AFRICA/KENYA – Uccise in circostanze misteriose due persone collegate all’omicidio di padre Bett

Source: The Holy See in Italian

Nairobi (Agenzia Fides) – Si infittisce il mistero sull’uccisione di padre Alloyce Cheruiyot Bett, il sacerdote assassinato a colpi di arma da fuoco nella zona di Tot , Elgeyo Marakwet, nella valle di Kerio, nell’altopiano occidentale del Kenya (vedi Fides 23/5/2025). Il 3 giugno sono stati ritrovati lungo la strada Mogotio-Kiptuno nella contea di Nakuru i corpi di due uomini che si sospetta siano legati all’omicidio del sacerdote.Le loro famiglie, che ne hanno denunciato la scomparsa il 30 maggio, sostengono che gli omicidi siano collegati all’assassinio del sacerdote. Secondo i loro familiari i due uomini, Simon Yego, 45 anni e Collins Kipyatich, 22 anni, sono stati rapiti la mattina dello stesso giorno, a poche ore di distanza l’uno dall’altro nel loro villaggio di Tot, il luogo dove il 22 maggio era stato ucciso padre Bett.Collins è stato il primo a essere prelevato da un’ambulanza al Centro Sanitario Tot mentre si sottoponeva a un controllo di routine. Le famiglie dei due uomini hanno sporto denuncia alla stazione di polizia di Tot il giorno successivo alla loro scomparsa.I loro corpi mutilati sono stati trovati nel villaggio di Sawin, nella sottocontea di Rungai, a più di 200 chilometri di distanza dal luogo del loro prelevamento.In Kenya sono in aumento i casi di rapimenti e di uccisioni extragiudiziarie attribuiti alle forze di polizia al punto che i diversi Vescovi erano intervenuti al riguardo. “Il governo e l’apparato di sicurezza dovrebbero porre fine ai casi di rapimento dei nostri giovani” aveva dichiarato a inizio anno Mons. Joseph Obanyi Sagwe, Vescovo di Kakamega. (vedi Fides 8/1/2025). Per quanto riguarda l’uccisione di padre Bett, avvenuta nella Kerio Valley, ad aprile il Vescovo di Eldoret aveva lanciato un appello per affrontare la grave situazione d’insicurezza nell’area dove nei due mesi precedenti almeno 10 persone erano state uccise in attacchi di banditismo, compresi almeno due poliziotti. (vedi Fides 16/4/2025). (L.M.) (Agenzia Fides 4/6/2025)
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AFRICA/EGITTO – Anselmo Fabiano al termine della sua missione in Egitto: “pellegrino nel silenzio del deserto e con una cultura così diversa e affascinante”

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 4 giugno 2025

AF

El Cairo (Agenzia Fides) – “Mi sento privilegiato per aver conosciuto un volto di chiesa così diverso condividendo qualche passo anche con i miei fratelli musulmani. Un’opportunità preziosa per vivere uno sguardo missionario con la chiesa copta d’Egitto.”Anselmo Fabiano è un giovane che ha vissuto due anni in missione prima di rientrare in Italia per concludere gli studi di teologia a Padova, in cammino verso il sacerdozio.“Pellegrino nel silenzio del deserto, tra monasteri antichissimi, minareti che toccano il cielo e una cultura così diversa e affascinante. Sicuramente le fatiche non sono mancate, la missione è fatta anche di imprevisti e difficoltà, di esperienze inimmaginabili – rimarca. Ed è proprio per questo che dico ancora di più, grazie a Dio per avermi custodito e accompagnato anche nei momenti complicati facendomi sentire e toccare la sua viva presenza nella mia vita.”“Custodisco nel cuore le persone che ho incontrato i tanti momenti di vita condivisi nelle visite alle famiglie, nelle celebrazioni liturgiche, nella fede e nell’amicizia ricevuta e donata. La mia quotidianità è stata intrisa di umanità e di relazioni che mi hanno dato la grazia di toccare con mano la fede e l’amore per il Signore di questo popolo.”“In questi giorni ho rinnovato il mio Sì al Signore nella Società delle Missioni Africane, promettendo di donare la mia vita all’annuncio del Vangelo alle nazioni e specialmente in Africa. Un momento intenso di preghiera e di festa nella semplicità e nella gioia della fede di questa gente.Con questo Sì inizia un altro passo del mio cammino verso il sacerdozio.”“È tempo di saluti, di ricordi, sorrisi e abbracci prima di rientrare in Italia – conclude Anselmo. Il cuore è colmo di gratitudine per questi anni di vita di missione, per i tanti incontri e le tante esperienze vissute in questa terra”.(AP) (4/6/2025 Agenzia Fides)
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ASIA/COREA DEL SUD – Inizia il mandato ufficiale del nuovo Presidente Lee Jae-myung

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 4 giugno 2025

CBCK

Seoul (Agenzia Fides) – Lee Jae-myung, il candidato del Partito Democratico di Corea, è il nuovo Presidente della Corea del Sud. Il suo mandato durerà cinque anni.  Alle 21me elezioni presidenziali, tenutesi il 3 giugno, Lee ha ottenuto il 49,42% dei  voti espressi, mentre il rivale Kim Moon-soo, del People Power Party, ha ottenuto il 41,15% dei consensi. L’affluenza alle urne, pari al 79,4 degli aventi diritto, è stata la più alta degli ultimi 28 anni, con oltre 35,2 milioni di persone recatesi ai seggi.Nel suo primo discorso alla nazione, Lee Jae-myung,  ha promesso di risollevare il Paese dal tumulto della crisi attraversata dopo che l’ex presidente Yoon Suk-yeol – che aveva proclamato in modo illegittimo la legge marziale – è stato esautorato con l’impeachment.Avvocato e difensore dei diritti umani, 61 anni, il neo presidente ha definito le elezioni  “il giorno del giudizio” contro la legge marziale di Yoon e contro l’incapacità del People Power Party di fermare quella sventurata mossa. “La prima missione è sconfiggere in modo decisivo l’insurrezione e garantire che non ci sarà mai più un altro colpo di stato militare con armi da fuoco e spade rivolte contro il popolo”, ha affermato Lee.Questa mattina, 4 giugno, Lee è stato ufficialmente confermato presidente dalla Commissione elettorale nazionale e ha assunto i poteri della presidenza e del comando delle forze armate.Una serie di sfide economiche e sociali attendono il nuovo corso politico: in una società profondamente polarizzata, l’economia, basata principalmente sulle esportazioni, è esposta alle imprevedibili mosse protezionistiche degli Stati Uniti, importante partner commerciale nonché principale alleato per la sicurezza nazione. Lee ha detto che intende incrementare gli investimenti in innovazione e tecnologia per stimolare la crescita economica, aumentando nel contempo il sostegno alle famiglie a medio e basso reddito e impegnandosi a combattere la disuguaglianza e la corruzione.Sul versante della politica estera, delineando gli obiettivi politici chiave per il suo mandato quinquennale, il presidente ha annunciato la volontà di riprendere i colloqui sospesi con la Corea del Nord e di rafforzare un partenariato trilaterale con Stati Uniti e Giappone.Di fronte alla nuova stagione politica, la Chiesa cattolica in Corea ha espresso i suoi auspici.  In un messaggio di congratulazione di incoraggiamento, la  Conferenza episcopale della Corea ha ricordato che “il nostro popolo ha sentito le radici della Costituzione vacillare nel contesto della legge marziale e ha profondamente percepito l’importanza del corretto esercizio del potere statale durante il processo di arresto e impeachment del Presidente”. II messaggio, firmato da mons. Matthias Iong-hoon Ri, presidente della Conferenza episcopale, continua: “In questo momento abbiamo bisogno di un leader affidabile che sostenga i principi e percorra la via della giustizia e della vera pace anche nel mezzo di conflitti e scontri”. I Vescovi chiedono  che il nuovo leader guidi il Paese “affinché diventi un luogo in cui tutti i cittadini sono padroni e tutti possono godere di dignità e rispetto, in conformità con lo spirito della Costituzione”.  In particolare, la Conferenza chiede: “Vi preghiamo di esaminare la situazione affinché il Sud e il Nord possano riconciliarsi, per stabilire la pace nella penisola coreana e affinché possiamo unire le forze e rispondere alla situazione globale”. Infine si esprime la speranza che “il Signore dia saggezza e coraggio” perché “tutto il popolo del nostro Paese diventi una cosa sola e goda di vera felicità”.In una nota ufficiale, mons. Peter Chung Soon-taick, Arcivescovo di Seoul e Amministratore Apostolico di Pyongyang, così dichiara: “Il presidente Lee Jae-myung, eletto secondo la volontà del popolo, starà ora al fianco di tutti, non di una sola parte, e credo che unirà i cuori dispersi e darà prova di una leadership dignitosa per tutto il popolo. In particolare, in questi giorni di accresciuto conflitto politico e tensione sociale, spero vivamente che il presidente dia prima di tutto un esempio di moderazione e ascolto”.”Spero inoltre – prosegue la nota – che si dimostri un profondo senso di responsabilità e un forte spirito di solidarietà” e che il presidente si configuri “come leader che costruisce ponti, non muri”, andando “oltre gli interessi dei partiti politici,  per ripristinare la fiducia sociale e il bene comune”.(PA) (Agenzia Fides 4/6/2025)
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Nuovo capo per l’Ufficio per lo sviluppo del territorio

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Governo grigionese ha nominato Linus Wild nuovo capo dell’Ufficio per lo sviluppo del territorio. Egli assumerà questa funzione il 1° aprile 2026.

Linus Wild, 43 anni, è cresciuto in Algovia, dove ha frequentato il liceo tecnico di Leutkirch. Dopo aver conseguito il diploma in pianificazione urbana presso la scuola universitaria per l’economia e l’ambiente di Nürtingen nel 2007 si è trasferito in Svizzera, nei Grigioni, dove ha assunto l’impiego quale pianificatore di circondario presso l’Ufficio per lo sviluppo del territorio dei Grigioni.

Dopo circa nove anni in questa veste, Linus Wild ha assunto la direzione del team di pianificazione del circondario nord, che si occupa dello sviluppo del territorio che comprende lo Schanfigg, la Valle grigione del Reno e la Surselva. Tra il 2016 e il 2018, parallelamente alla professione ha conseguito un master in filosofia, politica ed economia presso l’Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera. Dal 1° luglio 2022 è vice capoufficio e dirige la sezione «Pianificazione delle utilizzazioni ed edifici fuori dalle zone edificabili».

Linus Wild succederà a Richard Atzmüller, che su sua richiesta cederà la direzione dell’Ufficio a fine marzo 2026 e che nel quadro di un «modello di carriera ad arco» assumerà un’altra funzione in seno all’Ufficio, come comunicato dal Cantone il 16 gennaio 2025.

L’Ufficio per lo sviluppo del territorio è un servizio del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità (DEPS) e fornisce un contributo decisivo a favore di uno sviluppo sostenibile e orientato alle esigenze dello spazio vitale, economico e naturale nel Cantone dei Grigioni. Nel quadro delle disposizioni federali elabora le basi pianificatorie e i piani direttori cantonali, esamina i piani direttori regionali nonché le pianificazioni delle utilizzazioni dei comuni ed è competente per l’autorizzazione in relazione a edifici e impianti fuori dalle zone edificabili.

Fotografia:

Persona di riferimento:

Presidente del Governo Marcus Caduff, direttore del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità, tel. +41 81 257 44 60 (raggiungibile tra le ore 11:00 e le ore 12:00), e‑mail Marcus.Caduff@dvs.gr.ch

Organo competente: Governo

AFRICA/UGANDA – Polizia ugandese: è figlia di un responsabile degli attentati del 2021 una delle persone morte nell’esplosione nei pressi della Basilica di Munyonyo.

Source: The Holy See in Italian

La foto della presunta attentatrice rilasciata dalle forze di polizia ugandesi

Kampala (Agenzia Fides) – Le autorità ugandesi hanno individuato una delle due persone rimaste uccise questa mattina, 3 giugno, nel fallito attentato nei pressi della Basilica dei Martiri ugandesi a Munyonyo.Le forze di sicurezza hanno pubblicato la fotografia di una ragazza, senza rivelarne il nome, affermando che sia uno dei due presunti attentatori intercettati a bordo di una motocicletta da una unità antiterrorismo, morti nell’esplosione dell’ordigno che trasportavano. Secondo la polizia ugandese la giovane sarebbe la figlia dell’attentatore suicida che si è fatto esplodere alla stazione di polizia centrale di Kampala (CPS) durante la serie di attacchi terroristici coordinati del novembre 2021 (vedi Fides 17/11/2021) anche questi perpetrati da terroristi suicidi giunti in moto.Gli attacchi erano stati successivamente rivendicati dalle Forze Democratiche Alleate (Allied Democratic Forces ADF), un gruppo jihadista affiliato allo Stato Islamico (ISIS).Funzionari dell’intelligence affermano che la giovane indossava un giubbotto esplosivo e stava tentando di accedere alla Basilica, prima di essere intercettata dagli agenti antiterrorismo dell’esercito (UPDF). “Dopo essere stata colpita, i giubbotti esplosivi sono esplosi”, ha riferito una fonte delle forze di sicurezza. (L.M.) (Agenzia Fides 3/6/2025)
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AFRICA/UGANDA – Sarebbe la figlia di un responsabile degli attentati del 2021 una delle persone morte nell’esplosione nei pressi della Basilica di Munyonyo.

Source: The Holy See in Italian

La foto della presunta attentatrice rilasciata dalle forze di polizia ugandesi

Kampala (Agenzia Fides) – Le autorità ugandesi hanno individuato una delle due persone rimaste uccise questa mattina, 3 giugno, nel fallito attentato nei pressi della Basilica dei Martiri ugandesi a Munyonyo.Le forze di sicurezza hanno pubblicato la fotografia di una ragazza, senza rivelarne il nome, affermando che sia uno dei due presunti attentatori intercettati a bordo di una motocicletta da una unità antiterrorismo, morti nell’esplosione dell’ordigno che trasportavano. Secondo la polizia ugandese la giovane sarebbe la figlia dell’attentatore suicida che si è fatto esplodere alla stazione di polizia centrale di Kampala (CPS) durante la serie di attacchi terroristici coordinati del novembre 2021 (vedi Fides 17/11/2021) anche questi perpetrati da terroristi suicidi giunti in moto.Gli attacchi erano stati successivamente rivendicati dalle Forze Democratiche Alleate (Allied Democratic Forces ADF), un gruppo jihadista affiliato allo Stato Islamico (ISIS).Funzionari dell’intelligence affermano che la giovane indossava un giubbotto esplosivo e stava tentando di accedere alla Basilica, prima di essere intercettata dagli agenti antiterrorismo dell’esercito (UPDF). “Dopo essere stata colpita, i giubbotti esplosivi sono esplosi”, ha riferito una fonte delle forze di sicurezza. (L.M.) (Agenzia Fides 3/6/2025)
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AFRICA/KENYA – A Eldoret i funerali di padre Bett. Senatori kenioti chiedono Commissione d’Inchiesta sui sacerdoti assassinati

Source: The Holy See in Italian

martedì, 3 giugno 2025

Upendo fm 89.4/Diocese of Eldoret

Eldoret (Agenzia Fides) – Preghiere e lacrime hanno accompagnato l’ultimo saluto di padre Alloyce Cheruiyot Bett, sacerdote cattolico di 33 anni ucciso a colpi d’arma da fuoco nella zona di Tot, nella Kerio Valley, in Kenya, lo scorso 22 maggio (vedi Fides 23/5/2025), dopo aver presieduto messa nel villaggio di Kabien. I funerali del sacerdote si sono svolti nel pomeriggio di ieri, lunedì 2 giugno, nella Cattedrale del Sacro Cuore a Eldoret.Alla funzione, presieduta dal Vescovo Dominic Kimengich, hanno preso parte centinaia di persone, che già dalla sera di domenica 1 giugno si erano radunate all’interno e all’esterno della Cattedrale per una veglia di preghiera. Nell’omelia è stato ricordato l’intenso servizio pastorale che padre Bett ha svolto in questi anni nella Kerio Valley, un’area del Kenya instabile dal punto di vista sociale, dove le continue violenze hanno costretto anche alcune suore missionarie ad abbandonare le loro strutture (vedi Fides 2/6/2025). La sua è stata “una vita tutta spesa a servizio di Dio e del suo popolo. È una grave perdita per la Chiesa e la comunità. Continuiamo a chiedere giustizia per lui. I suoi assassini devono essere chiamati a risponderne”, le parole del Vescovo, che ha poi chiesto preghiere incessanti per la pace nella Kerio Valley.E mentre il feretro di padre Bett veniva tumulato nel cimitero attiguo alla parrocchia della Santa Famiglia, a Nairobi un gruppo di senatori ha chiesto con urgenza l’istituzione di una Commissione d’inchiesta governativa che indaghi sui sacerdoti cattolici assassinati. Un fenomeno, secondo i senatori, che “va avanti da decenni e conta diversi casi irrisolti, alimentando le preoccupazioni della popolazione”. Quanto sta avvenendo nella Kerio Valley, continuano i senatori, “è indice di un modello di violenza mirata che è rimasto in gran parte ignorato dallo Stato”.Questi “continui omicidi non possono essere più ignorati”, le parole del senatore di Kakamega, Boni Khalwale. Della stessa opinione anche il senatore di Nairobi, Edwin Sifuna, che ha affermato: “La Chiesa cattolica ha vissuto esperienze traumatiche per oltre 20 anni e il silenzio delle autorità in seguito a tali attacchi è profondamente preoccupante. I cittadini osservano attentamente come le forze di sicurezza gestiscono i singoli casi”. (F.B.) (Agenzia Fides 3/6/2025)
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ASIA/VIETNAM – Pellegrinaggio giubilare mariano: a scuola di Maria, donna della Pentecoste

Source: The Holy See in Italian

Diocese Da Nang

Da Nang (Agenzia Fides) – Oltre diecimila fedeli hanno camminato da tutte le parrocchie le comunità nella vasta diocesi di Da Nang, che si estende su una superficie di oltre diecimila chilometri quadrati nel Vietnam centrale, per raggiungere il  Santuario Mariano di Nostra Signora di  Tra Kieu, nel pellegrinaggio per l’Anno Santo 2025 della comunità diocesana di Da Nang. In quel luogo mariano, 140 anni fa apparve la Vergine Maria per confortare, incoraggiare e aiutare i suoi figli.  Il pellegrinaggio giubilare e mariano intendeva “celebrare la festa della Visitazione della Vergine Maria, vivendo un evento di amore, fede, impegno e servizio, e confessare la fede di fronte alle sfide del tempo presente”, ha spiegato l’Arcivescovo Joseph Dang Duc, Coadiutore dell’Arcidiocesi di Hue e contemporaneamente Amministratore Apostolico della Diocesi di Da Nang,  che ha celebrato la solenne Eucarestia insieme con centinaia di sacerdoti, religiosi e ai fedeli.Il pellegrinaggio ha voluto, da un lato, chiudere il “mese dei fiori” in Vietnam, il mese di maggio, dedicato alla devozione alla Vergine Maria. I cattolici – 7 milioni, che rappresentano il 7% della popolazione – nutrono una devozione speciale per la Vergine Maria. Il mese è stato punteggiato da celebrazioni, veglia di preghiera, recita del Rosario, messe all’aperto, presso  i santuari dedicati  della Vergine Maria dove i fedeli, le famiglie, le associazioni ecclesiali, offrono fiori freschi per esprimere l’amore alla Vergine Maria.Il pellegrinaggio è stato anche la celebrazione di Maria come “donna del Pentecoste”, che si celebra l’8 giugno: i fedeli si recano nei luoghi in cui la Vergine Maria apparve per salvare i cattolici durante le sanguinose persecuzioni nella storia della Chiesa vietnamita, come Nostra Signora di La Vang nella diocesi di Hue, Nostra Signora di Nui Cui nella diocesi di Xuan Loc, o Nostra Signora di Tra Kieu nella diocesi di Da Nang, per chidere la sua protezione. Maria, infatti, ricolma di Spirito Santo,  mostra in sé qual è l’opera che lo Spirito compie in ogni credente. “Maria  – è stata la riflessione proposta ai fedeli dal Vicario generale padre Bonaventura Mai Thai  – è nel Cenacolo come colei che per prima ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo. Maria è grande conoscitrice dell’azione dello Spirito. Vive in una profonda relazione con Dio e con lo Spirito Santo divenendo così modello per gli apostoli e per tutti noi. Maria è modello di disponibilità e accoglienza verso  lo Spirito di Dio. Contemplando Maria nella Pentecoste, abbiamo l‘opportunità di lasciarci plasmare dallo Spirito Santo per trasmettere l’amore di Dio al mondo”.La figura di Maria che si mette in cammino per raggiungere la casa di Elisabetta, ha rimarcato l’Arcivescovo  Joseph Dang Duc è “immagine e modello  di una Chiesa sinodale, una Chiesa che sa uscire da se stessa per incontrare, ascoltare e servire il prossimo. “La missione oggi significa non rimanere chiusi in casa o in chiesa, ma è un invito per tutti ad andare  verso i poveri, i sofferenti e gli emarginati che hanno bisogno di sostegno, conforto e incoraggiamento, a partire da quanti proprio accanto a noi, in famiglia o nella comunità”. Maria – ha aggiunto “era ripiena di  Spirito Santo. Questo è  un importante promemoria per tutti i membri del popolo di Dio nella nostra diocesi. Tutte le attività, gli incontri comunitari, le liturgie, i pellegrinaggi, senza la grazia dello Spirito Santo, saranno solo incontri puramente sociali. Con la presenza dello Spirito Santo, saranno momenti spirituali vissuti alla presenza di Dio, e porteranno rinnovamento, vera gioia e pace nei cuori. Oggi ognuno di noi, indipendentemente dal suo status e dalla sua  missione, che sia sacerdote, religioso o laico,  è invitato a vivere con spirito di gratitudine, umiltà e dedizione, come la Vergine Maria, per saper confidare, lodare e ringraziare Dio”. Così – ha concluso –  “il pellegrinaggio al santuario mariano di Tra Kieu non è solo un atto individuale, ma un atto di comunità per rinnovare la nostra vocazione e missione, poiché siamo tutti popolo di Dio e siamo tutti in cammino, insieme, nella fede, nell’amore,  per l’evangelizzazione”.La diocesi di Da Nang è stata  culla del cattolicesimo nel Vietnam meridionale. Le radici dell’annuncio cristiano risalgono a tre  missionari gesuiti che  sbarcarono a Hoi An nel 1615 e iniziarono la loro opera di evangelizzazione. Uno dei frutti della predicazione fu il primo beato e martire vietnamita, il beato Andrea di Phu Yen, un catechista beatificato nel 2000 da Papa san Giovanni Paolo II. Nei secoli  XVII e  XVIII secolo, Da Nang fu uno dei maggiori centri di evangelizzazione della diocesi di Cocincina (nel Vietnam meridionale),  luogo da cui partivano i  missionari. Il Santuario Mariano di Tra Kieu, situato nella provincia di Quang Nam, è nota meta di pellegrinaggi. Nel settembre del 1885, si dice che la Beata Vergine sia apparsa alla sommità della chiesa del villaggio e cattolico di Tra Kieu per aiutare i parrocchiani a sconfiggere i soldati reali che cercavano di sterminare gli abitanti cristiani del villaggio.Giovanni XXIII ha creato la diocesi di Da Nang il 18 gennaio 1963. Il territorio comprende la città di Da Nang City e la provincia di Quang Nam. Attualmente la diocesi conta  73mila cattolici su 2,7 milioni abitanti, e ha 51 parrocchie.(PA-AD) (Agenzia Fides 3/6/2025)

Diocese Da Nang

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AFRICA/UGANDA – Fallito attentato nei pressi della Basilica dei Martiri Ugandesi nel giorno della ricorrenza; morti due attentatori

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Kampala (Agenzia Fides) – Un esplosione è avvenuto questa mattina, 3 giugno, a circa 500 metri dal Santuario dei Martiri ugandesi a Munyonyo. Secondo l’esercito ugandese (Uganda People’s Defence Forces UPDF) l’esplosione è avvenuta nel corso di un’operazione per sventare un attentato.“Questa mattina un’unità antiterrorismo dell’UPDF ha intercettato e neutralizzato due terroristi armati a Munyonyo. Si è trattato di un’operazione condotta dall’intelligence e i servizi di sicurezza sono in stato di massima allerta per garantire che le celebrazioni del Giorno dei Martiri si svolgano senza interruzioni” ha affermato un portavoce dell’esercito.Il 3 giugno si celebra la Festa liturgica dei Santi Martiri dell’Uganda, un gruppo di 22 cattolici e 23 anglicani convertiti al cristianesimo nel regno di Buganda, ora parte dell’Uganda, che furono giustiziati tra il 31 gennaio 1885 e il 27 gennaio 1887.In questi giorni il Santuario di Munyonyo, elevato a Basilica Minore nel 2019, vede affluire migliaia di pellegrini provenienti non solo da tutta l’Uganda, ma anche dai Paesi limitrofi e da altre zone del mondo.Secondo i rapporti preliminari due presunti terroristi che indossavano giubbotti esplosivi e che si ritiene che stessero tentando di accedere alla Basilica di Munyonyo sono stati intercettati da un’unita antiterrorismo. “La nostra unità specializzata antiterrorismo ha aperto il fuoco contro i terroristi, provocando un’esplosione che li ha uccisi”, ha dichiarato una fonte militare.Sul posto, sono state rinvenute i corpi smembrati dei due aggressori, insieme ai resti di una motocicletta distrutta nell’esplosione.Il luogo dell’esplosione è stato isolato per permettere a unità di artificieri militari di accertare che non vi siano altri ordigni inesplosi e alle squadre della polizia scientifica di avviare le indagini forensi.Le agenzie di sicurezza ora devono stabilire l’identità dei sospettati, i loro obiettivi e se agissero come parte di una rete terroristica più ampia. L’ispettore generale della polizia, Abbas Byakagaba, ha invitato i cittadini a mantenere la calma esortandoli a segnalare al personale di sicurezza eventuali individui, oggetti o attività sospetti. (L.M.) (Agenzia Fides 3/6/2025)
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