AFRICA/SUDAFRICA – Gaza: I Vescovi dell’Africa australe ribadiscono il loro appoggio alla denuncia di genocidio presentata dal governo sudafricano

Source: The Holy See in Italian

Johannesburg (Agenzia Fides) – I Vescovi dell’Africa Australe ribadiscono il loro sostegno alla richiesta di condanna di Israele presentata alla Corte Penale Internazionale da parte del governo sudafricano per i massacri compiuti contro la popolazione di Gaza.In una dichiarazione pubblicata all’indomani del bombardamento da parte dell’esercito israeliano del complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha provocato 3 morti e almeno 9 feriti (vedi Fides 17/7/2025), la Southern African Catholic Bishops’ Conference (SACBC, l’organismo che riunisce i Vescovi di Sudafrica, Botswana ed Eswatini), si ricorda che la risposta di Israele al massacro condotto da Hamas contro civili israeliani il 7 ottobre 2023, “è ormai ampiamente riconosciuta in tutto il mondo come genocidio e pulizia etnica”. “Condividiamo questa valutazione e abbiamo quindi dato il nostro sostegno alla denuncia presentata dal governo sudafricano alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, accusando Israele di aver perpetrato atti di genocidio” affermano i vescovi della SACBC, nella dichiarazione firmata dal suo Presidente, il Cardinale Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo.I membri della SACBC spiegano che speravano l’azione intrapresa dal governo sudafricano “potesse essere un modo pacifico per esercitare pressione sulle parti in conflitto per porre fine a questa spirale di violenza”. “Non è stato così” constatano mettendo in luce le complicità di chi continua a inviare armi: “I molti Paesi che continuano a fornire armi e a sostenere la retorica della guerra si sono resi complici di quello che la storia sicuramente registrerà come un “crimine contro l’umanità”.“Alziamo quindi la nostra voce per protestare contro il genocidio in corso, ci uniamo a Papa Leone XIV nel chiedere un cessate il fuoco duraturo e il rilascio degli ostaggi, compresi quelli in detenzione amministrativa” invitano i Vescovi. “Sappiamo fin troppo bene che le nostre preghiere e la nostra solidarietà devono essere accompagnate dai fatti. Invitiamo all’azione non violenta, al boicottaggio in diversi ambiti, all’azione di protesta e alla denuncia della diffusione della guerra in tutto il Medio Oriente”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/7/2025)
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ASIA/COREA DEL SUD – Mille giovani “angeli” coreani a Roma per il Giubileo

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Seoul

Seoul (Agenzia Fides) – Sono oltre mille i giovani “angeli” coreani – messaggeri di pace e di carità – in partenza per Roma dove parteciperanno al Giubileo dei giovani. La comunità cattolica di Seul ha salutato i giovani pellegrini con la messa del “Progetto 1004”, che prende il nome dalla parola coreana “cheon-sa” (che significa sia “angelo”, sia indica il numero 1004). Il progetto ha previsto nei mesi scorsi un intenso cammino di preparazione spirituale i giovani pellegrini coreani che ha come prima tappa il Giubileo dei giovani e, come traguardo finale, la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Seul nel 2027.Nella festosa celebrazione svoltasi il 19 luglio nell’aula magna della Dongsung High School a Seoul, dove si sono riuniti giovani, sacerdoti, religiosi, laici e la comunità di Seoul ha salutato e dato la benedizione ai 1.078 pellegrini che, dal 28 luglio al 3 agosto, viaggeranno attraverso Assisi, Milano e Torino e Roma, visitando importanti santuari e luoghi legati ai santi come momenti di preparazione e di ispirazione.Nella messa, mons. Paul Kyung-sang Lee, Vescovo ausiliare di Seul e coordinatore generale del Comitato organizzativo della GMG di Seul, ha riflettuto sul Vangelo di Marta e Maria, esortando i giovani pellegrini a “ricordare che il vero scopo di questo pellegrinaggio è incontrare l’amore del Signore, che viene a servirci”. I pellegrini hanno solennemente promesso di sperimentare l’amore e la benevolenza vicendevoli e verso il prossimo, e di essere testimoni di speranza durante tutta l’esperienza giubilare.Un momento speciale per i giovani coreani a Roma sarà il 31 luglio, quando tutti si riuniranno per celebrare l’Eucarestia nella Basilica di San Crisogono a Roma, dove celebrante sarà il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo emerito di Seul e cardinale titolare di San Crisogono. I giovani porteranno nel cuore e pregheranno anche per i giovani nordcoreani, con la speranza che “la Provvidenza apra porte insperate e ed essi possano partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Seul del 2027”.I mille pellegrini avvertono tutto il sostegno della Chiesa in Corea: i giovani coreani che saranno a Roma sono davvero considerati come “messaggeri e missionari” dalla comunità cattolica coreana, che assicura loro supporto spirituale e vive la comunione con la preghiera. A tal fine il “Movimento di preghiera volontaria del rosario”, nella diocesi di Suwon, ogni mercoledì sera riunisce i fedeli per la preghiera mariana, rivolgendo l’intenzione al Giubileo dei e alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Seul del 2027. Tra loro vi sono giovani, anziani e bambini che pregano cin fervore la madonna. L’iniziativa è ispirata al movimento di preghiera del Rosario che si tiene la sera al santuario di Lourdes in Francia: l’idea è di recitare insieme il rosario in uno spazio aperto. L’incontro si terrà ogni settimana fino al 2027.(PA) (Agenzia Fides 21/7/2025)
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ASIA/EMIRATI ARABI – Giubileo dei Giovani: più di un semplice viaggio, un cammino di fede

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 21 luglio 2025

Avosa

Abu Dhabi (Agenzia Fides) – Sono in viaggio verso l’Italia un gruppo di 90 fedeli provenienti da tutto il Vicariato Apostolico di Arabia del Sud (AVOSA) per un pellegrinaggio di due settimane che prevede diverse tappe spirituali tra cui Padova, Assisi e San Giovanni Rotondo per poi concludersi a Roma dove i ragazzi prenderanno parte al programma ufficiale del Giubileo dei Giovani previsto dal 28 luglio al 3 agosto.Il gruppo, composto da circa 80 giovani dagli Emirati Arabi Uniti e circa 10 dall’Oman, sarà accompagnato da diversi sacerdoti e suore impegnati nella pastorale giovanile e vocazionale.“Questo è più di un semplice viaggio: è un cammino di fede, un momento per pregare e scoprire che siamo parte di qualcosa di molto più grande di noi stessi – rimarca p. Godfrey Rodriques, uno dei sacerdoti accompagnatori. Per me, personalmente, è un’opportunità per rinnovare il senso della mia vita e avvicinarmi a Dio nel cuore della Chiesa”.Domenica 13 luglio il vescovo Paolo Martinelli, ofm Cap., Vicario Apostolico di Avosa, che si estende su Oman, Yemen ed Emirati Arabi Uniti, ha consegnato ai delegati la Croce del pellegrinaggio e la bandiera del Vicariato, che porteranno per tutto il viaggio. Il Vescovo Paolo si unirà personalmente ai giovani a Roma per camminare con loro, attraversare la Porta Santa e partecipare ai momenti chiave del Giubileo con Papa Leone. “Andiamo in pellegrinaggio per riscoprire il senso della vita: amare ed essere amati” ha dichiarato.(AP) (Agenzia Fides 21/7/2025)
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Strada per Vals: inaugurazione del nuovo Punt Val Tersnaus

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Venerdì 25 luglio 2025 l’Ufficio tecnico metterà ufficialmente in esercizio il nuovo Punt Val Tersnaus. Il ponte migliora il tracciato della strada per Vals tra Uors e Sontga Catrina e unisce l’arte dell’ingegneria moderna al rispetto del paesaggio.

Dopo circa due anni di lavori, l’Ufficio tecnico (UT) sostituisce il ponte sull’Uorsertobel, che necessita di essere risanato, con il nuovo Punt Val Tersnaus. Ciò permette di migliorare in modo duraturo il tracciato e il comfort di guida sulla strada per Vals. Durante l’esecuzione dei lavori il traffico ha potuto circolare senza restrizioni particolari sul ponte esistente sopra l’Uorsertobel.

Costruzione innovativa in un contesto impegnativo
Il nuovo ponte congiunge i due versanti della Val da Tersnaus tra due ripide pareti rocciose con un’elegante struttura a piedritti inclinati in cemento armato. Questo permette un’architettura elegante nonostante la grande campata di quasi 48 metri. Il ponte sull’Uorsertobel esistente viene mantenuto e passa nella proprietà del Comune di Lumnezia. In futuro verrà utilizzato dal traffico lento e per scopi di economia forestale e sarà sistemato di conseguenza dall’UT.

«Tra funzionalità ed estetica»: l’Info UT per interessati agli aspetti tecnici
Maggiori informazioni relative alla costruzione e alla progettazione del ponte sono disponibili nell’attuale Info UT.

Fotografia:

Il Punt Val Tersnaus con una campata di circa 48 metri

Persona di riferimento:

Matthias Wielatt, responsabile manufatti / sostituto ingegnere cantonale, Ufficio tecnico, tel. +41 81 257 37 77 (raggiungibile tra le ore 09:00 e le ore 11:30), e‑mail Matthias.Wielatt@tba.gr.ch

Organo competente: Ufficio tecnico

papa Leone XIV: “Profondo dolore” per “l’attacco dell’esercito israeliano” contro la parrocchia di Gaza

Source: The Holy See in Italian

domenica, 20 luglio 2025

VaticanMedia

Castel Gandolfo (Agenzia Fides) – «Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City»: con queste parole nette e esplicite si è espresso oggi Papa Leone, in riferimento al raid israeliano che giovedì scorso ha colpito il complesso della chiesa cattolica latina dedicata alla Sacra Famiglia, nella Striscia di Gaza.Dopo la preghiera mariana dell’Angelus, da lui recitata per la seconda volta davanti alla moltitudine raccolta nella piazza della Libertà a Castel Gandolfo, Papa Leone ha richiamato in maniera chiara le responsabilità della tragedia, e ha voluto ricordare anche i nomi delle tre vittime dell’attacco israeliano: Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud. «Tale atto, purtroppo» ha proseguito Papa Leone «si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza». Il Papa ha chiesto nuovamente «che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto». Ha rivolto alla comunità internazionale «l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione». Inoltre, ha voluto ribadire la propria prossimità ai «nostri amati» cristiani mediorientali: «Sono vicino» ha detto loro il Vescovo di Roma « alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica. Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede».Venerdì 18 luglio – come riferito in cui comunicato diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede – il Premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva avuto con Papa Leone una conversazione telefonica in merito «all’attacco militare dell’esercito israeliano» avvenuto il giorno prima, che aveva colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando la morte di tre persone e ferendone altre, tra cui alcuni gravemente. Da parte israeliana la tragica vicenda è stata presentata come “incidente” o “errore”. La sera stessa di venerdì, intervistato da una rete televisiva italiana, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin aveva detto anche che «si può legittimamente dubitare» dell’interpretazione che presenta la vicenda come un “errore”, e non piuttosto come risultato di «una volontà di colpire direttamente una chiesa cristiana, sapendo quanto i cristiani sono un elemento di moderazione proprio all’interno del quadro del Medio Oriente e anche nei rapporti tra palestinesi ed ebrei. Quindi – aveva aggiunto il Cardinale Parolin – ci sarebbe ancora una volta una volontà di far fuori qualsiasi elemento che possa aiutare ad arrivare ad una tregua perlomeno e poi ad una pace».Oggi, nella breve catechesi pronunciata prima della recita dell’Angelus, Papa Leone (che in mattinata aveva presieduto la Concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Albano) ha preso spunto dalle letture della liturgia del giorno per richiamare l’attenzione sulla dinamica dell’ospitalità: quella praticata da Abramo e dalla moglie Sara verso il Signore, resosi presente nella figura di tre misteriosi viandanti, e quella riservata a Gesù da parte delle sorelle Marta e Maria.«Ogni volta che accogliamo l’invito alla Cena del Signore e partecipiamo alla mensa eucaristica» ha ricordato Papa Leone «è Dio stesso che “passa a servirci”. Eppure, il nostro Dio ha prima saputo farsi ospite, e anche oggi sta alla nostra porta e bussa». Il Pontefice si è soffermato in particolare sull’episodio evangelico della ospitalità offerta a Gesù da Maria e da Marta, con la prima che si mette a ascoltare le parole del Signore, e la seconda che si da da fare per accoglierlo e si lamenta della scarsa collaborazione a lei offerta dalla sorella. «Marta» ha riconosciuto il Pontefice «è una persona generosa, ma Dio la chiama a qualcosa di più bello della stessa generosità. La chiama a uscire da sé». Solo questo – ha aggiunto il Vescovo di Roma «fa fiorire la nostra vita: aprirci a qualcosa che ci distoglie da noi stessi e nello stesso tempo ci riempie. Nel momento in cui Marta si lamenta perché la sorella l’ha lasciata sola a servire, Maria ha come perso il senso del tempo, conquistata dalla parola di Gesù. Non è meno concreta di sua sorella e neanche meno generosa. Ha però colto l’occasione». (GV) (Agenzia Fides 20/7/2025)
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AFRICA/TANZANIA – Scuola, orti e allevamento: le Missionarie della Consolata insegnano un mestiere a ragazze in situazioni difficili

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sabato, 19 luglio 2025

missionariedellaconsolata.org

Iringa (Agenzia Fides) – Imparare ad accudire gli animali in una fattoria per dar vita a un allevamento e coltivare orti per rivenderne i prodotti al mercato. È il nuovo obiettivo della “Casa della gioia”, struttura gestita dalle Suore Missionarie della Consolata che sorge nella periferia della città di Iringa, in Tanzania.Qui le suore accolgono ragazze che provengono da situazioni familiari difficili o sono sole al mondo perché orfane. Chi è minorenne ha la possibilità di ricevere anche un’istruzione, fino al termine della scuola secondaria. le missionarie sono vicine alle loro ospiti fino a quando non trovano un lavoro dignitoso.Per questo nella struttura, fin dal momento della sua realizzazione, le giovani vengono avviate al lavoro manuale e alla coltivazione dell’orto, così come avviene in tante famiglie tanzaniane. Tuttavia, alle volte, non basta. E così, per far fronte alle spese e per dare nuove possibilità di lavoro alle ragazza, dallo scorso anno è stato lanciato un nuovo progetto che, nelle ultime settimane, grazie alle donazioni di diversi benefattori, si è concretizzato.La “Casa della gioia” ospita ora anche un allevamento di animali: galline, conigli e maiali. Grazie all’allevamento la comunità inizia ad autosostentarsi dal punto di vista della carne e delle uova. A prendersi cura degli animali anche le ragazze che, col tempo, potranno trovare lavoro nel settore zootecnico. (F.B.) (Agenzia Fides 19/7/2025)
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ASIA/BANGLADESH – Tensioni politiche e sociali mentre il Paese si avvia verso le elezioni generali

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Dacca (Agenzia Fides) – Scontri tra i seguaci di partiti politici tornano a creare instabilità sociale in Bangladesh. La tensione si è registrata nei giorni scorsi nella città di Gopalganj, a Sud di Dacca, dove membri dell’ Awami League, il partito dell’ex Premier Sheikh Hasina, fuggita all’estero, hanno attaccato il corteo di attivisti del National Citizen Party, il partito studentesco ufficialmente presentatosi agli elettori all’inizio del 2025. In seguito agli scontri a Gopalganj il governo ha imposto il coprifuoco per riportare la situazione sotto controllo, mentre quattro persone sono state uccise e 13 ferite in scontri con la polizia. Le tensioni sociali riesplodono mente il paese si avvia verso il traguardo delle prossime elezioni generali che il governo ad interim di Muhammad Yunus, dopo molte pressioni interne e internazionali, ha annunciato si terranno ad aprile del 2026.Sheikh Hasina si trova attualmente in India ed è processata in contumacia per la repressione messa in atto verso i manifestanti, nel corso le proteste studentesche che, ad agosto del 2024, hanno decretato la fine del suo governo, durato 15 anni. Hasina è accusata di aver ordinato alla polizia di fare fuoco sui dimostranti (numerose furono le vittime), mentre la leader in esilio sostiene che le accuse contro di lei siano di matrice politica.Intanto, la Awami League è stata messa al bando in Bangladesh, in attesa dell’esito del processo. Al partito è stata impedita la partecipazione alle elezioni, dopo che la Commissione elettorale ne ha sospeso la registrazione. La mossa ha acuito la polarizzazione sociale e le tensioni.Intanto nella nazione si avvertono le consegne del crollo del settore industriale, con il vistoso calo degli investimenti esteri, l’inflazione in continua crescita e i costi dei beni di prima necessità sempre più alti: “Tra la gente si registra un senso di frustrazione che potrà avere conseguenze sul voto”, rileva una fonte locale di Fides nella comunità cattolica.In un paese con 170 milioni di abitanti, a larga maggioranza musulmani, tra i cristiani e le altre minoranze religiose si registrano, inoltre, preoccupazioni per il ritorno dei partiti islamici radicali sulla scena politica: la Corte Suprema del Bangladesh, infatti, ha revocato il bando al maggiore partito musulmano del Paese, che per oltre dieci anni l governo dell’ex Primo Ministro Sheikh Hasina aveva relegato ai margini della società. Il Jamaat-e-Islami ora potrà prendere parte alle prossime elezioni generali e si appresta ad ampliare la sua base di consenso politico. Il pericolo, segnalato soprattutto da enti e associazioni della società civile, è l’influenza che i partiti islamisti potranno avere nel futuro governo del paese. Per questo si chiede al governo ad interim di concludere l’iter delle riforme costituzionali prima delle elezioni, definendo un quadro istituzionale e giuridico secondo principi di democrazia, pluralismo, uguaglianza.(PA) (Agenzia Fides 19/7/2025)
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Dichiarazione del Presidente Meloni in occasione del 95° compleanno di Sami Modiano

Source: Government of Italy

18 Luglio 2025

Desidero rivolgere i miei più sentiti e affettuosi auguri a Sami Modiano nel giorno del suo novantacinquesimo compleanno. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e di apprezzare un uomo straordinario, a cui l’intera comunità nazionale deve molto. Un missionario della memoria della Shoah, che non smetteremo mai di ringraziare per la sua generosa e  insostituibile testimonianza e per l’instancabile impegno contro l’antisemitismo. A ‘Sami’ la profonda riconoscenza mia personale e di tutto il Governo. E un abbraccio a sua moglie Selma, che è al suo fianco con affetto e amore.

ASIA/CINA – Il “Tè vincenziano”, sollievo per corpi e anime di chi lavora nell’estate torrida dello Zhejiang

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xinde.org

Ningbo (Agenzia Fides) – San Vincenzo de’ Paoli rendeva testimonianza alla carità di Cristo offrendo cibo agli affamati e cure agli ammalati nella Francia del XVII Secolo. Oggi, seguendo le sue orme, i parrocchiani della chiesa di Longwan a lui dedicata, nella diocesi di Wenzhou, offrono il refrigerio di una tazza di tè fresco a chi deve lavorare ore e ore all’aperto nella provincia costiera cinese di Zhejiang. Sèpazzini, rider per i prodotti d’asporto, postini, muratori e fattorini di varie devono lavorare anche nei cosiddetti “giorni del cane”, i trenta giorni più caldi dell’anno, quando il caldo umido diventa opprimente e rende tutto più faticoso. Il tè fresco offerto dalla comunità parrocchiale a tutti coloro che hanno bisogno di refrigerio è diventato un segno semplice e gradito di come la carità dei cristiani riconosce e abbraccia le necessità anche corporali di tutti. D’inverno, nella stessa parrocchia, chi soffre i morsi del freddo può sempre trovare pronta una tazza fumante di tè caldo.La parrocchia di Longwan è rinomata per la sua sollecitudine a testimoniare e annunciare la fede in Gesù anche attraverso tante opere sociali. Oltre alla distribuzione del “tè vincenziano”, gli appartenenti alla comunità parrocchiale sostengono un servizio di periodiche visite mediche gratuite per chi ne ha più urgente bisogno. E organizzano a che concerti di musica sacra, pellegrinaggi, occasioni di convivenza per gruppi di anziani, giovani e bambini. E tutto trova ispirazione anche nella devozione al Santo Patrono Vincenzo de Paoli, in conformità al suggerimento della Didachè, utile in ogni tempo: “Cercate ogni giorno il volto dei Santi e trovate riposo nei loro discorsi”. (NZ) (Agenzia Fides 18/7/2025)
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ASIA/TERRA SANTA – Dopo l’attacco israeliano alla parrocchia, Papa Leone telefona ai Patriarchi di Gerusalemme in visita a Gaza

Source: The Holy See in Italian

Gerusalemme (Agenzia Fides) – All’indomani del grave attacco al complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha provocato 3 morti e almeno 9 feriti (vedi Fides 17/7/2025), , il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, insieme a Teofilo III, Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, con una delegazione ecclesiale si sono diretti a Gaza City per esprimere “la comune sollecitudine pastorale delle Chiese di Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza”.Durante la visita, i Patriarchi e gli altri componenti della delegazione incontrano i cristiani d Gaza manifestare concretamente e fisicamente il desiderio di essere al loro fianco dopo le violenze subite. La visita è anche l’occasione per verificare sul campo l’estensione della tragedia umanitaria che sta schiacciando tutta la popolazione palestinese della Striscia.“Su richiesta del Patriarcato latino e in coordinamento con i partner umanitari” si legge nel comunicato diffuso stamane “è stato garantito l’accesso per la consegna di aiuti essenziali non solo alla comunità cristiana, ma anche al maggior numero possibile di famiglie. Si tratta di centinaia di tonnellate di generi alimentari, kit di pronto soccorso e attrezzature mediche di prima necessità. Inoltre, il Patriarcato ha assicurato l’evacuazione delle persone ferite nell’attacco verso strutture mediche al di fuori di Gaza, dove riceveranno cure”.Nel comunicato si esprimono ringraziamenti per Papa Leone XIV che ha chiamato telefonicamente il Cardinale Pizzaballa e il Patriarca Teofilo al loro ingresso a Gaza “per offrire il suo sostegno, la sua vicinanza e le sue preghiere”.Stamane i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme hanno anche diffuso un comunicato per esprimere vicinanza al Patriarcato latino di Gerusalemme e alle persone rifugiate presso la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza dopo “il vile attacco sferrato dall’esercito israeliano contro il complesso della chiesa”.Nel comunicato, i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme non tengono in nessun conto le dichiarazioni di parte israeliana volte a presentare il raid sulla parrocchia di Gaza come un “errore”. Patriarchi e Capi delle Chiese gerosolomitane definiscono tale anno come “crimine” mirato. “I luoghi di culto” sottolinea il comunicato “sono spazi sacri che devono essere protetti. Sono inoltre tutelati dal diritto internazionale. Prendere di mira una chiesa che ospita circa 600 rifugiati, tra cui bambini con bisogni speciali, è una violazione di queste leggi. È anche un affronto alla dignità umana, un calpestio della sacralità della vita umana e la profanazione di un luogo santo”.Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme chiedono anche ai leader politici internazionali e alle agenzie delle Nazioni Unite “di adoperarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza che porti alla fine di questa guerra”, implorandoli anche di “garantire la protezione di tutti i siti religiosi e umanitari e di provvedere ai soccorsi delle masse affamate in tutta la Striscia di Gaza”. (GV) (Agenzia Fides 18/7/2025)
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