ASIA/COREA DEL SUD – Giornata di preghiera per la pace in Corea: “Ognuno diventi colui che crea un piccolo cambiamento”, auspica l’Arcivescovo di Seoul

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Seoul

Seoul (Agenzia Fides) – Invocare una “autentica pace e riconciliazione nella penisola coreana”: con questa finalità, ogni anno, la Chiesa cattolica coreana designa il 25 giugno, anniversario della guerra di Corea, come “Giornata di preghiera per la riconciliazione nazionale e l’unità”. Nella Cattedrale di Myeongdong dell’Arcidiocesi di Seul, mons. Chung  Soon-Taick, Arcivescovo di Seul e Amministratore Apostolico di Pyongyang, nonché Presidente del “Comitato per la riconciliazione”  nell’Arcidiocesi, ha presieduto una messa cui ha partecipato una  assemblea di oltre mille tra sacerdoti, consacrati e fedeli, uniti a pregare per la pace nella penisola coreana.L’Arcivescovo ha ricordato nell’omelia che “quest’anno ricorre il 75° anniversario dello scoppio della Guerra di Corea e l’80° anniversario della divisione di questo Paese. Vivendo in uno stato di divisione, il Nord e il Sud hanno nutrito odio e animosità in un contesto di costante tensione e confronto”.E ha aggiunto: “La Corea del Nord e la Corea del Sud hanno vissuto per secoli come un unico Paese, una sola nazione e una sola cultura. Per superare conflitti e divisioni, dobbiamo prima tendere la mano, come ci ha detto Gesù: ‘Date loro voi stessi da mangiare'”.Come segno di speranza, l’Arcivescovo Chung ha voluto notare  “un piccolo ma significativo cambiamento è iniziato nelle relazioni intercoreane”, sottolineando che “non appena il nostro governo ha smesso di trasmettere messaggi tramite altoparlanti alla Corea del Nord, anche la Corea del Nord ha immediatamente smesso di trasmettere i suoi messaggi tramite altoparlanti”, considerando questo episodio come un abbassamento della tensione. “La pace nella penisola coreana e un nuovo rapporto tra le due Coree iniziano abbandonando l’ostilità e l’odio. Preghiamo affinché ognuno di noi possa diventare colui che può creare piccoli cambiamenti”.Dopo la messa, si è tenuto un simposio  presso il Centro di spiritualità della cattedrale di Myeongdong per commemorare il 30° anniversario di istituzione del  “Comitato per la riconciliazione in Corea” nell’Arcidiocesi di Seul. Rimarcando la vocazione del Comitato, mons. Chung  Soon-Taick ne ha ricordato la storia: “Istituito il 1° marzo 1995 per commemorare il 50° anniversario della liberazione della Corea, il Comitato, inteso come il braccio esecutivo  della Chiesa per la riconciliazione nazionale e l’unità nella penisola coreana, si è impegnato a operare secondo tre pilastri principali: preghiera, condivisione e formazione”. “Fin dalla prima messa per la riconciliazione e l’unità in Corea, celebrata il 7 marzo 1995, la messa per la riconciliazione è stata celebrata ogni martedì sera alle 19:00. Alla base di ogni attività pastorale del Comitato c’è la preghiera”, ha aggiunto l’Arcivescovo.Mons. Chung ha poi ricordato l’invito di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti”, a essere “operatori di pace” e poi  l’appello di Papa Leone XIV che “ha invocato la pace e denunciato tutta la violenza e gli orrori nel mondo”.”Ogni singolo membro della nostra Chiesa – ha poi auspicato – deve ricordare e pregare per i nostri fratelli e sorelle in Corea del Nord, e sentirsi parte degli gli sforzi per la riconciliazione e l’unità , reinventando il senso di solidarietà basato sulla fratellanza”. La speranza, ha concluso, è che “la nostra Chiesa prenda l’iniziativa per risolvere l’animosità e coltivare rispetto e comprensione reciproca”.Intervenendo al simposio, il vicepresidente del Comitato, p .Chung  Soo-yong, ha affermato; “Negli ultimi 30 anni, abbiamo fatto due passi avanti e uno indietro:  guardando al Vangelo, allora, bisogna ricercare la forza di superare divisioni e conflitti,  impegnandoci a fondo per raggiungere la pace nella penisola coreana”. Ha inoltre aggiunto che “nel contesto internazionale, mentre si registrano eventi belligeranti  tra Russia e Ucraina e Israele e Iran, è di fondamentale importanza per la penisola coreana, rimasta divisa per oltre mezzo secolo, gettare le basi per la pace”.Padre Chung ha concluso lasciando un mandato alle nuove generazioni: “I giovani devono prendere l’iniziativa, con discussioni e attività sulla pratica della pace, anche in vista della  Giornata Mondiale della Gioventù del 2027”.In tale prospettiva l ‘Arcidiocesi di Seul organizza annualmente il pellegrinaggio giovanile nella zona demilitarizzata al confine tra le Coree, intitolato   “The Wind of Peace”. Avviato nel  2012 e  rivolto ai giovani di tutto il mondo, per l’Anno giubilare l’esperienza di pellegrinaggio si terrà il mese prossimo e consisterà in un cammino lungo il confine, punteggiato da meditazioni e preghiere.(PA) (Agenzia Fides 25/6/2025)
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AFRICA/KENYA – Tensioni per la marcia di protesta in ricordo delle vittime degli scontri dell’anno scorso

Source: The Holy See in Italian

Nairobi (Agenzia Fides) – “La situazione a Nairobi è tesa. Vi sono blocchi stradali dappertutto e i negozi sono chiusi. Giovani turbolenti sono scesi per le strade mentre la polizia ha eretto barricate lungo le strade che conducono al centro di Nairobi” dice all’Agenzia Fides padre Bonaventure Luchidio, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Kenya, dove oggi è in corso la manifestazione in ricordo delle vittime delle dimostrazioni dell’anno scorso contro la legge finanziaria (vedi Fides 21, 25 e 26 giugno 2024), che causarono più di 60 morti e 300 feriti.Alla vigilia della manifestazione di oggi, 25 giugno, i Vescovi del Kenya avevano lanciato un appello alle autorità e ai dimostranti per la pacificazione e in difesa della vita di tutti (vedi Fides 24/6/2025).Un appello tanto più necessario perché come sottolinea padre Luchidio “ad esacerbare ulteriormente gli animi dei giovani vi sono stati di recente alcuni episodi gravi. In particolare la morte in una cella di sicurezza della centrale di polizia di Nairobi del blogger Albert Ojwang, e i colpi sparati a distanza ravvicinata in una precedente dimostrazione contro il giovane Boniface Kariuki, che sta ancora lottando per la vita in ospedale”. “A questo si aggiunge pure la morte in circostante poco chiare di due sacerdoti cattolici” dice il Direttore Nazionale delle POM riferendosi all’uccisione di padre Alloyce Cheruiyot Bett, assassinato a colpi di arma da fuoco il 22 maggio nella zona di Tot , Elgeyo Marakwet, nella valle di Kerio, nell’altopiano occidentale del Kenya (vedi Fides 23/5/2025) e di Padre John Ndegwa Maina, parroco della chiesa di St Louis a Igwamiti, deceduto in ospedale il 15 maggio dopo che era stato trovato gravemente ferito, ma ancora vivo, sul ciglio dell’autostrada Nakuru-Nairobi, a diversi chilometri di distanza dalla sua parrocchia (vedi Fides 21/5/2025).“I Vescovi hanno chiesto una rapida inchiesta per portare di fronte alla giustizia i responsabili della morte dei due sacerdoti ma al momento non si hanno ulteriori informazioni sui due casi” conclude padre. Luchidio.Oltre che nella capitale Nairobi, sono segnalati scontri in altre città del Kenya. Per contenere i dimostranti la polizia sta facendo ricorso al lancio di candelotti lacrimogeni. (L.M.) (Agenzia Fides 25/6/2025)
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AFRICA/ANGOLA – “Sta distruggendo le nostre comunità”: forte condanna del fenomeno della stregoneria

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 25 giugno 2025

Internet

Saurimo (Agenzia Fides) – “Stanno distruggendo comunità, dividendo famiglie e ostacolando lo sviluppo”. Dice José Manuel Imbamba, arcivescovo di Saurimo, rivolgendosi ad un gruppo di giornalisti al termine di una visita pastorale alle parrocchie di Nostra Signora di Fatima a Muconda e Santa Teresa del Bambino Gesù a Dala.Il riferimento era alla grande influenza e impatto che ‘stregoni, indovini e preveggenti’ hanno sulla popolazione dei quali il presule ha chiesto la criminalizzazione. “Abbiamo trovato persone il cui onore e la cui dignità sono stati distrutti. Chiedo alle autorità e ai giuristi di questo Paese di intervenire urgentemente”, ha dichiarato.Il presule ha lamentato che gli stregoni “stanno distruggendo comunità, dividendo e impoverendo le famiglie, uccidendo lo sviluppo. E’ un problema molto serio che deve essere affrontato subito. Assistere passivamente a questo spettacolo di furti e menzogne significa permettere alla società stessa di crollare”.L’arcivescovo, che ha iniziato il suo ministero episcopale nel dicembre 2008 nella diocesi di Dundo, ha espresso preoccupazione per il dilagare della superstizione in Angola. “Dobbiamo liberarci dai miti e dalle falsità che ci fanno credere che la morte sia sempre causata da qualcun altro. La nostra deve diventare una società di conoscenza, scienza e ragione”, ha affermato il vescovo, che è presidente della Conferenza episcopale di Angola e São Tomé e Príncipe (CEAST).Condannando la superstizione che considera oggetti e rituali mistici come fonti di potere, ha affermato: “Non possiamo più cadere nella trappola e pensare che una bambola o un oggetto ci dia vita, ricchezza o fama. Questa mentalità obsoleta deve essere abbandonata”. L’arcivescovo Imbamba ha criticato le persone istruite che partecipano o tollerano tali pratiche, affermando che: “quei cosiddetti dottori e laureati che ancora si aggrappano a queste superstizioni non sono ancora liberi dall’oscurità dell’ignoranza. Rimangono culturalmente schiavi”.Raccontando un episodio avvenuto nella provincia di Monoco il presule ha detto che “uno di questi indovini andava di casa in casa alla ricerca di malefici, chiedendo denaro per essere entrato senza che gli fosse stato richiesto. Spesso sono i loro complici a piazzare oggetti sospetti nelle case per convalidare le loro false affermazioni”.“E’ inaccettabile che le autorità restino a guardare mentre queste persone danneggiano cittadini pacifici, entrando in proprietà private con il pretesto del feticismo. Tutto questo deve finire”.”Questa questione viene spesso trascurata dal diritto. La cultura dovrebbe liberare, non opprimere – aggiunge Imbamba, alla guida dell’Arcidiocesi di Saurino dal suo insediamento nel luglio 2011. Le autorità devono riunirsi e dare disposizioni ai giuristi affinchè condannino questo fenomeno”.(AP) (Agenzia Fides 25/6/2025)
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Il Cantone dei Grigioni estende ulteriormente l’offerta di e-voting

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Da marzo 2024 gli aventi diritto di voto di sei comuni pilota grigionesi possono votare in forma elettronica. Nel frattempo il Cantone dei Grigioni ha svolto con successo sei chiamate alle urne con e-voting. Entro la fine del 2025 l’e-voting sarà disponibile in circa 20 comuni nel Cantone.

L’anno scorso il Cantone dei Grigioni ha avviato la fase sperimentale dell’e-voting con i sei comuni pilota di Domat/Ems, Landquart, Lumnezia, Pontresina, Poschiavo e Safiental. Gli aventi diritto di voto annunciati per l’e-voting in questi comuni hanno sfruttato intensamente il nuovo canale di voto: ad esempio, in occasione dell’ultima votazione popolare federale del 9 febbraio 2025 oltre 1100 persone hanno espresso il proprio voto in forma elettronica. Con questo bilancio intermedio positivo, nell’anno in corso l’e-voting verrà esteso a circa 20 comuni.

Estensione graduale in tutto il Cantone
A partire dalla chiamata alle urne del 28 settembre 2025, gli aventi diritto di voto interessati dei Comuni di Arosa, Bonaduz, Davos, Domleschg, Malans, Maienfeld, Silvaplana, Grüsch, Rhäzüns, Rheinwald, Scharans, Sumvitg e Tamins potranno per la prima volta utilizzare l’e-voting. La condizione è che si annuncino per tempo per il canale di voto elettronico. L’annuncio può avvenire tramite il sito internet del Cantone o tramite quello del comune. Affinché l’annuncio possa essere considerato per la prossima chiamata alle urne, deve essere effettuato al più tardi otto settimane prima del corrispondente giorno della votazione. La finestra di annuncio per la votazione popolare del 28 settembre 2025 scade il 3 agosto 2025, risp. nel Comune di Davos già il 31 luglio 2025.

Un’ulteriore estensione dell’offerta di e-voting nel Cantone dei Grigioni seguirà a partire dalla votazione popolare del 30 novembre 2025. In diversi comuni sono già in corso preparativi in tal senso. In agosto il Cantone comunicherà la prossima fase di estensione.

Attualmente il Cantone dei Grigioni conta in tutti i comuni partecipanti circa 3000 persone annunciate per il voto elettronico. Gli aventi diritto di voto di un comune partecipante possono annunciarsi in qualsiasi momento tramite il sito internet del Cantone o quello del loro comune.

Ulteriori informazioni sul tema e-voting sono disponibili sui siti www.gr.ch/e-voting e evoting-info.ch.

All’annuncio per l’e-voting nel Cantone dei Grigioni: https://www.gr.ch/e-voting/annuncio

Allegato:

Persona di riferimento:

Daniel Spadin, Cancelliere, Cancelleria dello Stato, tel. +41 81 257 22 21 (raggiungibile dalle ore 10:30 alle ore 12:00), e‑mail Daniel.Spadin@staka.gr.ch

Organo competente: Cancelleria dello Stato

PNRR, a Palazzo Chigi la Cabina di regia per la verifica degli obiettivi dell’ottava rata

Source: Government of Italy

Si è svolta oggi a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, convocata e presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti, alla presenza dei Ministri e dei Sottosegretari responsabili, oltre che dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per la verifica dello stato di avanzamento dei 40 obiettivi connessi alla richiesta di pagamento dell’ottava rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per un importo pari a 12,8 miliardi di euro.

La Cabina di regia, al termine di una puntuale verifica, ha preso atto dello stato di attuazione delle 12 milestone e dei 28 target previsti nell’ottava rata, tra i quali figurano riforme e investimenti strategici per la crescita della Nazione che coinvolgono tredici Amministrazioni titolari.  

Tra gli interventi più significativi: la digitalizzazione della Guardia di Finanza, con innovativi sistemi informativi per contrastare la criminalità economica, l’erogazione in ambito scolastico di oltre 1.000 corsi linguistici e metodologici ai docenti, l’attivazione in più di 8.000 scuole di progetti per aggiornare l’offerta scolastica e orientare gli studenti verso le competenze STEM, la realizzazione, in ambito culturale, di progetti di valorizzazione culturale e turistica attraverso il sostegno a circa 2.000 piccole e medie imprese, oltre alla riqualificazione di circa 50 parchi e giardini storici. 

Inoltre, con l’ottava rata, è stata verificata l’attuazione delle misure connesse alla dotazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario a 1.400 km di infrastrutture ferroviarie, alla copertura di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per identificare i rischi idrogeologici sul  90% della superficie delle regioni meridionali, agli interventi per la tutela degli habitat marini e per l’osservazione delle coste, all’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica, al finanziamento  in campo universitario di  5.000 Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), all’assunzione di circa 2.300 nuovi ricercatori, all’assegnazione di oltre 550 borse di ricerca e all’erogazione di finanziamenti di progetti di ricerca su malattie rare e altamente invalidanti. 

Di particolare rilevanza, tra le riforme strategiche conseguite, la riduzione dei ritardi di pagamento delle Amministrazioni centrali e locali, delle Regioni, delle Province autonome e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale.

ASIA/CINA – Fine anno accademico al Seminario di Sheshan. Il Vescovo Shen Bin invita a “leggere i segni dei tempi”

Source: The Holy See in Italian

xinde.org

Shanghai (Agenzia Fides) – Quest’anno i corsi di studio svolti presso il Seminario di Sheshan, della diocesi di Shanghai, si sono conclusi con l’attribuzione di sei titoli di Laurea a sei seminaristi della classe del 2019 e diplomi alle suore che hanno preso parte al secondo corso di formazione per Religiose.La conclusione dell’anno di studio è stata celebrata sabato 21 giugno con una cerimonia solenne, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Vescovo di Shanghai Giuseppe Shen Bin, il Vescovo di Ningbo Francesco Saverio Jing Yangke, suor Wang Min, Superiora generale della Congregazione delle suore di Nostra Signore della Presentazione, e rappresentanti delle autorità civili.Il Vescovo Shen Bin, che ricopre anche l’incarico di Rettore del Seminario di Sheshan, ha consegnato le lauree ai seminaristi e i diplomi alle suore, esprimendo gratitudine a tutti gli insegnanti e ai familiari dei seminaristi, dei sacerdoti e delle suore che hanno frequentato i corsi. Il Vescovo Shen Bin ha anche esortato i neo laureati “a seguire i segni dei tempi, che comprendono anche il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale e il cambiamento dello scenario internazionale”.Don Francesco Fang Buke, Vice Rettore del Seminario, nel suo discorso agli studenti ha invitato tutti a dedicarsi al santo impegno della missione di annunciare il Vangelo e testimoniare la fede in Cristo, partecipare attivamente alle opere sociali, e trattare con tutti secondo lo spirito di misericordia della Chiesa. Il Vice Rettore Fang ha anche sottolineato che il livello educativo e didattico dei corsi impartiti presso il Seminario continua a migliorare.(NZ)(Agenzia Fides 24/6/2025)
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AFRICA/KENYA – “No alla violenza sì alla vita”: messaggio dei Vescovi per la giornata di protesta di domani

Source: The Holy See in Italian

Nairobi (Agenzia Fides) – “Siamo seriamente preoccupati per la grave svalutazione della vita umana nel nostro Paese” affermano i Vescovi del Kenya nella dichiarazione pubblicata oggi, 24 giugno, alla vigilia della giornata di protesta di domani in ricordo delle vittime delle dimostrazioni dell’anno scorso contro la legge finanziaria (vedi Fides 21, 25 e 26 giugno 2024).“Sono diventati troppo frequenti gli episodi di sparizione misteriosa, di omicidi extragiudiziari e di intimidazione violenta” denunciano i Vescovi nel documento inviato all’Agenzia Fides.Ricordando i nomi di alcune delle persone uccise o scomparse i Vescovi sottolineano “che non sono solo dei nomi ma sono fratelli, sorelle, preti, figli, figlie e amici che meritavano protezione e giustizia”.Si ricorda in particolare l’uccisione di Boniface Kariuki, un dimostrante “gravemente colpito a bruciapelo da un ufficiale di polizia” definito un episodio “profondamente scioccante”. Il giovane di 21 anni era stato colpito durante le dimostrazioni per chiedere giustizia sulla morte in una cella di sicurezza del blogger Albert Ojwang (vedi Fides 12 e 17 giugno 2025).“Gli ufficiali di sicurezza giurano di proteggere la popolazione, non di recarle danno” ricorda la dichiarazione.I Vescovi chiedono alle autorità di ascoltare le proteste dei giovani, la “generazione Z”, che esprimono le loro giuste richieste per i gravi problemi economici che devono affrontare (“alta tassazione, mancanza di opportunità e quello che loro descrivano come un sistema che ignora le loro voci”).I presuli chiedono ai giovani di non ricorrere alla violenza e di dimostrare pacificamente: “Rimanete pacifici, sinceri e coraggiosi” esortano. “La Chiesa vi ama e si prende cura di voi. State attenti a coloro che tentano di manipolarvi o influenzarli a fini malvagi”.Infine i Vescovi fanno appello alla “coscienze dei leader politici” perché non lascino che la disumanità governi la Nazione. Non siate silenti sulle morti dei keniani”.La Conferenza Episcopale del Kenya ha annunciato che saranno celebrate messe di suffragio il 29 giugno in tutte le chiese cattoliche del Kenya, in ricordo dei giovani uccisi e delle vittime di rapimenti e di uccisioni extragiudiziarie. (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2025)
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ASIA/CAMBOGIA – Chiusa la frontiera con la Thailandia: “L’impatto è sulla gente comune” nota il Prefetto apostolico di Battambang

Source: The Holy See in Italian

martedì, 24 giugno 2025

Wiki Commons gary4now

Battambang (Agenzia Fides) – Il governo della Cambogia ha confermato che l’esercito thailandese, nella notte del 23 giugno, ha chiuso unilateralmente tutti i valichi di frontiera con la Cambogia. Secondo le dichiarazioni dell’esercito thailandese, i valichi di frontiera in sei province thailandesi al confine con la Cambogia sono stati chiusi, con solo limitate e rare eccezioni per studenti o persone che stavano seguendo cure mediche. È attualmente vietato qualsiasi altro tipo di traffico di persone o di veicoli.La chiusura è solo l’ultima di una serie di rappresaglie intensificatesi dopo l’incidente verificatosi al  confine il 28 maggio, in cui è stato ucciso un soldato cambogiano, nell’ambito di scontri a fuoco nel cosiddetto “Triangolo di Smeraldo” piccola area verde al confine tra  Thailandia, Cambogia e Laos. È uno dei vari punti che sia Thailandia sia Cambogia rivendicano come appartenente al loro territorio.I due eserciti si sono accusati reciprocamente di aver iniziato a sparare per primi. Il 7 giugno, l’esercito thailandese ha chiuso temporaneamente il confine  poi ha ridotto l’orario di apertura.  Il 12 giugno, la Cambogia ha annunciato la sospensione delle importazioni di elettricità  e ha chiuso il confine internazionale di Daung, nella provincia di Battambang , per “motivi di sicurezza”.L’ostilità è legata a una visita territoriale: Thailandia e Cambogia sono separate da un confine di circa 820 chilometri, che attraversa diverse zone contese. “Quella disputa  esiste da oltre un secolo e risale ai tempi dell’impero coloniale francese”, spiega  in un colloquio con l’Agenzia Fides mons. Enrique Figaredo, Prefetto Apostolico di Battambang, in Cambogia.   “I contendenti partono  da una mappa del 1907 con cui la Francia, che occupò come potenza coloniale la Cambogia fino al 1953, tracciò per la prima volta il confine fra i due paesi. La Thailandia sostiene che la mappa non sia vincolante. La Cambogia ha interpellato la Corte internazionale di giustizia, per stabilire l’appartenenza territoriale di quattro aree contese. La Thailandia non è d’accordo nemmeno sull’interpellare la Corte”, rileva il Prefetto.”Va notato che questa crisi – aggiunge – sta mettendo in difficoltà e causando forti disagi alla gente comune. la frontiera fra  Cambogia e Thailandia infatti, è molto permeabile e vi sono intensi scambi commerciali e passaggi di lavoratori che la attraversano continuamente. Questa chiusura blocca un flusso di persone e distrofici molto sviluppato e necessario per la vita sociale, economica e culturale”. Mons. Figaredo  racconta che molta gente della provincia di  Battmbag, il territorio della sua prefettura apostolica, è coinvolta in questi flussi. “La gente locale vive questa fase con grande disappunto, sorpresa e  confusione”, rileva. “E vi sono anche centinaia di sfollati, persone rimaste bloccate al di là del confine e che non possono tornare in patria”, diceLa contesa ha risvegliato sentimenti nazionalisti nei due paesi. La Thailandia ha vietato ai turisti e ai cittadini thailandesi di andare a visitare o a lavorare a Poipet, città cambogiana la cui economia si basa sulla presenza di otto casinò  frequentati quasi esclusivamente da cittadini thailandesi. In tal cornice la  Thailandia ha inserito nella disputa generarsi con la Cambogia anche le misure di sicurezza per paralizzare le attività criminali transnazionali, come ha dichiarato il primo ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra. Misure contro i centri di frode sono state varate già all’inizio del 2025, quando la Thailandia aveva interrotto l’elettricità, la rete Internet e le forniture di carburante ad alcune aree del Myanmar, che ospitavano attività di truffe informatiche. Thailandia e Cambogia hanno smantellato congiuntamente un centro di frode che ospitava centinaia di lavoratori stranieri vittime di tratta nella città di Poipet. In tutto il Sudest asiatico, le truffe informatiche e le cosiddette “scam city” si sono espanse, in particolare in Laos, Cambogia e Myanmar.(PA) (Agenzia Fides 24/6/2025)
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ASIA/KAZAKISTAN – I Vescovi dell’Asia Centrale scrivono al Papa: “Vogliamo pescare con Pietro!”

Source: The Holy See in Italian

martedì, 24 giugno 2025

“La pesca miracolosa”, arazzo su disegno di Raffaello Sanzio

Astana (Agenzia Fides) – “Pur nella nostra piccolezza, ci sentiamo membra vive del Corpo di Cristo e siamo pronti a partecipare con zelo alla missione di evangelizzazione affidataci dal Signore: vogliamo pescare con Pietro!”. Sono le parole che i Vescovi cattolici dell’Asia centrale hanno rivolto a Papa Leone XIV in un messaggio inviato al Pontefice a ridosso della presa di possesso della Cathedra nella basilica di San Giovanni in Laterano (vedi Fides 25/5/2025).Nella missiva (datata 24 maggio ma resa pubblica solo in queste ore), che reca in calce la firma dei Vescovi José Luis Mumbiela Sierra, presidente della Conferenza Episcopale dell’Asia Centrale, Jerzy Maculewicz, Vicepresidente e Evgeny Zinkovsky, Segretario generale, i Vescovi “dal cuore dell’Asia Centrale”, hanno assicurato le loro “preghiere costanti e la incrollabile fedeltà” per il ministero del Successore di Pietro: “Confidando nell’Amore di Dio semineremo senza paura sui sentieri della nostra missione i semi preziosi e fecondi della fede della nostra Santa Madre Chiesa, irradiando speranza e misericordia lungo tutte le strade di questo mondo, così bisognoso della consolazione di Dio”.Infine, l’invito a visitare queste terre, crocevia di popoli e culture: “La presenza dei Romani Pontefici ha lasciato un segno indelebile nella memoria dei nostri popoli. I nostri cuori custodiscono ancora il caldo ricordo delle visite di San Giovanni Paolo II e Papa Francesco in Kazakistan, Azerbaigian e Mongolia. Ciò ha rafforzato la nostra fede e ha rivelato al mondo il carattere universale della Chiesa. Pertanto, osiamo rivolgervi un cordiale invito affinché, in un momento qualsiasi del vostro Pontificato, possiate prendere in considerazione l’idea di farci visita. Sarebbe un grande onore e una benedizione per le nostre comunità accogliervi e mostrarvi la testimonianza viva della fede cattolica in questo angolo di mondo”. (F.B.) (Agenzia Fides 24/6/2025)
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AFRICA/NIGERIA – Ucciso un sacerdote che cercava di mediare una disputa familiare

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Abuja (Agenzia Fides) – Un sacerdote cattolico è stato ucciso in Nigeria mentre cercava di sedare una lite familiare. Padre Godfrey Oparaekwe, parroco presso la chiesa di Sant’Ambrogio a Ubakala, Umuahia South LGA, nello Stato di Abia (nel sud della Nigeria), è morto la sera del 17 giugno. Secondo quanto comunicato all’Agenzia Fides dalla diocesi di Umuahia, il sacerdote si era recato a casa dell’uomo, in compagnia della figlia della coppia e di un altro uomo per recupere una motocicletta appartenente alla ragazza. La coppia era da tempo in crisi tanto è vero che la moglie e i figli avevano abbandonato la casa lasciando solo l’uomo. Padre Oparaekwe aveva cercato di mediare ma era stato minacciato dall’uomo. La sera del 17 giugno questi ha in effetti colpito all’improvviso padre Oparaekwe, con un coltello ferendolo gravemente, per poi minacciare con la stessa arma le altre persone. L’aggressore è stato immobilizzato mentre padre Oparaekwe è stato trasportato all’ospedale. Dopo qualche ora dal ricovero però il sacerdote è morto.Padre Godfrey è nato il 4 ottobre 1953 a Ulakwo, Owerri, Nigeria. È stato ordinato sacerdote nel 1983 presso il Seminario St. Joseph di Ulakwo, Oweni, Nigeria, nella diocesi di Umuahia. Nel 2000 ha conseguito un Master in Teologia presso la Franciscan University di Steubenville, in Arizona.Dal 2002 al 2012 ha servito in vari incarichi nella diocesi di Tucson, in Arizona (USA) per poi rientrare in Nigeria. (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2025)
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