AFRICA/KENYA – “Si prosegua il dialogo con i giovani invece di dare la colpa ai Vescovi”

Source: The Holy See in Italian

Nairobi (Agenzia Fides) – “Vogliamo chiedere a tutti – al governo, ai leader e alle sfere politiche – di considerare il fatto che ci stiamo prendendo cura della dignità dei giovani”, ha affermato ieri domenica 29 giugno Mons. Philip Arnold Subira Anyolo, Arcivescovo di Nairobi rispondendo alla accuse rivolte ad esponenti religiosi cattolici e non dal Ministro degli Interni, Kipchumba Murkomen, di essersi schierati con gli “anarchici” e di non aver denunciato la violenza verificatasi durante le manifestazioni della “Generazione Z” del 25 giugno in ricordo delle vittime delle dimostrazioni dell’anno scorso contro la legge finanziaria (vedi Fides 21, 25 e 26 giugno 2024).Nel corso degli scontri con la polizia nelle manifestazioni di quest’anno si sono avuti almeno 16 morti (vedi Fides 26/6/2025).L’Arcivescovo di Nairobi ha sottolineato che la Chiesa ha cuore la vita di tutte le persone: “La vita non deve mai essere sacrificata per nient’altro, ma per dare loro un futuro, per la prosperità della nazione e per la prosperità degli esseri umani”.Mons. Anyolo ha poi rinnovato l’appello ad ascoltare i giovani: “Dobbiamo essere tutti d’accordo, noi tutti, i leader del governo, la Chiesa e i genitori, tutti noi che ci prendiamo cura dei giovani, dobbiamo ascoltarli, capirli e aiutarli a crescere e maturare”.Anche esponenti della Chiesa anglicana hanno risposto al Ministro degli Interni. “Diamo la massima priorità al benessere economico della popolazione. Il costo della vita è insostenibile per molte famiglie. I giovani sono disoccupati. I genitori non possono pagare le tasse scolastiche. Le aziende sono in difficoltà. Queste non sono solo statistiche; sono storie di vera sofferenza. Il governo deve ascoltare, agire e rispondere rapidamente”, ha affermato il vescovo anglicano di Nyahururu, Samson Gachathi.”So che non ci sarà nessun vescovo o membro della Chiesa, né cattolico né anglicano, che scenderà in piazza per difendere la polizia. Nessuno parlerà di come i poliziotti sono stati feriti”, aveva dichiarato Murkomen, secondo il quale nove stazioni di polizia sono state attaccate, cinque delle quali sono state incendiate, decine di veicoli, appartenenti alla polizia, al governo e ai civili, sono stati distrutti. Il Ministero dell’Agricoltura ha inoltre affermato che più di 7.354 sacchi di fertilizzante, per un valore di circa 230.000 dollari, sono stati rubati da un magazzino nazionale nella contea di Meru, circa 200 chilometri a est di Nairobi, approfittando del caos derivante dalle manifestazioni sfociate nella violenza. Il furto è stato qualificato dalle autorità keniane come “attacco diretto alla sicurezza alimentare del Kenya”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2025)
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ASIA/CAMBOGIA – Un prete cambogiano Vicario Apostolico coadiutore di Phnom Penh: “Un passo storico per la Chiesa in Cambogia”

Source: The Holy See in Italian

Catholic Church Cambodia

Phnom Penh (Agenzia Fides) – Nel 1975 il giovane prete cambogiano  Joseph Chmar Salas veniva nominato da Papa Paolo VI  Vicario Apostolico Coadiutore di Phnom Penh: era il primo vescovo cambogiano della storia. La nazione attraversava un momento tragico. La Cambogia e il suo popolo entravano allora nel periodo più buio della loro storia:  Chmar Salas sarebbe stato una delle vittime del regime dei Khmer Rossi, e morì nel 1977 a Tangkok, lontano dal suo Vicariato. Negli anni ’90, terminata quella triste stagione, segnata da morte e sofferenza, quando la fede e la libertà religiosa iniziarono a rifiorire nel paese, la Chiesa locale venne affidata dalla Santa Sede ai sacerdoti delle  Missioni Estere di Parigi (MEP):  Vicario Apostolico di Phnom Penh fu prima Yves Ramousse, MEP; poi  Émile Destombes, MEP (dal 2001), infine, dal 2010, l’attuale Vicario  Olivier Schmitthaeusler.Ora, il 28 giugno 2025, cinquant’anni dopo la nomina del primo vescovo cambogiano, quella storia si riannoda: il prete cambogiano Pierre Suon Hang Ly è stato nominato Vicario apostolico Coadiutore di Phnom Penh. Rileva all’Agenzia Fides l’attuale Vicario Schmitthaeusler: “Leone XIV ha fatto un grande dono alla Chiesa di Cambogia nominando un cambogiano come Vicariato coadiutore di Phnom Penh. Sacerdoti, religiosi, religiose e tutte le comunità sono pieni di gioia e letizia e danno il  benvenuto a  Pierre Suon Hang Ly a Phnom Penh”Spiega mons.  Olivier Schmitthaeusler: “Questo è un passo molto importante per la Chiesa cattolica in Cambogia. Lo avevo chiesto da tempo alla Santa Sede. Ora i tempi sono maturi”. “La nomina di un Vicario Apostolico cambogiano, infatti – nota – è un segno della maturità della nostra Chiesa locale e un segnale forte per radicare ancora più profondamente la piccola Chiesa cattolica nella società, nella cultura e nella vita della nazione. Per quanto mi riguarda, continuerò il mio servizio come Vicario Apostolico di Phnom Penh per un certo periodo, affiancato dal Vescovo Ly. Insieme, ora fratelli nell’episcopato, successori degli apostoli, saremo i pastori di questa porzione del Popolo di Dio, servendo la Chiesa con amore, ma anche con maggiore disponibilità e rinnovato dinamismo, per annunciare la Buona Novella ai quattro angoli del Vicariato”. “Cammineremo  insieme con voi, cari fratelli sacerdoti, ai nostri seminaristi, a tutte le congregazioni religiose, agli uffici diocesani, alle comunità parrocchiali, alle ONG cattoliche e ai missionari laici”, assicura. Il Vescovo Schmitthaeusler  invoca la protezione della Vergine Maria: “Ci affidiamo alla Madonna del Mekong, perchè ci guidi in questo Anno santo della speranza nella nostra missione. Preghiamo gli uni per gli altri in questo storico momento per la nostra Chiesa cattolica in Cambogia”.E conclude: “Ringraziamo il Signore per la presenza di mons. Ly come Vicario Coadiutore, e ringraziamo lui  per aver accettato con fiducia e abbandono questa nuova missione al servizio del Popolo di Dio a Phnom Penh. Mons. Ly conosce già molto bene il Vicariato di Phnom Penh, con la sua diversità, il suo dinamismo e le sue sfide in questa nuova società che si va costruendo”.Nato il 15 aprile 1972 a Pho Thom, villaggio natale del Vescovo Joseph Chmar Salas,  Pierre Suon Hang Ly   ha frequentato il seminario maggiore di Battambang e poi a Phnom Penh. E’ stato ordinato sacerdote il 9 dicembre 2001. Dal 2002 al 2007 ha svolto servizio pastorale  a Kampot e Takeo, poi è andato a studiare all’Istituto Cattolico di Parigi fino al 2015. Al suo ritorno a Phnom Penh, è stato nominato parroco del nuovo settore pastorale di Phnom Penh Thmey e anche Vicario Generale. Nel luglio 2022 era stato nominato Prefetto Apostolico di Kompong Cham, incarico che ha ricoperto finora.(PA) (Agenzia Fides 30/5/2025)
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AFRICA/GUINEA BISSAU – Ascoltare, dialogare e camminare con la gente: le priorità del neo Vescovo della Diocesi di Bafatà

Source: The Holy See in Italian

Pontifícias Obras Missionárias Guiné Bissau

Bafatà (Agenzia Fides) – “Voglio essere un pastore che è presente nei nostri villaggi, nelle nostre comunità più lontane, nei nostri cuori feriti”. È questo un passaggio dell’omelia di. Victor Luís Quematcha OFM, nella prima messa celebrata domenica 29 giugno come nuovo Vescovo di Bafatà nella Cattedrale di Nostra Signora delle Grazie. Il giorno prima si era celebrata la cerimonia di insediamento alla quale avevano preso parte vescovi della Guinea-Bissau, del Senegal, di Capo Verde, nonché ecclesiastici venuti dal Portogallo e dal Brasile e moltissimi fedeli, compresa una rappresentanza delle Pontificie Opere Missionarie.Durante l’omelia della sua prima messa da Vescovo, Quematcha ha evidenziato la coincidenza con la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Ha sottolineato di non aver portato con sé piani, idee o soluzioni definite,e di essere intenzionato soprattutto a ascoltare, dialogare e camminare con le persone. “Vengo con il cuore aperto allo Spirito Santo e alle grida del popolo” ha spiegato il nuovo Vescovo della Diocesi di Bafatà che è estesa su un’area di oltre 24600kmq e che ha svolto un ruolo fondamentale nell’evangelizzazione e nello sviluppo sociale delle regioni orientali e meridionali del Paese.Víctor Luís Quematcha, O.F.M., è nato a Cúmura, Bissau, in Guinea Bissau (vedi Agenzia Fides 8/03/2025), e succede a Mons. Pedro Zilli, PIME, primo vescovo della diocesi fondata nel 2001, scomparso nel 2021 a causa del Covid.La scelta del motto episcopale “Siete tutti fratelli” (Mt 23,8) riflette un invito alla fraternità e all’unità tra i fedeli e sottolinea i valori di comunione e solidarietà, in linea con la missione della Chiesa di promuovere la pace e l’armonia come lui stesso ha spiegato nel corso di una intervista rilasciata a Rádio Sol Mansi.(EG) (Agenzia Fides 30/06/2025)
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La Commissione per l’economia e le tasse ha discusso in via preliminare la revisione parziale della legge sulle imposte

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

La Commissione per l’economia e le tasse del Gran Consiglio (CET) ha discusso in via preliminare il messaggio del Governo relativo alla revisione parziale della legge cantonale sulle imposte a destinazione del Gran Consiglio. Il progetto volto a sgravare fiscalmente in modo mirato famiglie e specialisti rimane in ampie parti controverso all’interno della Commissione anche dopo la discussione.

La CET, presieduta da Oliver Hohl e in presenza del Consigliere di Stato Martin Bühler, direttore del Dipartimento delle finanze e dei comuni, ha discusso il messaggio del Governo relativo alla revisione parziale della legge cantonale sulle imposte. Il progetto prevede diverse misure per sgravare famiglie e coniugi con doppio reddito nonché persone che esercitano un’attività lucrativa (cfr. comunicato stampa del Governo).

Discussioni controverse
Questa revisione della legge sulle imposte costituisce il secondo passo per l’attuazione dell’incarico Hohl concernente sgravi fiscali per famiglie e specialisti accolto dal Gran Consiglio il 13 febbraio 2023. Dopo una decisione unanime di entrata in materia, la Commissione ha discusso i singoli punti del progetto in modo in parte molto controverso e ha potuto eliminare le divergenze solo in alcuni punti. Nella votazione finale la maggioranza della Commissione ha perciò sostenuto il progetto raccomandando al Gran Consiglio di accoglierlo, mentre una minoranza della Commissione ha respinto la revisione parziale. Il Gran Consiglio tratterà il progetto nella sessione di agosto 2025.

Misure di sgravio per famiglie controverse
Per incrementare l’attrattiva del Cantone per famiglie e coniugi con doppio reddito, il progetto prevede di aumentare le deduzioni per costi di custodia di figli da parte di terzi, per coniugi con doppio reddito nonché per figli. Gli aumenti proposti per la deduzione per la custodia di figli da parte di terzi nonché per la deduzione per coniugi con doppio reddito incontrano un consenso unanime in seno alla Commissione. L’aumento delle diverse deduzioni per figli, anch’esso previsto, viene invece respinto da una minoranza della Commissione poiché lo sgravio ottenuto non interesserebbe nella stessa misura tutte le famiglie. La maggioranza della Commissione sostiene il progetto anche su questo punto.

Nessun aumento del limite di esenzione
Per sgravare fiscalmente le persone che esercitano un’attività lucrativa, il progetto mira a ridurre le imposte sul reddito aumentando il limite d’esenzione per l’aliquota cantonale delle imposte sul reddito. La maggioranza della Commissione è contraria a questa misura poiché non si tratterebbe di una misura mirata e al contempo graverebbe fortemente sui comuni. Una minoranza della Commissione vorrebbe per contro aumentare ulteriormente il limite d’esenzione.

Infine, la Commissione ha discusso in modo controverso anche se quale conseguenza dell’incarico Hohl sia opportuna un’ulteriore riduzione del tasso fiscale. Il Gran Consiglio si occuperà però di tale questione solo nella sessione di dicembre 2025, per quando è previsto il dibattito sul preventivo 2026 e quindi anche la determinazione dei tassi fiscali.

Persona di riferimento:

Oliver Hohl, presidente della Commissione per l’economia e le tasse, tel. +41 79 651 51 78 (raggiungibile dalle ore 9:00), e‑mail Oliver.Hohl@weberprevost.ch

Organo competente: Gran Consiglio / Commissione per l’economia e le tasse

Comunicato del Governo del 30 giugno 2025

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Governo ha approvato un progetto del Comune di Sils i. E. / Segl per l’arginatura dell’Ova dal Munt garantendogli a tale scopo contributi secondo la legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua e l’accordo programmatico NPC con la Confederazione nel settore «pericoli naturali gravitativi coperti dalla legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua». Per i costi preventivati di 1,25 milioni di franchi ha concesso un sussidio cantonale pari al massimo a 250 000 franchi e ha deciso un contributo federale di al massimo 437 500 franchi.

L’Ova dal Munt nasce sul Piz Corvatsch in un margine proglaciale ed è un torrente suscettibile di colate detritiche. Attraversa dapprima l’altopiano Plaun da las Furtschellas per poi immettersi attraverso un tratto ripido nella Valle di Fex. Ad oggi gran parte dell’alveo è privo di argini. Da un’analisi dei pericoli è emerso che in caso di piena l’Ova dal Munt potrebbe esondare e di conseguenza inondare l’insediamento della frazione di Curtins. Ciò comporterebbe danni anche alla strada della Val di Fex.

Per evitare che in caso di piena l’Ova dal Munt esondi, il progetto prevede tre misure edilizie: adeguamenti della linea di sponda (argini, innalzamenti del terreno), abbassamenti e allargamenti del letto del torrente. Tutte queste misure aumentano la capacità di deflusso dell’alveo, in particolare anche nella zona della tombinatura sotto il ponte della strada della Val di Fex.

Le misure di arginatura dell’Ova dal Munt compromettono, almeno temporaneamente, spazi vitali degni di protezione. Quale compensazione è prevista una misura sostitutiva ecologica e paesaggistica sotto forma di allargamento del Fedacla in zona Pro d’Alp Suot. Su questo tratto, nel 1969 la sponda sinistra del Fedacla è stata ristretta e incanalata. Si intende ripristinare lo stato precedente a tale rettificazione.

© Büro WNT

VATICANO – L’unità della Chiesa “si nutre di perdono”. Papa Leone celebra la Festa dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di Roma

Source: The Holy See in Italian

domenica, 29 giugno 2025

VaticanMedia

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – La Chiesa di Roma è stata «generata dalla testimonianza degli Apostoli Pietro e Paolo e fecondata dal loro sangue e da quello di molti altri martiri». Anche loro erano poveri peccatori, con i loro errori e le loro contraddizioni. E a renderli grandi è stato il perdono di Cristo, che li ha modellati «di conversione in conversione», e «più di una volta, è andato a prenderli per rimetterli sul suo cammino». Perchè «Gesù non chiama mai una volta sola». E per questo «tutti possiamo sempre sperare, come ci ricorda anche il Giubileo».Così Papa Leone XIV ha unito passato e presente, la gloria degli Apostoli con la testimonianza dei martiri di oggi, e anche con il fervore affaticato del pellegrini che da tutto il mondo vengono a venerare le loro reliquie nella Città Eterna, in occasione dell’Anno Giubilare. Lo ha fatto oggi, domenica 29 giugno, celebrando la «grande festa» dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di Roma. Prima con la solenne liturgia eucaristica presieduta nella Basilica Vaticana, e poi nella breve catechesi svolta prima di recitare la preghiera dell’Angelus dalla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico, affacciato su una Piazza San Pietro gremita da una moltitudine di romani e pellegrini, nonostante il caldo mozzafiato.Il ministero di unità del Vescovo di RomaAnche ai nostri giorni, in tutto il mondo – ha sottolineato Papa Prevost, riallacciandosi alle vicende martiriali di Pietro, Paolo e dei Santi martiri di Roma – «vi sono cristiani che il Vangelo rende generosi e audaci persino a prezzo della vita». Esiste – come ricordava Papa Francesco – «un ecumenismo del sangue, una invisibile e profonda unità fra le Chiese, che pure non vivono ancora tra loro la comunione piena e visibile».Il «servizio episcopale» del Vescovo di Roma – ha voluto confermare l’attuale Successore di Pietro – è servizio all’unità», visto che «la Chiesa di Roma è impegnata dal sangue dei Santi Pietro e Paolo a servire la comunione tra tutte le Chiese».La pietra su cui si fonda la Chiesa – ha ricordato Papa Leone, dando ragione del tratto martiriale che segna tutta la vicenda cristiana nella storia del mondo – è Cristo stesso. Una pietra «scartata dagli uomini e che Dio ha reso pietra angolare». Anche le Basiliche Papali di San Pietro e di San Paolo, sorte nei pressi dei luoghi di martirio dei due Apostoli – ha fatto notare il Pontefice – «ci raccontano come quel rovesciamento continui sempre. Esse si trovano ai margini della città antica, “fuori le mura”, come si dice fino ad oggi. Ciò che a noi appare grande e glorioso è stato prima scartato ed espulso, perché in contrasto con la mentalità mondana». Allo stesso modo, «Chi segue Gesù si trova a camminare sulla via delle Beatitudini, dove la povertà di spirito, la mitezza, la misericordia, la fame e la sete di giustizia, l’operare per la pace trovano opposizione e anche persecuzione. Eppure, la gloria di Dio brilla nei suoi amici e lungo il cammino li plasma, di conversione in conversione».E presso le «tombe degli Apostoli, meta millenaria di pellegrinaggio, anche noi scopriamo che possiamo vivere di conversione in conversione».“Gesù non chiama mai una volta sola”Lo stesso cammino “di conversione in conversione” – ha voluto sottolineare Papa Prevost – è stato sperimentato dagli stessi Apostoli. Nel Nuovo Testamento – ha fatto notare il Vescovo di Roma – non vengono nascosti «gli errori, le contraddizioni, i peccati di quelli che veneriamo come i più grandi Apostoli. La loro grandezza, infatti, è stata modellata dal perdono. Il Risorto, più di una volta, è andato a prenderli per rimetterli sul suo cammino». Perchè «Gesù non chiama mai una volta sola. È per questo che tutti possiamo sempre sperare, come ci ricorda anche il Giubileo» . E anche L’unità nella Chiesa e fra le Chiese «si nutre di perdono e di reciproca fiducia. A cominciare dalle nostre famiglie e dalle nostre comunità. Se infatti Gesù si fida di noi, anche noi possiamo fidarci gli uni degli altri, nel suo Nome».Quei litigi tra Paolo e PietroAnche nell’omelia letta durante la Solenne Liturgia celebrata stamane nella Basilica Vaticana, Papa Leone, ripercorrendo le vicende dei due Santi Patroni di Roma, aveva ricordato che la comunione ecclesiale, dono dello Spirito Santo, non cancella le differenze e nemmeno i possibili dissidi.«Simone» ha ricordato Papa Prevost «era un pescatore di Galilea, Saulo invece un rigoroso intellettuale appartenente al partito dei farisei; il primo lascia subito tutto per seguire il Signore; il secondo perseguita i cristiani finché viene trasformato da Cristo Risorto; Pietro predica soprattutto ai Giudei; Paolo è spinto a portare la Buona Notizia alle genti». Tra i due «non mancarono conflitti a proposito del rapporto con i pagani, al punto che Paolo afferma: “Quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto”. E di tale questione, come sappiamo, si occuperà il Concilio di Gerusalemme, nel quale i due Apostoli si confronteranno ancora». I due «hanno percorso sentieri diversi, hanno avuto idee differenti, a volte si sono confrontati e scontrati con franchezza evangelica. Eppure ciò non ha impedito loro di vivere la “concordia apostolorum”, cioè una viva comunione nello Spirito, una feconda sintonia nella diversità». Proprio perché la comunione ecclesiale «nasce dall’impulso dello Spirito, unisce le diversità e crea ponti di unità nella varietà dei carismi, dei doni e dei ministeri». E vivere in questo modo la comunione – ha proseguito il Pontefice – può far sì che «la varietà dei doni, raccordata nella confessione dell’unica fede, contribuisca all’annuncio del Vangelo». Di questo «ha bisogno la Chiesa», ne hanno bisogno «le relazioni tra laici e presbiteri, tra i presbiteri e i Vescovi, tra i Vescovi e il Papa; così come ne hanno bisogno la vita pastorale, il dialogo ecumenico e il rapporto di amicizia che la Chiesa desidera intrattenere con il mondo».Le domande di Gesù e la vitalità della fedeLe vicende di Pietro e di Paolo – ha ricordato Papa Leone – interpellano il presente della Chiesa «anche sulla vitalità della nostra fede».Nel cuore del passo del Vangelo secondo Matteo letto oggi durante la liturgia, campeggia la domanda rivolta da Gesù agli Apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Ogni giorno, ad ogni ora della storia – ha esortato il Pontefice – «sempre dobbiamo porre attenzione a questa domanda. Se non vogliamo che il nostro essere cristiani si riduca a un retaggio del passato, come tante volte ci ha ammoniti Papa Francesco».Durante la Liturgia celebrata nella Solennità dei Santi Patroni di Roma, Papa Leone ha anche imposto il Pallio sulle spalle di 54 nuovi Arcivescovi Metropoliti, un segno e un gesto – ha detto – che «mentre richiama il compito pastorale che vi è affidato, esprime la comunione con il Vescovo di Roma». Papa Leone ha anche salutato i membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, presenti alla liturgia eucaristica, e la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata dal Patriarca Bartolomeo, «carissimo fratello», e guidata dal Metropolita Emmanuel di Calcedonia (nella foto, al momento del saluto con Papa Leone). (GV) (Agenzia Fides 29/6/2025).
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ASIA/CAMBOGIA – Nomina del Vicario Apostolico Coadiutore di Phnom-Penh

Source: The Holy See in Italian

sabato, 28 giugno 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Leone XIV ha nominato Vicario Apostolico Coadiutore del Vicariato Apostolico di Phnom-Penh il Rev. Pierre Suon Hangly, del clero della medesima Circoscrizione ecclesiastica, finora Prefetto Apostolico di Kompong-Cham.Pierre Suon Hangly è nato il 14 aprile 1972 a Phnom-Penh.È stato ordinato sacerdote il 9 dicembre 2001 per il clero del Vicariato Apostolico di Phnom-Penh.Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Servizio Pastorale nel Settore di Kampot-Kep e Takeo (2001-2007); Licenza in Teologia, con specializzazione in Spiritualità, presso l’Institut Catholique de Paris (2015); Rettore del Seminario Maggiore Nazionale Saint Jean Marie Vianney (2015-2017); Parroco della Saint Peter and Paul a Phnom-Penh (2015-2022); Pro-Vicario del Vicariato Apostolico di Phnom-Penh (2017-2022); Prefetto della Prefettura Apostolica di Kompong-Cham (2022). (Agenzia Fides 28/6/2025)
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OCEANIA/ISOLE SALOMONE – “In cammino verso Gesù”: a Tetere il Giubileo a misura di bambini

Source: The Holy See in Italian

infoans.org

Tetere (Agenzia Fides) – Spiegare ai più piccoli che cos’è il Giubileo, e tutti i riti connessi all’Anno Santo e al pellegrinaggio per ottenere l’indulgenza plenaria: questo l’obiettivo che si erano posti i missionari salesiani che svolgono la loro opera nelle Isole Salomone. Per loro iniziativa, oltre 200 bambini della scuola della parrocchia Cristo Re di Tetere, per tre giorni, hanno vissuto un weekend caratterizzato da momenti di preghiera, catechesi e attività sul tema “Pellegrini della Speranza: Bambini in cammino verso Gesù”.Partendo dal tema scelto per questo anno giubilare, gli educatori hanno accompagnato i piccoli studenti , assieme alle loro famiglie, a partecipare a pellegrinaggi e a intraprendere azioni di carità. Non sono mancati cartoon e canzoni per illustrare a tutti in maniera semplice lo spirito e il significato del Giubileo come occasione di riconciliazione e perdono reciproco.Durante le giornate, alle spiegazioni sulla storia e i simboli del Giubileo sono state offerte riflessioni anche per gli educatori, con relazioni sul tema della prevenzione degli abusi. (F.B.) (Agenzia Fides 28/6/2025)
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EUROPA/ITALIA – “Dove c’è dialogo non c’è violenza”: padre Luigi Buccarello confermato Superiore Generale dei Trinitari

Source: The Holy See in Italian

sabato, 28 giugno 2025

di Antonella PrennaRoma (Agenzia Fides) – “Noi operiamo in contesti problematici, difficili, complessi, dove c’è persecuzione. Dove c’è violenza e persecuzione non c’è dialogo, manca il rispetto dell’altro. Proprio per questo per sostenere la nostra missione specifica di aiuto ai cristiani perseguitati stiamo focalizzando la nostra azione anche sul dialogo interreligioso, sulla libertà religiosa come tema di approfondimento e sensibilizzazione non soltanto a livello sociale, ma anche a livello teologico.”Così riferisce all’Agenzia Fides padre Luigi Buccarello, in un’intervista raccolta al termine del Capitolo Generale dell’Ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi, O.SS.T. (vedi Agenzia Fides 7/11/2023), che lo ha riconfermato Superiore Generale per un altro mandato. Insieme a lui era presente anche padre Antonio Aurelio Fernández Serrano, presidente dell’organismo Solidarietà Internazionale Trinitaria (SIT), che si occupa di coordinare e di animare tutte le attività di aiuto ai cristiani perseguitati.Sulla scia di Dignitatis Humanae“Seguendo le linee del documento del Vaticano II sulla libertà religiosa Dignitatis Humanae, e il successivo magistero dei Pontefici – – continua p. Buccarello – da due anni abbiamo avviato una collaborazione con il Centro Studi Interreligiosi dell’Università Gregoriana, con il quale abbiamo organizzato un corso semestrale dal titolo “Libertà religiosa: problemi, sfide e prospettive”, partito proprio quest’anno. Insieme al corso, rivolto a studenti di teologia e a coloro che sono interessati alla materia, stiamo attivando un gruppo di ricerca teologica che dura due anni con la presenza di 15 specialisti rappresentanti di vari ambiti della ricerca. Infatti, il tema della libertà religiosa chiede di essere affrontato in mondo interdisciplinare e trans-disciplinare; ad esso sono particolarmente interessate la geopolitica, la storia, la sociologia, la teologia, il diritto canonico, il diritto civile, lo studio delle religioni. Alla fine di questo biennio di ricerca ci sarà una pubblicazione.La mancanza di libertà religiosa – spiega il sacerdote – “è una sfida per ogni religione. Ogni giorno stiamo sentendo in questo periodo attentati in Nigeria, Yemen, Siria. La Siria aveva troppo acclamato e festeggiato il cambio di regime, ma stiamo vedendo che siamo punto e daccapo”. “Noi padre Antonio – siamo sempre in contatto con questi posti e, toccando con mano queste realtà, ci rendiamo conto che la libertà religiosa è l’unica garanzia di pace e di convivenza. Il nostro non è un servizio assistenzialista, ma vogliamo andare alla radice del problema, per contrastare le cause remote che alimentano l’intolleranza religiosa.”“Il Capitolo Generale – prosegue il Superiore Generale Buccarello – ha insistito molto sulla formazione specifica dei nostri studenti a questi temi. Lavorare nel campo del dialogo interreligioso significa aprire un cammino verso la pace. La libertà religiosa è via per la pace. Uno dei temi forti del magistero postconciliare è proprio considerare la libertà religiosa come condizione per la pace, perché dove c’è il rispetto della libertà ovviamente c’è pace, c’è accoglienza dell’altro, valorizzazione della diversità religiosa. I fondamentalisti usano la violenza perché non tollerano la diversità religiosa. Vorrebbero anche all’interno della propria tradizione religiosa l’uniformità, vedono la religione come un blocco monolitico e loro si ritengono i detentori dell’autentico messaggio religioso. Quando manca questa accoglienza della diversità, e la differenza è percepita come una minaccia e non come una risorsa, la pace è in pericolo. Ma è in pericolo la nostra fede, perché essa ci porta sempre all’incontro con l’altro”.Una lunga storiaLa missione attuale della Famiglia Trinitaria coincide con una attualizzazione del proprio carisma fondativo. “L’Ordine Trinitario” spiega padre Buccellato “è nato per i cristiani perseguitati, ovviamente in un altro periodo e in un altro contesto storico. Nel nostro motto “Gloria tibi Trinitas et captivis libertas” c’è la parola ‘schiavi’, ‘captivi’. Il nostro Fondatore, san Giovanni de Matha, iniziò le “missioni di redenzione”, le prime dalla Spagna in Marocco, con una lettera di Innocenzo III che raccomandava i Trinitari al sultano del Marocco dicendo che l’opera di liberazione degli schiavi era un’opera di carità, la più importante, la più significativa, e che era di utilità comune. Infatti, il Papa aveva dato il permesso ai Trinitari di liberare gli schiavi cristiani anche attraverso lo scambio con gli schiavi musulmani, operando quindi una doppia liberazione sia degli schiavi cristiani sia dei musulmani”.San Giovanni de Matha era un maestro teologo e non aveva nessuna idea di fondare una nuova famiglia religiosa. Durante la sua prima messa ebbe una visione: Cristo al centro che teneva le braccia di due schiavi, uno bianco cristiano e l’altro nero musulmano. Dopo un periodo di discernimento capì che doveva fondare una famiglia religiosa dedita a questa missione specifica, il riscatto dei captivi pro fide Christi.“Oggi” aggiunge padre Buccellato “ci rendiamo conto che questa ispirazione del nostro fondatore è molto attuale. I due ‘polmoni’ della nostra missione sono le opere di misericordia e i cristiani perseguitati. E quest’ultima è l’opera che più ci identifica e ci unisce. Per attualizzare questo carisma, nel 1999 mentre si celebrava l’VIII centenario dell’approvazione della Regola e il IV della riforma dell’Ordine, il Capitolo Generale straordinario approvò la creazione di un organismo che si occupa di coordinare e di animare questo ambito dell’aiuto ai cristiani perseguitati che si chiama Solidarietà Internazionale Trinitaria (SIT).”Il Presidente del SIT, p. Antonio Aurelio Fernández Serrano, intervenendo nella conversazione, ha spiegato che “si tratta di un organismo interno della famiglia trinitaria di cui da poco abbiamo per celebrare i primi 25 anni. Per l’occasione abbiamo realizzato un documentario per dare a conoscere il problema dei cristiani perseguitati. «I nostri progetti — spiega— sono presenti in terre come il Sudan e il Sud Sudan dove abbiamo liberato diversi ragazzi.”Padre Buccarello aggiunge dettagli su un incontro del SIT avuto anche in Bahrain, dove con il Vicario Apostolico di Arabia del nord, vescovo Aldo Berardi, O.SS.T., è stato realizzato anche un momento di scambio con Abdullah Abdullah, il responsabile del Global Center for Peace Coexistence (vedi Agenzia Fides 23/10/2024). “Abdullah è venuto al nostro Capitolo portando la sua testimonianza – ha raccontato il Superiore Generale. E’ stato anche al Parlamento italiano dove, in un incontro alla Camera dei Deputati, ha presentato l’Ordine Trinitario come un esempio di dialogo, attenzione, carità, rispetto.Le urgenze del tempo presenteI Padri Trinitari sono presenti nella parrocchia romana di Santa Maria delle Fornaci, il cui titolo cardinalizio è stato assegnato al Cardinale Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, “Il Cardinale” racconta padre Buccarello “ci ha parlato molto della situazione in Siria, di persecuzione ma anche della povertà, di tanti cristiani che hanno lasciato il Paese negli ultimi anni. Se i cristiani spariscono dal Medio Oriente, viene meno un punto di equilibrio che crea armonia nella convivenza tra culture e fedi diverse. E’ più a rischio la convivenza pacifica quando scompare una componente storica del panorama religioso di un’area”.L’Ordine dei Trinitari è presente in venticinque Paesi, compresi Vietnam, Corea del Sud e India, Paese dove – dice padre Baccarello – casi di violenze e prepotenze subiti dai cristiani crescono di anno in anno, come accade in molte aree dell’Africa dove operano “gruppi terroristici e di movimenti che attuano strategie di proselitismo aggressivo”.Il contributo specifico che l’Ordine dei Trinitari può offrire per il futuro è secondo il Superiore Generale quello di “preparare religiosi esperti nel dialogo interreligioso. Tutti dobbiamo essere sensibilizzati, anche nel mondo occidentale, dove spesso non sappiamo gestire la diversità religiosa, non c’è un vero incontro tra le persone. Ognuno ha il suo spazio, non c’è una vera integrazione”. Anche in molte scuole del Nord Italia – nota – la maggior parte degli alunni non sono cattolici, e non sono cristiani. “Che strumenti diamo ai ragazzi per interagire e per accogliere l’altro? Poi ci sono anche altre situazioni che non si conoscono. Per esempio le nostre suore Trinitarie di Valence hanno una scuola nella periferia di Marsiglia. L’80% degli studenti sono musulmani che scelgono la scuola cattolica e non la scuola dello Stato perché preferiscono un’impostazione religiosa a un’impostazione atea materialistaIn India, nella nostra scuola del Nord di Assam solo il 5% degli studenti sono cattolici, gli altri sono induisti e musulmani. Eppure, stanno insieme senza problemi, anzi la diversità religiosa rappresenta una risorsa per crescere nel rispetto dell’altro, nel promuovere il valore della convivenza e della pace”.Il “motto” del Capitolo Generale è stato una citazione tratta dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi: “Perseguitati ma non abbandonati. Colpiti ma non distrutti”. “Uno dei criteri che sono stati ben sottolineati” sottolinea il Superiore Generale “è che la libertà religiosa non è un tema teorico ma riguarda la vita e la sofferenza di tante persone e che deve essere analizzato in modo contestuale. Ogni realtà nella sua complessità e problematicità pone sfide diverse alla libertà religiosa. In Canada, ad esempio, un religioso non può andare in ospedale con l’abito religioso. Nel mondo occidentale va riemergendo un laicismo e un secolarismo aggressivo che tende a ridurre la religione solo alla sfera privata; come anche riemergono movimenti politici culturali identitari che strumentalizzano la religione. I movimenti identitari intendono marcare una sorta di differenza e di opposizione tra ‘noi e voi’, alimentando narrazioni che fanno leva sulla paura delle persone, come quando vengono presentate le migrazioni come una sorta di invasione del nemico che è venuto a distruggere la nostra identità. Tutti noi, a partire dai responsabili religiosi dobbiamo gridare che non si può associare il nome di Dio alla guerra e alla violenza. Questo va detto con forza. Eppure anche in questi giorni ascoltiamo pronunciamenti da parte di leader politici che vogliono giustificare la guerra come una sorta di mandato divino”.(Agenzia Fides 28/6/2025)
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Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 133

Source: Government of Italy

27 Giugno 2025

Il Consiglio dei ministri è convocato lunedì 30 giugno 2025, alle ore 15.15 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2024 (ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2025 (ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni – ESAME DEFINITIVO (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.