AFRICA/NIGER – “E’ Dio che vi manda nelle nostre case”: tra carestia e colpo di Stato, le comunità di base soccorrono le famiglie rimaste isolate

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martedì, 26 settembre 2023

RC

Dosso (Agenzia Fides) – “Nonostante l’incertezza in cui vive il Paese dopo il colpo di stato dello scorso 26 luglio, continuiamo a lavorare. I raccolti in tutto il Sahel sono rovinati e la chiusura delle frontiere, soprattutto quella del Benin, fa sì che il cibo diventi sempre più scarso e che i prezzi aumentino in modo allarmante.” Padre Rafael Casamayor è missionario nella comunità di Dosso, diocesi di Niamey, e racconta all’Agenzia Fides l’iniziativa di una campagna che stanno organizzando nella missione per fare fronte alla carestia. “Il Niger è rimasto isolato in un momento così delicato e difficile a causa della mancanza di piogge, degli scarsi raccolti, della scomparsa degli aiuti internazionali e della chiusura delle frontiere in un paese dell’entroterra. In questo contesto – spiega p. Rafael – nella nostra missione di Dosso ci stiamo impegnando ad aiutare le famiglie più disagiate che già vivono situazioni difficili, ora per loro quasi impossibili. Abbiamo deciso di farlo nel modo più discreto possibile per non creare tensioni all’interno della comunità, come sembra essere successo in altri tempi. Saranno responsabili le quattro comunità di base della missione, che sono quelle che conoscono realmente la situazione delle famiglie più svantaggiate. La nostra intenzione è quella di organizzare diverse distribuzioni secondo le nostre possibilità e gli eventi in questo tempo molto incerto.”Il Niger fa parte del Sahel, una vasta area compresa tra il deserto del Sahara e la savana africana dove si trovano i Paesi più poveri della terra. Il cambiamento climatico sta influenzando fortemente questo immenso spazio dove i raccolti stanno diventando più scarsi e le carestie più ricorrenti. Quest’anno sembra essere un esempio concreto, le piogge sono state insufficienti e i raccolti sono andati distrutti in aree molto vaste.“Ad aggravare la situazione – riferisce il missionario – dopo il colpo di Stato del 26 luglio sono state chiuse le frontiere con i paesi OCSE, soprattutto con il Benin, da cui proviene la stragrande maggioranza dei prodotti alimentari. Sono stati eliminati anche gli aiuti di molte organizzazioni internazionali, con il conseguente aumento dei prezzi dei generi alimentari di base, la difficoltà a reperirli e la minaccia di carestia per i più poveri che ha già cominciato a farsi sentire. Con il consiglio parrocchiale della nostra missione abbiamo studiato un progetto su come poter intervenire. Qui siamo tutti poveri, a cominciare da tutti i membri della comunità cristiana ma nessuno si è tirato indietro. Chiederemo aiuto per i più bisognosi, cristiani o musulmani, i più poveri della città. Ma dovremo tenere conto che potremmo generare grossi problemi di gelosia, invidia, privilegi all’interno della comunità. Per questo motivo abbiamo deciso di affidare il progetto alle 4 comunità di base che conoscono i quartieri e le persone. I responsabili stileranno con discrezione un elenco delle famiglie in situazione di fame e si occuperanno nella maniera più riservata della distribuzione. La prima è stata fatta la scorsa settimana di notte, nei luoghi più remoti, piccoli e umili con le persone più semplici, sorprese, che nel vederci ci hanno accolti dicendo: ‘E’ Dio che vi manda a casa nostra. Non potete immaginare la situazione che stiamo vivendo…’”“Siamo tornati alla missione nel cuore della notte, emozionati e pieni di felicità con l’intenzione di tornare il mese prossimo. Così andiamo avanti e continueremo, a Dio piacendo”.(RC/AP) (Agenzia Fides 26/9/2023)
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ASIA/CINA- Don Flavio Belluomini, Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione, interviene al Forum cinese di Studi religiosi

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martedì, 26 settembre 2023

Pechino (Agenzia Fides) – Accademici e ricercatori coinvolti nel settore degli studi religiosi e provenienti da diversi Paesi hanno preso parte alla Conferenza internazionale 2023 del Forum cinese di Scienze sociali sugli Studi Religiosi (Chinese Social Sciences Forum 2023·Religious Studies) dedicato quest’anno al tema “Il mondo che cambia e gli Studi religiosi” (“The Changing World and Religious Studies”). Il Convegno, organizzato dall’Istituto di studi sulle religioni mondiali della Accademia Cinese delle Scienze Sociali (Institute of World Religions of CASS (Chinese Academy of Social Sciences ) e dalla Associazione cinese di Studi Religiosi (Chinese Association of Religious Studies) si è svolto a Pechino sabato 23 settembre.L’evento ha riunito sessantina di esperti e studiosi di alto livello accademico operanti in Cina, Regno Unito, Italia, India, Corea del Sud, Sri Lanka, Tanzania e altri Paesi, che hanno condiviso spunti di ricerca nelle discipline legate agli Studi sulle religioni.Il convegno di quest’anno era focalizzato sul ruolo e i possibili sviluppi degli studi religiosi davanti ai cambiamenti epocali del tempo presente. Interventi e dibattiti del Forum hanno approfondito i temi dello sviluppo delle relazioni tra le religioni, lo sviluppo delle diverse comunità di fede, lo status e il ruolo delle religioni nelle società pluralistiche e i nuovi percorsi intrapresi dalle legislazioni per favorire una convivenza armoniosa delle diverse comunità religiose tra di loro e con le istituzioni politiche, prevenire o risolvere eventuali conflitti.Al convegno ha presentato il suo intervento anche don Flavio Belluomini, in qualità di docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) della Toscana. Don Belluomini da due anni è anche l’Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione. E’ la prima volta che uno studioso operante in una alta Istituzione accademica legata alla Santa Sede viene invitato a presentare il suo intervento al Forum sugli Studi religiosi organizzato sotto l’egida dell’Accademia cinese per le Scienze Sociali e dall’Associazione cinese di Studi religiosiII contributo offerto da don Belluomini ha avuto per titolo “Armonia globale attraverso il dialogo interreligioso”, e ha messo in evidenza come la collaborazione e la convivenza fraterna tra persone e comunità di fedi diverse può offrire un contributo singolare e prezioso al bene comune dell’intera famiglia umana, nel mondo globalizzato del tempo presente. L’Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione ha sottolineato i tratti che connotano l’impegno della Chiesa cattolica nei nuovi percorsi intrapresi dal dialogo interreligioso. La relazione di don Belluomini ha suscitato un vivace dibattito tra i convegnisti. In particolare, il professor Liu Zhiqing ha ripreso dall’intervento dell’Archivista diversi spunti sviluppati nella sua relazione, concentrata sulle implicazioni rintracciabili tra il recente accordo tra governo vietnamita e Santa Sede sul Rappresentante pontificio residente in Vietnam e le relazioni tra Repubblica popolare cinese e Santa Sede.Nel suo intervento, il Professor Liu ha richiamato in sintesi il percorso che ha portato alla firma dell’accordo tra Vietnam e Santa Sede sullo status del Rappresentante pontificio permanente e dell’Ufficio permanente di rappresentanza in Vietnam, aggiungendo considerazioni e analisi rilevanti relative alle relazioni Cina Santa Sede. Il professor Liu ha esposto anche sei proposte pratiche volte a sviluppare in maniera positiva i rapporti tra Repubblica popolare cinese e Santa Sede.Dal 2011 a aggi, il Forum cinese di Scienze sociali sugli Studi religiosi è diventato un appuntamento importante per gli scambi accademici internazionali e ha affrontato tematiche di ampio respiro come le relazioni tra religioni e civiltà, il contributo delle religioni alla governance globale, il rapporto tra religioni e conflitti. (NZ) (Agenzia Fides 26/9/2023)
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AFRICA/BENIN – La morte di 35 persone in un incendio di un deposito di benzina ripropone la questione del contrabbando di carburanti

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Porto-Novo (Agenzia Fides) – Sono almeno 35 le vittime (tra cui due bambini) dell’esplosione di un deposito clandestino di carburanti di contrabbando avvenuto il 23 settembre a Sèmè-Kraké, una località alla frontiera tra il Benin e la Nigeria.L’incendio ha distrutto il deposito non lontano dalla locale chiesa cattolica. Il sinistro si è esteso nelle vicinanza distruggendo diversi veicoli parcheggiati. I pompieri hanno impiegato ben 10 ore per estinguere le fiamme.Il contrabbando di carburante della Nigeria vicina alimenta un’economia informale alla quale il governo del Benin vuole mettere un freno. Da decenni, le sovvenzioni offerte dal governo della Nigeria ha mantenuto artificialmente bassi i prezzo del carburante. Il carburante acquistato a prezzo agevolato in Nigeria viene quindi trasportato illegalmente su strada verso i Paesi vicini, in particolare il Benin, per essere rivenduto al mercato nero da una moltitudine di venditori informali.La fine dei sussidi decretata al nuovo Presidente della Nigeria, Bola Ahmed Tinubu, ha determinato un immediato aumento dei prezzi alla pompa in Nigeria, e di conseguenza un rialzo pure del carburante venduto al mercato nero in Benin e negli altri Stati limitrofi.L’esplosione del deposito di Sèmè-Kraké ha inoltre ricordato a tutti che il contrabbando di carburante (chiamato “kpayo”) è un’attività pericolosa oltre che illegale.Da diversi mesi il governo del Benin ha avviato un programma di riqualificazione delle persone impiegate nel commercio illegale di carburante.In diversi casi i punti vendita illegali vengono trasformati in distributori regolari che rispettano le norme di sicurezza.In Benin sono stati individuati 54.000 punti vendita “kpayo” e il governo, attraverso il suo programma, intende trasformare coloro che sono coinvolti nel contrabbando di benzina in attori economici regolari. (L.M.) (Agenzia Fides 25/9/2023)
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AMERICA/HAITI – Padre Nestor Fils-Aimé: “Viviamo solo di speranza. Non è il nostro Dio il Dio dell’impossibile?”

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lunedì, 25 settembre 2023

Port au Prince (Agenzia Fides) – Il pesante stato di instabilità, violenza, terrore che da quattro lunghi anni continua ad imperversare su Haiti colpisce anche i missionari Chierici di San Viatore presenti sull’isola caraibica. “I nostri missionari vivono questa insicurezza come tutto il resto della popolazione, cercando di sopravvivere. Per evitare di esporsi eccessivamente al pericolo hanno dovuto prendere una serie di misure di sicurezza. Tra queste hanno evacuato la località di Croix des Bouquets, dove il confratello, p. Jean-Yves Médidor era stato rapito lo scorso marzo (vedi Agenzia Fides 14/3/2023).” E’ quanto ha scritto all’Agenzia Fides padre Nestor Fils-Aimé, Superiore Provinciale del Canada dei Chierici di San Viatore, CSV, in merito alla crisi inarrestabile che sta distruggendo gli haitiani. Il missionario ha spiegato che la situazione ‘si sta impantanando a causa della slealtà degli attori che ne traggono grandi profitti’. “Ariel Henry, il presidente (non eletto) e primo ministro di Haiti ad interim dal 20 luglio 2021, non ha alcun interesse a porre fine all’insicurezza e al proliferare delle bande criminali. Resta sordo alle grida dell’intera popolazione presa in ostaggio. Si dice che Port-au-Prince è controllata all’80% da bande armate che seminano il terrore. Molte persone hanno dovuto lasciare le loro case e tutto ciò che possedevano per scappare dai criminali. Noi confratelli viatoriani ci stiamo limitando anche negli spostamenti. Svolgiamo la maggior parte degli incontri la piattaforma Zoom o un gruppo Whatsapp. A Croix-des-Bouquets, la comunità non ha notizie di un immobile destinato al Noviziato. Si trova nel cuore di una zona senza legge, fuori controllo, occupata dai banditi.”Facendo riferimento al recente messaggio della Conferenza episcopale haitiana, nel quale i vescovi hanno fatto eco ‘al grido di un intero popolo di fronte all’abbandono, padre Nestor ha messo in luce come anche questo appello sia rimasto inascoltato “insieme a tutte quelle grida soffocate che lasciano completamente indifferente le autorità governative”.“Di recente – aggiunge il Superiore Provinciale – i vari capibanda hanno registrato un messaggio nel quale invitavano la popolazione a svolgere liberamente le proprie attività e promettevano di non chiedere più riscatti né rapire cittadini. Hanno lanciato una campagna chiamato ‘Vivere insieme’ ma tra il dire e il fare… Non dicono nulla delle armi pesanti a loro disposizione.”“Viviamo solo di speranza. Noi Viatoriani e l’intera popolazione continuiamo a sognare una nuova alba nella quale potremo riprendere senza difficoltà tutte le attività. Anche se quel giorno sembra ancora lontano, continuiamo a fare progetti. Non è il nostro Dio il Dio dell’impossibile?” conclude.Secondo Le Nazioni Unite, solo tra gennaio e metà agosto 2023, sono stati registrati almeno 2439 morti rinvenuti per le strade e almeno un migliaio di feriti, giustiziati, smembrati a colpi di machete, dati alle fiamme, ragazze e donne stuprate spesso da gruppi. A fine giugno il numero dei rapiti, stranieri compresi, aveva già superato i mille con un aumento di sempre più donne e bambini. Gli sfollati interni sono quasi 200 mila, 5,2 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria e 4,9 milioni stanno soffrendo una gravissima crisi alimentare.(NFA/AP) (Agenzia Fides 25/9/2023)
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ASIA/INDIA – Verso il Giubileo del 2025: “Quo vadis, India?”

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MattersIndia

Goa (Agenzia Fides) – La Chiesa in India si unisce alla Chiesa universale, con gioia e con la responsabilità della missione evangelizzatrice, nella preparazione al Giubileo del 2025, riflettendo e facendo proprio il tema centrale dell’evento: “Pellegrini di speranza”. “Ci avviamo verso la fase finale del Sinodo e cammineremmo insieme verso un’altra celebrazione, il Giubileo 2025, che segna i 2025 anni della nascita di Gesù”, ha detto il Cardinale Filipe Neri Ferrao, Arcivescovo di Goa-Daman, Presidente della Conferenza episcopale dei Vescovi di rito latino dell’India (CCBI), presentando l’iter di preparazione, elaborato dai Vescovi per le celebrazioni del Giubileo 2025. “Queste celebrazioni saranno pienamente integrate con il nostro cammino sinodale”, ha detto, nel segno di una virtù teologale, la speranza, che anima la vita dei cristiani in mezzo alle incertezze della guerra, della pandemia, delle sofferenze, dei cataclismi. “Anche in India vogliamo ravvivare il fuoco della speranza. E il prossimo Giubileo può contribuire ristabilire un clima di speranza e di fiducia nella nostra nazione” ha sottolineato il Cardinale“Lo scopo del Giubileo – ha spiegato – 2025 è triplice: celebrare Gesù, celebrare la Chiesa e celebrare la nostra fede”. Nel tempo di preparazione, il 2024 è stato definito dai Vescovi ” Anno della preghiera”. Il cammino di avvicinamento al Giubileo sarà punteggiato dalla riflessione e dalla ricoperta delle quattro Costituzioni fondamentali del Concilio Vaticano II, che sono “una bussola per il Popolo di Dio”. In tale cornice, utili guide nel percorso preparatorio sono i 35 opuscoli pubblicati del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione su temi come la Parola di Dio, la liturgia, la Chiesa nel mondo moderno: tradotti in hindi, sono stati presentati e saranno diffusi in tutte le diocesi come preziosi strumenti per l’animazione delle comunità cattoliche indiane.Le Chiese locali in India inaugureranno il tempo di preparazione al Giubileo il 26 novembre 2023, nella solennità di Cristo Re. Un team nazionale prevede di visitare tutte le 132 diocesi di rito latino dell’India, per sensibilizzare i fedeli sullo spirito del Giubileo: “Nel corso del Giubileo si varca con fede la 2porta santa’. Per essere autentici ‘Pellegrini della speranza’, entriamo anche nelle ‘porte sante’ di luoghi come ospedali, orfanotrofi, case per indigenti, prigioni, campi profughi, là dove la speranza è debole”, ha rimarcato il Cardinale Ferrao. “Questo cammino giubilare ci porterà a discernere il piano di Dio per la Chiesa in India” ha rimarcato.L’evento giubilare, allora, non è solo una celebrazione “intra-ecclesiale”, ma tocca la missione dei battezzati e porta a “riflettere e affrontare con sguardo evangelico le attuali questioni sociopolitiche nel paese, in quanto questa è nostra responsabilità di cittadini e di cristiani”, ha notato il frate cappuccino padre Suresh Mathew, direttore di “Indian Currents”, settimanale cattolico pubblicato da New Delhi.L’interrogativo, ha rimarcato il francescano, è “Quo Vadis India?”, ovvero: “Dove stai andando, India?”. La domanda invita a riconoscere i nodi e le complessità dell’attuale panorama socio-politico del paese, come: la tutela della dignità umana e dei diritti umani; il rispetto di valori fondanti della Costituzione, per costruire una nazione armoniosa; il vigilare sullo “pseudo nazionalismo”, che si ammanta di religione e mette in pericolo il carattere pluralista dell’India; l’affrontare le ingiustizie sociali e annosi problemi come la povertà e la mancanza di opportunità di istruzione per tutti. Si aggiunge, poi, il tema cruciale della pace e della riconciliazione, in particolare pensando a scenari attuali come lo stato di Manipur, soprattutto per proteggere gli emarginati e le persone vulnerabili. “La pace deve essere viva e piena di speranza per un domani migliore per tutti”, ha concluso Mathew.(PA) (Agenzia Fides 25/9/2023)
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EUROPA/FRANCIA – Il Papa a Marsiglia: chi rischia la vita nel Mediterraneo non può essere respinto come “invasore”

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Vatican Media

Marsiglia (Agenzia Fides) – Davanti alle moltitudini di migranti che cercano di raggiungere l’Europa si chiudono i porti e si alimentano «le paure della gente», parlando di «invasione» e di «emergenza». Ma «chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza». E il fenomeno migratorio non è «un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi», un processo «che va governato con sapiente lungimiranza». Da Marsiglia, da lui definita «Capitale dell’integrazione dei popoli», Papa Francesco è tornato a guardare con lucido realismo nutrito dalla fede i drammi e le urgenze legati all’esodo dei migranti che ha come epicentro il Mare Mediterraneo, quel Mare Nostrum con le «Sue sponde che da un lato trasudano opulenza, consumismo e spreco, mentre dall’altro vi sono povertà». Lo ha fatto oggi, sabato 23 settembre, nel discorso pronunciato alla sessione conclusiva dei «Rencontres Méditerranéennes, culmine della sua visita di due giorni nella città portuale francese.Nella sala del Palais du Pharo, alla presenza del Presidente francese Emmanuel Macron, e davanti alla platea dei partecipanti alle giornate dei “Rencontres” (compresi Vescovi, sindaci e politici di Paesi affacciati sul Mediterraneo), il Pontefice ha letto un lungo discorso, interrotto più volte dagli applausi dei presenti e articolato intorno «a tre realtà che caratterizzano Marsiglia: il mare, il porto e il faro».La città francese, che «accoglie ricchezze dal mare e dona una patria a chi non l’ha più», con la sua grande tradizione multietnica e multiculturale – ha sottolineato il Papa «ci dice che nostante le difficoltà, la convivialità è possibile ed è fonte di gioia». Eppure anche a Marsiglia la convivenza umana è inquinata e ferita «dalla precarietà». E dove c’è precarietà – ha ricordato il Pontefice – «c’è criminalità: dove c’è povertà materiale, educativa, lavorativa, culturale e religiosa, il terreno delle mafie e dei traffici illeciti è spianato». Il Vescovo di Roma ha respinto le vulgate secondo cui la storia mediterranea sarebbe solo un intreccio di conflitti tra civiltà, sottri di religione e lotte per la sopraffazione. Senza negare violenze e miserie della storia, il Pontefice ha che «gli scambi intercorsi tra i popoli hanno reso il Mediterraneo culla di civiltà, mare straripante di tesori». Citando il grandesindaco di Firenze Giorgio La Pira, il Pontefice ha richiamato la «vocazione storica e per così dire permanente che la Provvidenza ha assegnato nel passato, assegna nel presente e, in un certo senso, assegnerà nell’avvenire ai popoli e alle nazioni che vivono sulle rive di questo misterioso lago di Tiberiade allargato che è il Mediterraneo».Il Mare Nostrum – ha riconosciuto Papa Francesco – «rappresenta un hotspot dove i cambiamenti si avvertono più rapidamente». È uno «“specchio del mondo” e porta in sé una vocazione globale alla fraternità». E ora che i conflitti, i traffici sporchi, l’inquinamento e i drammi delle migrazioni lo stanno trasformando da «Mare Nostrum a «Mare Mortuum». Adesso anche il Mediterraneo «rispecchia il mondo, con il Sud che si volge al Nord, con tanti Paesi in via di sviluppo, afflitti da instabilità, regimi, guerre e desertificazione, che guardano a quelli benestanti, in un mondo globalizzato nel quale tutti siamo connessi ma i divari non sonos mai stati così profondi».Se vuole ritrovare la sua vocazione plurale e tornare a essere «laboratorio di pace», il Mediterraneo – ha suggerito il Papa – deve ripartire proprio da quelli che si possono identificare con i poveri del Vangelo. Coloro che Cristo stesso ha prediletto e a cui ha dato speranza. «proclamandoli beati». Occorre «ripartire, dal grido spesso silenzioso degli ultimi, non dai primi della classe che, pur stando bene, alzano la voce». Gli ultimi – ha ricordato il Pontefice – sono «i giovani lasciati a sé stessi», le persone travolte da lavori che schiavizzano, gli anziani abbandonati e vittime di politiche eutanasiche, «i bambini non nati, rifiutati in nome di un falso diritto al progresso». E, certo, nel Mediterraneo il grido silenzioso e rimosso è anche quello dei «fratelli e delle sorelle migranti».Il fenomeno epocale dei flussi migratori che attraversano il Mediterraneo – ha ribadito il Papa non può essere affrontato con porti chiusi e respingimenti. Serve «una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà». Serve saper distinguere tra vera integrazione, « faticosa, ma lungimirante»:e una «assimilazione, che non tiene conto delle differenze e resta rigida nei propri paradigmi», aumentando le distanze e provocando la ghettizzazione, «che fa divampare ostilità e insofferenze».La sollecitudine della Chiesa per le sofferenze dei migranti – ha voluto sottolineare Papa Francesco – non è una nuova premura introdotta dal Pontefice regnante. Essa riposa nel Vangelo e stata espressa con toni accorati anche nel Magistero pontificio degli ultimi settant’anni. Papa Francesco, al riguardo, ha citato esplicitamente l’Enciclica Populorum progresso di Paolo VI («i popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza») e la Costituzione apostolica Exsul Familia de spirituali emigrantium cura,, pubblicata da Pio XII nell’agosto del 1952.«Noi cristiani» ha proseguito il Pontefice «non possiamo accettare che le vie dell’incontro siano chiuse». E anche la grande tradizione del cattolicesimo francese – ha proseguito Papa Francesco citando San Charles de Foucauld, i martiri dell’Algeria, Blaise Pascal e Georges Bernanos, San Giovanni Cassiano e Cesareo di Arles – hanno attestato chesolo la carità anima e rende feconde le opere apostoliche della Chiesa. «Il Vangelo della carità» ha esortato il Vescovo di Roma « sia la magna charta della pastorale. Non siamo chiamati a rimpiangere i tempi passati o a ridefinire una rilevanza ecclesiale, siamo chiamati alla testimonianza: non a ricamare il Vangelo di parole, ma a dargli carne; non a misurare la visibilità, ma a spenderci nella gratuità, credendo che la misura di Gesù è l’amore senza misura».Nell’ultima parte del suo intervento, Papa Francesco ha suggerito anche spunti e criteri per cercare insieme soluzioni ai problemi e alle urgenze che si affollano intorno al Mediterraneo. Il Pontefice ha suggerito di di valutare «l’opportunità di una Conferenza dei Vescovi del Mediterraneo, che permetta ulteriori possibilità di scambio e dia maggiore rappresentatività ecclesiale alla regione». E poi ha invitato a valorizzare e far fiorire le energie delle giovani generazioni, ricordando che «già da bambini, “mischiandosi” con gli altri, si possono superare tante barriere e preconcetti, sviluppando la propria identità nel contesto di un mutuo arricchimento». Papa Francesco ha accennato anche alla possibilità di sviluppare una «teologia Mediterranea», che «non sia una teologia da laboratorio», per «riflettere sul mistero di Dio, che nessuno può pretendere di possedere o padroneggiare, e che anzi va sottratto ad ogni utilizzo violento e strumentale, consci che la confessione della sua grandezza presuppone in noi l’umiltà dei cercatori». GV) Agenzia Fides 23/9/2023)
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Conferenza stampa di presentazione della XXI edizione del FIABADAY

Source: Government of Italy

28 Settembre 2023

Questa mattina, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della XXI edizione del FIABADAY. Sono intervenuti il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e il Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Deodato. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il programma ufficiale della manifestazione 2023 e la campagna di sensibilizzazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

Inflazione: sottoscritto a Palazzo Chigi il primo Patto a tutela del potere d’acquisto dei cittadini

Source: Government of Italy

È stato sottoscritto oggi a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, e dai rappresentanti del mondo produttivo, della trasformazione e della distribuzione il “Trimestre Anti-Inflazione”. 32 associazioni del Sistema Italia si schierano al fianco del Governo per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie.

Il patto anti-inflazione ha l’obiettivo di ridurre il tasso di inflazione che oggi grava sul carrello della spesa: dal primo ottobre al 31 dicembre, i punti vendita aderenti presenti sul territorio nazionale proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di prima necessità, alimentari e non, per l’infanzia e di largo consumo – che saranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive – con l’impegno a contenere e non aumentarne i prezzi nel periodo di riferimento. Un vero e proprio “paniere tricolore” che verrà messo a disposizione dei consumatori, nel rispetto della libertà d’impresa e delle diverse strategie di mercato, attraverso iniziative come prezzi fissi, promozioni, prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico.

[L’intervento del Presidente Meloni]

[La Cerimonia di Firma e gli interventi]

All’iniziativa hanno aderito unitariamente tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico (Federdistribuzione, Ancd – Conad, Ancc – Coop, Confcommercio, Fiesa – Confesercenti, Confcooperative – consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp). Il Patto ha inoltre registrato la condivisione delle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non (Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria), dell’artigianato (Cna, Confartigianato, Casartigiani), cooperative (Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca) e mondo dell’agricoltura (Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA).

Gli esercizi aderenti proporranno i prodotti a prezzo calmierato rendendoli facilmente riconoscibili ai consumatori attraverso l’esposizione negli esercizi commerciali e sugli scaffali del logo del “Trimestre Anti-inflazione”: un carrello della spesa tricolore, oggetto della campagna di comunicazione che verrà avviata nei prossimi giorni con l’obiettivo di promuovere l’iniziativa. Il patto prevede, inoltre, l’istituzione presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coinvolgimento degli altri Ministeri competenti, di un tavolo permanente di filiera finalizzato ad analizzare l’evoluzione dell’iniziativa, oltre alle necessità e alle eventuali criticità dei settori interessati.

Lotta alla mafia, il Sottosegretario Mantovano a Palermo per la Conferenza Internazionale

Source: Government of Italy

29 Settembre 2023

Nella giornata di oggi venerdì 29 settembre, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, parteciperà, insieme al Direttore esecutivo Unodc, Ghada Waly, alla conclusione dei lavori della Conferenza internazionale: “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo”. La Conferenza ricade nel ventesimo anniversario dall’entrata in vigore di uno dei principali trattati delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, siglato nel capoluogo siciliano.
Sono intervenuti il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.