Comunicato del Governo del 30 ottobre 2025

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Governo ha preso posizione in merito al previsto pacchetto di accordi della Confederazione sullo sviluppo della via bilaterale con l’Unione europea. A tal proposito è giunto alla conclusione che i vantaggi del pacchetto prevalgono nettamente . Il Governo esprime riserve in relazione all’attuazione del previsto accordo sull’energia elettrica.

Il Governo ha preso posizione in merito al progetto posto in consultazione dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in relazione al pacchetto «stabilizzazione e sviluppo delle relazioni Svizzera-UE». Il pacchetto di accordi elaborato dal Consiglio federale mira a stabilizzare la via bilaterale, che si è dimostrata valida, e a garantire a lungo termine il funzionamento degli accordi bilaterali esistenti.

I vantaggi del pacchetto di accordi con l’UE prevalgono
Il Governo grigionese ritiene che sia nell’interesse del Cantone disporre di rapporti politici ed economici regolamentati con l’Unione europea (UE). Esso valuta il pacchetto di accordi negoziato con l’UE come una base solida ed equilibrata per la stabilizzazione e l’ulteriore sviluppo della via bilaterale. Secondo il Governo, le opportunità e i vantaggi del pacchetto di accordi prevalgono. Da un lato, il pacchetto garantisce anche in futuro l’accesso al mercato interno europeo e la partecipazione ai programmi dell’UE (istruzione, ricerca, innovazione). Dall’altro lato, gli accordi rafforzano la cooperazione istituzionale con l’UE. In un contesto internazionale sempre più incerto, relazioni stabili basate su regole chiare con l’UE, in quanto principale partner commerciale della Svizzera, rivestono un’importanza fondamentale.

Il Governo è consapevole del fatto che al pacchetto di accordi sono associati anche rischi e svantaggi. Dalla prospettiva dei Cantoni, va prestata particolare attenzione al prevedibile onere amministrativo supplementare (costi conseguenti alla regolamentazione) nonché all’incombente trasferimento degli oneri dalla Confederazione ai Cantoni. In sede di attuazione degli accordi occorrerà perciò prestare attenzione a contenere il più possibile l’onere finanziario e di personale aggiuntivo per i Cantoni.

Riserve riguardo all’attuazione dell’accordo sull’energia elettrica
Il Governo esprime riserve in particolare in relazione al previsto accordo sull’energia elettrica. Richiama l’attenzione sul fatto che l’accordo sull’energia elettrica comporta sfide notevoli nell’attuazione a livello nazionale. In particolare va garantito che la sovranità cantonale nel settore della forza idrica rimanga intatta e che la ripresa dinamica del diritto non abbia conseguenze sul rilascio di concessioni, sui canoni d’acqua o sulla riversione.

A favore del referendum facoltativo
Il Governo ritiene corretto sottoporre questi trattati internazionali a referendum facoltativo. La necessità o meno di una maggioranza dei Cantoni risulta dalla Costituzione federale approvata da Popolo e Cantoni. Questa non deve essere una decisione politica. Se il Consiglio federale e l’Assemblea federale possono decidere caso per caso quale tipo di referendum debba essere applicato, viene a crearsi un precedente problematico dal punto di vista costituzionale. Il Governo si fonda su due decisioni: nel 2012, il Popolo svizzero ha respinto nettamente l’iniziativa popolare «Accordi internazionali: decida il popolo!» con il 75 per cento di voti e 23 Cantoni contrari. Anche nel Cantone dei Grigioni l’iniziativa è stata respinta con il 75 per cento dei voti. Inoltre, nel 2021 il Parlamento federale non è entrato nel merito dell’intervento parlamentare «Referendum obbligatorio per trattati internazionali a carattere costituzionale».

Procedure di consultazione del Dipartimento federale degli affari esteri

Informazioni: Dipartimento dell’economia pubblica e socialità

Premio nazionale Giacomo Matteotti, la cerimonia di premiazione della XXI edizione

Source: Government of Italy

Si è svolta oggi nella Sala Verde di Palazzo Chigi la cerimonia di premiazione dei vincitori della XXI edizione del Premio nazionale Giacomo Matteotti, istituito dalla Legge n. 255 del 2004.

Alla cerimonia hanno preso parte il Segretario generale della Presidenza del Consiglio e Presidente della Commissione esaminatrice, Carlo Deodato, i componenti della Commissione esaminatrice (Alberto Aghemo, Giovanni Belardelli, Ernesto Galli della Loggia, Adriano Monti Buzzetti Colella, Gianpaolo Romanato e Tommaso Piffer), docenti e studenti del Liceo Statale “Pascasino – Giovanni XXIII” di Marsala, del Liceo Statale “Pitagora” di Rende e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Blaise Pascal” di Pomezia. 

Sono state premiate le seguenti opere: per la sezione Saggistica, “Il Giaki e il Chini. Cronache della vita di Giacomo Matteotti e Velia Titta” di Fernando Venturini; per la sezione Opere letterarie e teatrali, ex aequo “Tempesta Matteotti” di Luisa Mattia e “Tanto vale divertirsi” di Damiano Francesco Nirchio.

Nel suo indirizzo di saluto, il Segretario Generale ha ricordato l’attualità del Premio Matteotti e ha sottolineato che l’iniziativa “fornisce l’ennesima occasione di affermare con convinzione i principi fondamentali della democrazia: la libertà di parola, il rispetto della verità, la responsabilità morale verso la comunità.

La lezione di Matteotti, oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico”. Inoltre, Deodato ha posto l’accento sull’attenzione nei confronti delle giovani generazioni, a cui iniziative di questo genere sono rivolte. “E’ per le giovani generazioni che le Istituzioni devono essere costantemente impegnate a promuovere l’amore per la democrazia e la libertà”, ha aggiunto. 

Nel corso della cerimonia, alcuni studenti presenti hanno letto passi delle opere vincitrici ed è stato proiettato un video tratto da una di esse.

Concorso a 2 posti di Consigliere di Stato 2052: rinvio del diario delle prove scritte

Source: Government of Italy

29 Ottobre 2025

Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, IVa Serie speciale, concorsi ed esami, n. 84 del 28 ottobre 2025 è stato pubblicato l’Avviso relativo al rinvio della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, IVa Serie speciale, n. 93 del 28 novembre 2025, del diario e della sede delle prove scritte del concorso, per titoli ed esami, a 2 posti di Consigliere di Stato, bandito con decreto del Presidente del Consiglio di Stato n.120 del 14 maggio 2025.

Procedura per la copertura di 5 posti di dirigente di II fascia in PCM: esito della prova orale

Source: Government of Italy

29 Ottobre 2025

Procedura comparativa bandita con DSG 31 ottobre 2024, ai sensi dell’articolo 28 comma 1 ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per la copertura di 5 posti di dirigente di II fascia presenti nella dotazione organica dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Esito prova orale del 28 ottobre 2025  

Visita dell’Ambasciatrice d’Irlanda al Governo grigionese

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Su invito del Governo, oggi l’Ambasciatrice irlandese Aoife McGarry ha reso visita al Cantone dei Grigioni.

L’Ambasciatrice irlandese Aoife McGarry è stata ricevuta oggi nella Casa grigia a Coira dal Presidente del Governo Marcus Caduff, dal Cancelliere Daniel Spadin e dall’addetto alle relazioni esterne Dominik Hemmi. L’Ambasciatrice era accompagnata dal Vice Capo Missione David McDonnell. Dopo lo scambio dei saluti si è tenuto un pranzo in comune.

Ogni anno il Governo grigionese cura i contatti con rappresentanti di Stati esteri in Svizzera. Questi colloqui costituiscono elementi importanti delle relazioni esterne del Cantone. Con gli Stati vicini e con i Paesi che intrattengono particolari relazioni con la Svizzera e con i Grigioni vengono spesso discusse questioni di attualità. Altre visite servono in primo luogo allo scambio di esperienze in ambito culturale, economico e politico.

Fotografia:

Da sinistra: Dominik Hemmi, Cancelliere Daniel Spadin, Ambasciatrice Aoife McGarry, Presidente del Governo Marcus Caduff e David McDonnell

Organo competente: Governo

AFRICA/SUDAN – “La caduta e i massacri dei civili a El-Fasher è una vergogna per l’umanità” afferma il governatore del Darfur

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 29 ottobre 2025

Khartoum (Agenzia Fides) – “Il vostro silenzio ha inciso la vergogna nel petto della storia e rimarrà testimone di un tempo in cui il mondo ha abbandonato la sua umanità”. Così Minni Arko Minawi, governatore del Darfur e capo del Movimento per la liberazione del Sudan (Sudan Liberation Movement/Army SLM/A), ha accusato la comunità internazionale per aver assistito impotente alla conquista e ai seguenti massacri perpetrati contro la popolazione a El-Fasher, la capitale provinciale del Nord Darfur, da parte dei miliziani delle Forze di Supporto Rapido (Rapid Support Forces RSF vedi Fides 27 e 28 ottobre 2025).Minna guida la fazione dell’SLM che ha partecipato al processo di pace sudanese del 2019 ed è stato nominato a capo governo regionale del Darfur nell’agosto 2021. I combattenti a lui fedeli hanno lottato insieme all’esercito regolare (Sudan Armed Forces) per tenere il controllo di El-Fasher, assediata da 18 mesi dagli uomini delle RSF.Secondo Minna la caduta della città è stata agevolata dall’intervento di almeno di una potenza straniera che ha utilizzato mezzi sofisticati per aiutare i miliziani RSF. “El-Fasher non sarebbe caduta se i Paesi aggressori non avessero impiegato le loro capacità materiali, logistiche e di intelligence, fino al punto, grazie all’aiuto di agenzie di intelligence straniere, di bloccare le apparecchiature di comunicazione satellitare, interrompendo così i contatti tra le forze combattenti a El-Fasher e i centri di comando nelle altre città” ha dichiarato in un discorso trasmesso ieri sera, 28 ottobre. Minawi ha aggiunto che le RSF si sono avvalse dell’apporto di “mercenari originari di Paesi vicini e da oltreoceano e di droni, provenienti dall’estero”.Con la conquista di El-Fasher le RSF ora controllano tutti e cinque i capoluoghi del Darfur, la regione occidentale sudanese, dove ad agosto si è insediato il governo parallelo costituito dal capo delle RSF Mohamed Hamdan Dagalo nella città di Nyala, capitale del Darfur meridionale. Da un lato si teme la partizione del Sudan (vedi Fides 18/6/2025) ma dall’altra non si esclude una ripresa dell’offensiva delle RSF verso il resto del Paese fino alla capitale Khartoum dalla quale erano state cacciate a fine marzo (vedi Fides 4/4/2025). (L.M.) (Agenzia Fides 29/10/2025)
Condividi:

ASIA/MYANMAR – I Vescovi: “Tra compassione e speranza, nella ‘policrisi’ del Myanmar”

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 29 ottobre 2025

Yangon (Agenzia Fides) – “Questo non è il momento di arrendersi. È il momento di trovare, nelle ceneri del dolore, la brace della speranza. La pace è possibile; la pace è l’unica via. Non lasciamo che l’odio ci definisca. Non lasciamo che la disperazione vinca. Che la nostra risposta sia semplice: compassione in azione, verità detta con dolcezza e pace perseguita senza sosta”: è l’accorato appello diffuso oggi, 29 ottobre, dai Vescovi del Myanmar, redatto nel corso di un’assemblea online che ha esaminato la situazione della comunità ecclesiale dopo quattro anni di guerra civile.Il testo inviato all’Agenzia Fides, dal titolo “Un messaggio  di compassione e di speranza per la ‘policrisi’ del Myanmar” e firmato da tutti i Vescovi birmani, parte da un’amara constatazione della realtà sul terreno: “In tutta la nostra amata terra, da Nord a Sud, da Est a Ovest, il nostro popolo sta affrontando una crisi senza precedenti nella storia recente. Questa non è una singola tragedia. È ciò che gli esperti chiamano una ‘policrisi’, in cui molteplici emergenze si uniscono, ognuna delle quali aggrava le altre. Stiamo vivendo conflitti armati, disastri naturali, sfollamenti, collasso economico e una profonda frattura sociale”.Il primo aspetto rimarcato è quello dell’impatto umano: “Ci spezza il cuore più di ogni altra cosa – dicono i Presuli birmani –  la sofferenza delle persone. Secondo le Nazioni Unite, oltre 3 milioni di persone in Myanmar sono sfollate dalle loro case a causa dell’escalation del conflitto. Non si tratta solo di numeri. Si tratta di madri, padri, nonne e bambini. Alcuni si riparano sotto gli alberi, nelle risaie, nei monasteri e in tende di fortuna, senza cibo, acqua, istruzione o sicurezza”.  Mentre nelle zone di conflitto, “le città si sono trasformate in città fantasma”, nelle zone colpite dal terremoto, interi villaggi sono stati rasi al suolo, è questo ha generato nella popolazione  “traumi profondi e paura”.Osservano i Vescovi: “Donne e bambini sopportano i fardelli più pesanti. Molti bambini sono fuori dalla scuola da anni. Le loro aule sono diventate macerie. Il loro futuro è sospeso nell’incertezza. Alcuni hanno perso i genitori. Alcuni hanno assistito alla violenza. Molti hanno fame, sono malati e incapaci di esprimere ciò che provano dentro. Anche le donne soffrono in silenzio. Portano con sé il dolore della perdita della famiglia, la responsabilità di prendersi cura dei più piccoli e la paura dello sfruttamento. In alcuni casi, devono partorire o crescere neonati senza un riparo o un’assistenza sanitaria. Eppure, sono loro a tenere unite le comunità, a cucinare per molti, a pregare nell’oscurità e a confortare chi è in lutto”.Il messaggio non manca di citare le “note dolenti”: “Una delle ferite più profonde che vediamo oggi è la mancanza di comprensione e fiducia tra tutti i diversi attori e parti interessate. Ci sono molteplici fronti, molteplici visioni, molteplici bisogni. Spesso c’è poco dialogo, pochi spazi autentici in cui i cuori possano ascoltarsi a vicenda. Per questo motivo, gli aiuti vengono bloccati, lo sviluppo ritardato e l’accesso umanitario limitato”. “La vita quotidiana per i civili – prosegue – è diventata una prova quotidiana di sopravvivenza. In molte parti del paese, i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle. Il lavoro è scomparso. Carburante e medicine scarseggiano. L’elettricità va e viene. L’ansia è diventata una compagna silenziosa in ogni famiglia”.E i giovani, “che sognano solo di studiare, lavorare e costruirsi un futuro, sono  pieni di paura, rabbia e disillusione. I loro talenti vengono sprecati. Le loro speranze sepolte”.In questo scenario, “come cristiani e come persone che camminano al fianco di tutte le fedi, ci chiediamo: dove stiamo andando ? Come porre fine alla guerra?”. Il cristianesimo, notano, non offre una facile via di fuga dalla sofferenza, “ma offre una via – una via silenziosa e umile – verso la riconciliazione, la guarigione e una pace duratura”. “Riconciliazione non significa dimenticare o fingere che tutto vada bene, ma vuol dire ascoltare le storie degli altri, piangere con chi piange, cercare un terreno comune dove nessuno debba perdere perché gli altri vincano”.”Gesù stesso – ricorda il messaggio –  disse: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5:9). La pace non è passiva. Non è silenzio. È un impegno attivo e coraggioso nello scegliere la vita anziché la morte, la dignità anziché la vendetta, la comunità anziché l’isolamento”.Con questi presupposti e con questo spirito, i Vescovi auspicano in conclusione: “Possa la nostra nazione, ferita e malconcia, risorgere, non solo con edifici, ma con cuori nuovi. E che un giorno i nostri figli possano dire: “Non hanno rinunciato alla pace. E così abbiamo trovato la strada di casa. Che Dio benedica il Myanmar”.(PA) (Agenzia Fides 29/10/2025)
Condividi:

OTTOBRE MISSIONARIO – Suor Suzanne Djebba: Gioia e speranza nella missione tra le Genti

Source: The Holy See in Italian

Photo Paolo Galosi

di Suor Suzanne Djebba* MDIPubblichiamo l’intervento pronunciato da Suor Suzane Djebba,Vicaria generale delle Missionarie dell’Immacolata (PIME), in occasione del Convegno Internazionale Missionario “La Missio ad Gentes oggi: verso nuovi orizzonti”.Promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari) e dalle Pontificie Opere Missionarie, il Convegno si è svolto nel pomeriggio di sabato 4 ottobre presso l’Aula Magna Pontificia Università Urbaniana, nella cornice del Giubileo del Mondo missionario e dei MigrantiRoma (Agenzia Fides) – Buongiorno a tutti.Sono Suor Suzanne Djebba, della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata, originaria del Camerun. Dopo gli studi qui a Roma, sono stata destinata in Guinea Bissau dove ho lavorato come missionaria per circa otto anni e adesso sono di nuovo nella Città eterna per il servizio di vicaria nel nostro Consiglio Generale. E sono qui oggi per rispondere all’invito che mi avete fatto di condividere con voi le gioie e le speranze della missione tra le genti.1. Breve presentazione della missione MDI in Guinea BissauCome Missionarie dell’Immacolata (PIME), dopo l’invito del Monsignore Settimio Ferrazzetta, primo Vescovo di Bissau, siamo arrivate in Guinea nel 1980. La Guinea oggi ha due diocesi: Bissau e Bafatà. Come missionarie siamo impegnate nella pastorale catechetica, nella la formazione dei leader delle comunità cristiane, nella promozione sociale attraverso l’educazione, nell’assistenza alle mamme di gemelli e agli orfani, nella promozione femminile e nell’accompagnamento dei giovani e degli studenti.Per darvi un’idea del luogo di cui parleremo, faccio solo notare che la Guinea è uno stato dell’Africa occidentale che confina al nord con il Senegal, al sud con la Guinea Conakry e ad ovest con l’Oceano Atlantico. Come religioni, vi sono i musulmani, che sono maggioritari, poi i praticanti delle religioni tradizionali e, infine, i cristiani di diverse confessioni religiose.2. Il mio primo invito missionario in Guinea BissauPer parlare di gioia e speranza nella missione tra le genti, partirò da un’esperienza che ho fatto in Guinea dopo il mio arrivo.Un giorno, come comunità religiosa, dovevamo partecipare all’incontro per la programmazione dell’anno pastorale nel nostro settore e per arrivarci bisognava prendere la barca. Quando siamo arrivate sulla riva, scendendo dalla barca, ho sentito l’invito di un ragazzo: “Vieni a mangiare”. All’inizio non sapevo neanche da dove venisse questa voce e quindi mi ero solo girata per curiosità, ma anche per capire chi davvero mi stava invitando. Io comunque ritenevo non fosse rivolto a me perché ero nuova, appena arrivata, e, oltre alle mie consorelle, nessuno mi conosceva. Eppure il ragazzo ha continuato a chiamare indicandomi col dito e dicendo che stava proprio chiamando me. Direi che, pure essendo africana e sapendo che la condivisione è una cosa naturale, sono rimasta comunque sorpresa e anche colpita dal suo gesto. Non conoscevo affatto questo ragazzo e tanto meno lui conosceva me. Dopo aver capito che si rivolgeva proprio a me, l’ho ringraziato col sorriso e ho declinato gentilmente l’invito.Cosa mi è rimasto di questa prima esperienza? Mi rimane un invito caloroso, una chiamata vibrante ad entrare nella comunione di un popolo che pure senza conoscermi già mi attendeva. Un popolo a cui non importava di sapere se ero appena arrivata, se ero straniera, donna, se appartenevo ad una religione o ad un’altra, ma che mi rivolgeva solo un semplice invito: “vieni..” è come se mi chiamassero a stare sempre con loro per vivere la missione in pienezza, non da spettatrice, ma immersa in mezzo a loro come inviata da Dio e nello stesso tempo invitata da loro stessi a far parte della loro vita e ad entrare nel loro mondo per farlo diventare anche mio.Allora, come è stata concretamente la mia vita missionaria in Guinea?3. La Collaborazione con la chiesa locale:Il primo passo nella missione per me, come per tutti i missionari, è appunto quello di conoscere ed aprirsi al nuovo, cioè alla realtà, alle persone, alle diverse culture e tradizioni del popolo a cui siamo stati inviati.Quindi l’invito che ho ricevuto mi ha subito fatto capire che la comunione significava per me lavorare per la Chiesa e con essa. Su questo punto direi che per noi nuovi missionari, a differenza di tutti quelli che ci hanno preceduto, oggi, quando arriviamo in missione, la realtà è ben diversa perché troviamo già una chiesa locale abbastanza strutturata e funzionante. Quindi non arriviamo per iniziare da zero la plantatio della Chiesa in quel posto determinato, bensì per rinforzare la sua presenza e darle un volto più missionario. Questo però comporta la capacita di sapersi mettere al fianco degli altri, cioè non davanti da protagonisti eroici, né dietro da spettatori passivi e critici, ma fianco a fianco, mano nella mano per lavorare insieme come un corpo ecclesiale e come figli e figlie della stessa Madre Chiesa. Per me questo è stato l’atteggiamento di fondo che ho cercato di attuare nella vita in missione.L’icona che mi ha sempre accompagnato nella mia vita missionaria è quella di Gesù che cammina con i discepoli di Emmaus (Lc24, 13-35), che entra in dialogo con loro tenendo presente le loro preoccupazioni, li aiuta pian piano a capire i disegni di Dio e scompare una volta che i loro occhi si sono aperti alla frazione del pane. E quindi per me, lavorare con la Chiesa locale, è vivere nel concreto questo camminare insieme che si traduce nella condivisione della fede, della formazione e dei doni ricevuti da Signore, ma anche nella condivisione della vita della nostra Chiesa di origine in uno scambio arricchente.Un’altra immagine che mi accompagna ed illumina la mia vita missionaria è quella di Gesù seme e seminatore, molto cara al mio Istituto, che è la fonte del nostro carisma. Questo seminatore generoso e instancabile, come diceva una della nostre fondatrici, M. Igilda, che esce e che getta la semente ovunque, senza distinzione di posti e luoghi, è proprio la spinta del mio quotidiano agire missionario.In modo concreto, come è stata la mia collaborazione con la Chiesa locale?Nei miei primi anni di missione in Guinea, la sfida maggiore che mi avevamo presentato era la formazione dei formatori per la vita religiosa. La Conferenza dei Superiori Maggiori aveva individuato questa realtà come una massima priorità alla quale bisognava dedicare forze ed energie.Rispondendo a questo appello, ho dato la mia disponibilità affiancando nel primo anno una Suora della Consolata che già lavorava in quell’ambito. Questa esperienza di lavoro a due è stata davvero una ricchezza per me perché e mi ha permesso di sperimentare la bellezza di contribuire alla formazione dei formatori per il bene della Chiesa locale dando loro alcune indicazioni a livello psico-spirituale e pedagogico affinché potessero svolgere bene il loro compito, ma soprattutto condividendo con loro le gioie e le fatiche della formazione nelle zone dove le risorse umane e academiche sono molto limitate.Tuttavia, al secondo anno, mi sono ritrovata da sola ed era un compito troppo grande per me. Siccome bisognava comunque dare continuità a questa attività, abbiamo fatto la proposta ai Superiori di creare un gruppo di formatori che avevamo già sul posto, come quelli del Seminario maggiore e individuando anche altri Religiosi formati in questo ambito che potessero collaborare a questa missione. E da allora, ancora oggi, c’è questo gruppo che sta portando avanti il lavoro formativo. Per me questo è un motivo di gioia che mi dà speranza perché traduce concretamente l’impegno della Chiesa per la cura e la formazione delle vocazioni locali.4. La promozione sociale:Attraverso l’educazione, ossia le Scuole, cerchiamo di dare un’educazione di buon livello a tutti i bambini e gli adolescenti che frequentano le nostre strutture. Posso dire senza esagerare che le Scuole che funzionano meglio e hanno dei risultati eccellenti sono proprio quelle cristiane, e in modo particolare quelle cattoliche. Anche lì, in Guinea abbiamo scelto lo stile di Scuole di autogestione che coinvolge e comporta come protagonisti: lo Stato, il villaggio e noi. Per cui, le Scuole che gestiamo sono praticamente del Governo e seguono i programmi statali. Cosi facendo, il giorno che verremo chiamate ad andare ad evangelizzare altrove, la Scuola potrà continuare senza grossi problemi.Oltre a questo diamo anche priorità alla formazione umana e l’appoggio finanziario per i giovani che fanno degli studi universitari e professionali. Questa scelta che abbiamo fatto come missionarie dell’Immacolata, con l’appoggio sostanziale dei benefattori a cui siamo sempre grate, ha come obiettivo di dare la possibilità ai giovani di avere un futuro diverso, ma soprattutto incentivare in loro la voglia di vivere e lavorare nel loro Paese. Quindi, sostenere i giovani ad avere una formazione accademica e professione è una cosa molto impegnativa, eppure ci ha dato tanta gioia.Difatti, dopo anni di impegno e sacrifici, finalmente vediamo che sono diventati finanziariamente automi lavorando come professori, impiegati negli uffici, banche, ospedali etc…Essi stessi ci aiutano poi nelle pratiche burocratiche, ribadendo che senza di noi non avrebbero mai avuto questo lavoro. Certo che non lavoriamo per essere ringraziate o riconosciute, ma la loro gioia e la loro gratitudine ci fa capire che ne è valsa la pena compiere dei sacrifici.Poi, l’altra cosa che mi sembra ancora più bella è quella di vedere che alcuni dei giovani che abbiamo aiutato stanno, a loro volta, pagando la scuola/formazione professionale ad altri giovani che non sono per forza appartenenti alle loro famiglie. Per me questo è un forte segnale di speranza: vedere che il bene che si moltiplica facendoci crescere e credere nella fiducia in una gioventù migliore. Come sottolineava Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di questo anno: “Davanti all’urgenza della missione della speranza oggi, i discepoli di Cristo sono chiamati per primi a formarsi per diventare ‘artigiani’ di speranza e restauratori di un’umanità spesso distratta e infelice”.5. La missione dell’ascolto:In missione spesso, c’è tanto da fare e ancor più nei luoghi dove il/la missionario/a deve fare quasi tutto. Quindi c’è sempre l’urgenza o anzi la tentazione di lavorare molto e, a volte, anche in modo frenetico perché di solito le necessità sono sempre superiori alle nostre forze. Perciò spesso siamo molto occupati e preoccupati dalle cose da fare. Però, in mezzo a tutto questo, la chiamata che ho ricevuto dai giovani e dalle donne era quella di dare tempo a loro per l’ascolto.Come altri missionari, anch’io, nei primi tempi, vedevo che c’era troppo lavoro pratico e che l’ascolto era un cammino molto lento per poter raggiungere i miei obiettivi. Era più facile fare qualcosa per gli altri piuttosto che dedicare tempo a stare con loro e capire davvero cosa era meglio per loro.Cosa mi ha fatto cambiare prospettiva? Semplicemente una donna che, un giorno, mi ha fatto una domanda critica: “Voi missionari perché non ci lasciate esprimere la nostra gioia?”. Io le ho chiesto: “ma perché dici questo?” E lei mi ha risposto dicendo che i missionari fanno tutto per loro, ma non si aprono a ricevere a loro volta ciò che il popolo dà loro come espressione della loro gratitudine. Questo piccolo dialogo mi ha fatto capire che solo nell’ascolto potevo avere questo spazio del dare e ricevere.Per cui, quando ho deciso di dare priorità all’ascolto, questo mi ha anche cambiato prospettiva. Da quel momento ho capito che la missione non è appunto solo un dare, un fare, ma anche un ricevere. Posso dire senza esagerare che, nell’ascolto delle persone, ho ricevuto più di quanto abbia dato. Attraverso l’ascolto ho capito di cosa davvero aveva bisogno il popolo, il suo proprio bene e non il bene che io pensavo di fare per loro e, a volte, al posto loro. E qui l’immagine di Maria, la donna dell’ascolto, mi ha aiutato molto nella missione. Ascoltare le persone come Maria li avrebbe ascoltati, ascoltare come Maria ascoltava suo figlio Gesù in tutte le fasi della sua vita. Ascoltare per condividere la profondità del cuore dell’altro, il suo tesoro intimo, sperimentando la fiducia di Dio. Non aver paura di scendere in quella profondità, in queste acque tumultuose dove Dio stesso sta con noi come dice l’angelo a Maria: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30). Questa è l’assicurazione che ho quando qualcuno viene a trovarmi per farsi ascoltare.Un giorno, è arrivata nella nostra comunità una signora anziana che chiedeva un aiuto finanziario. Mi sono seduta accanto a lei e subito ha cominciato a condividere la sua vita con tutte le sue difficoltà. Ma ciò che mi ha stupito è che, quando ha finito di parlare, non ha chiesto più niente. Mi ha solo detto: “Grazie per avermi ascoltata”.Quindi per me, i tempi dedicati all’ascolto che realisticamente rappresentano tempi lunghi, tanto che, a volte, ci sembra addirittura di perdere tempo, sono momenti dove attraverso il dialogo e la relazione interpersonale, nasce la speranza, la gioia di essere preso sul serio, valorizzato e ascoltato. Papa Francesco, sempre nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria di questo anno ci ricordava che: “tramite i suoi discepoli, inviati a tutti i popoli e accompagnati misticamente da Lui, il Signore Gesù continua il suo ministero di speranza per l’umanità. Egli si china ancora oggi su ogni persona povera, afflitta, disperata e oppressa dal male, per versare ‘sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza’”.Come missionari, nell’ascolto, sentiamo anche i nostri limiti a risolvere certi problemi. Allo stesso tempo, però, è anche lì che sorge il desiderio di affidare loro a Dio, con la piena convinzione che, senza la preghiera, non possiamo portare avanti la missione di Cristo e che è lui a far crescere il Suo Regno dentro e fuori dei cuori delle persone. Per cui, per me portare le persone ascoltate a Gesù nell’Eucaristia è un momento molto forte dove sento che è Dio stesso che lavora e noi siamo solo i suoi semplici collaboratori. Come diceva una delle nostre fondatrici: “La vita missionaria per essere feconda di bene, deve modellarsi sulla vita eucaristica di Gesù nel tabernacolo”. (Madre Dones, Circolare 14/6/1946).6. La missione dell’annuncio e della testimonianzaL’annuncio, come l’ho vissuto in Guinea, è stato fatto tramite la catechesi nella quale non si può fuggire dal dialogo tra fede e cultura, tra fede e tradizioni locali. E proprio in questo dialogo, emergono i valori umani e spirituali che aiutano i cristiani a essere radicati nella loro fede senza negare la loro identità culturale, vivendo fede e cultura nell’armonia del cuore e della mente. Però c’è da tenere costantemente presente il lavoro di purificazione e di conversione, sia da parte del missionario che da parte di chi riceve il Vangelo per la prima volta. Sempre come dice l’Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa al numero 57: “L’Africano crede in Dio creatore a partire dalla sua vita e dalla sua religione tradizionale. È dunque aperto anche alla piena e definitiva rivelazione di Dio in Gesù Cristo, Dio con noi, Verbo fatto carne. Gesù, la Buona Novella, è Dio che salva l’Africano […] dall’oppressione e dalla schiavitù”.Sempre per l’annuncio diamo anche valore alla formazione dei catechisti. È una cosa fondamentale perché, tante volte, loro arrivano dove noi non arriviamo, sanno usare il linguaggio locale per far capire le cose in modo semplice e quindi come diceva un giorno una mia consorella: formare bene un catechista significa mettere in piedi una comunità cristiana e la comunità a sua volta diventa luogo di formazione e così cresce la fede.7. Seminatori di pace e giustiziaUn altro punto che vorrei condividere con voi e che per me è fonte di gioia e di speranza è l’impego dei Pastori della Chiesa della Guinea per la pace. In un Paese segnato da guerre e da diversi colpi di Stato, tutta la Chiesa è cosciente di questo dono prezioso e lavora per mantenerla. “All’Africa, pressata d’ogni parte da germi d’odio e di violenza, da conflitti e da guerre, gli evangelizzatori devono proclamare la speranza della vita radicata nel mistero pasquale” (cf. Esortazione Apostolica post-sinodale di S. Giovanni Paolo II “Ecclesia in Africa”, nº 57).Quindi per rispondere alla necessità di seminare la pace e la speranza, i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi e tutti i cristiani si impegnano ogni giorno a promuovere la comunione, il dialogo tra le persone e le comunità, l’amicizia tra tutti. Come si dice spesso in Guinea: siamo tutti fratelli. E di fatto, nella realtà, in Guinea i musulmani, i praticanti della religione tradizionale e i cristiani vivono tutti insieme e, capita che siano anche della stessa famiglia.Certo che sono gesti semplici, ma che però aiutano a seminare la pace e la concordia tra le persone anche a livello socio-politico, stimolando ognuno a prendere le proprie responsabilità per il bene di tutti. Quindi oggi l’evangelizzazione in Africa passa attraverso la riconciliazione dei cuori per arrivare a creare una società dove si può sperare di vivere nella giustizia e nella pace. Come menzionato nell’Esortazione apostolica post- sinodale del santo Padre Benedetto XVI, Africae Munus, al nº 174: “Il volto dell’evangelizzazione assume oggi il nome di riconciliazione, condizione indispensabile per instaurare in Africa rapporti di giustizia tra gli uomini e per costruire una pace equa e duratura nel rispetto di ogni individuo e di tutti i popoli”.Conclusione:Al termine di questa condivisione vorrei ringraziare gli organizzatori, quelli che mi hanno dato la possibilità di rivivere con voi il mio percorso missionario in Guinea. Finisco solo dicendo che per me la missione è presenza, una presenza, a volte discreta e silenziosa, ma che incide profondamente sulla vita delle persone. Una presenza che, a volte, ha bisogno anche di parole per esprimere e condividere ciò che in cui crediamo, una presenza che si fa compagnia e una presenza che condivide le gioie e le speranze del popolo a cui siamo stati mandati.Auguro ad ognuno di noi di essere questa presenza nel nostro quotidiano. Papa Francesco, nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di questo anno, citando la Gaudium et Spes 1 ha formulato questo auspicio: “Seguendo Cristo Signore, i cristiani sono chiamati a trasmettere la Buona Notizia condividendo le concrete condizioni di vita di coloro che incontrano e diventando così portatori e costruttori di speranza. Infatti, «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».Grazie a tutti e tutte per l’attenzione e l’ascolto!(Agenzia Fides 29/10/2025)*Vicaria generale delle Missionarie dell’Immacolata, PIME

imipime.org

Condividi:

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 147

Source: Government of Italy

Il Consiglio dei ministri si è riunito martedì 28 ottobre 2025, alle ore 15.38 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano.

٠٠٠٠٠

SICUREZZA SUL LAVORO

Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile.

L’intervento mira a un rafforzamento della cultura della sicurezza, all’incremento della prevenzione e alla riduzione degli infortuni in ogni ambito lavorativo.

Incentivi per le imprese virtuose e potenziamento della vigilanza

Le norme incentivano le misure di riduzione degli infortuni sul lavoro e premiano i datori di lavoro virtuosi, potenziando al contempo le attività di vigilanza e l’apparato sanzionatorio.
Tra l’altro, si prevede:

  • revisione delle aliquote INAIL e contributi agricoli. A partire dal 1° gennaio 2026, si autorizza l’INAIL alla revisione delle aliquote per l’oscillazione in bonus per andamento infortunistico e dei contributi in agricoltura, con l’obiettivo di premiare le imprese che dimostrano un andamento positivo in materia di sicurezza. Sono inoltre introdotte specifiche cause di esclusione dal bonus;
  • per aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità, le imprese dovranno dimostrare l’assenza di condanne penali o sanzioni amministrative in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli ultimi tre anni. A queste imprese virtuose verrà riservata una quota delle risorse programmate dell’INAIL;
  • subappalto e strumenti digitali. Il decreto orienta l’attività di vigilanza dell’INAIL in modo mirato nei confronti dei datori di lavoro che ricorrono allo strumento del subappalto (pubblico e privato). Contestualmente, vengono introdotte disposizioni specifiche per il badge di cantiere e la patente a crediti, prevedendo la precompilazione della tessera digitale con i dati identificativi dei lavoratori assunti tramite la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Inoltre, si individueranno gli ulteriori ambiti di attività a rischio più elevato (oltre al settore edile);
  • potenziamento dell’apparato ispettivo e promozionale. Il testo prevede il potenziamento dell’organico dell’INAIL e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro.

Formazione, indennizzi e tutela specifica

Il decreto interviene in modo incisivo anche sulla formazione e sulla tutela specifica, prevedendo, tra l’altro:

  • rafforzamento della formazione per RLS. L’obbligo di aggiornamento periodico dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) viene esteso anche alle imprese con meno di 15 dipendenti, garantendo una formazione costante in tutti gli ambiti lavorativi. Inoltre, si innalza il livello qualitativo degli enti accreditati che erogano la formazione in materia, demandando a un accordo Stato-Regioni l’individuazione di criteri e requisiti di accreditamento;
  • sicurezza studenti (scuola-lavoro). Si rafforza la tutela assicurativa INAIL per gli studenti impegnati nei percorsi di formazione scuola-lavoro, estendendo la copertura anche agli infortuni occorsi nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Si introduce a carico dell’INAIL una borsa di studio per alunni e studenti superstiti di persone decedute per infortuni sul lavoro o malattie professionali;
  • near miss e prevenzione. Viene promossa l’adozione di linee guida per l’identificazione, il tracciamento e l’analisi dei mancati infortuni (c.d. near miss) da parte delle imprese con più di quindici dipendenti. Strumenti di incentivazione economica e premiale saranno individuati per le imprese che adottano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza e di tracciamento dei mancati infortuni;
  • visite mediche aggiuntive. In relazione alle attività ad alto rischio di infortuni, si introduce una nuova tipologia di visita medica nei confronti del lavoratore qualora vi sia il ragionevole motivo di ritenere che si trovi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche;
  • destinazione sanzioni. Le risorse introitate dalle ASL a seguito dei provvedimenti sanzionatori saranno utilizzate in via esclusiva per attività di sorveglianza epidemiologica dei rischi, al rafforzamento dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPRESAL) e ad attività di formazione e aggiornamento professionale.

٠٠٠٠٠

PROTEZIONE CIVILE

Norme in materia di protezione civile (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge che introduce norme in materia di protezione civile.

L’intervento si concentra sul riconoscimento e sulla tutela degli operatori in ambito nazionale e territoriale, sostiene la specializzazione del personale e rafforza la capacità di risposta del Sistema nazionale di protezione civile.

Si istituisce, nell’ambito della contrattazione collettiva relativa al comparto delle funzioni locali, una sezione contrattuale specifica destinata al personale (dirigenziale e non dirigenziale) delle strutture di protezione civile delle regioni e degli altri enti. Questa misura riconosce la specificità dei compiti e delle responsabilità assunte.

Inoltre, si chiarisce e definisce il regime di responsabilità penale applicabile agli operatori, alle autorità e ai volontari di protezione civile. Si introduce un nuovo articolo nel Codice penale che stabilisce che, nelle attività di gestione e superamento delle emergenze, il personale è punibile solo per colpa grave. Nell’accertamento della colpa si dovrà tener conto del contesto d’urgenza e dei limiti correlati alla disponibilità di dati e risorse. Inoltre, la punibilità è esclusa per le condotte commesse nell’osservanza delle linee guida e raccomandazioni in materia di protezione civile adottate dall’Autorità competente.

٠٠٠٠٠

ISOLE MINORI

Disposizioni per la valorizzazione delle isole minori marine, lagunari e lacustri (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge che introduce disposizioni per la valorizzazione delle isole minori marine, lagunari e lacustri.

Il provvedimento riconosce la specificità insulare come fattore di svantaggio e attua l’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, che impegna la Repubblica a riconoscere le peculiarità delle isole e a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità, promuovendo sviluppo, tutela ambientale e coesione sociale e riconoscendo pienamente il ruolo delle isole minori come presidi di identità, sostenibilità e innovazione territoriale

Il disegno di legge, attraverso un quadro organico di interventi, intende superare l’attuale frammentarietà normativa e favorire una programmazione coordinata tra Stato, regioni e comuni, volta a garantire ai cittadini insulari pari opportunità di accesso ai servizi essenziali e migliori condizioni di vita e di lavoro.

Si prevedono, tra l’altro:

l’istituzione del fondo per lo sviluppo delle isole minori, con una dotazione crescente fino al 2028;

  • l’introduzione del documento unico di programmazione isole minori (DUPIM), della durata di sette anni, quale strumento strategico basato sui progetti integrati di sviluppo territoriale (PIST) elaborati dai comuni interessati, con il coinvolgimento di regioni, comunità isolane e cittadini;
  • la possibilità di stipulare contratti istituzionali di sviluppo (CIS) per la realizzazione di progetti di rilievo strategico;
  • misure per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, la promozione del turismo sostenibile, la destagionalizzazione dei flussi e il sostegno alle piccole produzioni agricole e artigianali;
  • interventi per garantire l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità, per il miglioramento dei servizi pubblici essenziali, della sanità, dell’istruzione e della giustizia;
  • azioni a sostegno della sanità, della scuola e della mobilità locale, inclusa la possibilità per le regioni di monitorare i servizi di trasporto marittimo da e per le isole minori e di adottare misure correttive in caso di interruzioni ingiustificate;
  • iniziative per la pratica sportiva e l’inclusione giovanile, finalizzate a contrastare lo spopolamento e a migliorare la qualità della vita delle comunità insulari;
  • interventi per la protezione civile, la gestione dei rifiuti, la sostenibilità energetica e la difesa del territorio;
  • agevolazioni fiscali e tariffarie, con delega al Governo per il riordino della normativa vigente.

٠٠٠٠٠

RATIFICHE

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero concernente il trasporto di cabotaggio nell’ambito dei servizi internazionali regolari transfrontalieri con autobus, fatto a Roma il 17 ottobre 2024 (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero concernente il trasporto di cabotaggio nell’ambito dei servizi internazionali regolari transfrontalieri con autobus, fatto a Roma il 17 ottobre 2024.

L’intesa rafforza la cooperazione tra le aree di confine italiane e svizzere (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Cantoni limitrofi) e mira a favorire la mobilità dei lavoratori frontalieri, migliorando la sostenibilità ambientale e la fluidità del traffico di confine.

L’accordo consente ai vettori italiani e svizzeri di effettuare trasporti di cabotaggio nell’ambito di servizi regolari transfrontalieri soggetti a obblighi di servizio pubblico, in deroga all’Accordo UE–Svizzera del 1999, come autorizzato dalla Decisione (UE) 2020/854.

Il testo disciplina le procedure di autorizzazione e concessione dei servizi, individua le autorità competenti e istituisce una Commissione mista italo-svizzera per garantirne l’applicazione e la risoluzione delle controversie.

٠٠٠٠٠

NORME EUROPEE PER LE PROFESSIONI DI INFERMIERE, DENTISTA E FARMACISTA

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato due decreti legislativi di attuazione di norme europee sulla formazione degli esercenti alcune professioni sanitarie.

1. Attuazione della direttiva (UE) 2024/782 della Commissione del 4 marzo 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e farmacista (decreto legislativo – esame preliminare)

Il decreto legislativo, approvato in esame preliminare, attua la direttiva (UE) 2024/782 della Commissione del 4 marzo 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e farmacista.

Il decreto introduce elementi innovativi nei percorsi di studio con l’obiettivo di assicurare che i professionisti sanitari italiani mantengano standard formativi all’avanguardia in Europa, in linea con l’evoluzione scientifica e tecnologica.

L’aggiornamento della formazione per gli infermieri dell’assistenza generale riflette le esigenze emergenti, includendo elementi essenziali sull’uso e l’applicazione sicura delle nuove tecnologie nella pratica clinica.

Per dentisti e odontoiatri, vengono integrate nuove aree di studio e competenze professionali, quali l’implantologia orale, la gerodontologia, la tecnologia digitale in odontoiatria e l’assistenza collaborativa interprofessionale.

Per i farmacisti, le novità includono un’adeguata conoscenza della farmacia clinica e dell’assistenza farmaceutica, della sanità pubblica e delle sue ripercussioni sulla promozione della salute, nonché competenze in materia di collaborazione interdisciplinare e tecnologia digitale.

2. Recepimento della direttiva (UE) 2024/505 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 febbraio 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, per quanto riguarda il riconoscimento delle qualifiche professionali degli infermieri responsabili dell’assistenza generale che hanno completato la formazione in Romania (decreto legislativo – esame definitivo)

Il testo, approvato in esame definitivo, tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e dalle competenti Commissioni parlamentari.

٠٠٠٠٠

COMMISSARIO AD ACTA PER IL SETTORE SANITARIO IN CALABRIA

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha deliberato la nomina del dottor Roberto Occhiuto, Presidente pro tempore della Regione Calabria, quale Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della stessa Regione, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007, e la conferma dei subcommissari dott. Ernesto Esposito e ing. Iole Fantozzi.

La nomina del Presidente Occhiuto, che rivestiva il medesimo ruolo già nella precedente consiliatura regionale, è funzionale alla rapida definizione e conclusione degli ultimi adempimenti ancora in carico al Commissario.

٠٠٠٠٠

INFORMATIVE

Il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti ha svolto una informativa in merito agli Accordi per la coesione con le amministrazioni centrali.

Inoltre, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha svolto due informative in merito, rispettivamente, alle modalità di svolgimento della Conferenza nazionale sulle dipendenze del 7 e 8 novembre 2025, che prevede l’intervento attivo dei Ministri, e al miglioramento della fase ascendente del processo di normazione europea.

٠٠٠٠٠

STATI DI RICOSTRUZIONE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato lo “stato di ricostruzione”, ai sensi della legge n. 40 del 18 marzo 2025, nel territorio dei comuni di Brisighella in provincia di Ravenna, di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano, Tredozio e della frazione di Bocconi del Comune di Portico e San Benedetto in provincia di Forlì-Cesena, in conseguenza degli eventi sismici che si sono verificati il giorno 18 settembre 2023.

٠٠٠٠٠

NOMINE

Il Consiglio dei ministri ha deliberato:

  • su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, la nomina a Dirigente generale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco dei dirigenti superiori, ingegneri Carlo Metelli e Luigi Giudice e architetto Valter Cirillo;
  • su proposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, la nomina dell’ammiraglio di squadra del ruolo normale del Corpo di stato maggiore della Marina Militare Giuseppe Berutti Bergotto a Capo di stato maggiore della Marina militare;
  • su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il conferimento dell’incarico di Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, all’ingegner Stefano Fabrizio Riazzola, dirigente di prima fascia del medesimo Ministero.

٠٠٠٠٠

Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 17.24.
 

Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 147

Source: Government of Italy

28 Ottobre 2025

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi, martedì 28 ottobre 2025, alle ore 15.30 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile (PRESIDENZA – LAVORO E POLITICHE SOCIALI – PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni per la valorizzazione delle isole minori marine, lagunari e lacustri (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE – PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE in materia di protezione civile (PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero concernente il trasporto di cabotaggio nell’ambito dei servizi internazionali regolari transfrontalieri con autobus, fatto a Roma il 17 ottobre 2024 (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Recepimento della direttiva (UE) 2024/505 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 febbraio 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, per quanto riguarda il riconoscimento delle qualifiche professionali degli infermieri responsabili dell’assistenza generale che hanno completato la formazione in Romania – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI, PNRR E POLITICHE DI COESIONE – SALUTE);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva (UE) 2024/782 della Commissione del 4 marzo 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e farmacista – ESAME PRELIMINARE (AFFARI EUROPEI, PNRR E POLITICHE DI COESIONE – SALUTE);
  • COMUNICAZIONI SULLA NORMAZIONE EUROPEA;
  • INFORMATIVA: Conferenza nazionale sulle dipendenze del 7 e 8 novembre 2025 (PRESIDENZA);
  • VARIE ED EVENTUALI.