSP+), che richiede esplicitamente di limitare la pena di morte ai reati più gravi.In Pakistan attualmente la pena di morte è in vigore per un’ampia gamma di reati, considerati “crimini gravi” come: delitti contro lo Stato e alto tradimento; reati militari come ammutinamento e cattiva condotta durante il combattimento; crimini violenti come omicidio, furto con omicidio, stupro e stupro di gruppo; rapimento a scopo di estorsione; terrorismo, sabotaggio, e dirottamento aereo.Per il reato di violenza e spoliazione pubblica di una donna (art 354 a) la pena capitale venne stabilita dal generale Zia ul-Haq che nel 1977 orchestrò un colpo di stato assumendo il potere in Pakistan. Originariamente per quel reato era prevista una pena massima di sette anni di carcere. Per il reato di dirottamento, invece, i legislatori hanno voluto abbassare la pena per quanti danno rifugio a un dirottatore. Il governo, ha spiegato il ministro Tarar, intende riesaminare altri reati non efferati che prevedono la pena di morte.In tale cornice, p. Qaisar Feroz OFM Cap, segretario esecutivo della Commissione per le Comunicazioni sociali nella Conferenza episcopale del Pakistan commenta in un colloquio con l’Agenzia Fides: “Che si vada verso la progressiva abolizione della pena di morte per i crimini meno gravi è sicuramente un passo positivo. A tal fine si dovrebbe esaminare anche la struttura della legge sulla blasfemia”. Infatti, ricorda il frate cappuccino “anche quella legge è stata modificata dal genale Zia negli anni ’80 del secolo scorso. Se ci si vuole conformare agli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani, andrebbe abolita la pena capitale per quel reato”.Inoltre, prosegue p. Feroz, “bisogna considerare che, secondo l’esperienza comune e secondo un’opinione generalmente condivisa, quella legge è un spada di Damocle che viene strumentalizzata e usata contro membri delle comunità delle minoranze religiose e anche contro cittadini musulmani”. Il segretario afferma: “Avvocati cristiani e membri del Parlamento dovrebbero esaminare anche questo capitolo, che è un capitolo buio per il rispetto dei diritti umani in Pakistan e che fa soffrire molti innocenti. Se le pressioni internazionali e commerciali hanno indotto oggi il passo del riesame della pena capitale per alcuni reati, chiediamo al governo e al Parlamento che si possa avviare una seria riflessione anche sulla legge di blasfemia”.(PA) (Agenzia Fides 23/7/2025)
Condividi:

Gli auguri del Presidente Meloni al Presidente Mattarella

Source: Government of Italy

23 Luglio 2025

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha telefonato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per rivolgergli i più sentiti auguri di buon compleanno, a nome suo personale e dell’intero Governo.
Il Presidente Meloni ha sottolineato i sentimenti di profonda stima e gratitudine che le Istituzioni e i cittadini italiani nutrono nei confronti del Capo dello Stato.

ASIA/PAKISTAN – Il Senato approva l’abolizione della pena capitale per due reati; p. Feroz chiede “una riflessione anche sulla legge di blasfemia”

Source: The Holy See in Italian

Freepik

Islamabad (Agenzia Fides) – Il Senato del Pakistan ha approvato un disegno di legge che abolisce la pena di morte per due reati: la aggressione e spoliazione pubblica di una donna; il favoreggimento dei dirottatori di un aereo o di un altro veicolo pubblico. Secondo il disegno di legge, per tali reati (art. 354 comma a e art. 402 c del Codice Penale) i trasgressori rischiano sanzioni e il carcere fino all’ergastolo. Anche se, prima di diventare legge effettivamente in vigore , l’iter prevede il passaggio alla Camera e la firma presidenziale, il disegno di legge è stato presentato dalla maggioranza di governo e dunque, secondo gli analisti, ha la strada spianata. L’esecutivo del Pakistan, ha spiegato il ministro della Giustizia federale Azam Nazeer Tarar, intende allinearsi con gli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani previsti anche nell’accordo commerciale con l’Unione Europea (il cosiddetto GSP+), che richiede esplicitamente di limitare la pena di morte ai reati più gravi.In Pakistan attualmente la pena di morte è in vigore per un’ampia gamma di reati, considerati “crimini gravi” come: delitti contro lo Stato e alto tradimento; reati militari come ammutinamento e cattiva condotta durante il combattimento; crimini violenti come omicidio, furto con omicidio, stupro e stupro di gruppo; rapimento a scopo di estorsione; terrorismo, sabotaggio, e dirottamento aereo.Per il reato di violenza e spoliazione pubblica di una donna (art 354 a) la pena capitale venne stabilita dal generale Zia ul-Haq che nel 1977 orchestrò un colpo di stato assumendo il potere in Pakistan. Originariamente per quel reato era prevista una pena massima di sette anni di carcere. Per il reato di dirottamento, invece, i legislatori hanno voluto abbassare la pena per quanti danno rifugio a un dirottatore. Il governo, ha spiegato il ministro Tarar, intende riesaminare altri reati non efferati che prevedono la pena di morte.In tale cornice, p. Qaisar Feroz OFM Cap, segretario esecutivo della Commissione per le Comunicazioni sociali nella Conferenza episcopale del Pakistan commenta in un colloquio con l’Agenzia Fides: “Che si vada verso la progressiva abolizione della pena di morte per i crimini meno gravi è sicuramente un passo positivo. A tal fine si dovrebbe esaminare anche la struttura della legge sulla blasfemia”. Infatti, ricorda il frate cappuccino “anche quella legge è stata modificata dal genale Zia negli anni ’80 del secolo scorso. Se ci si vuole conformare agli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani, andrebbe abolita la pena capitale per quel reato”.Inoltre, prosegue p. Feroz, “bisogna considerare che, secondo l’esperienza comune e secondo un’opinione generalmente condivisa, quella legge è un spada di Damocle che viene strumentalizzata e usata contro membri delle comunità delle minoranze religiose e anche contro cittadini musulmani”. Il segretario afferma: “Avvocati cristiani e membri del Parlamento dovrebbero esaminare anche questo capitolo, che è un capitolo buio per il rispetto dei diritti umani in Pakistan e che fa soffrire molti innocenti. Se le pressioni internazionali e commerciali hanno indotto oggi il passo del riesame della pena capitale per alcuni reati, chiediamo al governo e al Parlamento che si possa avviare una seria riflessione anche sulla legge di blasfemia”.(PA) (Agenzia Fides 23/7/2025)
Condividi:

ASIA/PAKISTAN – Il Senato approva l’abolizione della pena capitale per due reati; i cristiani chiedono una riflessione anche sulla legge di blasfemia

Source: The Holy See in Italian

Freepik

Islamabad (Agenzia Fides) – Il Senato del Pakistan ha approvato un disegno di legge che abolisce la pena di morte per due reati: la aggressione e spoliazione pubblica di una donna; il favoreggimento dei dirottatori di un aereo o di un altro veicolo pubblico. Secondo il disegno di legge, per tali reati (art. 354 comma a e art. 402 c del Codice Penale) i trasgressori rischiano sanzioni e il carcere fino all’ergastolo. Anche se, prima di diventare legge effettivamente in vigore , l’iter prevede il passaggio alla Camera e la firma presidenziale, il disegno di legge è stato presentato dalla maggioranza di governo e dunque, secondo gli analisti, ha la strada spianata. L’esecutivo del Pakistan, ha spiegato il ministro della Giustizia federale Azam Nazeer Tarar, intende allinearsi con gli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani previsti anche nell’accordo commerciale con l’Unione Europea (il cosiddetto GSP+), che richiede esplicitamente di limitare la pena di morte ai reati più gravi.In Pakistan attualmente la pena di morte è in vigore per un’ampia gamma di reati, considerati “crimini gravi” come: delitti contro lo Stato e alto tradimento; reati militari come ammutinamento e cattiva condotta durante il combattimento; crimini violenti come omicidio, furto con omicidio, stupro e stupro di gruppo; rapimento a scopo di estorsione; terrorismo, sabotaggio, e dirottamento aereo.Per il reato di violenza e spoliazione pubblica di una donna (art 354 a) la pena capitale venne stabilita dal generale Zia ul-Haq che nel 1977 orchestrò un colpo di stato assumendo il potere in Pakistan. Originariamente per quel reato era prevista una pena massima di sette anni di carcere. Per il reato di dirottamento, invece, i legislatori hanno voluto abbassare la pena per quanti danno rifugio a un dirottatore. Il governo, ha spiegato il ministro Tarar, intende riesaminare altri reati non efferati che prevedono la pena di morte.In tale cornice, p. Qaisar Feroz OFM Cap, segretario esecutivo della Commissione per le Comunicazioni sociali nella Conferenza episcopale del Pakistan commenta in un colloquio con l’Agenzia Fides: “Che si vada verso la progressiva abolizione della pena di morte per i crimini meno gravi è sicuramente un passo positivo. A tal fine si dovrebbe esaminare anche la struttura della legge sulla blasfemia”. Infatti, ricorda il frate cappuccino “anche quella legge è stata modificata dal genale Zia negli anni ’80 del secolo scorso. Se ci si vuole conformare agli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani, andrebbe abolita la pena capitale per quel reato”.Inoltre, prosegue p. Feroz, “bisogna considerare che, secondo l’esperienza comune e secondo un’opinione generalmente condivisa, quella legge è un spada di Damocle che viene strumentalizzata e usata contro membri delle comunità delle minoranze religiose e anche contro cittadini musulmani”. Il segretario afferma: “Avvocati cristiani e membri del Parlamento dovrebbero esaminare anche questo capitolo, che è un capitolo buio per il rispetto dei diritti umani in Pakistan e che fa soffrire molti innocenti. Se le pressioni internazionali e commerciali hanno indotto oggi il passo del riesame della pena capitale per alcuni reati, chiediamo al governo e al Parlamento che si possa avviare una seria riflessione anche sulla legge di blasfemia”.(PA) (Agenzia Fides 23/7/2025)
Condividi:

AFRICA/SENEGAL e MAURITANIA: Nominato il nuovo direttore delle Pontificie Opere Missionarie

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 23 luglio 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – ll Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari), ha nominato, in data 23 giugno 2025, don Raphaël Ndiaye, del clero diocesano di Kaolack, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) di Senegal e Mauritania per il quinquennio 2025-2030.Nato nel 1968 in Senegal a Fass Koffé don Ndiaye è stato ordinato nel 2000. Dal 2000 al 2003 è stato Vicario a Foundiougne,successivamente ha ricoperto i ruoli di Direttore delle Opere Apostoliche e Cappellano nazione della JOC (Jeunesse ouvrière chrétienne) fino al 2016.Dopo un anno sabatico dove ha prestato servizio nella diocesi di Montauban in Francia, don Ndiaye è tornato in Senegal nel 2018, anno in cui è stato nominato parroco della cattedrale di San Teofilo di Kaolack (con un mandato che si è concluso nel settembre 2024), Vicario Generale e incaricato al coordinamento della pastorale e della liturgia, ruoli tutt’ora ricoperti, insieme a quelli più recenti di coordinatore dello sviluppo economico e manager di programmi pastorali.(EG) (Agenzia Fides 23/07/2025)
Condividi:

AMERICA/STATI UNITI – A Milwaukee il primo “summit” della Catholic Mission Association statunitense

Source: The Holy See in Italian

Waukesha (Agenzia Fides) – Oggi e domani la United States Catholic Mission Association (USCMA), in collaborazione con la Pontificia Opera della Propagazione della Fede dell’Arcidiocesi di Milwaukee ed il Segretariato Internazionale della Pontificia Unione Missionaria, ospita presso lo Schoenstatt Retreat Center di Waukesha un summit su evangelizzazione e missione dal tema “Uniti nella fede, inviati nella speranza”.Sorta come Segretariato Missionario nel 1949 dai Vescovi degli Stati Uniti e da 32 e istituti religiosi che inviavano missionari in ogni parte del mondo, la attuale USCMA divenne “Consiglio Missionario degli Stati Uniti” dopo il Concilio Vaticano II. Successivamente si trasformò in un’associazione che conta oggi oltre 70 congregazioni religiose femminili e maschili, associazioni laicali e uffici diocesani impegnati in ambito missionario.La conferenza, la prima del genere, intende ispirare iniziative volte a ravvivare il fervore apostolico e il dinamismo missionario nelle varie regioni degli Stati Uniti, e si colloca nel contesto dell’anno giubilare della speranza.«Si tratta – ha affermato Kevin Foy, Direttore Esecutivo della USCMA – di un momento cruciale per coloro che operano nella missione. Papa Francesco ha invitato ciascuno di noi ad “ardere di santo zelo per una nuova stagione di evangelizzazione nella Chiesa”. Ora abbiamo Papa Leone, un missionario, migrante e cittadino del mondo che condivide l’impegno di Papa Francesco per la pace, la giustizia economica e la sinodalità».Il summit ha inizio nel pomeriggio di mercoledì 22 luglio con il video messaggio di benvenuto ai partecipanti provenienti da tutti gli Stati Uniti e da oltreoceano da parte dell’Arcivescovo di Milwaukee, Jeffrey S. Grob, e prosegue con la sessione principale guidata da Padre Dinh Anh Nhue Nguyen OFM Conv, Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria (PUM). Padre Nguyen partirà dalle parole di Papa Leone XIV in occasione dell’udienza alle Pontificie Opere Missionarie (POM) quando il Pontefice ha ricordato che Le Pontificie Opere Missionarie «sono effettivamente il “mezzo principale” per risvegliare la responsabilità missionaria di tutti i battezzati e per sostenere le comunità ecclesiali nelle aree in cui la Chiesa è giovane (cfr Decreto Ad gentes, 38)». Poi il Segretario generale delle POM si soffermerà sul ruolo e sul servizio delle quattro Pontificie Opere Missionarie a sostegno del Papa e delle Chiese locali.Le altre relazioni previste per le due giornate avranno un approccio orientato all’azione e spazieranno dalla missione nelle situazioni locali al contesto globale contemporaneo, soffermandosi anche sulla spiritualità missionaria. «Siamo lieti di ospitare questo importante incontro nell’Arcidiocesi di Milwaukee», ha affermato Antoinette Mensah, Presidente del Consiglio di Amministrazione della USCMA e Responsabile della Pontificia Opera della Propagazione della fede dell’Arcidiocesi di Milwaukee. «Questo summit – ha aggiunto la dottoressa Mensah – è sia un incontro spirituale che un invito all’azione. Siamo chiamati ad abbracciare la missione non come un impegno facoltativo, ma come l’essenza stessa della nostra identità di Chiesa».(EG) (Agenzia Fides 23/07/2025)

Allegati all’articolo

Condividi:

AMERICA/CILE – Giornata Mondiale contro la Tratta: mobilitare la società su situazioni che nascondono sfruttamento

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 23 luglio 2025

Internet

Santiago (Agenzia Fides) – Rompere il silenzio e sfatare i miti che circondano la tratta di esseri umani, promuovendo il riconoscimento di questa realtà in contesti quotidiani che spesso passano inosservati è l’obiettivo della Campagna proposta in occasione della prossima Giornata Mondiale contro la Tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio.Con il tema “No es normal, es trata” la Red Clamor Chile ha lanciato un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave violazione dei diritti umani che colpisce migliaia di persone che vivono in Cile. La campagna, che avrà il suo culmine il 30 luglio, mira a mobilitare la società cilena su situazioni che sono state normalizzate ma che nascondono sfruttamento sessuale, lavorativo o schiavitù forzata. “Sentiamo spesso frasi come ‘fa parte del lavoro’ o ‘lei voleva stare qui’, senza renderci conto che dietro potrebbero esserci coercizione, minacce o inganni. Questa campagna ci invita ad aprire gli occhi e a riconoscere che la tratta non è né straniera né lontana”, si legge in una dichiarazione diffusa dalla segretaria esecutiva della rete.”Come Chiesa, non possiamo rimanere indifferenti alla sofferenza silenziosa di così tante persone intrappolate nelle reti della tratta – ha sottolineato Moisés Atisha vescovo di San Marcos de Arica e rappresentante della rete Clamor Chile. Siamo chiamati a essere una voce profetica, a denunciare gli abusi e a impegnarci attivamente nella difesa della dignità umana, soprattutto per coloro che sono più vulnerabili”.La campagna, secondo Iglesia.cl, è rivolta a tutti i residenti del Paese, con particolare attenzione alle comunità di migranti, ai giovani, agli operatori pastorali, alle organizzazioni sociali e ai funzionari pubblici. Parrocchie, comunità, organizzazioni della società civile e organi di stampa sono invitati a partecipare e condividere il messaggio: un gesto di consapevolezza può cambiare una vita.(AP) (Agenzia Fides 23/7/2025)
Condividi:

AMERICA/CILE – Giornata Mondiale contro la Tratta: mobilitare la società su situazioni che sono state normalizzate ma che nascondono sfruttamento

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 23 luglio 2025

Internet

Santiago (Agenzia Fides) – Rompere il silenzio e sfatare i miti che circondano la tratta di esseri umani, promuovendo il riconoscimento di questa realtà in contesti quotidiani che spesso passano inosservati è l’obiettivo della Campagna proposta in occasione della prossima Giornata Mondiale contro la Tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio.Con il tema “No es normal, es trata” la Red Clamor Chile ha lanciato un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave violazione dei diritti umani che colpisce migliaia di persone che vivono in Cile. La campagna, che avrà il suo culmine il 30 luglio, mira a mobilitare la società cilena su situazioni che sono state normalizzate ma che nascondono sfruttamento sessuale, lavorativo o schiavitù forzata. “Sentiamo spesso frasi come ‘fa parte del lavoro’ o ‘lei voleva stare qui’, senza renderci conto che dietro potrebbero esserci coercizione, minacce o inganni. Questa campagna ci invita ad aprire gli occhi e a riconoscere che la tratta non è né straniera né lontana”, si legge in una dichiarazione diffusa dalla segretaria esecutiva della rete.”Come Chiesa, non possiamo rimanere indifferenti alla sofferenza silenziosa di così tante persone intrappolate nelle reti della tratta – ha sottolineato Moisés Atisha vescovo di San Marcos de Arica e rappresentante della rete Clamor Chile. Siamo chiamati a essere una voce profetica, a denunciare gli abusi e a impegnarci attivamente nella difesa della dignità umana, soprattutto per coloro che sono più vulnerabili”.La campagna, secondo Iglesia.cl, è rivolta a tutti i residenti del Paese, con particolare attenzione alle comunità di migranti, ai giovani, agli operatori pastorali, alle organizzazioni sociali e ai funzionari pubblici. Parrocchie, comunità, organizzazioni della società civile e organi di stampa sono invitati a partecipare e condividere il messaggio: un gesto di consapevolezza può cambiare una vita.(AP) (Agenzia Fides 23/7/2025)
Condividi:

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 135

Source: Government of Italy

Il Consiglio dei Ministri si è riunito martedì 22 luglio 2025, alle ore 16.55 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

٠٠٠٠٠

GIUSTIZIA, CARCERI, DIPENDENZE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato un insieme di misure che mirano a rendere più efficiente l’amministrazione della giustizia civile e penale, a contrastare il fenomeno del sovraffollamento delle carceri, attraverso la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento di quelle esistenti, a rendere più rigorose e rapide le procedure di valutazione sulla liberazione anticipata e a offrire concrete possibilità di riabilitazione ai detenuti con dipendenza da stupefacenti o alcol.

1. Disposizioni in materia di detenzione domiciliare per il recupero dei detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione nel rispetto dei regolamenti dei due rami del Parlamento, un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di detenzione domiciliare per il recupero dei detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti.

Il testo introduce un nuovo regime di detenzione domiciliare per condannati tossicodipendenti e alcoldipendenti, con l’obiettivo di prevedere modalità esecutive della pena maggiormente idonee alle specifiche esigenze socio-riabilitative di tali soggetti.

Le nuove norme, tra l’altro, consentono ai soggetti tossicodipendenti o alcoldipendenti nei cui confronti deve essere eseguita una condanna a pena detentiva, anche residua, non superiore a otto anni, o a quattro anni se concerne uno dei reati di maggiore pericolosità sociale (di cui all’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354), di chiedere in ogni momento di essere ammessi alla detenzione domiciliare presso una struttura autorizzata all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria, sulla base di uno specifico programma terapeutico socio-riabilitativo residenziale. Tale beneficio può essere concesso una sola volta.

Per ottenere il beneficio, il programma di riabilitazione sarà sottoposto a una Commissione di valutazione, che dovrà anche accertare l’effettiva e attuale condizione di dipendenza del soggetto e alla quale e dovrà essere fornita l’indicazione della correlazione tra la dipendenza stessa e la commissione del reato. Inoltre, il responsabile della struttura terapeutica dovrà trasmettere al servizio pubblico per le dipendenze competente per territorio e all’ufficio locale di esecuzione penale esterna una relazione semestrale sull’esecuzione del programma, segnalando eventuali violazioni all’autorità giudiziaria. Al termine del programma, l’ufficio locale di esecuzione penale esterna trasmetterà all’autorità giudiziaria una relazione finale. Il tribunale di sorveglianza disporrà la revoca del regime di detenzione domiciliare qualora il programma terapeutico residenziale non sia positivamente concluso o se il comportamento del soggetto appaia incompatibile con la prosecuzione delle misure. Se il programma terapeutico residenziale risulta positivamente completato, il magistrato di sorveglianza dispone la detenzione domiciliare o l’affidamento in prova del soggetto ai fini del suo reinserimento sociale, a condizione che la pena residua non sia superiore ad otto anni, aumentata della metà, o a quattro anni, aumentata di un quarto, nei casi già citati di pericolosità sociale.

٠

2. Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, in materia di procedimento per la concessione della liberazione anticipata e di corrispondenza telefonica dei detenuti e degli internati (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato, in esame preliminare, un provvedimento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che apporta modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, in materia di procedimento per la concessione della liberazione anticipata e di corrispondenza telefonica dei detenuti e degli internati.

In attuazione all’articolo 5 del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, il testo introduce una procedura più rapida e più rigorosa per la concessione del beneficio della liberazione anticipata, già previsto nell’ordinamento penitenziario. Si prevede l’informatizzazione del fascicolo personale del detenuto e, nelle more, la trasmissione degli elementi di valutazione necessari da parte del direttore dell’istituto al magistrato di sorveglianza. Inoltre, si incrementa il numero dei colloqui telefonici settimanali e mensili dei detenuti con i propri familiari, al fine di garantirne la prosecuzione dei rapporti personali.

٠

3. Programma dettagliato degli interventi di edilizia penitenziaria per gli anni 2025-2027, ai sensi dell’articolo 4-bis del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2024, n. 112

Il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio, appositamente invitato, ha illustrato al Consiglio dei Ministri il Programma dettagliato degli interventi di edilizia penitenziaria per gli anni 2025-2027, elaborato con la Presidenza del Consiglio, il Ministero della giustizia e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 4-bis del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2024, n. 112.

Il Piano prevede un insieme coordinato d’interventi, finalizzati al recupero di sezioni esistenti e alla realizzazione di nuovi posti detentivi. L’obiettivo è aumentare la capienza complessiva del sistema penitenziario, migliorando al contempo le condizioni strutturali degli istituti e contrastando in modo strutturale il fenomeno del sovraffollamento. È previsto un totale di 60 interventi strutturali, dei quali 3 sono già conclusi, 27 sono in corso e 30 sono prossimi all’avvio. Attraverso ampliamenti delle strutture esistenti, saranno creati 3.716 nuovi posti, mentre ristrutturazioni e manutenzioni consentiranno il recupero complessivo di ulteriori 5.980 posti, per un totale al termine del triennio di 9.696 posti aggiuntivi.

٠

4. Disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie.

L’intervento è volto a garantire una più efficiente distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale, bilanciando l’esigenza di prossimità della giustizia ai cittadini e agli altri utenti con quelle di funzionalità del sistema giudiziario. Si modifica l’assetto territoriale delle circoscrizioni, introducendo significative innovazioni nell’organizzazione degli uffici giudiziari, mediante l’istituzione del nuovo tribunale di Bassano del Grappa e relativa procura della Repubblica, nonché mediante il ripristino di alcuni tribunali e sezioni distaccate attualmente soppressi.

٠٠٠٠٠

LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2025

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea – Legge di delegazione europea 2025 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti, ha approvato, con procedura d’urgenza, il disegno di legge di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea – Legge di delegazione europea 2025.

Il testo, tra l’altro, recepisce:

  • norme europee relative alla modernizzazione dei sistemi dei disegni e modelli industriali e protezione degli stessi, a beneficio della crescita e della competitività, in particolare delle piccole e medie imprese, tenendo debitamente conto degli interessi dei consumatori;
  • la direttiva (UE) 2024/1799, che mira a una maggiore circolarità all’interno dell’economia, nel più ampio contesto della transizione verde, incentivando la riparazione dei beni di consumo difettosi e il riutilizzo degli stessi;
  • norme per la progettazione, costruzione ed immissione sul mercato delle macchine, quasi-macchine e prodotti correlati;
  • trasparenza e integrità delle attività di rating ESG (ambientale, sociale e di governance);
  • regolamento (UE) 2024/590, in materia di sostanze che riducono lo strato di ozono;
  • raccolta e comunicazione dei dati ambientali relativi alle installazioni industriali, dando ulteriore attuazione al protocollo UNECE sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti;
  • regolamento (UE) 2024/1157, finalizzato a proteggere l’ambiente e la salute umana dagli impatti negativi che possono derivare dalla spedizione di rifiuti;
  • regolamento (UE) 2024/2847, relativo a requisiti orizzontali di cybersicurezza per i prodotti con elementi digitali;
  • regolamento (UE) 2025/37, relativo, tra l’altro, alla certificazione della cybersicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (prodotti, servizi e processi che riguardano reti e sistemi informativi);
  • regolamento (UE) 2025/38, per il rafforzamento della solidarietà e delle capacità dell’Unione di rilevamento delle minacce e degli incidenti informatici e di preparazione e risposta agli stessi;
  • regolamento (UE) 2024/1735, che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette e mira a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle stesse perseguendo, al contempo, obiettivi di neutralità climatica e di decarbonizzazione, nonché contribuendo a creare nuovi posti di lavoro nel settore e a migliorare la competitività dell’Unione europea.

٠٠٠٠٠

RIFORMA FISCALE

1. Disposizioni in materia di Terzo settore, crisi di impresa, sport e imposta sul valore aggiunto (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), introduce disposizioni in materia di Terzo settore, crisi di impresa, sport e imposta sul valore aggiunto.

In vista dell’entrata in vigore, il 1° gennaio 2026, delle nuove disposizioni fiscali per gli enti del Terzo settore, il provvedimento interviene su alcune criticità segnalate dagli operatori, introducendo misure di semplificazione e razionalizzazione del quadro normativo.

Si interviene, tra l’altro, in relazione alle attività attualmente inquadrate come commerciali e che potrebbero, in applicazione dell’art. 79 del Codice del terzo settore (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117), essere qualificate come non commerciali. Tale passaggio potrebbe generare plusvalenze “figurative”: in questi casi, l’imposizione è sospesa e differita al momento della cessione del bene o di cambio di destinazione.

Un ulteriore intervento riguarda l’estensione del regime agevolato previsto dalla legge 16 dicembre 1991, n. 398, per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) anche alle Società Sportive Dilettantistiche (SSD).

Nel provvedimento trovano spazio anche misure a favore delle imprese che accedono agli strumenti di risanamento previsti dal Codice della crisi, con l’estensione della non imposizione dei proventi straordinari derivanti da riduzioni dei debiti anche ai casi di liquidazione giudiziale, concordato minore e concordato semplificato.

Completano il quadro alcune ulteriori disposizioni in materia di IVA, che chiariscono aspetti applicativi e semplificano gli adempimenti.

٠

2. Testo unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e altri tributi indiretti (decreto legislativo – esame definitivo)

Inoltre, in attuazione della stessa delega, è stato approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e altri tributi indiretti. Il testo tiene conto dei pareri espressi in sede di Conferenza unificata e dalle competenti Commissioni parlamentari.

٠٠٠٠٠

ZONA ECONOMICA ESCLUSIVA

Regolamento di istituzione di una zona economica esclusiva (ZEE) comprendente parte delle acque circostanti il mare territoriale nazionale, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 giugno 2021, n. 91 (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che prevede la parziale istituzione di una zona economica esclusiva (ZEE) comprendente parte delle acque circostanti il mare territoriale nazionale, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 giugno 2021, n. 91.

In conformità a quanto previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), fatta a Montego Bay il 10 dicembre 1982, il testo dà attuazione all’articolo 1 della legge 14 giugno 2021, n. 91, provvedendo alla parziale istituzione e delimitazione della zona economica esclusiva (ZEE) nelle acque dei tre quadranti del Mare Tirreno, del Mare Ionio e di parte del Mare Adriatico, riservando ad ulteriori provvedimenti la delimitazione della zona economica esclusiva nelle aree circostanti le restanti porzioni del mare territoriale.

L’esigenza di istituire una zona economica esclusiva (ZEE), anche in forma parziale, è prevista anche nel primo Piano del mare 2023-2025 approvato dal Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM) con delibera del 31 luglio 2023.

Il provvedimento non pregiudica la possibilità di apportare a tali aeree modifiche successive, in esecuzione dei futuri accordi di delimitazione che saranno conclusi con gli Stati vicini.

٠٠٠٠٠

CYBERSECURITY

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo hanno illustrato al Consiglio dei Ministri il vademecum per i dipendenti pubblici sulle buone pratiche di cybersecurity di base.

Il vademecum comprende 12 comportamenti da adottare nella quotidianità, a difesa dei sistemi informatici della p.a. e della sicurezza dei dati personali e sensibili dei cittadini.

٠٠٠٠٠

VALUTAZIONE E ARMONIZZAZIONE DI INTERESSI PUBBLICI

Il Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c-bis), della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 7 del decreto-legge del 17 maggio 2022, n. 50, ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale in merito a quattro progetti relativi alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili localizzati nel territorio della regione Puglia. Le delibere del Consiglio dei Ministri sostituiscono ad ogni effetto il provvedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA). Di seguito l’elenco dei progetti:

  • realizzazione di un impianto agrivoltaico, denominato “Castellaneta”, di potenza nominale pari a 33,28 MW, integrato con un sistema di accumulo e comprensivo delle opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nei comuni di Castellaneta (TA), in località “Tratturello Pineto” e Ginosa (TA);
  • realizzazione di un impianto agrovoltaico da realizzarsi nel comune di San Giovanni Rotondo (FG) con opere di connessione site nel comune di Manfredonia (FG);
  • realizzazione di un impianto agrivoltaico denominato “Campo Agrosolare Camerelle” e relative opere di connessione, sito nei comuni di Ascoli Satriano (FG), Candela (FG) in località Masseria Leone e Posta Fissa, della potenza complessiva pari a 67 MW;
  • realizzazione di un impianto agrivoltaico e relative opere di connessione, da realizzarsi nei comuni di Toritto (BA) e Palo del Colle (BA), nonché di un impianto di produzione e distribuzione di idrogeno ubicato nel comune di Grumo Appula (BA) e di un impianto di accumulo dell’energia elettrica.

٠٠٠٠٠

CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI TRA POTERI DELLO STATO

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha deliberato di resistere nel giudizio per conflitto di attribuzioni promosso dalla Regione Sardegna contro lo Stato e, per esso, il Presidente del Consiglio dei Ministri, avverso l’ordinanza-ingiunzione del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, in relazione alla sentenza del Tribunale di Cagliari 28 maggio 2025, n. 848.

٠٠٠٠٠

POTERI SOSTITUTIVI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha deliberato di attribuire al Commissario unico, Generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, il compito di realizzare le attività di bonifica della discarica del Comune di Salandra (MT) località Piano del Governo, ai sensi dell’articolo 5, comma 1-bis del decreto-legge n. 111 del 2019.

٠٠٠٠٠

SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato la proroga di sei mesi dell’affidamento della gestione del Comune di Melito di Napoli (Na) ad una commissione straordinaria, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

٠٠٠٠٠

NOMINE

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato:

  • su proposta del Presidente Giorgia Meloni, vista la designazione del Consiglio della Provincia di Trento, la nomina dell’avv. Giacomo BERNARDI a magistrato del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa del Trentino-Alto Adige con sede in Trento, ai sensi dell’articolo 1 del d.P.R. 6 aprile 1984, n. 426;
  • su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, vista l’elezione da parte del Consiglio nazionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), la nomina del dott. Luciano Buonfiglio quale Presidente dello stesso CONI per il quadriennio 2025-2029.

٠٠٠٠٠

LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato diciotto leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare:

  1. la legge della Regione Campania n. 6 del 29/05/2025, recante “Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale nonché di carattere ordinamentale ed organizzativo)”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ineleggibilità, violano gli articoli 3, primo comma, 51, primo comma, e 122, primo comma, della Costituzione;
  2. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 12 del 26/05/2025, recante “Trasferimenti straordinari e urgenti a sostegno dei Comuni colpiti dall’alluvione e dagli eventi valanghivi del 16 e 17 aprile 2025”, in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di sistema contabile dello stato, coordinamento della finanza pubblica e protezione civile, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera e), e terzo comma della Costituzione.

Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non impugnare:   

  1. la legge della Regione Puglia n. 7 del 30/05/2025, recante “Disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee e disposizioni diverse”;
  2. la legge della Regione Campania n. 7 del 06/06/2025, recante “Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei Consorzi”;
  3. la legge della Regione Campania n. 9 del 06/06/2025, recante “Istituzione della Giornata regionale in memoria della liberazione di Napoli dall’occupazione nazifascista”;
  4. la legge della Regione Basilicata n. 29 del 10/06/2025, recante “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025-2027 dell’Agenzia Regionale per il Lavoro e l’Apprendimento Basilicata (ARLAB)”;
  5. la legge della Regione Basilicata n. 30 del 10/06/2025, recante “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025-2027 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB)”;
  6. la legge della Regione Lombardia n. 8 del 06/06/2025, recante “Legge di semplificazione 2025”;
  7. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 14 del 26/05/2025, recante “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”;
  8. la legge della Regione Piemonte n. 8 del 11/06/2025, recante “Abrogazione dell’articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 12 (Legge finanziaria per l’anno 2008) e della legge regionale 31 gennaio 2012, n. 1 (Sostituzione dell’articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 12 ‘Legge finanziaria per l’anno 2008’)”;
  9. Legge Regionale Siciliana n. 24 del 5/06/2025, recante “Interventi di sostegno e protezione sociale in favore di soggetti inseriti in contesti di criminalità affinché siano “liberi di scegliere”;
  10. Legge Regionale Siciliana n. 25 del 10/06/2025, recante “Modifica della denominazione del comune di Tripi. Modifica dell’articolo 24 della legge regionale 30 gennaio 2025, n. 3”;
  11. Legge Regionale Puglia n. 9 del 10/06/2025, recante “Disciplina dell’oleoturismo e disposizioni diverse”;
  12. la legge della Regione Sardegna n. 15 del 16/06/2025, recante “Ulteriore modifica all’articolo 1 della legge regionale n. 5 del 2023 in materia di assistenza primaria”;
  13. la legge della Regione Sardegna n. 17 del 16/06/2025, recante “Modifica del comma 15 dell’articolo 5 della legge regionale n. 18 del 2024 inerente agli indennizzi rivolti al settore apistico”;
  14. la legge della Regione Marche n. 10 del 16/06/2025, recante “Valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca”;
  15. la legge della Regione Marche n. 11 del 16/06/2025, recante “Modifiche alle leggi regionali 16 dicembre 2004, n. 27 (Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale) e 2 luglio 2020, n. 24 (Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27. “Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale”)”;
  16. la legge della Regione Calabria n. 30 del 25/06/2025, recante “Concorso agli obiettivi di finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 527, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”.

٠٠٠٠٠

Il Consiglio dei Ministri è terminato alle ore 17.54.