ASIA/TIMOR EST – Il portavoce dei Vescovi: “Con l’ingresso di Timor Est nell’ASEAN, vi sarà un ricevere e donare, anche la fede”

Source: The Holy See in Italian

Dili (Agenzia Fides) – “La popolazione timorese ha festeggiato e sta ancora celebrando l’ingresso di Timor Est nell’ASEAN. C’è grande attesa, vi sono grandi speranze, soprattutto per i giovani che vedono l’ingresso nell’ASEAN come l’aprirsi di nuove e feconde opportunità di occupazione e di futuro”, dice all’Agenzia Fides p. Bento Pereira, portavoce e responsabile delle comunicazioni e dei media nella Conferenza episcopale di Timor Est e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nel paese asiatico, dopo l’ufficialità della adesione di Timor Est alla Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN).”Tutta la nazione ha atteso questo momento da oltre venti anni. Ora si è realizzato. Si  può fare rete e agganciarsi al treno dell’ASEAN che offre prospettive di sviluppo di scambi economici, che potranno beneficiare la crescita di Timor Est e sviluppare il suo potenziale. Questo è  considerato un passo molto positivo per la giovane repubblica timorese “, rimarca . “Ma i cittadini  timoresi – aggiunge p. Pereira – sono convinti anche di portare qualcosa: non sarà solo un ricevere, ma anche un donare. Sarà uno scambio: Timor Est entra e si pone nell’associazione con la sua identità, cultura, risorse e poi, anche con la fede, parte integrante della nostra vita”.Una delle  questioni sollevate nel dibattito su mass media  è quella relativa  all’emigrazione: “Già a Timor c’è un grado alto di emigrazione tra i giovani; oggi da un lato si teme che questo fenomeno  possa aumentare, anche per la cronica sfida delle disoccupazione qui da noi; dall’altro i giovani potranno spostarsi  paesi asiatici per percorsi di formazione o di lavoro, portando poi qui le loro competenze. Si vedono, comunque buone opportunità di istruzione superiore e di formazione professionale qualificata”, dice p. Pereira.Un aspetto da prendere in considerazione è anche quello della fede, osserva il Direttore nazionale: “Dal punto di vita della fede, i giovani e i cittadini timorosi, quando vanno all’estero, portano e conservano la loro fede e la loro cultura. Non hanno paura di essere testimoni del Vangelo: anche in occasione delle festività, quali che siano, hanno sempre un momento spirituale come una messa per ringraziare Dio di tutti i doni ricevuti. La fede è parte integrante della nostra cultura e diventa testimonianza anche in luoghi o paesi dove i caotici sono pochi. Vi sono , poi, comunità di emigrati  timoresi  sviluppate in Europa, Australia, Corea del Sud, e dei sacerdoti vengono inviati dalla Conferenza episcopale per la loro assistenza pastorale. In un mondo in cui  i migranti sono anche missionari, questa dinamica coinvolge anche il popolo timorese”, conclude.Tra i commenti autorevoli della autorità religiose, l’Arcivescovo di Dili, il Card. Virgilio do Carmo da Silva, accogliendo con favore la decisione dell’ASEAN, ha invitato la popolazione a “continuare a vigilare e investire nelle capacità future del Paese” perchè “non è detto che questo passo porti automaticamente prosperità alla nazione”. “Diventare membri dell’ASEAN è un momento di orgoglio per tutti i timoresi. Ma significa anche che dovremo impegnarci a fondo in tutti i settori, soprattutto nell’istruzione”, ha ricordato l’Arcivescovo, spiegando che “l’istruzione è un settore cruciale da sviluppare ed è è la chiave del progresso”.Timor Est, un giovane stato asiatico con una popolazione di circa 1,3 milioni di abitanti, in maggioranza cattolici, è diventato l’undicesimo membro dell’ASEAN, come ufficialmente sancito  al vertice tenutosi a Kuala Lumpur il 26 ottobre. L’accesso del piccolo paese alla alleanza  garantisce a una delle nazioni più giovani e povere del mondo (con un PIL di soli 2 miliardi di dollari) l’accesso a una comunità economica di circa 680 milioni di persone. Come rimarcano gli analisti, la piena integrazione richiederà l’adozione di accordi di libero scambio, che espongono Timor Est a una forte concorrenza nella regione.Timor Est è stata una colonia portoghese per oltre quattro secoli, prima che l’indipendenza fosse dichiarata nel 1975. L’Indonesia ha invaso il paese nove anni dopo, dando inizio a una occupazione durata 24 anni. Nel 1999, un referendum promosso dalle Nazioni Unite ha aperto la strada all’indipendenza, dichiarata ufficialmente nel 2002.(PA) (Agenzia Fides 28/10/2025)
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VATICANO – Intelligenza artificiale e missione al centro della Conferenza internazionale on line della Pontificia Unione Missionaria

Source: The Holy See in Italian

martedì, 28 ottobre 2025

VATICANO (Agenzia Fides) – Nel giorno dell’anniversario di fondazione della Pontificia Unione Missionaria (PUM), venerdì 31 ottobre, si terrà la II edizione annuale Conferenza internazionale on line organizzata dall’Opera missionaria fondata dal Beato Paolo Manna, L’anno prossimo, la PUM – definita da San Paolo VI “l’anima delle altre Pontificie Opere Missionarie” – si appresta a celebrare i 110 anni dalla sua fondazione. La Conferenza internazionale on line si inserisce nella serie di iniziative programmate per il triennio 2024-2026 in vista del centenario non solo della PUM ma anche dei 100 anni dalla istituzione della Giornata Missionaria Mondiale.La Conferenza, aperta a tutti, è rivolta in particolare ai Direttori nazionali e diocesani delle Pontificie Opere Missionarie (POM), ai Segretari nazionali della PUM e a tutti quelli che sono impegnati nella rete delle POM nazionali e diocesane. Quest’anno la Conferenza concentrerà l’attenzione sull’intelligenza artificiale, il suo uso e l’opportunità di sfruttarne il potenziale positivo nel campo dell’animazione e della formazione missionarie.Padre Dinh Anh Nhue Nguyen OFMConv, Segretario generale della PUM, aprirà ufficialmente l’incontro venerdì 31 ottobre alle 12:30 (ora di Roma). Sono previsti gli interventi di Karol Gnat, produttore tv, conduttore e fondatore del canale polacco “Odbudowani” (Rebuilt) sul tema “ Intelligenza artificiale – Opportunità per l’animazione, la collaborazione e la formazione missionaria” e quello del direttore delle POM polacche, don Maciej Bedzinski, che porrà la domanda “Come possiamo usare l’intelligenza artificiale nella formazione?”.“La conferenza avrà un carattere celebrativo per via dell’anniversario di fondazione della PUM ma anche inaugurale perché essa intende essere l’apripista di un percorso di tre conferenze lungo il 2026 che avranno l’obiettivo di illustrare concretamente la possibilità di sfruttare in modo opportuno l’intelligenza artificiale per la formazione e l’animazione missionaria ed anche l’autoformazione permanente” spiega padre Dinh Anh Nhue Nguyen, che continua: “nello spirito del grande santo e missionario San Massimiliano Maria Kolbe, missionario in Giappone e martire della carità ad Auschwitz, è necessario usare tutti i mezzi leciti per avvicinare le anime a Dio, al suo regno e all’Immacolata” .La conferenza, che si terrà in inglese con traduzione simultanea in francese, spagnolo, italiano e portoghese, si concluderà per le ore 14:00 (ora di Roma).(EG) (Agenzia Fides 28/10/2025)

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ASIA/CINA – La “Mezza Maratona sinodale” dei sacerdoti di Pechino

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Pechino (Agenzia Fides) – Nella prassi sinodale della Chiesa si può non solo “camminare insieme”, ma anche “correre insieme”. Lo attesta la prima edizione di “Pegaso”, la “Mezza Maratona Sinodale” in cui hanno gareggiato sacerdoti cattolici (e anche un Vescovo) di Pechino.La singolare iniziativa sportiva si è svolta sabato 24 ottobre. Promossa dal Vescovo Giuseppe Li Shan e organizzata con passione dal Vescovo coadiutore Matteo Zhen Xuebin (maratoneta di lungo corso), la gara podistica ha voluto sensibilizzare tutti i sacerdoti di Pechino anche sulla importanza di curare la salute sia spirituale che corporale per dedicare con energia il proprio ministero sacerdotale alla gloria del Signore.La corsa è stata vissuta anche come occasione per rafforzare la fiducie eciproca e la comunione tra i membri del clero cattolico pechinese.Una trentina di sacerdoti hanno percorso l’intera tratta lunga 21 chilometri, lungo la riva del bellissimo fiume Wenyu, il fiume più importante di Pechino, che attraversa il distretto di Shunyi.Ispirati dai princìpi che invitano “partecipare secondo le proprie capacità”, “riconoscere la rilevanza della salute” e “dare valore alla partecipazione” più che alla competizione, i partecipanti hanno comunque preso sul serio la gara (il miglior tempo ottenuto è stato quello di un’ora, 37 minuti e 58 secondi).Secondo l’account ufficiale della diocesi di Pechino, la prima edizione della “mezza maratona” si è tenuta alla fine di 5 giorni di ritiro spirituale iniziato il 20 ottobre e dedicato al tema “Osservare i precetti e coltivare la crescita interiore”.Anche le recenti indicazioni trasmesse dalle autorità politiche alle diverse comunità di credenti richiamano all’urgenza di “osservare i precetti”, “coltivare la vita interiore” e “promuovere l’integrità”.Durante il ritiro, il Vescovo Giuseppe Li Shan ha sottolineato che tutti i sacerdoti sono chiamati a acquisire una solida consapevolezza in merito alle leggi che regolano la convivenza, all’osservanza delle norme e alla fedeltà alla propria vocazione sacerdotale, che si manifesta nell’ osservare rigorosamente precetti, credenze e comportamenti ortodossiIl Vescovo coadiutore Matteo Zhen Xuebing ha anche lui richiamato l’urgenza di essere frugali, di evitare gli sprechi, rimanere fedeli alla grande disciplina nella Chiesa cattolica, mentre padre Giuseppe Wu Qinjing ha proposto riflessioni sul tema “Siate santi”. Citando la Parola di Dio, ha sottolineato che chi fa parte del clero è chiamato a perseverare nell’autenticità della fede, custodire le proprie aspirazioni originali, riaffermare la propria identità sacerdotale e rinnovare il proprio zelo pastorale.. Con una vita santa – ha detto – si serve il gregge in modo più efficace e rendendo testimonianza a Cristo.(NZ) (Agenzia Fides 27/10/2025)
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Anniversario della morte di Enrico Mattei, la dichiarazione del Presidente Meloni

Source: Government of Italy

27 Ottobre 2025

Ci separano 63 anni dalla tragica scomparsa di Enrico Mattei. Un visionario, un manager e un grande italiano che ha saputo dare lustro all’Italia, contribuendo alla crescita economica e industriale della Nazione. La sua lungimiranza sul tema della politica energetica, e nella realizzazione di una cooperazione con altri Stati, ci ricorda le potenzialità che la nostra Nazione possiede per costruire ponti e generare prosperità per i popoli.

La sua opera ispira ancora oggi l’azione del nostro Governo e si riflette nel “Piano Mattei”, un progetto ambizioso in cui abbiamo investito fin dal nostro insediamento, con l’obiettivo di costruire partenariati su base paritaria con le altre Nazioni, a partire dal Continente africano. Un’iniziativa che sosteniamo con determinazione e volontà, perché le grandi opportunità nascono anche dalla consapevolezza di credere nelle nostre capacità.

E come diceva Mattei: “L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono”.

AFRICA/SUDAN – I miliziani delle RSF affermano di aver catturato El Fasher, la città del Nord Darfur, assediata da 18 mesi

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 27 ottobre 2025 guerra  

Khartoum (Agenzia Fides) – Situazione incerta a El Fasher, la capitale provinciale del Nord Darfur, assediata da 18 mesi dai miliziani delle Forze di Supporto Rapido (Rapid Support Forces (RSF). Questi ultimi hanno annunciato di aver conquistato ieri, domenica 26 ottobre, il quartiere generale della sesta divisione dell’esercito sudanese (Sudan Armed Forces SAF) che si trova alle porte della città. La sesta divisione è l’unità militare che difende la città assieme a gruppi di miliziani di altre formazioni irregolari che si oppongono alle RSF.Le SAF finora non hanno né confermato né smentito. Ma dalla città assediata giungono notizie di continui combattimenti e di violenze contro i civili, compresi massacri e rapimenti di massa, e di saccheggi e distruzioni di edifici civili e di strutture sanitarie.Le RSF da 18 mesi assediano El Fasher che è l’ultima roccaforte delle SAF nel Darfur, dove circa 300.000 persone sono rimaste intrappolate.Se venisse confermata la caduta di El Fasher nelle mani delle RSF segnerebbe la prima grande svolta degli ultimi mesi per le RSF, che da mesi erano sulla difensiva. Attualmente controllano le regioni del Darfur e del Kordofan, mentre le SAF controllano gran parte delle zone sud-orientali del Paese, nonché il fiume Nilo.Le RSF hanno dichiarato pure di aver preso il controllo della località di Umm Dam Haj Ahmed, nel Nord Kordofan, sottraendola alle SAF che l’avevano conquistata agli inizi di settembre. Le nuove conquiste territoriali da parte delle RSF sono state precedute nei giorni scorsi da una serie di attacchi di droni condotti dai miliziani contro alcuni obiettivi a Khartoum, compreso l’aeroporto della capitale.La dirigenza delle RSF ha dichiarato che ora si coordineranno con la neonata amministrazione della Sudan Founding Alliance (TASIS dall’acronimo in lingua araba) per proteggere i civili, aprire corridoi umanitari e avviare la ricostruzione. I canali ufficiali della coalizione TASIS hanno ripreso la notizia, sottolineando che la capitale del Darfur è ora sotto il loro controllo. La TASIS è un governo alternativo a quello sudanese che è stato formato negli ultimi mesi (vedi Fides 29/8/2025).Gli sviluppi sul campo vanno messi in relazione al summit sul Sudan che si tiene in questi giorni a Washington tra gli appartenenti al cosiddetto “Quad” (Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto) per promuovere una roadmap di pace. Gli inviati delle RSF e delle SAF hanno partecipato a colloqui indiretti mediati dagli Stati Uniti a fine ottobre. (L.M.) (Agenzia Fides 27/10/20025)
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ASIA/COREA DEL SUD – Seoul, “città di missione”: presentata ufficialmente la GMG del 2027

Source: The Holy See in Italian

Seoul (Agenzia Fides) – Quella che si terrà a Seul nel 2027 sarà la 17ª Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), un incontro “di importanza storica in quanto la prima a svolgersi in una nazione divisa, la prima in un paese non cristiano e la seconda in Asia. Coinciderà inoltre con la visita apostolica di Papa Leone XIV in Corea”, ha annunciato Paul Kyung-sang Lee, Vescovo ausiliare di Seoul, coordinatore generale della GMG di Seul 2027, presentando ufficialmente oggi, 27 ottobre, nella capitale sudcoreana, l’evento che catalizzerà l’attenzione nella nazione coreana. La GMG coinvolge fin da ora, nella preparazione, la comunità cattolica, autorità civili e organismi a livello ecclesiale e sociale. “Seul – ha detto il Vescovo Lee – sarà più di una ‘città ospitante’. Diventerà una città di speranza, una città di solidarietà e una città di missione”, in cui “la gioia del Vangelo” sarà annunciata e proclamata a tutto il mondo.Mons. Peter Chung Soon-taick, Arcivescovo di Seul e presidente del Comitato organizzatore locale, che riunisce anche rappresentanti civili, ha sottolineato che “non si tratta semplicemente della presentazione di un programma di eventi: è piuttosto una dichiarazione di fede e speranza, un impegno solenne rivolto ai giovani del mondo e un invito sincero a riflettere insieme sul cammino che l’umanità è chiamata a percorrere come un’unica famiglia sotto la guida di Dio”.Nel programma presentato, e inviato all’Agenzia Fides, si rende noto che la GMG di Seul 2027 si svolgerà dal 29 luglio all’8 agosto 2027. La prima fase (29 luglio – 2 agosto), nota come “Giornate nelle diocesi”, si svolgerà nelle 15 diocesi coreane, seguita dagli eventi principali (3-8 agosto) che si terranno in tutti a Seul. Durante le “Giornate nelle diocesi”, i partecipanti , giovani da ogni parte del mondo, potranno sperimentare la vita delle comunità locali attraverso celebrazioni e incontri organizzati dalle parrocchie e soggiorni presso famiglie ospitanti. Tra gli eventi principali annunciati, vi sono sei celebrazioni principali: la messa di apertura; la cerimonia di benvenuto con il Santo Padre; il Festival dei Giovani; la catechesi, la Via crucis; la veglia dei giovani con la messa conclusiva.La messa di apertura, sarà presieduta dall’Arcivescovo Chung, con la partecipazione di cardinali e di vescovi provenienti da oltre 160 Paesi. La Cerimonia di benvenuto, che segna il primo incontro del Santo Padre con i giovani pellegrini, combinerà spettacoli culturali e artistici con il messaggio del Papa ai giovani. Il Festival dei Giovani, ha detto il Vescovo Lee, sarà “una vibrante celebrazione di fede e creatività”, mentre la Via Crucis come “un momento profondo per i giovani per meditare sulle sofferenze dell’umanità e riscoprire speranza e coraggio”.La spiritualità della GMG, ha spiegato il Vescovo Lee, ruoterà intorno a tre parole: amore, verità, pace. Il tema dell’amore abbraccia la cura del prossimo, di ogni persona emarginata o sofferente, e anche a cura del creato e la conversione ecologica, aggiungendo che “oltre 700 alberi sono già stati piantati per compensare le emissioni di carbonio e questo impegno continuerà fino al 2027″. Il vescovo ha inoltre annunciato la creazione di reti giovanili internazionali in cui i giovani condivideranno idee e iniziative per il bene comune.”La Giornata Mondiale della Gioventù – ha concluso il Vescovo Paul Lee – trascende i confini della comunità cattolica: è un’opportunità storica per la Corea di condividere al suo interno e con il mondo intero un messaggio di pace, armonia e solidarietà”.Illustrando alcuni aspetti tecnico-organizzativi, padre Joseph Young-je Lee, Segretario esecutivo del Comitato organizzatore, ha voluto infatti ricordare che “la partecipazione è completamente gratuita” e “questo consentirà ai giovani di tutta la Corea, compresi quelli non cattolici, di unirsi alla celebrazione”. L’alloggio ai giovani di tutto il mondo sarà gestito da 233 parrocchie dell’arcidiocesi di Seul, con soluzioni appropriate e strutture dedicate. Organizzare la GMG di Seul 2027 è “un’impresa che tocca tutta la nazione e che non può essere realizzata solo con sforzi privati”, ha affermato, elogiando la cooperazione attiva tra amministrazione, sicurezza, finanza, trasporti, assistenza sanitaria e infrastrutture di comunicazione.Istituita nel 1985 da Papa San Giovanni Paolo II, la GMG è da allora diventata un simbolo vivente di un raduno pace, fraternità e speranza per la Chiesa e per l’umanità. Iniziata a Roma nel 1986, a Manila (1995), si sono radunati quasi quattro milioni di giovani – la più grande GMG fino ad oggi – mentre la GMG di Lisbona (2023) ha attirato oltre 1,5 milioni di pellegrini.(PA) (Agenzia Fides 27/10/2025)
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VATICANO – Leone XIV: La comunione nella Chiesa è “generata e custodita dallo Spirito Santo”

Source: The Holy See in Italian

Parabola del Fariseo e del Pubblicano, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Ravenna)

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – La comunione nella Chiesa è «generata e custodita dallo Spirito Santo». E questo rende possibile in ogni tempo invocare e incontrare il miracolo di una «Chiesa umile», che non è «gonfia di se stessa» e «si abbassa per lavare i piedi dell’umanità». Una Chiesa «tutta attratta da Cristo e perciò protesa al servizio del mondo». Così Papa Leone XIV ha richiamato i tratti elementari del mistero che fa vivere la Chiesa, ricordando a tutti che essa «non è una semplice istituzione religiosa né si identifica con le gerarchie e con le sue strutture». Lo ha fatto con l’omelia pronunciata durante la liturgia eucaristica da lui presieduta oggi, domenica in occasione del Giubileo delle “équipe sinodali e degli organi di partecipazione”.Il compito e la missione di tali organismi – ha sottolineato il Pontefice- si può cogliere contemplando e riscoprendo «il mistero della Chiesa», realtà sui generis dove le le relazioni «non rispondono alle logiche del potere» – quelle che Papa Francesco chiamava «logiche “mondane”» – ma «il primato riguarda la vita spirituale, che ci fa scoprire di essere tutti figli di Dio, fratelli tra di noi, chiamati a servirci gli uni gli altri». Per questo, nella Chiesa, «nessuno è chiamato a comandare, tutti sono chiamati a servire; nessuno deve imporre le proprie idee, tutti dobbiamo reciprocamente ascoltarci; nessuno è escluso, tutti siamo chiamati a partecipare; nessuno possiede la verità tutta intera, tutti dobbiamo umilmente cercarla, e cercarla insieme».Papa Leone ha preso spunto dal brano del Vangelo secondo Luca proposto dalla liturgia del giorno – dove Gesù espone la Parabola del fariseo e del pubblicano che pregano nel Tempio – per richiamare cosa distingue l’autentico “camminare insieme” della comunione ecclesiale dalle pretese di chi utilizza anche pratiche religiose e organismi ecclesiastici per soddisfare la propria smania di protagonismo e di potere.All’apparenza – ha ricordato papa Leone – il fariseo e il pubblicano della parabola di Gesù “salgono insieme” al Tempio per pregare. Ma in realtà «essi sono divisi e tra loro non c’è nessuna comunicazione».La preghiera del fariseo, «apparentemente rivolta a Dio, è soltanto uno specchio in cui egli guarda sé stesso, giustifica sé stesso, elogia sé stesso». Lui giudica l’altro, il pubblicano «con disprezzo e guardandolo dall’alto in basso. È ossessionato dal proprio io e, in tal modo, finisce per ruotare intorno a sé stesso senza avere una relazione né con Dio e né con gli altri».Questo, – ha notato il Vescovo di Roma – «può succedere anche nella Comunità cristiana». E succede quando «la pretesa di essere migliori degli altri, come fa il fariseo col pubblicano, crea divisione e trasforma la Comunità in un luogo giudicante ed escludente; quando si fa leva sul proprio ruolo per esercitare il potere e occupare spazi».Diversamente dal Fariseo, la preghiera del pubblicano chiede solo di avere pietà di lui peccatore. Ed è lui – ha ricordato il Pontefice – che conviene guardare, perché «Con la sua stessa umiltà, anche nella Chiesa dobbiamo tutti riconoscerci bisognosi di Dio e bisognosi gli uni degli altri».Alle équipe sinodali e agli organi di partecipazione, Leone XIV ha chiesto di aiutare tutti «a comprendere che, nella Chiesa, prima di qualsiasi differenza, siamo chiamati a camminare insieme alla ricerca di Dio, per rivestirci dei sentimenti di Cristo». Così sarà possibile anche «abitare con fiducia e con spirito nuovo le tensioni che attraversano la vita della Chiesa – tra unità e diversità, tradizione e novità, autorità e partecipazione –, lasciando che lo Spirito le trasformi, perché non diventino contrapposizioni ideologiche e polarizzazioni dannose. Non si tratta – ha chiarito il Pontefice – di risolverle riducendo l’una all’altra, ma di lasciarle fecondare dallo Spirito, perché siano armonizzate e orientate verso un discernimento comune».Il Successore di Pietro ha ricordato che «verità non si possiede, ma si cerca insieme, lasciandosi guidare da un cuore inquieto e innamorato dell’Amore». E questi sono tratti distintivi di «una Chiesa umile», che «non sta dritta in piedi come il fariseo, trionfante e gonfia di sé stessa, ma si abbassa per lavare i piedi dell’umanità; una Chiesa che non giudica come fa il fariseo col pubblicano, ma si fa luogo ospitale per tutti e per ciascuno; una Chiesa che non si chiude in sé stessa, ma resta in ascolto di Dio per poter allo stesso modo ascoltare tutti». del mondo.Concludendo l’omelia, Papa Leone ha invocato l’intercessione della Vergine Maria riprendendo le parole di una preghiera del Vescovo e Servo di Dio Tonino Bello: «Santa Maria, donna conviviale, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione.… Aiutale a superare le divisioni interne. Intervieni quando nel loro grembo serpeggia il demone della discordia. Spegni i focolai delle fazioni. Ricomponi le reciproche contese. Stempera le loro rivalità. Fermale quando decidono di mettersi in proprio, trascurando la convergenza su progetti comuni». (GV) Agenzia Fides 26/10/2025)

Parabola del Fariseo e del Pubblicano, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Ravenna)

Parabola del Fariseo e del Pubblicano, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Ravenna)

Parabola del Fariseo e del Pubblicano, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Ravenna)

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ASIA/VIETNAM – Come fiorisce la fede in Gesù nell’ Arcipelago “dei Pirati”

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domenica, 26 ottobre 2025

di Andrew Doan Thanh PhongHa Tien (Agenzia Fides) – “In passato, desideravamo tanto poter partecipare alla Messa domenicale, ma a volte ci voleva un mese intero prima che un sacerdote venisse a celebrarla. Ora, la presenza di una chiesa, di un sacerdote e di suore che ci accompagnano ci riempie di conforto e siamo molto felici, come se fossimo collegati alla terraferma. Questa chiesa non è solo un luogo di preghiera, ma anche un faro che mantiene salda la nostra fede tra le tempeste della vita in mare aperto”.Maria Tran Thi Be, parrocchiana isolana “di lungo corso”,racconta con parole semplice quello che conta per lei e per tutta la comunità cattolica di Hon Tre della parrocchia di Ha Tien, diocesi di Long Xuyen, nel Vietnam meridionale.Attualmente, nelle isole di Hon Tre e Hon Giang, sotto la cura pastorale del sacerdote Vincent Nguyen Minh Phung, la messa si celebra ogni giorno.Distanti 7 km l’una dall’altra e 28 km dalla terraferma, le due isole appartengono all’arcipelago di Hai Tac (Pirata), il punto più meridionale del Paese, e si può raggiungerle dalla terraferma e dalla città di Ha Tien è con un’ora di motoscafo.Il nome “Pirata” è stato affibbiato all’arcipelago perché i pirati vi si stabilirono tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo per attaccare le navi mercantili che transitavano in quella zona marittima. L’arcipelago del Pirata è composto da 16 isole grandi e piccole, di cui la più grande e popolosa è Hon Tre, dove si trova la chiesa e dove vivono più di 220 parrocchiani che si dedicano principalmente alla pesca.Nonostante le difficoltà di guadagnarsi da vivere, la loro esperienza di fede è vissuta con fervore, tanti partecipano regolarmente alla messa quotidiana e condividono con passione le principali celerazioni liturgiche come la Settimana Santa.La cura dell’istruzione dei figli dei pescatori locali è complicate non solo dalla mancanza di scuole e insegnanti, ma anche per la povertà e la mancanza di motivazione allo studio da parte dei bambini e dei loro genitori.Grazie alla presenza delle Suore di Nostra Signora della Missione in questo arcipelago, che hanno accompagnato le famiglie di pescatori locali incoraggiando i loro figli ad andare a scuola e insegnando loro direttamente, i bambini sono potuti crescere partecipando attivamente alle attività della scuola e della chiesa.“Alti” e “bassi” di una storia iniziata negli Anni SessantaLa comunità cattolica di Hon Tre è nata negli anni ’60, quando alcune famiglie cattoliche si sono trasferite sull’isola di Hai Tac per guadagnarsi da vivere. In seguito, i parrocchiani locali e il sacerdote Michael Le Tan Cong hanno costruito una chiesa, una scuola e un ambulatorio medico che, nonostante fossero piccoli, hanno segnato la presenza della fede sulla remota isola. Tuttavia, il loro cammino di fede non è stato privo di passaggi difficili.Molti parrocchiani hanno lasciato l’isola dopo la fine della guerra del Vietnam nel 1975. La comunità ha vissuto un lungo periodo di assenza di sacerdoti, quindi tutte le attività religiose, come l’insegnamento del catechismo, dovevano essere svolte dai parrocchiani locali.La signora Anna Nguyen Thi Hong (75 anni, parrocchiana di Hon Giang), che ha assistito agli alti e bassi della parrocchia, ha ricordato: “In passato, il sacerdote veniva solo una volta al mese per celebrare la messa. Durante la stagione dei venti, dovevamo aspettare un mese e mezzo. Noi donne anziane potevamo solo abbracciare la statua della Vergine Maria e pregare affinché il sacerdote arrivasse sano e salvo. La vita dei pescatori era già precaria, e senza preghiere e messe, ci sembrava ancora più precaria di una barca in mezzo al mare nella notte”.Negli ultimi anni, la vita cattolica a Hon Giang è completamente cambiata grazie alla speciale attenzione della diocesi e degli ordini religiosi, in particolare da quando padre Vincent Nguyen Minh Phung è presente in maniera costante.Per garantire che le pratiche quotidiane di fede non vengano interrotte, quattro giorni alla settimana padre Phung va in barca da Hon Tre a Hon Giang per celebrare la messa. La signora Nguyen Thi Suong, una parrocchiana, racconta: “Ora non solo abbiamo messe regolari, ma i nostri figli ricevono anche un’ottima istruzione dalle suore. Per noi, la chiesa qui non è solo un luogo di preghiera, ma anche un faro che sostiene le anime delle persone dell’isola e ci aiuta a vivere con compassione, a studiare di più e a mantenere la fede nelle difficoltà della vita, come ci insegnano il nostro sacerdote e il vescovo della diocesi”.Il medico che portò I semi della fede a Li SonUn’altra isola remota chiamata Ly Son, dove i semi della fede non sono stati seminati dai missionari, ma da un medico tradizionale, il signor Duong Minh Giang, quando fu mandato su quest’isola per lavoro nel 1959 e, dopo aver affittato una stanza nella casa di un pescatore locale, chiese al proprietario della casa di allestire un altare dedicato a Gesù Cristo. In seguito, tutta la famiglia del proprietario divenne cattolica: il proprietario della casa era rimasto colpito colpito dal suo modo di pregare, dalle preghiere che recitava e dalla sua vita morale quotidiana.Fortunatamente, poco tempo dopo, Ly Son divenne un centro missionario con una piccola cappella, dove attualmente si trova la chiesa di Ly Son. Si tratta dell’unica parrocchia di questo distretto insulare che copre una vasta area di 10,39 km² nella provincia di Quang Ngai, nel Vietnam centrale, con una popolazione di 22.174 persone. Nel 1966, il primo sacerdote lì inviato fu padre Peter Nguyen Hoang Diep, che diede un grande contributo nell’insegnamento ai bambini dell’isola, indipendentemente dalla loro religione.Dopo la fine della guerra nel 1975, la vita di fede sull’isola di Ly Son ha affrontato difficoltà sotto il controllo del nuovo governo comunista. Tutte le strutture di questa parrocchia, come la cappella e le case parrocchiali, sono state requisite dal governo come proprietà statali e utilizzate per l’insegnamento, lo stazionamento militare, lo stoccaggio di cibo, ecc… e poi abbandonate. Durante questo periodo di 14 anni, non ci furono sacerdoti, né celebrazioni eucaristiche, né sacramenti, e i parrocchiani locali dovettero arrangiarsi da soli per custodire la fede cristiana. Fortunatamente, la chiesa di Ly Son fu restituita il 16 dicembre 1993, dopo che i parrocchiani avevano presentato per lungo tempo richieste alle autorità di tutti i livelli per riottenerla. Per tutto questo, Ly Son è riconosciuto come un luogo in cui solo i parrocchiani hanno seminato i semi della fede, perseverato nel cammino e operato per riottenere la loro chiesa.Nel 1995, la parrocchia di Ly Son è stata istituita da Paul Huynh Dong Cac, vescovo della diocesi di Qui Nhon, e padre Michael Truong Van Hanh è diventato il primo parroco. Nel 2005, padre Peter Pham Duc Thanh era il parroco e, oltre a costruire le strutture della parrocchia, si concentrò anche sull’istruzione dei figli dei pescatori poveri, per i quali studiare era ancora difficile. Attualmente ci sono 521 parrocchiani nella parrocchia di Ly Son, situata in una zona insulare povera e isolata. (Agenzia Fides 26/10/2025)
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ASIA/INDIA – Nomina di Vescovo Ausiliare di Bombay

Source: The Holy See in Italian

sabato, 25 ottobre 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Leone XIV ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Bombay il Rev.do Sacerdote Stephen Eustace Victor Fernandes, finora Collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in India, New Delhi, assegnandogli la Sede titolare di Abbir maggiore.Stephen Eustace Victor Fernandes è nato il 20 settembre 1961 a Mumbai. Ha conseguito il Bachelor of Commerce, il Bachelor of Education e il Master of Commerce presso l’Università di Bombay. Ha studiato Filosofia e Teologia presso il St. Pius X College di Goregaon e ottenuto il Dottorato in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma.È stato ordinato sacerdote il 31 marzo 1990 per l’Arcidiocesi Metropolitana di Bombay.Ha ricoperto i seguenti incarichi: Vice-Parroco della St. John the Evangelist, Marol (1990–1992); Coordinatore Decanale per la Catechesi e per i Giovani (1990–1992); Docente di Sacra Scrittura e Teologia Morale presso il St. Pius X College, Goregaon (1992–1994); Professore di Etica, Teologia Morale, Patrologia presso il St. Pius X College, Goregaon (dal 2000); Direttore Esecutivo presso il F.I.A.M.C. Bio-Medical Ethics Centre, Mumbai (dal 2008); Segretario della Commissione CBCI per la Dottrina e la Teologia (dal 2013); Consulente Nazionale presso la Catholic Nurses Guild of India (2010–2018); Segretario della Commissione CBCI per la Giustizia e la Pace (2015–2018).Nel 2017 è stato nominato Teologo nel Dialogo Cattolico-Battista dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e, dal 2018, è stato Collaboratore Locale della Nunziatura Apostolica in India a New Delhi. (Agenzia Fides 25/10/2025)
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ASIA/INDIA – Nomina del Vescovo di Cochin

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sabato, 25 ottobre 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Leone XIV ha nominato Vescovo di Cochin il Rev.do Sacerdote Antony Kattiparambil, della medesima Diocesi, finora Vicario Giudiziale, Vicario Episcopale per i religiosi e Parroco della St. Joseph Church.Antony Kattiparambil è nato il 14 ottobre 1970 a Mundamveli, nella Diocesi di Cochin, India. Ha studiato Filosofia presso il St Joseph’s Pontifical Seminary a Alwaye e ottenuto la Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma.È stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1998 per la Diocesi di Cochin.Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma; Vice-Parroco della Santa Cruz Cathedral Basilica a Fort Cochin (1998-2002); Vice-Parroco della St. Sebastian a Thoppumpady (2002-2003); Assistente pastorale presso la Parrocchia di San Francesco di Prato, Italia (2003-2005); Amministratore Parrocchiale della St. Joseph’s a Kumbalanghi (2005-2010); Assistente Pastorale presso la Parrocchia dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro a Brivio, Milano, Italia (2010-2013); Assistente Pastorale presso la Parrocchia di San Pio V a Roma (2013-2016); Parroco della St. Martin a Kallanchery (2016-2021).Finora, è stato Vicario Giudiziale della Diocesi di Cochin (dal 2016), Parroco della St. Joseph a Kumbalam (dal 2023) e Vicario Episcopale per i Religiosi (dal 2024). (Agenzia Fides 25/10/2025)
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