Annuncio in forma digitale per la psicologia scolastica e la pedagogia specializzata

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Con l’introduzione dell’applicazione web «MIRA», l’Ufficio per la scuola popolare e lo sport ha digitalizzato gli attuali processi cartacei nel settore della psicologia scolastica e della pedagogia specializzata. Sia l’annuncio sia l’elaborazione dei dossier in questi settori diventano così più efficienti.

La nuova applicazione web «MIRA» è disponibile sul sito dell’Ufficio per la scuola popolare e lo sport (USPS). L’annuncio per una consulenza psicologica scolastica o in caso di esigenze nel settore della pedagogia specializzata è strutturato in modo tale che la persona che sta effettuando l’annuncio venga guidata passo dopo passo attraverso il processo. I dati vengono salvati in forma digitale e protetta nella banca dati di «MIRA». La documentazione può così essere allestita, elaborata e integrata caso per caso e direttamente nella banca dati.

Contatto ora possibile anche in forma digitale
A titolo di novità, la presa di contatto con il Servizio psicologico scolastico avviene tramite l’applicazione web «MIRA». L’applicazione è stata concepita in modo tale che i titolari dell’autorità parentale, i bambini e gli adolescenti, gli insegnanti di tutti i gradi scolastici e anche altri specialisti possano procedere all’annuncio. I titolari dell’autorità parentale hanno la possibilità di annunciarsi per una consulenza del Servizio psicologico scolastico indipendentemente dalla scuola. «MIRA» offre ai bambini e agli adolescenti una possibilità supplementare di rivolgersi autonomamente a uno psicologo scolastico. «Con MIRA è stato realizzato un importante progetto di digitalizzazione che ha aperto nuove possibilità di contatto e ha migliorato i processi lavorativi», ha spiegato Chantal Marti-Müller, capa dell’Ufficio dell’economia pubblica e dello sport.

La gestione dei casi diventa più efficiente
I campi di attività e i compiti del Servizio psicologico scolastico e del settore pedagogia specializzata / integrazione rimangono invariati anche con «MIRA». Grazie alla digitalizzazione i processi interni tra le sezioni dell’USPS e altri specialisti competenti avanzano senza interruzioni. In questo modo vengono eliminati dei passaggi necessari finora, ad esempio l’allestimento di fotocopie di documenti o la loro consegna fisica. Tutte le informazioni provengono da un’unica fonte e sono disponibili in qualsiasi momento.

Applicazione web MIRA: https://mira.gr.ch/

Persona di riferimento:

Dr. Chantal Marti-Müller, capa dell’Ufficio per la scuola popolare e lo sport, tel. +41 81 257 27 50 (raggiungibile tra le ore 15:00 e le ore 16:00), e‑mail Chantal.Marti@avs.gr.ch

Organo competente: Ufficio per la scuola popolare e lo sport

Il Governo ha licenziato i messaggi relativi all’aggiornamento del diritto in materia di polizia

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il diritto in materia di polizia del Cantone dei Grigioni deve essere aggiornato. L’obiettivo è che la Polizia cantonale possa continuare a intervenire in modo efficace ed efficiente contro le azioni criminali e, nel migliore dei casi, impedirle. A tal proposito il Governo ha approvato tre messaggi relativi a due revisioni parziali della legge sulla polizia del Cantone dei Grigioni e all’abrogazione dell’ordinanza d’esecuzione della legge federale sugli esplosivi.

Con il primo progetto si intende in primo luogo introdurre le basi legali per la gestione cantonale delle minacce nei Grigioni, la cosiddetta GCM GR. In tal modo viene data attuazione a una raccomandazione della Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) relativa al cartello dell’edilizia. Con l’aiuto di questo nuovo strumento di polizia di sicurezza si intende impedire gravi atti di violenza mirati. Si tratta di violenza domestica, violenza contro le autorità, estremismo violento, radicalismo e altre forme di violenza grave. Come dimostrano le esperienze fatte in altri Cantoni, la maggior parte dei casi riguarda la violenza domestica (cfr. l’esempio concreto nella scheda informativa)..

Intervento precoce finalizzato al contenimento dell’escalation
Studi dimostrano che, prima di compiere gravi atti di violenza mirati, gli autori di tali violenze presentano spesso i cosiddetti segnali d’allarme tipici di un’escalation. Con la gestione cantonale delle minacce dei Grigioni si intende istituire un sistema che promuova l’individuazione di tali segnali d’allarme e garantisca che tali indizi vengano segnalati alla Polizia cantonale. In questo modo alla Polizia cantonale viene data la possibilità di individuare tempestivamente le persone pronte all’uso della violenza. Essa può valutare in modo affidabile il rischio che queste persone rappresentano e ridurlo per mezzo di misure interdisciplinari e coordinate. A questo scopo, la Polizia cantonale cura una stretta collaborazione con altre autorità, specialisti, organizzazioni private e persone private che sono in contatto con la persona pronta all’uso della violenza e con le relative potenziali vittime.

Per poter impiegare in modo efficace ed efficiente questo strumento di polizia di sicurezza nel Cantone dei Grigioni, occorre precisare e ampliare le basi legali per l’elaborazione dei dati.

La Polizia cantonale deve inoltre essere messa in condizione di pronunciare divieti di trattenersi in un luogo, di avvicinamento nonché di avere contatti nei confronti di soggetti pericolosi per i quali occorre supporre a seguito delle circostanze che commetteranno un reato contro l’integrità fisica, la vita, l’integrità sessuale o la libertà o che insidieranno qualcuno. Con l’introduzione di queste misure particolari contro la violenza, le minacce e le insidie il Cantone dei Grigioni si unirà alla maggioranza dei Cantoni che negli scorsi anni hanno introdotto misure di polizia corrispondenti. In questo modo viene data attuazione all’incarico parlamentare concernente la creazione di una base legale per i casi di stalking.

Ulteriori aggiornamenti del diritto in materia di polizia
Con la seconda revisione della legge sulla polizia si intende aggiornare il diritto in materia di polizia in vari settori. Innanzitutto si intende adeguare le basi legali per la ricerca automatizzata di veicoli. La ricerca automatizzata di veicoli consente alla Polizia cantonale di registrare immagini di veicoli e di targhe di controllo per la ricerca di persone e oggetti su strade pubbliche e di raffrontare i dati rilevati con dati segnaletici definiti. In due decisioni recenti il Tribunale federale ha precisato i requisiti che la base legale deve soddisfare per questo strumento di polizia. Alla luce di questa giurisprudenza del Tribunale federale, le attuali regolamentazioni previste dalla legge sulla polizia non sembrano più essere sufficienti. Le regolamentazioni in questione devono quindi essere rivedute, affinché la Polizia cantonale possa continuare a utilizzare la ricerca automatizzata di veicoli nella misura desiderata.

Nuova regolamentazione del diritto in materia di esplosivi
Il terzo messaggio riguarda l’ordinanza d’esecuzione della legge federale sugli esplosivi del Gran Consiglio (legge sugli esplosivi) del 25 marzo 1977 (OE del Gran Consiglio della legge sugli esplosivi; CSC 350.320). Tale ordinanza si basa direttamente sulla Costituzione del Cantone dei Grigioni. A seguito della revisione totale della Costituzione cantonale, in linea di principio tali cosiddette ordinanze autonome non sono più ammesse. Se vengono modificate, esse devono di principio essere abrogate e le regolamentazioni in esse contenute devono essere trasferite in una legge o in un’ordinanza, nella misura in cui continuino a risultare necessarie. L’OE del Gran Consiglio della legge sugli esplosivi necessita di una revisione sotto diversi punti di vista. Deve perciò essere abrogata.

I messaggi verranno discussi in Gran Consiglio presumibilmente nella sessione di giugno 2025.

Allegati:

Messaggio concernente la revisione parziale della legge sulla polizia, parte 1

Messaggio concernente la revisione parziale della legge sulla polizia, parte 2

Messaggio concernente l’abrogazione dell’ordinanza d’esecuzione della legge federale sugli esplosivi

Scheda informativa gestione cantonale delle minacce (GCM)

Persona di riferimento:

Consigliere di Stato Peter Peyer, direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità, tel. +41 81 257 25 01 (raggiungibile tra le ore 11:00 e le ore 12:00), e‑mail Peter.Peyer@djsg.gr.ch

Organo competente: Governo

ASIA/CINA – Le comunità cattoliche cinesi iniziano il mese dedicato al Sacro Cuore e si preparano alla festa di Pentecoste

Source: The Holy See in Italian

Pechino (Agenzia Fides) – Con la luce interiore e la speranza ravvivate durante mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria, le comunità cattoliche della Cina continentale iniziano il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù e si preparano a celebrare la solennità della Pentecoste.Pellegrinaggi comunitari, emissione di voti religiosi e anche l’inizio della Novena di Pentecoste hanno connotato l’ultimo fine settimana in molte diocesi cinesi.Tanti cattolici di Pechino si sono radunati nel Santuario mariano di Housangyu, nel distretto di Mentougou, per la chiusura del mese mariano e l’apertura del mese dedicato al Sacro Cuore. La solenne liturgia eucaristica di domenica 1 giugno, presieduta dal Vescovo di Pechino Giuseppe Li Shan, è stata concelebrata anche dal Vescovo coadiutore Matteo Zhen Xuebin. La calorosa accoglienza della comunità locale ha trasformato la giornata è una vera e propria condivisione comunitaria del comunione. Tutte le parrocchie hanno partecipato alla celebrazione dalla mattina presto fino a tarda serata. Per tutti i presenti c’è stata anche la possibilità di avvicinarsi al sacramento della confessione e di condividere comunitariamente la pia pratica dela Via Crucis.La parrocchia di Nantang, come tante altre, ha iniziato la Novena per la Pentecoste sabato 31 maggio. Fino all’8 giugno, tutti giorni, la parrocchia rimane aperta dalle 8 alle 20 la parrocchia aperta per consentire a chi vuole di partecipare all’adorazione eucaristica e così prepararsi spiritualmente alla Pentecoste, rinnovando l’invocazione allo Spirito Santo di venire a confortare e consolare le anime e ravvivare la fede di tutti.Venerdì 30 maggio Giuseppe Tong Changping, Vescovo della diocesi di Weinan/Tongzhou (provincia di Shaanxi), ha inaugurato e consacrato la statua di Nostra Signora della Vita davanti alla parrocchia delle Sante Stimmate di San Francesco. Tutti i presenti hanno pregato insieme chiedendo l’intercessione di Maria e la benedizione di Dio per la pace nel mondo e “per la crescita sana di ogni vita umana”.Nella cattedrale della diocesi di Wenzhou, i fedeli sono radunati per pregare il Santo Rosario davanti alla statua della Madonna. Una preghiera particolare è stata rivolta in merito alle richieste dei genitori che chiedono grazie per i propri figli nella festa della Visitazione.Lo stesso giorno, nella diocesi di Jingzhou (Shashi), suore della Congregazione del Bambino Gesù hanno emesso i voti perpetui nella festa della Visitazione della Vergine Maria a Elisabetta. Anche Giuseppe Xu Honggen, Vescovo della diocesi di Suzhou, ha presieduto la liturgia solenne con l’emissione dei perpetui di suore appartenenti alla Congregazione della Presentazione di Maria. Nella sua omelia, il vescovo Xu ha espresso il sincero augurio e le sue profonde aspettative, sottolineando che i voti delle suore non sono solo un’importante pietra miliare nella loro vita spirituale personale, ma anche un orgoglio e una speranza per l’intera diocesi, e per tutta la Chiesa locale.La devozione al Sacro Cuore di Gesù fa parte della trama di vita cristiana condivisa nella vita ordinaria delle comunità cattoliche cinesi (vedi Fides 14/6/2024).Secondo i dati parziali esposti nella preziosa “Guida alla Chiesa cattolica in Cina” curata dal compianto grande missionario francese Jean Charbonnier (1932-2023), nella Cina continentale ci sono oltre 200 parrocchie, chiese e cappelle dedicate al Sacro Cuore. Tra esse figura la cattedrale dell’arcidiocesi di Guangzhou, forse la più bella e solenne tra tutte le cattedrali disseminate in Cina. Al Sacro Cuore di Gesù continuano a essere dedicate nuove chiese, come quella consacrata nel giugno 2023 nella diocesi di Wenzhou.Secondo quanto riportato dal giornale cattolico di Shanghai “Shengxin (Sacro Cuore)”, pubblicato dal 1887 al 1949, fu il padre gesuita Jean Charles de Broissia a introdurre la devozione al Sacro Cuore in Cina. Ma la diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù in terra cinese fu merito soprattutto del suo confratello Romain Hinderer (1668–1744), che costruì la prima grande chiesa dedicata al Sacro Cuore tra 1722 e il 1732 nella città di Hangzhou (dove oggi si trova il Parco del mausoleo di un altro grande gesuita italiano, lo storico, geografo e cartografo Martino Martini vissuto dal 1614 al 1661).(NZ)(Agenzia Fides 2/6/2025)
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AFRICA/KENYA – Violenze senza fine: le missionarie benedettine chiudono le loro strutture nella Kerio Valley

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 2 giugno 2025

Nairobi (Agenzia Fides) – Le Suore Benedettine Missionarie del Priorato del Sacro Cuore hanno chiuso tutte le loro strutture nella Kerio Valley, in Kenya, a seguito dei continui atti di violenza che avvengono quotidianamente nell’area. Sono le stesse missionarie, tramite una nota diffusa sui loro canali social, ad annunciare, “con effetto immediato”, la chiusura della missione “a tempo indeterminato”.La decisione, si legge nel testo firmato da suor Rosa Pascal OSB, Priora delle Suore Benedettine Missionarie, è stata presa “a seguito dell’omicidio di padre Alloy Bett, parroco di San Mathias Mulumba (vedi Fides 23/5/2025) e della continua instabilità nella zona. Questo ha influito negativamente sulla nostra opera missionaria” provocando “traumi mentali, emotivi e psicologici alle nostre sorelle” e, di conseguenza, “l’impossibilità di portare avanti i servizi essenziali a causa della mancanza di personale che sta abbandonando la zona”.Da qui la scelta “di chiudere le nostre stazioni missionarie a tempo indeterminato, fino a quando l’area non sarà sicura per il servizio”. Questa azione, viene precisato nella nota, “è volta a garantire la sicurezza delle nostre sorelle che operano nella regione, dei nostri dipendenti e di coloro che visitano la nostra missione per diversi servizi”, allo stesso tempo, a “sollecitare il governo a trovare una soluzione duratura per la pace nell’area, incluso il disarmo dei civili”. Tra le strutture chiuse rientra anche il Chesongoch Mission Hospital. (F.B.) (Agenzia Fides 3/2/2025)
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ASIA/MYANMAR – Alluvioni nel Nord del paese: peggiora  la situazione umanitaria

Source: The Holy See in Italian

Yangon (Agenzia Fides) –  Estese inondazioni, dopo le forti piogge prolungatesi da circa una settimana, hanno colpito il Nord del Myanmar, in particolare la regione di Sagaing e lo stato Kachin, complicando ulteriormente la vita della popolazione civile che, dopo quattro anni di conflitto civile, già faticava nel sostentamento quotidiano. Nella regione di Sagaing, inoltre, il terremoto del  28  marzo scorso, ha creato danni alle case, alle infrastrutture e generato migliaia di sfollati. “La situazione nei distretti colpiti dalle calamità naturali è grave. Le inondazioni hanno sommerso la parte alta dello stato Kachin, i villaggi delle aree montane sono immersi nell’acqua, così come i campi profughi  nella città di Chizaw. Molti fiumi come il  Malika sono esondati, i terreni agricoli sono allagati a causa delle piogge che proseguono da una settimana. Le fattorie sono sommerse  nella città di Laeshi, nella regione di Sagaing, e così i villaggi sulle rive del fiume Arayati”, racconta una fonte di Fides nella comunità cattolica locale dello stato Kachin. “Generalmente – afferma –  l’innalzamento del livello dei fiumi avviene solo a fine giugno e luglio, nel pieno della stagione delle piogge; ma quest’anno ha piovuto e vi sono alluvioni ben prima dei tempi soliti. Purtroppo questo è il momento in cui gli agricoltori fanno il raccolto e dunque le inondazioni in questo momento sono notevolmente dannose”, spiega.  “Non è facile per la popolazione locale andare avanti, sono contadini toccati dalla guerra e poi da calamità naturali come sisma e inondazioni.  Diventano sempre più necessari aiuti umanitari per migliaia dei profughi il cui numero aumenta”, rileva.Anche un nuovo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani conferma la crescente crisi dei diritti umani in Myanmar, alimentata dalla violenza militare  e dal collasso dell’economia. Il documento, che sarà presentato nella prossima sessione del Consiglio Onu per i diritti umani agli inizi di luglio, definisce  la situazione umanitaria  “sempre più catastrofica, segnata da atrocità incessanti che hanno colpito ogni singolo aspetto della vita”. La crisi economica, si afferma, ha avuto un notevole impatto sulle già disastrose condizioni umanitarie. Si stima che l’economia del Myanmar abbia perso circa 94 miliardi di dollari dal colpo di stato a oggi e si prevede che il Prodotto interno lordo non tornerà ai livelli di crescita prima del 2028 – se la ripresa iniziasse oggi. Il Consiglio Onu per i diritti umani chiede “una risposta multiforme alla crisi”, che includa “un urgente sostegno umanitario, aiuti transfrontalieri per le popolazioni sfollate e un maggiore impegno politico” della comunità internazionale. (PA) (Agenzia Fides 2/6/2025)
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AFRICA/CONGO RD – I bambini le vittime mute della guerra: testimonianza da Bukavu

Source: The Holy See in Italian

Kinshasa (Agenzia Fides) – I bambini sono le vittime mute di ogni guerra, a Gaza, in Ucraine, in Sudan, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo ricevuto questa testimonianza da Bukavu, il capoluogo del Sud Kivu, da metà febbraio nelle mani del movimento ribelle M23 (vedi Fides 17/2/2025)). Nonostante i guerriglieri abbiano annunciato l’instaurazione di una amministrazione per gestire i territori da loro conquistati, la situazione nel Sud come nel Nord Kivu rimane precaria, soprattutto per le persone più fragili, a iniziare da donne, bambini e anziani.Pubblichiamo interamente la testimonianza omettendo per ragioni di sicurezza il nome della persone che ce l’ha trasmessa.“Sour Charline mi accoglie nel padiglione dell’Ospedale generale di Bukavu dove, con suor Marie-Jeanne, coordina l’accoglienza e la cura dei bambini malnutriti: «Prima della guerra erano in media una quarantina, ora sono ottantaquattro, anche tre per letto», mi dice invitandomi a passare nei cameroni. In uno, una mamma veste la sua bimba di circa otto anni: sta per tornare a casa. È filiforme, ma ha superato la fase critica. La bimba saluta con un sorriso. Nel reparto cure intensive, ci sono i più gravi, tra cui il più piccolo, lasciato in ospedale da una mamma venuta da una zona di combattimenti e accudito con cura da un’infermiera.La guerra ha comportato l’impossibilità di coltivare, di raccogliere, di spostarsi per fare un piccolo commercio e questo, insieme a furti e saccheggi, ha generato la fame. «Quando abbiamo cibo adatto a sufficienza, si possono riprendere in due settimane, altrimenti ci vogliono anche due mesi, oppure muoiono. Cerchiamo di mandare a casa i bambini appena possibile, per far posto ad altri, ma a volte le mamme dicono che torneranno a mancare di cibo… Do loro un po’ di farina, non posso fare di più», aggiunge desolata suor Charline.Passo a salutare Natalina. Nel suo centro “Ek’Abana” accoglie bambine e bambini accusati di stregoneria, ma anche, da quando è iniziata la guerra, bambini che la Croce Rossa le affida in attesa di ritrovarne la famiglia. In tutto sono circa venticinque. «Stanno aumentando i casi di bambine accusate di stregoneria», dice Natalina. Ne sono giunte tre questa settimana. I genitori morti o assenti, le bambine vivevano con i nonni o altri parenti. Lo psicologo spiega: lo stress di questo tempo, il susseguirsi di malattie, morti, perdita di lavoro e altri problemi spinge a cercare risposte nelle “stanze di preghiera”, dove pastori irresponsabili indicano nei più fragili la causa dei mali. La bambina viene accusata, messa ai margini. A volte, ad accompagnarle al Centro per salvarle, sono le comunità di base.E che dire dello stress dei bambini che sussultano a ogni rumore? Degli aborti generati dal soprassalto dei colpi d’arma da fuoco? Della violenza di cui i bambini sono spettatori da parte di occupanti, di banditi, della popolazione stessa quando esasperata si accanisce sul presunto ladro fino ad ucciderlo? Dell’abbandono scolastico in seguito alla fuga con la famiglia, dell’umiliazione di essere scacciati da scuola perché i genitori non riescono più a pagare le tasse trimestrali? Della penuria di cibo quotidiano?Mentre rientravo, un bambino m’ha chiesto di poter comprare una frittella, che si vende in strada a poco prezzo. «Con chi vivi?» «Con la nonna.» Vista la crisi, supero la reticenza: «Prendine due, una per la nonna». «Allora compro un po’ di farina», mi ha risposto. Altro che gola. Tutto questo da aggiungere alla conta dei bambini uccisi direttamente da bombe e dalla violenza. Sono le vittime mute, come quelle di Gaza, che pagano il prezzo di un debito che è tutto nostro”. (Agenzia Fides 2/6/2025)
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L’Ufficio della formazione professionale potenzia i suoi servizi online

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

L’Ufficio della formazione professionale offre da subito nuovi servizi online: è possibile annunciarsi comodamente online per ottenere l’attestato professionale per adulti nonché presentare online le domande di compensazione degli svantaggi.

Da subito vi è la possibilità di presentare comodamente online la richiesta di compensazione degli svantaggi o l’iscrizione diretta alla procedura di qualificazione con esame finale. In aggiunta, tramite il portale della formazione professionale è possibile caricare in modo sicuro e immediato documenti come curriculum vitae, certificati o perizie mediche necessari per l’esame da parte dell’Ufficio della formazione professionale (UCFP). La verifica avviene interamente nel sistema informatico dell’UCFP, ciò che permette di comunicare le decisioni in modo più efficiente. L’e-service è disponibile da subito.

Attestato professionale per adulti
Gli adulti possono conseguire a posteriori l’attestato di una formazione professionale di base senza necessariamente seguire una formazione formale. In questo modo, in Svizzera circa 10 000 adulti ottengono ogni anno un attestato federale di capacità (AFC) o un certificato federale di formazione pratica (CFP) e migliorano in tal modo le loro opportunità sul mercato del lavoro. Sostenendo gli adulti che conseguono a posteriori l’attestato professionale, le imprese possono garantire il proprio fabbisogno di specialisti qualificati.

Oltre che con la formazione professionale di base regolare, l’attestato professionale per adulti con esperienza professionale può essere conseguito in tre modi: tramite una formazione professionale di base abbreviata presso un’azienda di tirocinio, tramite la validazione delle prestazioni di formazione (comprova della competenza e della frequenza di una formazione complementare) oppure tramite l’iscrizione diretta alla procedura di qualificazione con esame finale.

Compensazione degli svantaggi
Durante la formazione professionale di base, gli apprendisti che presentano una disabilità non devono subire svantaggi per quanto riguarda l’apprendimento, in caso di esami nella scuola professionale di base, durante i corsi interaziendali e nella procedura di qualificazione. Per tale ragione, per le persone che presentano una disabilità esiste una compensazione degli svantaggi di cui è possibile usufruire durante la formazione professionale di base nonché durante la procedura di qualificazione con esame finale.

Con il concetto di «compensazione degli svantaggi» si intendono provvedimenti specifici che mirano a compensare gli svantaggi dovuti a una disabilità senza adeguare gli obiettivi di apprendimento. Perché possano essere adottati i provvedimenti menzionati è necessario il consenso dell’UCFP.

Ulteriori informazioni: www.afb.gr.ch

Persona di riferimento:

Ramon Fontana, caposezione vigilanza sulla formazione professionale, Ufficio della formazione professionale, tel +41 81 257 27 67, (raggiungibile tra le ore 09:30 e le ore 10:30) e-mail Ramon.Fontana@afb.gr.ch

Organo competente: Ufficio della formazione professionale

ASIA/INDONESIA – Catechismo, pellegrinaggi e opere di carità verso i coetanei: così i bambini di Nandan si preparano alla Prima Comunione

Source: The Holy See in Italian

(Photo Arcidiocesi di Semarang)

Semarang – A Nandan, cittadina dell’Arcidiocesi di Semarang, situata nell’area centrosettentrionale dell’isola di Giava, in Indonesia, i bambini che riceveranno la Prima Comunione nelle prossime domeniche si preparano al sacramento seguendo il catechismo, compiendo pellegrinaggi e praticando le opere di carità. I ragazzi della parrocchia di Sant’Alfonso de Liguori, insieme ai genitori e ai catechisti, hanno fatto visita prima all’orfanotrofio Bhakti Luhur Berbah di Kalasan per poi raggiungere il Santuario di Sendang Sriningsih a Klaten. All’iniziativa – riferisce Mark Saludes su LICAS News – hanno partecipato in tutto 21 bambini, assieme a 26 genitori e 3 accompagnatori.  Durante la visita all’orfanotrofio, il ragazzi che si stanno preparando alla Prima Comunione hanno donato un milione di rupie indonesiane in contanti, generi alimentari di vario genere e una ventina di piantine di alberi da frutto. Questi ultimi sono stati piantati nei giardini dell’orfanotrofio sia dai ragazzi che li hanno donati sia da quelli che vivono nella struttura, promuovendo così i valori dell’amicizia e della cura del pianeta. L’attività è proseguita con un pellegrinaggio a Sendang Sriningsih, Santuario celebre per la sua Via Crucis e la riproduzione della grotta di Lourdes. E proprio il pio esercizio della via dolorosa è stato compiuto dai bambini insieme ai propri genitori. (F.B.) (Agenzia Fides 1/6/2025)
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AFRICA/SUDAN – Situazione umanitaria sempre più grave, mentre la guerra si intensifica

Source: The Holy See in Italian

Khartoum (Agenzia Fides) – Si aggrava la crisi umanitaria in Sudan mentre la guerra s’intensifica. Secondo il portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Stéphane Dujarric de la Rivière, rimane drammatica la situazione nella città di El Fasher e nel campo per sfollati di Abu Shouk. Entrambe le località sono assediate dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) che le sottopongono a costanti bombardamenti.Tra le altre situazioni critiche vi sono quelle del Kordofan meridionale e di quello occidentale; nel primo Stato secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, la scorsa settimana circa 2.800 persone, principalmente donne e bambini, sono fuggite dalla ripresa degli scontri nella città di Dibebad. Mentre nel Kordofan occidentale di fronte all’avanzata dell’esercito regolare (Sudan Armed Forces SAF) le tribù Misseriya, che finora erano alleate dei paramilitari delle RSF, si sono divise se continuare ad appoggiare i ribelli oppure ad accordarsi con le forze di Khartoum.Non è un caso che gli scontri si siano intensificati nelle roccaforti chiave, soprattutto nel Darfur e nel Kordofan, dove le RSF stanno portando avanti i piani per formare un governo parallelo. Entrambe le parti inoltre conducono raid con droni sui rispettivi centri di comando politico-militari; Nyala, capitale del Darfur meridionale e centro strategico delle RSF, e Port Sudan, attuale sede dell’amministrazione allineata alle SAF. La capitale Khartoum, pur essendo stata riconquistata di recente dalle SAF, non è ancora in grado di ospitare le strutture di governo. Anzi secondo l’ONU, lo Stato di Khartoum (che comprende la capitale) ha visto un aggravamento dell’epidemia di colera, con un aumento dell’80% dei casi sospetti nelle ultime due settimane, portando il totale a oltre 8.500. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia consegnato alcune forniture mediche agli ospedali di Khartoum, “è necessario molto di più per contenere l’epidemia” afferma Dujarric. (LM.) (Agenzia Fides 31/5/2025)
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ASIA/PAKISTAN – “Giustizia, pace, verità: il Giubileo per i cristiani del Pakistan”  

Source: The Holy See in Italian

Diocese of Islamabad-Rawalpindi

Islamabad – “Viviamo in Pakistan tempi critici, in cui tutto sembra compromesso. C’è una situazione difficile per l’economia, il costo della vita ha subito una impennata. A livello sociale la gente è molto preoccupata:  i cristiani sono tra le fasce  più povere della popolazione, quelle che soffrono di più. La disoccupazione è forte, la gente emigra. In una situazione in cui tutto sembra essere negativo, il Giubileo della speranza ci riporta al cuore della fede e ci offre un conforto”, dice in un colloquio con l’Agenzia Fides p. Asif John Khokhar, Vicario generale della diocesi di Islamabad-Rawalpindi e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Pakistan, raccontando come le comunità cattoliche stanno vivendo l’Anno giubilare. In Pakistan tutte le diocesi, parrocchie e comunità, informa il Direttore delle POM,  hanno  organizzato iniziative spirituali, rivolte alle persone di tutti gli stati di vita, adulti, giovani bambini. “Le persone – rimarca – cercano di entrare pienamente nello spirito giubilare.: questo tempo ci guida ad essere speranza e ci riconosciamo pienamente in questa espressione, tali ci sentiamo. Nelle sfide di ogni giorno, tra difficoltà, povertà e sofferenza, siamo pellegrini di speranza, cioè le attraversiamo tenendo nel cuore Cristo Gesù”.”In particolare,  – nota il Direttore delle POM, – oggi i fedeli pakistani guardano a Papa Leone XIV che, con la sua speciale attenzione alla dottrina sociale della Chiesa, ci dona tre parole:  giustizia, pace e verità e queste ci incoraggiano ad andare al  cuore del Vangelo”.  “Riteniamo  che i suoi discorsi e il suo magistero avranno un significativo impatto sulla nostra situazione: ha enfatizzato la dottrina sociale della Chiesa e, per noi cristiani  in situazione di minoranza, teniamo saldi i riferimenti alle tre parole da lui evidenziate – giustizia, pace, verità – per poter vivere  nel nostro contesto”. Così le spiega p. Asif: “Siamo pronti a difendere la giustizia che è la base di ogni nazione. Noi  crediamo e chiediamo che in tutte le situazioni e a tutti i livelli in Pakistan,  si debbano costruire e rispettare  giustizia e  uguaglianza. Crediamo e speriamo che che tutti – le istituzioni, i leader religiosi, la società civile – possano promuoverla”.Per la parola ‘pace’, rileva, “siamo promotori di pace, all’interno e all’esterno della nazione”. In particolare il P. Asif si sofferma sull’attuale stato di tensione tra India e Pakistan, dovuta alla regione contesa del kashmir: “E’ molto triste vedere ancora violenza, scontri, morti. Bisogna trovare il modo per stabilire una pace che rispetti i diritti di entrambe le nazioni con un accordo durevole, che porti distensione e riconciliazione”,  auspica “perchè con la guerra la gente soffre, le società soffrono, l’economia soffre. Meglio sedersi a un tavolo prima della guerra piuttosto che dopo”. Inoltre, sul versante interno, come cristiani, piccola comunità,  siamo sempre promotori del dialogo  tra comunità,  culture e religioni , così contribuiamo alla pace sociale in Pakistan”.Infine sulla parola ‘verità’:  “Siamo saldi nella verità della nostra fede, che ci dona un’identità, in un paese a maggioranza islamica. In quanto cristiani  portiamo con orgoglio e con mitezza il nostro contributo  al Pakistan. Amiamo la nostra patria. Nessuno può negare o smentire che  abbiamo partecipato a costruire la nazione fin dalla sua nascita,  dando un contributo significativo alla sua crescita e allo sviluppo.  Vogliamo continuare a  dare il nostro contributo e lo facciamo in tante opere educative e sociali ad esempio, operando sempre per l’unità e l’armonia della nazione, per la prosperità e il benessere di tutti”.Tra le iniziative che portano nuova speranza ai fedeli del Pakistan, riferisce il Vicario generale, c’è la posa della prima pietra per una nuova  chiesa, intitolata al Santo Rosario, a Gujrat, città nella diocesi di Islamabad- Rawalpindi. Nei giorni scorsi l’Arcivescovo Joseph Arshad ha presieduto la celebrazione, mentre la comunità locale, di cultura punjabi, ha festeggiato l’evento di fede, pregando in modo particolare “per il progresso, la stabilità e la pace del Pakistan”. L’Arcivescovo ha espresso la sua gratitudine a Dio e alle autorità locali per aver reso possibile la costruzione una nuova chiesa per la parrocchia di Gujrat, dove vive “una comunità cristiana vivace, istruita e competente”, con molti giovani che “potranno contribuire allo sviluppo delle loro famiglie e della nazione”.(PA) (Agenzia Fides 31 /5/2025)
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