EUROPA/REPUBBLICA CECA – La “Notte delle chiese”, occasione di incontri nel tempo dell’agnosticismo

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photo Chiara Dommarco

di Chiara DommarcoPraga (Agenzia Fides) – Venerdì 23 maggio si è svolta in Repubblica Ceca la 17esima edizione della “Notte delle chiese” (Noc kostelů), con a tema la speranza, come per l’Anno giubilare in corso. Sono state 1868 le chiese rimaste aperte e visitabili gratuitamente dal pomeriggio a tarda notte in tutto il Paese, tra cui anche diversi edifici di culto protestanti.L’evento ha coinvolto decine di migliaia di persone, che hanno potuto anche incontrare religiose, religiosi, laiche e laici volontari che curavano i vari momenti in programma, nel continuo via vai di visitatori. Diverse sono state le iniziativa culturali proposte durante l’evento, tra concerti, mostre e stand enogastronomici.“L’obiettivo di ciascuno di noi è la felicità. Abbiamo bisogno della felicità che viene dall’amore che ci ricolma, affinché possiamo dire: sono amato, quindi sono. E sarò per sempre nell’Amore che non inganna e dal quale nulla e nessuno potrà separarmi”. Così si legge nel messaggio con cui l’arcivescovo metropolita di Praga, Jan Graubner, ha voluto raggiungere i visitatori, tra cui migliaia di turisti presenti nella Capitale. Anche il ministro ceco della cultura, Martin Baxa, ha salutato positivamente l’iniziativa, sottolineando come essa offra “un’esperienza unica e personale”.Nel tardo pomeriggio l’Ambasciata d’Italia a Praga ha offerto la possibilità di una visita guidata gratuita alla Cappella degli Italiani (Vlašská Kaple), situata nel celebre complesso del Klementinum, recentemente restaurata e aperta al pubblico poche volte l’anno.Nelle terre boeme e morave, la Notte delle chiese assume una rilevanza del tutto peculiare. Se da un lato gli scontri interconfessionali hanno segnato negativamente la memoria collettiva di quei popoli − prima con le Guerre hussite e poi con la fase boema della Guerra dei trent’anni −, dall’altro l’apporto positivo plurisecolare della vita delle comunità cristiane locali è stato fortemente osteggiato dalle persecuzioni religiose sotto l’occupazione nazista e nel periodo comunista. Inoltre, secondo un sondaggio del 2017, la Repubblica Ceca risulta il Paese con più agnostici tra quelli un tempo nell’orbita sovietica (Pew Research Center).Secondo il censimento statale del 2021, si è dichiarato cattolico il 7% della popolazione. Iniziative come questa, pertanto, favoriscono la conoscenza del patrimonio artistico del Paese e delle comunità cristiane che hanno contribuito al suo sviluppo, in un clima sereno e costruttivo.Anche in questa edizione, la dimensione pubblica ed ecumenica dell’iniziativa ha assunto particolare rilievo nella partecipazione all’evento della Cappella della Camera dei Deputati del Parlamento della Repubblica Ceca. Inaugurata nel 2016, la Cappella si pone come simbolo di riconciliazione tra le diverse confessioni cristiane presenti nel Paese. Nella sua duplice funzione di riconciliazione nazionale ed affermazione del valore positivo delle confessioni cristiane per la società ceca tutta, la Cappella ha visto durante la serata l’esecuzione di diversi canti moderni di ispirazione cristiana.L’iniziativa della Notte delle chiese ha avuto origine nel 1995 a Francoforte, per poi diffondersi in altre località tedesche, in Austria dal 2005 e, più recentemente, in alcuni centri dell’Alto Adige, in Repubblica Ceca, in Slovacchia e in Estonia. (Agenzia Fides 26/5/2025)
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Assegnati cinque contributi per la creazione artistica professionale 2025 per grandi progetti

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Cantone dei Grigioni ha indetto per la 28esima volta un concorso per la promozione della creazione artistica professionale riguardo a grandi progetti. Su un totale di 39 domande, cinque progetti hanno ricevuto un contributo all’opera o una borsa di studio non vincolata per un importo complessivo di 100 000 franchi.

Con i fondi di sostegno del concorso, artiste e artisti ricevono la possibilità di dedicarsi all’attività creativa indipendentemente dalla pressione finanziaria o professionale alla quale sono esposti. L’obiettivo è quello di rendere possibile lo sviluppo contenutistico di progetti culturali. Sono autorizzati a partecipare al concorso artiste e artisti che risiedono nel Cantone dei Grigioni da almeno due anni oppure che hanno un forte legame con il Cantone o con la cultura grigionese. La Commissione di concorso ha valutato 39 domande dalle categorie arti applicate, arti figurative, film, storia e memoria, letteratura, musica, danza e teatro.

Su proposta della Commissione di concorso e su richiesta dell’Ufficio della cultura, il Consigliere di Stato Jon Domenic Parolini, direttore del Dipartimento dell’educazione, cultura e protezione dell’ambiente, ha deciso in merito all’assegnazione dei contributi.

I seguenti 5 artisti e artiste hanno ricevuto un contributo pari a 20 000 franchi ciascuno:

  • Nome: Mathias Balzer, Chur
    Data di nascita: 5 ottobre 1967
    Settore: letteratura, storia e memoria
    Progetto: «Kulturjournalismus – ein Plädoyer für die Zukunft»
  • Nome: Martina Caluori, Chur
    Data di nascita: 12 agosto 1985
    Settore: Letteratura
    Progetto: «Parabeln der Pinus»
  • Nome: Anik Casutt, Thalwil/Sagogn
    Data di nascita: 6 giugno 2000
    Sparte: Musica
    Progetto: «Weiterentwicklung als Singer-Songwriterin»
  • Nome: Lisa Collomb, Chur
    Data di nascita: 8 settembre 1984
    Settore: Arti figurative
    Progetto: «slow mode»
  • Nome: Chris Hunter, Basel
    Data di nascita: 29 giugno 1983
    Settore: Arti figurative
    Progetto: «Die Nachfrage oder die dritte Ahnung»

Ulteriori informazioni:

Persona di riferimento:

Andrea Conrad, responsabile della promozione della cultura, tel. +41 81 257 48 07 (raggiungibile tra le ore 09:00 e le ore 10:00), e‑mail Andrea.Conrad@afk.gr.ch

Organo competente: Ufficio della cultura / Promozione della cultura

Papa Leone XIV e la «missione unica» della Chiesa di Roma

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VaticanMedia

di Gianni ValenteRoma (Agenzia Fides) – La grande storia della Chiesa di Roma è «radicata nella testimonianza di Pietro, di Paolo e di innumerevoli martiri. E la «missione unica» a cui è chiamata è quella di «essere Mater omnium Ecclesiarum, Madre di tutte le Chiese». Papa Leone XIV lo ha ricordato nell’omelia pronunciata durante la solenne Liturgia celebrata nel pomeriggio di oggi, 25 maggio, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Celebrazione con cui ha “preso possesso” della Cathedra romana, dando formalmente inizio al suo ministero come Vescovo di Roma.La Chiesa di Roma è «madre di tutte le Chiese». E la «dimensione materna della Chiesa», tante volte richiamata da Papa Francesco – ha spiegato il Vescovo di Roma – comprende «la tenerezza, la disponibilità al sacrificio e quella capacità di ascolto che permette non solo di soccorrere, ma spesso di prevenire i bisogni e le attese, prima ancora che siano espresse». Una sollecitudine premurosa che ha orientato le scelte della Chiesa già nei suoi primi passi, come attesta la vicenda narrata nel brano degli Atti degli Apostoli riproposta nella Liturgia del giorno, a cui Papa Leone ha fatto riferimento nella sua omelia: la riunione conosciuta come il “Concilio di Gerusalemme”, in cui Pietro e gli Apostoli, su sollecitazione di Paolo di Tarso e Barnaba, stabilirono che ai nuovi cristiani di provenienza pagana non andavano imposte le prescrizioni della Legge mosaica, e a loro andava chiesto solo «l’essenziale».Nella lettera inviata ai cristiani di Antiochia per comunicare le decisioni prese in quella riunione – ha ricordato Papa Leone – Pietro e gli Apostoli scrissero che quanto veniva disposto era «parso bene […] allo Spirito Santo e a noi». Parole che testimoniavano come «nell’intera vicenda l’ascolto più importante» che aveva reso possibile tutto il resto, era stato «quello della voce di Dio». Attestando fin da allora che «la comunione si costruisce prima di tutto “in ginocchio”, nella preghiera e in un continuo impegno di conversione». E che «noi siamo tanto più capaci di annunciare il Vangelo quanto più ce ne lasciamo conquistare e trasformare, permettendo alla potenza dello Spirito di purificarci nell’intimo, di rendere semplici le nostre parole, onesti e limpidi i nostri desideri, generose le nostre azioni».San Leone Magno e Papa LucianiPapa Leone, nella parte finale della sua omelia, ha ha espresso «il desiderio e l’impegno di entrare» nel cammino che sta compiendo la Diocesi di Roma, «mettendomi, per quanto mi sarà possibile, in ascolto di tutti, per apprendere, comprendere e decidere insieme». Il Pontefice ha chiesto a tutti un aiuto di carità e preghiera, ricordando ciò che scriveva San Leone Magno: «Tutto il bene da noi compiuto nello svolgimento del nostro ministero è opera di Cristo; e non di noi, che non possiamo nulla senza di lui, ma di lui ci gloriamo, lui da cui deriva tutta l’efficacia del nostro operare».Alle parole del Papa Santo del V Secolo cristiano, Papa Prevost ha poi aggiunto quelle pronunciate dal Beato Giovanni Paolo I il 23 settembre 1978, durante la celebrazione per la sua presa di possesso della Cathedra Romana. «San Pio X – aveva detto Papa Luciani in quell’occasione – entrando Patriarca a Venezia, aveva esclamato in San Marco: “Cosa sarebbe di me, Veneziani, se non vi amassi?”. Io dico ai romani qualcosa di simile: posso assicurarvi che vi amo, che desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono».«Anch’io» ha aggiunto Leone XIV, facendo sue le parole di Giovanni Paolo I «vi esprimo tutto il mio affetto, con il desiderio di condividere con voi, nel cammino comune, gioie e dolori, fatiche e speranze. Anch’io vi offro “quel poco che ho e che sono”, e lo affido all’intercessione dei Santi Pietro e Paolo e di tanti altri fratelli e sorelle la cui santità ha illuminato la storia di questa Chiesa e le vie di questa città. La Vergine Maria» ha soggiunto, concludendo l’omelia «ci accompagni e interceda per noi». (Agenzia Fides 25/5/2025)
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VATICANO – Regina Coeli, Papa Leone ricorda la giornata di preghiera per la Chiesa in Cina

Source: The Holy See in Italian

domenica, 25 maggio 2025

Vaticano (Agenzia Fides) – Anche quest’anno, nella Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita da Papa Benedetto XVI, «nelle chiese e nei santuari della Cina e in tutto il mondo si sono elevate preghiere a Dio come segno della sollecitudine e dell’affetto per i cattolici cinesi e della loro comunione con la Chiesa universale». Lo ha ricordato oggi Papa Leone XIV, dopo aver intonato per la prima volta la preghiera del Regina Coeli dalla finestra del suo studio nel palazzo Apostolico che si affaccia su Piazza San Pietro, richiamando la speciale giornata di preghiera per la Chiesa in Cina celebrata ieri, sabato 24 maggio, nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto del Cristiani. «L’intercessione di Maria Santissima» ha aggiunto Papa Leone «ottenga a loro e a noi la grazia di essere testimoni forti e gioiosi del Vangelo, anche in mezzo alle prove, per promuovere sempre la pace e l’armonia. Con questi sentimenti – ha aggiunto il Vescovo di Roma – la nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra; invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace».Nella Lettera ai cattolici cinesi, firmata il 27 maggio 2007, Solennità di Pentecoste, Papa Benedetto XVI aveva suggerito che il giorno 24 maggio, dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani – venerata «con tanta devozione nel santuario mariano di Sheshan a Shanghai» – potesse divenire «occasione per i cattolici di tutto il mondo di unirsi in preghiera con la Chiesa che è in Cina». Il Pontefice allora regnante aveva stabilito in quella data la “Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina”, da celebrarsi in tutte le comunità cattoliche del mondo.Prima di intonare la preghiera mariana, e dopo aver salutato e ringraziato la moltitudine radunata in piazza San Pietro, che lo aveva accolto in maniera festosa, Papa Leone aveva letto alcuni spunti di riflessione ispirati dal brano del Vangelo di Giovanni letto nella odierna liturgia domenicale.«In tutto ciò a cui il Signore ci chiama, nel percorso di vita così come nel cammino di fede» aveva esordito il Pontefice «ci sentiamo a volte inadeguati. Tuttavia, proprio il Vangelo di questa domenica ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, certi che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa».Il Vangelo del Giorno descrive gli Apostoli che, «alla vigilia della morte del Maestro, sono turbati e angosciati e si chiedono come potranno essere continuatori e testimoni del Regno di Dio». Ma a loro, «Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo, con questa meravigliosa promessa: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”». Così, ha spiegato Papa Leone, «Gesù libera i discepoli da ogni angoscia e preoccupazione e può dire loro: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”. Se rimaniamo nel suo amore, – ha proseguito il Vescovo di Roma – Lui stesso prende dimora in noi, la nostra vita diventa tempio di Dio e questo amore ci illumina, si fa spazio nel nostro modo di pensare e nelle nostre scelte, fino a espandersi anche verso gli altri e irradiare tutte le situazioni della nostra esistenza».Questo «dimorare di Dio in noi» ha spiegato Papa Prevost «è proprio il dono dello Spirito Santo, che ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora». Ed «è bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo».In forza e sul fondamento della promessa di Cristo – ha esortato il Successore di Pietro – «camminiamo nella gioia della fede, per essere tempio santo del Signore. Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli».Dopo la preghiera del Regina Coeli, Papa Leone ha anche fatto riferimento al sacerdote polacco Stanislao Kostka Streich, «beatificato ieri a Poznań», che era stato «ucciso in odio alla fede nel 1938, perché la sua opera in favore dei poveri e degli operai infastidiva i seguaci dell’ideologia comunista». Il Pontefice ha ricordato anche che esattamente dieci anni fa «Papa Francesco firmava l’Enciclica Laudato si’, dedicata alla cura della casa comune. Essa» ha rimarcato il Pontefice «ha avuto una straordinaria diffusione, ispirando innumerevoli iniziative e insegnando a tutti ad ascoltare il duplice grido della Terra e dei poveri». (GV) (Agenzia Fides 25/5/2025)
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ASIA/VIETNAM – Rinuncia e successione dell’Arcivescovo Metropolita di Huê

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sabato, 24 maggio 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Papa Leone XIV ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Huê, presentata dall’Arcivescovo Joseph Nguyên Chi Linh.Gli succede Joseph Đãng Đúc Ngân, finora Arcivescovo Coadiutore della medesima Arcidiocesi. (Agenzia Fides 24/5/2025)
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VATICANO – Papa Leone XIV assegna al Cardinale Tagle il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano

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sabato, 24 maggio 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Leone XIV ha assegnato il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano al Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nella Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari. (Agenzia Fides 24/5/2025)
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VATICANO – Leone XIV: ringrazio il Signore del dono di essere stato missionario

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Vatican Media

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – «L’esperienza della missione fa parte della mia vita, e non solo in quanto battezzato, come per tutti noi cristiani, ma perché come religioso agostiniano sono stato missionario in Perù, e in mezzo al popolo peruviano è maturata la mia vocazione pastorale». Lo ha ricordato Papa Leone XIV nel discorso rivolto oggi a officiali della Curia Romana e dipendenti di Santa Sede, Governatorato e Vicariato di Roma, da lui ricevuti in udienza nell’Aula Paolo VI. «Non potrò mai ringraziare abbastanza il Signore per questo dono», ha aggiunto il Pontefice.Il riferimento alla sua lunga esperienza missionaria in Perù è stato introdotto da Papa Leone nel passaggio del discorso volto a richiamare «la dimensione missionaria della Chiesa, della Curia e di ogni istituzione legata al ministero petrino». Una dimensione – ha ricordato il Pontefice – su cui ha insistito molto anche Papa Francesco, che «ha riformato la Curia Romana nella prospettiva dell’evangelizzazione, con la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium».Nella prima parte del suo discorso, per rimarcare la rilevanza della missione affidata a officiali e dipendenti raccolti con i familiari in Aula Nervi (che lo avevano accolto al suo arrivo con un applauso durato tre minuti), il Successore di Pietro aveva ricordato anche che «I Papi passano, la Curia rimane. Questo vale in ogni Chiesa particolare, per le Curie vescovili. E vale anche per la Curia del Vescovo di Roma. La Curia» aveva sottolineato Papa Prevost «è l’istituzione che custodisce e trasmette la memoria storica di una Chiesa, del ministero dei suoi Vescovi». E la memoria – aveva aggiunto – «è un elemento essenziale in un organismo vivente. Non è solo rivolta al passato, ma nutre il presente e orienta al futuro. Senza memoria il cammino si smarrisce, perde il senso del percorso». Per questo «lavorare nella Curia Romana significa contribuire a tenere viva la memoria della Sede Apostolica». (GV) (Agenzia Fides 24/5/2025).
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ASIA/CINA – Mese di maggio: le comunità cattoliche cinesi invocano Maria e accolgono il dono dei nuovi sacerdoti

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Shijiazhuang (Agenzia Fides) –Il mese di maggio, che il Popolo di Dio dedica per tradizione a Maria, è anche il tempo in cui si possono raccogliere i frutti dell’intercessione della Madre di Dio, comprese le nuove vocazioni sacerdotali e religiose nella Cina continentale. Nelle ultime settimane, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, in un mese scandito da pellegrinaggi e recite comunitarie del Santo Rosario sono state celebrate anche molte ordinazioni sacerdotali e diaconali, dalla provincia settentrionale di Hebei a quella sud-orientale di Guandong.Accogliendo i nuovi sacerdoti e diaconi con grande gioia, la comunità locali condividono la gratitudine per l’arrivo di dei nuovi “operai della Vigna del Signore” chiamati a infondere nuove energie a servizio dell’opera missionaria di diocesi e parrocchie.Pietro Feng Xinmao, vescovo della diocesi di Jingxian/Hengshui ha ordinato due sacerdoti e un diacono della diocesi di Shijiazhuang, nella provincia di Hebei. La solenne liturgia di ordinazione è stata concelebrato da oltre 100 sacerdoti della provincia. Richiamando la natura del ministero sacerdotale, il Vescovo Pietro Feng ha incoraggiato i nuovi sacerdoti e diaconi a “approfondire la missione e le responsabilità dedicandosi all’evangelizzazione e all’opera pastorale. Così – ha detto – possiamo essere davvero luce del mondo e sale della terra per realizzare il Regno di Dio e far fiorire la Chiesa”.Nel giorno della festa degli Apostoli Filippo e Giacomo, il Vescovo Antonio Dang Mingyan, della diocesi di Xi’an, ha presieduto l’ordinazione sacerdotale di Pietro Chen Panfei nel seminario regionale di Shaanxi, in una liturgia solenne che ha visto la partecipazione di 40 sacerdoti concelebranti. Dang ha pregato per don Chen, chiedendo che “il Signore ti doni abbondante grazia dandoti la possibilità di annunciare il Vangelo e camminare sempre sulla via della Santità, esercitando la carità nel servizio al popolo di Dio”.Nella festa dell’Apostolo Mattia, il 14 maggio, il Vescovo Giuseppe Zhang Xianwang ha ordinato due sacerdoti diocesani.Il 20 maggio, il Vescovo Giuseppe Liao Hongqing della diocesi di Meizhou (provincia di Guangdong) ha celebrato l’ordinazione sacerdotale di don Li Yanxiong (vedi foto), incoraggiandolo a “esser modello dei cristiani mediante la Parola del Signore, da annunciare mettendo in pratica ciò che viene proclamato”. (NZ) (Agenzia Fides 24/5/2025)
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EUROPA/ROMANIA – La Pontificia Opera della Santa Infanzia festeggia i suoi primi sei anni con una pubblicazione

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Bucarest (Agenzia Fides) – Bambini ed adolescenti missionari hanno festeggiato i sei anni della loro presenza in Romania ed in Repubblica Moldova durante la Giornata Nazionale dell’Infanzia Missionaria che ha avuto luogo lo scorso fine settimana. Il filo conduttore delle iniziative organizzate per l’occasione è stato il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale “Missionari della speranza tra i popoli”.“Attraverso la preghiera, la carità e la testimonianza concreta, i più piccoli hanno rinnovato il loro “sì” alla missione della Chiesa, diventando segni viventi di speranza nelle loro comunità – ha raccontato all’Agenzia Fides Matilda Andrici, responsabile dell’Infanzia missionaria in Romania – Con cuore aperto e fede gioiosa, i bambini dell’Infanzia Missionaria continuano a camminare come piccoli apostoli del Vangelo, portando luce e speranza dove ce n’è più bisogno”.In occasione di questa celebrazione, come segno concreto del cammino fatto in questi sei anni e “seme” per le future generazioni, è stato pubblicata in lingua romena il volume “Storia, Carisma e Spiritualità dell’Opera Pontificia della Santa Infanzia”, una guida spirituale per l’annuncio del Vangelo rivolta ai bambini ed agli adolescenti.Lo scorso fine settimana le iniziative si sono svolte in modalità e tempi differenti in tutto il Paese tra celebrazioni eucaristiche di ringraziamento, giochi, canti e attività missionarie volte a favore di altri bambini in difficoltà. In particolare a Bucarest, i bambini missionari si sono riuniti nella Chiesa romano-cattolica di Cioplea, per una giornata di festa iniziata con la catechesi di padre Eugen Blaj, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Romania, seguita dalla Santa Messa, diverse attività e preghiera del Rosario per la pace. Tra i momenti più caratteristici vi è stata l’esibizione del gruppo “Antoniano”, coordinato da Roxana Samoilă, che ha trasmesso gioia e “colore” attraverso danze e costumi tradizionali romeni. I prossimi appuntamenti in calendario per l’Infanzia e Adolescenza missionaria in Romania e Repubblica Moldova sono la IV edizione del Campo Missionario di Cetatea de Baltă (23–26 giugno) ed il Campo Nazionale dell’Infanzia Missionaria Pontificia a Odorheiu Secuiesc (18–23 agosto).(EG) (Agenzia Fides 24/05/2025)
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DPCM 6 marzo 2025, interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025

Source: Government of Italy

23 Maggio 2025

DPCM 6 marzo 2025, recante l’approvazione delle modifiche ed integrazioni del programma dettagliato degli interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, inclusi nell’Allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2024, ai sensi dell’articolo 1, comma 422, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 e dell’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, ammesso al visto di registrazione della Corte dei conti, in data 20 maggio 2025, al n. 1436.