ASIA/VIETNAM – Abolita la  pena capitale per otto reati: per i cattolici è “un passo di speranza”

Source: The Holy See in Italian

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Ho Chi Minh City (Agenzia Fides) – Il Vietnam ha abolito la  pena di morte per otto fattispecie di reato, come corruzione, appropriazione indebita, attività volte a rovesciare il governo. Come ha riferito l’agenzia d’informazione ufficiale “Vietnam News Agency”, con l’approvazione unanime di un emendamento al Codice penale, l’Assemblea nazionale ha deciso che per alcuni crimini non sarà  più prevista l’esecuzione capitale. Tra questi figurano anche la distruzione di beni statali, la produzione di farmaci contraffatti, l’istigazione alla guerra, lo spionaggio e il traffico di droga. A partire dal mese di luglio, per questi reati la pena massima sarà l’ergastolo. Quanti sono stati condannati a morte per tali reati prima del primo luglio vedranno la pena commutata in ergastolo.Alcuni cattolici in Vietnam, in sintonia con l’insegnamento del Chiesa, pregano e sperano che la pena capitale venga abolita definitivamente nel paese. Un sacerdote di Ho Chi Minh City rimarca a Fides la “disumanità della punizione”.  In un colloquio con l’Agenzia Fides, p. Dominic Ngo Quang Tuyen, prete di Ho Chi Minh City e segretario della Commissione per l’evangelizzazione nella Conferenza episcopale del Vietnam, osserva: “E’ un passo che infonde speranza: una società solidale offre ai prigionieri l’opportunità di tornare a vivere una vita dignitosa. La Chiesa ci insegna che che la vita umana va protetta e rispettata perché è un dono di Dio, dalla nascita fino alla fine”. E prosegue:  “Ogni persona è create a immagine di Dio. E anche le persone che hanno sbagliato o commesso un reato meritano un tempo per poter riabilitarsi  e redimersi”.Andrew, un laico cattolico vietnamita, rileva a Fides: “L’abolizione della pena di morte può contribuire a creare una società più giusta, in cui alle persone viene data l’opportunità di fare ammenda e reintegrarsi nella società. Soprattutto per quanto riguarda l’abolizione del crimine antistatale, si tratta di un ottimo passo avanti del governo statale socialista in Vietnam, che generalmente cerca di limitare le forme di protesta contro il Partito e le politiche del governo. Questo è un buon segno, a dimostrazione del crescente progresso della società civile vietnamita”.Nella Chiesa vietnamita  è attiva la pastorale carceraria che si concentra principalmente nell’offrire supporto spirituale ai detenuti, con l’impegno di sacerdoti che condividono  l’ascolto e la condivisione, a partire dalla Parola di Dio, accanto ad assistenza materiale e psicologica e conforto spirituale. Alcune organizzazioni si occupano anche delle esigenze delle famiglie dei detenuti.In Vietnam restano punibili con la pena capitale dieci tipologie di reato (come omicidio, tradimento, terrorismo e abusi sessuali su minori). Il numero dei detenuti nel braccio della morte in Vietnam non è noto, poichè i dati relativi alle esecuzioni sono considerati segreto di Stato. Dal 2011, la pena di morte viene eseguita nel Paese asiatico esclusivamente tramite iniezione letale, mentre in passato era prevista la fucilazione tramite plotone di esecuzione.(PA) (Agenzia Fides 26/6/2025)
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AFRICA/MADAGASCAR – Nomina del Vescovo Ausiliare di Antananarivo

Source: The Holy See in Italian

giovedì, 26 giugno 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Antananarivo il Rev.do Mons. Mamiarisoa Modeste Randrianifahanana, finora Vicario Generale della medesima Arcidiocesi, assegnandogli la Sede titolare di Giocondiana.S.E. Mons. Mamiarisoa Modeste Randrianifahanana è nato il 18 giugno 1967 a Fiakarana. Ha studiato Filosofia nel Seminario Maggiore di Antsirabe e Teologia nel Seminario Maggiore di Ambatoroka, Antananarivo. È stato ordinato sacerdote il 6 settembre 1997.Ha ricoperto i seguenti incarichi: Cappellano del Movimento Eucaristico Giovanile e Responsabile della Liturgia (1997-2003); Rettore del Seminario Propedeutico di Antananarivo (1998-2003); Sacerdote Fidei Donum a La Réunion (2003-2017); Parroco del Distretto Missionario di Ambatolampy (2017-2020); Educatore nel Seminario Maggiore di Antsirabe (2020-2023); Vicario Generale (dal 2023).(EG) (Agenzia Fides 26/06/2025)
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AFRICA/NIGERIA – Demolito il parco commemorativo delle 41 vittime della strage nella chiesa di Owo

Source: The Holy See in Italian

Abuja (Agenzia Fides) – “La diocesi cattolica di Ondo condanna inequivocabilmente e ritiene inaccettabile l’improvvisa e inaspettata demolizione del Memorial Park di Owo”. Così Mons. Jude Ayodeji Arogundade, Vescovo di Ondo, in una dichiarazione pubblicata il 25 giugno, lamenta la decisione del Governatore dello Stato di Ondo, Lucky Aiyedatiwa di demolire il parco della memoria eretto per ricordare le vittime dell’attentato nella chiesa di San Francesco di Owo, avvenuto domenica 5 giugno 2022 (vedi Fides 6/6/2022). Un gruppo armato assalì il luogo di culto sparando in maniera indiscriminata contro i fedeli che celebravano la messa domenicale.Secondo Mons. Arogundade la demolizione è una “violazione del nostro comune rispetto per la dignità della vita e del ricordo che condividiamo dei nostri 41 fratelli e sorelle ingiustamente uccisi”.”Il Memorial Park è stato istituito dal governo statale come spazio neutrale e comunitario per la memoria, la riflessione e la guarigione collettiva dopo l’attacco terroristico del 5 giugno 2022” ricorda il Vescovo.Il parco commemorativo è stato costruito dall’amministrazione del precedente governatore di Ondo, Arakunrin Oluwarotimi Akeredolu. La costruzione del parco è iniziata a marzo 2023 ed è stata completata entro giugno 2023. Durante questo periodo, non sono state sollevate obiezioni o proteste da nessuno. ” Il sito è stato legittimamente acquisito e sviluppato dal governo statale e pubblicamente designato come parco commemorativo per onorare le vittime. È stato commissionato dal governo statale e benedetto dalla Chiesa” sottolinea il Vescovo di Ondo.Mons. Arogundade infine sottolinea che “Non appena abbiamo saputo della demolizione, la Diocesi ha scritto una lettera a Sua Eccellenza il Governatore dello Stato di Ondo, chiedendo un’udienza ufficiale per comprendere le ragioni dell’abbattimento del Memorial Park. Al momento della presente dichiarazione sono trascorse oltre 72 ore e non è stata ricevuta alcuna risposta dall’ufficio del Governatore”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/6/2025)
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Giornata mondiale contro la droga, Papa Leone XIV riceve in udienza il sistema italiano contro le dipendenze

Source: Government of Italy

Beatissimo Padre, 

è per me una gioia grande rivolgerLe il saluto ed esprimerLe gratitudine a nome delle persone qui presenti, oltre che a nome della Presidente del Consiglio, oggi impegnata a Bruxelles per i lavori del Consiglio europeo, e dell’intero Governo che ho l’onore di rappresentare. Dal 1989 ogni anno il 26 giugno le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale per la lotta contro la droga; quest’anno a Roma, nella cornice del Giubileo della speranza, non poteva esserci luogo e momento migliore. 

Ella ha davanti a sé, Santità, un mondo: il mondo di chi – taluni da decenni – dedica la propria esistenza alla prevenzione, alla cura e al recupero dalle dipendenze, in particolare dalle dipendenze dagli stupefacenti. Ma ci sono anche i tanti che l’esperienza della dipendenza l’hanno fatta e ne stanno uscendo, o ne sono venuti fuori, e i loro familiari, che da soli non sarebbero mai riusciti ad aiutare i loro figli. Per tutti, fra pochi istanti, Paola racconterà la sua storia di sofferenza e di speranza. 

È un mondo che per troppo tempo ha operato nell’indifferenza generale, ma che oggi vede finalmente le istituzioni al proprio fianco, vorrei dire al proprio interno. Dall’avvio del nostro mandato, alla fine del 2022, abbiamo scelto di lavorare insieme: comunità, enti del Terzo settore, società scientifiche, medici, operatori sanitari, servizi pubblici per le dipendenze, regioni, enti territoriali, governo nazionale. Ciascuno per la sua parte, tutti animati dalla consapevolezza che la tossicodipendenza non è una questione meramente sanitaria: è una sfida culturale e umana, il cui presupposto, non soltanto teorico, è capire bene che cosa vuol dire essere liberi. 

È diffusa la convinzione che libertà significhi fare tutto quello che si vuole, e quindi anche assumere la droga o darsi la morte; andrebbe al massimo garantito il rispetto di una procedura per non invadere il perimetro della libertà di altri. Le esperienze delle persone che sono qui, Santità, mostrano nella carne e nel sangue di ciascuno di loro che questa non è libertà. Sono esperienze che danno ragione alle parole che il Suo amato Predecessore San Giovanni Paolo II rivolgeva a un gruppo di universitari (26 marzo 1981): “Essere liberi (…) non vuol dire godimento ma fatica: la fatica della libertà”. Libertà – aggiungeva il Pontefice – significa “pensare, (…) parlare, (…) agire secondo i principi della semplicità e della chiarezza evangelica: “Si, si, no, no”. (…) chiamare bianco il bianco, e nero il nero – male il male, e bene il bene”. Fare questo comporta fatica.

Comporta fatica spiegare che la droga fa male, che distrugge la vita, che rende schiavi e succubi, che promette qualcosa che non può dare e in cambio si appropria della felicità reale: ogni droga, senza distinzioni fra “leggere” o “pesanti”. Comporta fatica per un giovane affrontare un percorso di recupero, perché deve combattere anzitutto contro sé stesso. Comporta fatica per un genitore non voltare lo sguardo, prendersi il carico quotidiano di mortificazioni e di umiliazioni, scoprirsi debole e chiedere aiuto. Comporta fatica per l’operatore del servizio pubblico e della comunità stare dietro, passo dopo passo, a chi è caduto nella dipendenza, condividerne la lotta, le oscurità, le resistenze.

Ma è una bella fatica, carica di amore e di speranza: il contrario della rassegnazione! Non ci rassegniamo al narcotraffico che minaccia intere Nazioni: da tempo le forze di polizia e la magistratura italiane lavorano attivamente per contrastarlo, collaborando con i loro omologhi anche nella Sua amata America Latina. Non ci rassegniamo alle scene di abbandono e di morte che sconvolgono le strade delle città, dove si spacciano e si consumano gli oppioidi sintetici, in primis il Fentanyl. Non ci rassegniamo ad applicare a chi ha una dipendenza l’etichetta dell’indifferenza, riflesso di quella “cultura dello scarto” costantemente denunciata dall’altro Suo amato predecessore, Papa Francesco.

Davanti a Lei, Santo Padre, ci sono testimoni di speranza, convinti che la speranza è di chi costruisce quotidianamente, non di chi urla o inveisce: convinti che non esistono speranze a basso costo, surrogabili con sostanze che danno l’illusione di far sentire potenti, e poi lasciano nella menzogna della schiavitù. La loro fatica oggi riceve il “premio” della Sua parola, del Suo sostegno, della Sua benedizione, nel Giubileo che alla Speranza esorta. Grazie, Santità!

Inaugurazione del nuovo portale dati del Cantone dei Grigioni

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Cantone dei Grigioni dispone di un nuovo portale dati per la pubblicazione di dati pubblici dell’amministrazione (Open Government Data – OGD). L’offerta costituisce la base per una politica in materia di dati orientata al futuro nell’Amministrazione cantonale. Con la pubblicazione di OGD il Cantone dei Grigioni promuove inoltre l’innovazione nella ricerca e nell’economia nonché una maggiore trasparenza sulle attività degli enti pubblici nei confronti della società e della politica.

Il Cantone raccoglie e amministra un gran numero di dati pubblici dell’amministrazione. In un mondo sempre più incentrato sui dati, questi ultimi hanno un valore inestimabile e in futuro dovrebbero essere messi a disposizione per il libero utilizzo sia all’interno, sia all’esterno dell’Amministrazione.

Nei prossimi anni, nel quadro della «strategia amministrazione digitale Grigioni 2024-2028» il settore dati & statistica in seno all’Ufficio dell’economia e del turismo svilupperà costantemente l’offerta OGD e la amplierà in collaborazione con i servizi.

In tale contesto l’attenzione è focalizzata sui principi seguenti:

  • I dati creano trasparenza e fiducia
    La pubblicazione di dati risultanti dal lavoro quotidiano dell’Amministrazione non crea solo trasparenza riguardo all’attività dell’Amministrazione, bensì rappresenta anche una base per discussioni e decisioni sociali.
  • I dati quale base per l’innovazione
    I dati pubblicati possono essere utilizzati per progetti innovativi, idee commerciali e per lo sviluppo di applicazioni.
  • Conservazione efficiente dei dati
    Tramite un portale centrale, gli OGD non vengono conservati presso più servizi. Ne risulta un aumento dell’efficienza.
  • Utilizzo successivo semplice
    I dati sono accessibili gratuitamente in un formato standardizzato per altri servizi nonché per persone e organizzazioni esterne. Ciò aumenta ulteriormente l’utilità e il valore dei dati.

Il portale dati offre già ora una base di set di dati nonché visualizzazioni relative a temi selezionati. Con i primi dashboard gli utenti possono inoltre ottenere una panoramica rapida e aggiornata degli sviluppi e delle tendenze relativi a temi molto richiesti. L’inaugurazione del portale dati costituisce la base tecnica per l’ulteriore sviluppo dell’offerta OGD in seno all’Amministrazione cantonale. Nei prossimi anni l’offerta sarà costantemente ampliata in collaborazione con i servizi.

Il portale dati del Cantone dei Grigioni è accessibile al seguente link: data.gr.ch

Allegato:

Domande e risposte in relazione agli Open Government Data

Persone di riferimento:

  • Presidente del Governo Marcus Caduff, direttore del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità, e‑mail Marcus.Caduff@dvs.gr.ch
  • Luzius Stricker, responsabile dati & statistica, Ufficio dell’economia e del turismo, tel. +41 81 257 23 74 (raggiungibile tra le ore 13:30 e le ore 16:00), e‑mail Luzius.Stricker@awt.gr.ch

Organo competente: Dipartimento dell’economia pubblica e socialità

Comunicato del Governo del 26 giugno 2025

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Governo ha preso posizione in merito a un avamprogetto posto in consultazione dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) in relazione alle previste modifiche del servizio postale universale. Con adeguamenti dell’ordinanza sulle poste, il Consiglio federale intende accordare alla Posta Svizzera maggiore flessibilità per quanto riguarda il recapito, rendendo così più efficiente ed economica la fornitura del servizio universale. Di conseguenza è previsto che il servizio universale venga ampliato con un canale di recapito digitale e con l’accesso al traffico elettronico dei pagamenti.

Nella sua presa di posizione, il Governo sottolinea di essere consapevole della difficile situazione finanziaria cui si trova confrontato il servizio postale universale. È tuttavia chiaramente contrario alla riduzione del servizio postale universale a scapito delle regioni di montagna e periferiche. Una riduzione delle prestazioni non deve portare a una società a due classi. Il servizio pubblico postale deve seguire gli stessi requisiti in materia di qualità in tutte le regioni del Paese.

Inoltre, il Governo respinge la prevista interruzione del recapito postale agli edifici abitati tutto l’anno al di fuori degli insediamenti, poiché ciò è discutibile sotto il profilo della politica democratica e rappresenta una minaccia al servizio postale nelle aree rurali. Una riduzione può avvenire solo gradualmente e con alternative equivalenti (ad es. recapito digitale). I requisiti in materia di recapito per media stampati, in particolare per i giornali regionali, devono essere mantenuti al fine di tutelare il pluralismo mediatico e le lingue minoritarie. Il Governo accoglie con favore il previsto ampliamento del servizio postale universale con offerte digitali, mentre le offerte analogiche devono essere mantenute al fine di garantire la libertà di scelta.

Documentazione relativa alla procedura di consultazione del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC)

Il Governo ha preso posizione in merito a un avamprogetto posto in consultazione dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) in relazione alle previste modifiche del servizio postale universale.

Riunione del CIPESS del 25 giugno 2025

Source: Government of Italy

Nella seduta odierna, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), alla presenza del Ministro dell’Economia e delle finanze e Vicepresidente del CIPESS Giancarlo GIORGETTI e del Segretario del CIPESS, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro MORELLI, ha approvato alcuni importanti provvedimenti, fra l’altro, in materia di infrastrutture e di politiche di coesione.

Infrastrutture

Il Comitato:

  • ha approvato l’Aggiornamento 2025 del Contratto di programma (CdP) ANAS 2021-2025, ai sensi dell’articolo 1, comma 872, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, che prevede la contrattualizzazione di 2.022 milioni di euro destinati per il 48% ad interventi di manutenzione, per il 30,9% per maggiori fabbisogni per interventi in fase di approvazione e per lavori in corso, per il 18,2% per nuove opere programmate nel CdP 2021-2025 e per il 2,9% per investimenti tecnologici e fondo progettazione;
  • ha approvato il progetto definitivo del “Nuovo Ponte sul fiume Adda”: S.P. ex S.S. n. 415 “Paullese” – Ammodernamento tratto “Crema – Spino d’Adda” – Lotto n. 3, lavori di raddoppio del ponte sul fiume Adda e dei relativi raccordi in provincia di Cremona e di Lodi. Programma delle infrastrutture strategiche (L. 443/2001 e s.m.i.). L’intervento, dal costo complessivo di 38.000.000 di euro a carico del MIT, della Regione Lombardia e della Provincia di Cremona, consiste nell’ammodernamento della S.P. ex S.S. n. 415 “Paullese” e prevede il raddoppio della carreggiata dell’esistente infrastruttura per un tratto di circa 1,6 km, a cavallo dell’attraversamento del fiume Adda, al fine di garantire migliori condizioni di percorribilità e di sicurezza all’utenza.

Programma Statistico Nazionale

Il Comitato ha approvato l’Aggiornamento 2024-2025 del Programma statistico nazionale (PSN) 2023-2025, ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322.
Il PSN 2023-2025 – Aggiornamento 2024-2025 prevede la realizzazione di 820 lavori, di cui 329 di titolarità dell’ISTAT e 491 di altri Enti SISTAN, mentre 27 sono i lavori di nuovo inserimento.
La spesa per l’attuazione del PSN 2023-2025 – Aggiornamento 2024-2025 è stata stimata in 290,47 milioni di euro, di cui 275,09 milioni di euro per i soli lavori di competenza dell’ISTAT e circa 15,38 milioni di euro per i lavori degli altri soggetti del SISTAN.

Politiche di coesione

Il Comitato ha deliberato, ai sensi dell’articolo 51, comma 1-ter, del decreto-legge n. 13 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 41 del 2023, l’assegnazione alla regione Campania di 298.401.553,99 euro a valere sulle risorse rese disponibili sul Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, nel rispetto del vincolo di destinazione territoriale per i seguenti interventi:

  • Affidamento del Servizio di trattamento di 1.200.000 tonnellate di Rifiuti Stoccati in Balle (RSB) mediante la realizzazione e la gestione di un impianto di trattamento localizzato presso l’area STIR di Caivano (NA);
  • Affidamento del Servizio di trattamento di 400.000 tonnellate di Rifiuti Stoccati in Balle (RSB) attraverso la realizzazione e gestione di un impianto di trattamento localizzato nell’ex Area Turbogas Enel, Località Ponte Riccio, in Giugliano in Campania (NA).
  • Rifunzionalizzazione del porto Masuccio Salernitano e di Piazza della Concordia.

Informative che non comportano adozione di delibera

Il Comitato ha udito le seguenti informative:

  • Relazione semestrale al 31 dicembre 2024 sull’avanzamento del primo e del secondo programma stralcio del Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, di cui all’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, ai sensi delle delibere CIPE n. 102/2004 e n. 143/2006;
  • Aggiornamento 2025 del Contratto di programma tra MIT e RFI relativo al periodo 2022-2026, parte servizi: Terzo Atto integrativo. Informativa ai sensi dell’art.15, comma 2 bis, del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112;
  • Attuazione del codice unico di progetto (CUP), programmazione degli investimenti pubblici e attività svolte nell’ambito del monitoraggio grandi opere – Anno 2024 (articolo 11, comma 2-quinquies, della legge 16 gennaio 2003, n. 3);
  • Relazione sull’attività svolta dal DIPE nell’anno 2024 in materia di Partenariato Pubblico Privato e Finanza di Progetto;
  • Relazione annuale sullo stato di attuazione al 31.12.2024 del programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria di cui all’art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, e integrazione a maggio 2025 (delibera CIPE n. 51 del 2019, punto 4);
  • Utilizzo delle risorse concernenti investimenti in edilizia sanitaria di cui al punto 2, lett. b e c), della delibera CIPE 24 luglio 2019, n. 51;
  • Programma integrato di edilizia residenziale sociale – Relazione contenente gli elementi conoscitivi sullo stato di avanzamento degli interventi e sugli obiettivi fisici raggiunti – Art. 2, comma 1, lett. f), della legge 5 agosto 1978, n. 457 (Delibera CIPE 22 dicembre 2017, n. 127, punto 7.1.).

Vertice NATO, nota di Palazzo Chigi

Source: Government of Italy

25 Giugno 2025

Al termine del Vertice NATO dell’Aja il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro con i Leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, con il Segretario Generale della NATO e con il Presidente dell’Ucraina. L’incontro ha permesso di approfondire gli sforzi in corso e il sostegno all’azione degli Stati Uniti a favore del cessate il fuoco per un percorso negoziale che conduca ad una pace giusta e duratura in Ucraina.

È necessario che la Russia dimostri di volersi impegnare seriamente nei colloqui, contrariamente a quanto fatto finora. I Leader hanno quindi ribadito il continuo sostegno all’Ucraina, alla sua autodifesa e alla sua industria della difesa, anche a fronte dei brutali attacchi russi contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni.

ASIA/IRAQ – Guerra “dei 12 giorni”, Patriarca caldeo Sako: le strategie per “imporre nuovi regimi” possono peggiorare la situazione

Source: The Holy See in Italian

di Gianni ValenteBaghdad (Agenzia Fides) – Quella che hanno voluto chiamare “Guerra dei 12 giorni” ha sparso preoccupazione e paura anche in Iraq. Lo conferma all’Agenzia Fides il Cardinale iracheno Louis Raphael Sako, Patriarca della Chiesa caldea, in una breve intervista in cui vede nei fatti accaduti un ulteriore segno della crisi dell’ordine internazionale.Davanti allo scenario della “guerra infinita” e dei bombardamenti giustificati come strumenti per innescare cambi di regime, il Cardinale ricorda l’esperienza irachena: ripete che “cambiare regime spetta ai cittadini”, e che le strategie di ‘regime-change’ possono “peggiorare la situazione”.Bombe da Israele e USA sull’Iran, missili iraniani su Israele e le basi militari Usa in Quatar. Patriarca Sako, come guarda Lei a quello che sta avvenendo in Paesi vicini o confinanti con l’Iraq, e come vive tutto questo il popolo iracheno?CARDINALE SAKO: Ciò che avvenuto è triste. Abbiamo tutti vissuto tempi duri di preoccupazione e paura. Il mondo ha perso l’ordine internazionale. Adesso bisogna ritrovare il buon senso e rigettare il discorso dell’odio, della violenza e della guerra. E’ peccato distruggere la vita e ciò che è stato costruito. La pace è un dono, dobbiamo accoglierlo e custodirlo con entusiasmo, facendo della tutela della pace un autentico impegno di vita.Nei giorni scorsi, i bombardamenti sull’Iran sono stati presentati come una operazione volta a indebolire il potere iraniano e portare al suo crollo. Lei come considera simili ipotetiche strategie, anche alla luce dell’esperienza in Iraq?CARDINALE SAKO: Bisogna rispettare la sovranità dei Paesi e risolvere i problemi tramite il dialogo sincero e coraggioso. Cambiare il regime spetta ai cittadini. Imporre un altro regime potrà peggiorare la situazione. Il cambiamento deve avvenire dall’interno, se i cittadini lo trovano necessario. Dopo 22 anni dalla caduta del regime in Iraq, non abbiamo ancora un vero Stato di cittadinanza, né giustizia, sicurezza e stabilità. La corruzione e il settarismo continuano.Quali sono per i cristiani in Iraq le cose in cui porre speranza, in questo tempo e davanti a questi scenari?CARDINALE SAKO: I cristiani hanno sofferto molto, insieme a tutti gli iracheni, a causa dell’Isis. Le sofferenze spingono all’esodo e all’emigrazione. Finora siamo marginalizzati, i nostri villaggi occupati dalle milizie, e la quota di seggi nelle istituzioni politiche riservate ai cristiani viene depredata… Per tutto questo sembra non avvicinarsi per i cristiani un avvenire migliore. Ma nonostante quello che avviamo sofferto, sentiamo di avere una vocazione in questa terra, con la nostra fede. Per questo possiamo rimanere fiduciosi, e attendiamo un futuro migliore. (Agenzia Fides 25/6/2025)
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ASIA/COREA DEL SUD – Giornata di preghiera per la pace in Corea: “Ognuno diventi colui che crea un piccolo cambiamento”, auspica l’Arcivescovo di Seoul

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Seoul

Seoul (Agenzia Fides) – Invocare una “autentica pace e riconciliazione nella penisola coreana”: con questa finalità, ogni anno, la Chiesa cattolica coreana designa il 25 giugno, anniversario della guerra di Corea, come “Giornata di preghiera per la riconciliazione nazionale e l’unità”. Nella Cattedrale di Myeongdong dell’Arcidiocesi di Seul, mons. Chung  Soon-Taick, Arcivescovo di Seul e Amministratore Apostolico di Pyongyang, nonché Presidente del “Comitato per la riconciliazione”  nell’Arcidiocesi, ha presieduto una messa cui ha partecipato una  assemblea di oltre mille tra sacerdoti, consacrati e fedeli, uniti a pregare per la pace nella penisola coreana.L’Arcivescovo ha ricordato nell’omelia che “quest’anno ricorre il 75° anniversario dello scoppio della Guerra di Corea e l’80° anniversario della divisione di questo Paese. Vivendo in uno stato di divisione, il Nord e il Sud hanno nutrito odio e animosità in un contesto di costante tensione e confronto”.E ha aggiunto: “La Corea del Nord e la Corea del Sud hanno vissuto per secoli come un unico Paese, una sola nazione e una sola cultura. Per superare conflitti e divisioni, dobbiamo prima tendere la mano, come ci ha detto Gesù: ‘Date loro voi stessi da mangiare'”.Come segno di speranza, l’Arcivescovo Chung ha voluto notare  “un piccolo ma significativo cambiamento è iniziato nelle relazioni intercoreane”, sottolineando che “non appena il nostro governo ha smesso di trasmettere messaggi tramite altoparlanti alla Corea del Nord, anche la Corea del Nord ha immediatamente smesso di trasmettere i suoi messaggi tramite altoparlanti”, considerando questo episodio come un abbassamento della tensione. “La pace nella penisola coreana e un nuovo rapporto tra le due Coree iniziano abbandonando l’ostilità e l’odio. Preghiamo affinché ognuno di noi possa diventare colui che può creare piccoli cambiamenti”.Dopo la messa, si è tenuto un simposio  presso il Centro di spiritualità della cattedrale di Myeongdong per commemorare il 30° anniversario di istituzione del  “Comitato per la riconciliazione in Corea” nell’Arcidiocesi di Seul. Rimarcando la vocazione del Comitato, mons. Chung  Soon-Taick ne ha ricordato la storia: “Istituito il 1° marzo 1995 per commemorare il 50° anniversario della liberazione della Corea, il Comitato, inteso come il braccio esecutivo  della Chiesa per la riconciliazione nazionale e l’unità nella penisola coreana, si è impegnato a operare secondo tre pilastri principali: preghiera, condivisione e formazione”. “Fin dalla prima messa per la riconciliazione e l’unità in Corea, celebrata il 7 marzo 1995, la messa per la riconciliazione è stata celebrata ogni martedì sera alle 19:00. Alla base di ogni attività pastorale del Comitato c’è la preghiera”, ha aggiunto l’Arcivescovo.Mons. Chung ha poi ricordato l’invito di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti”, a essere “operatori di pace” e poi  l’appello di Papa Leone XIV che “ha invocato la pace e denunciato tutta la violenza e gli orrori nel mondo”.”Ogni singolo membro della nostra Chiesa – ha poi auspicato – deve ricordare e pregare per i nostri fratelli e sorelle in Corea del Nord, e sentirsi parte degli gli sforzi per la riconciliazione e l’unità , reinventando il senso di solidarietà basato sulla fratellanza”. La speranza, ha concluso, è che “la nostra Chiesa prenda l’iniziativa per risolvere l’animosità e coltivare rispetto e comprensione reciproca”.Intervenendo al simposio, il vicepresidente del Comitato, p .Chung  Soo-yong, ha affermato; “Negli ultimi 30 anni, abbiamo fatto due passi avanti e uno indietro:  guardando al Vangelo, allora, bisogna ricercare la forza di superare divisioni e conflitti,  impegnandoci a fondo per raggiungere la pace nella penisola coreana”. Ha inoltre aggiunto che “nel contesto internazionale, mentre si registrano eventi belligeranti  tra Russia e Ucraina e Israele e Iran, è di fondamentale importanza per la penisola coreana, rimasta divisa per oltre mezzo secolo, gettare le basi per la pace”.Padre Chung ha concluso lasciando un mandato alle nuove generazioni: “I giovani devono prendere l’iniziativa, con discussioni e attività sulla pratica della pace, anche in vista della  Giornata Mondiale della Gioventù del 2027”.In tale prospettiva l ‘Arcidiocesi di Seul organizza annualmente il pellegrinaggio giovanile nella zona demilitarizzata al confine tra le Coree, intitolato   “The Wind of Peace”. Avviato nel  2012 e  rivolto ai giovani di tutto il mondo, per l’Anno giubilare l’esperienza di pellegrinaggio si terrà il mese prossimo e consisterà in un cammino lungo il confine, punteggiato da meditazioni e preghiere.(PA) (Agenzia Fides 25/6/2025)
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