ASIA/HONG KONG – Cardinale Chow: Papa Leone è stato diverse volte in Cina e conosce bene la cultura e la realtà cinese

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 19 maggio 2025

Roma (Agenzia Fides) – Prima di divenire Successore di Pietro, Robert Francis Prevost “si è recato in Cina più di una volta, e ha conosciuto la cultura e la realtà cinese”. Lo riferisce il Cardinale gesuita Stephen Chow Sau-yan, Vescovo di Hong Kong, in una video-intervista rilasciata al Kung Kao Pao, bollettino settimanale della diocesi di Hong Kong dopo l’elezione di Papa Leone XIV.La video-intervista è pubblicata sul sito del bollettino diocesano (周守仁樞機盼襄助教宗 落實共議同行 陪伴弱小者 | 本期公教報 | 天主教香港教區週報). Inoltre – racconta il Cardinale Chow – “Come nel passato aveva fatto il Cardinale John Tong, Vescovo emerito di Hong Kong, che ha portato una statua della Nostra Signora di Sheshan a Papa Francesco, seguendo il suo esempio, anche io ho regalato una piccola statua della Nostra Signora di Sheshan al nuovo Papa, implorandolo di non dimenticare la Chiesa in Cina e il popolo cinese. Lui ha annuito per dire che non dimenticherà la Chiesa e il popolo cinese. Credo – ha aggiunto il porporato gesuita – che vorrà volentieri continuare la direzione seguita da Papa Francesco…”.Il Vescovo Stephen Chow è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 30 settembre 2023 insieme all’allora Arcivescovo Prevost.Il Cardinale Chow ha espresso anche il suo desiderio di aiutare il Papa soprattutto nel dare voce ai deboli. È fiducioso che il Pontefice “terrà conto della multiculturalità dell’Asia. Si è recato in Cina più di una volta e ha conosciuto la cultura e la realtà cinese. Si dice che condivide l’approccio di Papa Francesco sulla Cina, che comprende la comunicazione e il dialogo”.“Papa Leone XIV era l’uomo che i Cardinali ritenevano buono per la Chiesa e per il mondo”. E con grande gioia, “i Cardinali hanno scelto un Papa che ascolta volentieri”.Per il futuro, il Cardinal Chow ha ribadito il “desiderio di collaborare alla missione del Papa” a partire da “Hong Kong, dove insieme ai laici accompagneremo soprattutto gli emarginati e i deboli, ascoltando le loro difficoltà e le loro grida, proprio come fa il nuovo Papa”. (NZ) (Agenzia Fides 19/05/2025)
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AFRICA/CAMERUN – “Don Mbaibarem è libero ed è in buone condizioni fisiche” dice l’Arcivescovo di Garoua

Source: The Holy See in Italian

Yaoundé (Agenzia Fides) – Dopo otto giorni di prigionia è stato liberato don Valentin Mbaibarem, parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Madingring, rapito il 7 maggio insieme ad altre 5 persone lungo la strada tra Guidjiba e Tcholliré (vedi Fides 13/5/2025). “Don Mbaibarem è stato liberato nella notte tra il 15 e il 16 maggio” dice all’Agenzia Fides Mons. Faustin Ambassa Ndjodo, Arcivescovo di Garoua. “È in buone condizioni fisiche ma ad ogni buon conto è stato visitato da un medico. Vedremo se ne prossimi giorni avrà bisogno di assistenza psicologica” aggiunge. “Si è trattata di un’esperienza dura” continua l’Arcivescovo. “Don Mbaibarem, infatti è stato l’ultimo dei sei ostaggi ad essere rilasciato dai sequestratori. Quattro sono stati liberati nei giorni precedenti la liberazione del sacerdote, mentre un quinto è deceduto mentre era ancora nelle mani dei rapitori (vedi Fides 14/5/2025)”. “Quest’ultimo aveva dei problemi di salute. I rapitori hanno costretto gli ostaggi a marce forzate nella foresta. Visto che questa persona, un insegnante, non riusciva a tenere il passo con gli altri, i banditi lo hanno picchiato per costringerlo a camminare. Alla fine purtroppo il suo fisico non ha retto a questa situazione”.Sulla stampa locale erano apparse notizie su una richiesta di riscatto per il prete. “Come Arcidiocesi non abbiamo pagato nessuna somma per il rilascio del nostro sacerdote. Non so se altri lo abbiamo fatto” afferma Mons. Ambassa Ndjodo.Nel comunicato dell’Arcidiocesi di Garoua con il quale è stata annunciata la liberazione di don Mbaibarem, l’Arcivescovo “ringrazia tutte le persone che hanno pregato per la liberazione del sacerdote e invoca la benedizione del Signore su tutti quelli che hanno operato a questo scopo”. (L.M.) (Agenzia Fides 19/5/2025)
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ASIA/INDIA – Il Cardinale Gracias: “Tra India e Pakistan è l’ora della pace”

Source: The Holy See in Italian

Archdiocese of Mumbai

Roma (Agenzia Fides) – “E’ l’ora della pace. E’ ora di porre fine ad antichi rancori. Il nostro è un accorato appello di pace per il Kashmir. Auspichiamo un accordo completo e definitivo che sarebbe importante non solo per India e Pakistan ma per la pace nel mondo”, dichiara all’Agenzia Fides il Cardinale Oswald Gracias, arcivescovo emerito di Mumbai, tra i cardinali che hanno preso parte alle congregazioni generali prima del Conclave e alla messa di inizio pontificato di Leone XIV. Il cardinale ricorda le parole di Papa Leone al suo primo Regina Coeli: “Ho accolto con soddisfazione l’annuncio del cessate il fuoco tra India e Pakistan e auspico che attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere a un accordo durevole»” ha detto il pontefice.Il cardinale Gracias spiega il rapporto tra le due nazioni divise della partizione dopo l’indipendenza dall’Impero britannico: “Siamo fratelli, stessa cultura, tradizioni, pensieri, sentimenti. Tanto più è importante sedersi e guardare negli occhi per cercare di affrontare tramite il dialogo il nodo della regione del Kashmir, che ci fa soffrire fin dai tempi dell’indipendenza ”, rileva. “E’ un’antica disputa territoriale che ha causato guerre, lutti e sofferenze. Ora sono passati tanti anni e oggi i leader politici dovrebbero avere il coraggio della pace, una pace giusta e durevole. Bisogna buttarsi alle spalle odi, rancori e rivendicazioni e trovare un accordo per il bene dei nostri popoli e dell’intera umanità”, dice.Secondo il cardinale “una nuova guerra tra le due potenze nucleari potrebbe infatti avere effetti disastrosi per il mondo”. Per questo, nota, “è interesse della comunità internazionale proporre e organizzare una mediazione” che “in questo frangente appare necessaria, e che può coinvolgere le grandi potenze come Usa e Cina o essere gestita dalle istituzioni internazionali, come in sede Onu”. “Comunque – sottolinea il Cardinale indiano – è urgente uno sforzo diplomatico , che sia inteso dalle parti come neutrale”.Nella disputa sul Kashmir, ricorda il cardinale, esiste anche “un fattore religioso” che è stato influente fin dall’inizio. “Il Kashmir è una regione a maggioranza musulmana e l’India è una nazione a maggioranza indù, un fattore che ha pesato nei processi storici, sociali e politici della contesa. Ma è compito dei leader oggi abbandonare derive di nazionalismo religioso e promuovere una pace con realismo. Questo è il nostro auspicio”.“E, perché no – conclude – anche la Santa Sede, un attore ‘terzo’ anche sul piano religioso, potrebbe essere tra quanti che facilitano il dialogo e la mediazione”.(PA) (Agenzia Fides 19/5/2025)
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AMERICA/PARAGUAY – In un’atmosfera di festa, gioia e gratitudine le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno celebrato 125 anni di presenza nel paese

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 19 maggio 2025

FMA

Asunción (Agenzia Fides) – Il 29 aprile 2025, nel Santuario Maria Ausiliatrice di Asunción, le FMA, insieme ai giovani, ai laici e alla Famiglia Salesiana, hanno vissuto una giornata ricca di emozioni e di fede nella celebrazione dei 125 anni dall’arrivo delle prime nove FMA che, con grande fervore e spirito apostolico, giunsero in Paraguay il 30 aprile 1900 per dedicarsi all’educazione dell’infanzia.“Le prime nove missionarie giunte in Paraguay, mosse dall’ardore missionario che Cristo ispirò a Don Bosco e Madre Mazzarello, sentirono la passione e il desiderio ardente di condividere la fede… espressione di autentica intimità con Lui, per essere autentica e vera luce che illumina il cammino e conduca alla salvezza” ha detto don Néstor Ledesma, Ispettore dei Salesiani di Don Bosco dell’Ispettoria Maria SS.Assunta (PAR), ha espresso nell’omelia per la solenne Celebrazione Eucaristica. Queste prime sorelle, come luce di Cristo, non solo hanno mostrato il cammino, ma furono e sono la forza potente che trasforma i cuori e attrae a Dio le persone.”L’evento – si legge nella nota diffusa dalle FMA – è stato vissuto in un’atmosfera di festa, gioia e gratitudine, celebrando insieme l’eredità salesiana di educazione, fede e speranza.Diverse congregazioni religiose del Paraguay hanno accompagnato la celebrazione, manifestando la loro vicinanza e gioia per questo traguardo storico. Hanno partecipato anche rappresentanti delle Comunità FMA di tutto il Paese, in un’atmosfera di profonda comunione.Questo anniversario non ha avuto natura esclusivamente religiosa ma anche un grande impatto a livello comunale e nazionale. Infatti, la Giunta comunale di Asunción lo ha dichiarato di interesse della città, valorizzando l’impegno educativo ed evangelizzatore delle FMA, mentre la Camera dei Deputati ne ha sottolineato l’interesse nazionale e culturale, riconoscendo il contributo delle missionarie allo sviluppo integrale della gioventù paraguaiana. Non sono mancati i saluti del Cardinale Adalberto Martínez Flores, Arcivescovo Metropolita di Asunción e dell’Ispettrice Ángeles Grassi, a nome dell’Ispettoria Immacolata Concezione (URU) dell’Uruguay.(AP) (Agenzia Fides 19/5/2025)
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ASIA/INDONESIA – Il secondo nativo della Papua (e primo agostiniano dell’Indonesia) ordinato Vescovo: la Diocesi di Timika ha un nuovo pastore

Source: The Holy See in Italian

lunedì, 19 maggio 2025

Timika (Agenzia Fides) – Una settimana di preghiera e di festa. Così la Diocesi di Timika ha celebrato l’arrivo del nuovo Vescovo, Bernardus Bofitwos Baru, insediatosi in Cattedrale dopo cinque anni di sede vacante (sopraggiunta a causa della morte del vescovo John Philip Saklil). Un momento importante per la Chiesa locale: Baru, infatti, è il secondo nativo della Papua a ricevere l’ordinazione episcopale, dopo il Vescovo della Diocesi di Jayapura, Yanuarius Natopai Tu, ordinato nel febbraio 2023. Non solo: è anche il primo agostiniano ad essere nominato vescovo in Indonesia.La consacrazione, accompagnata da canti e danze tradizionali, è avvenuta mercoledì scorso, 14 maggio, per l’imposizione delle mani del Nunzio Apostolico in Indonesia, l’arcivescovo Piero Pioppo, nella chiesa Cattedrale dei Re Magi a Timika.Al rito hanno partecipato 33 vescovi e circa 10mila fedeli cattolici. Presenti anche le autorità locali, tra cui il governatore della Papua sud-occidentale Elisa Kambu. “Questa ordinazione è un segno della grande attenzione della Santa Sede verso i fedeli cattolici in Papua”, ha affermato il Nunzio Apostolico, rinnovando poi l’impegno della Chiesa locale nel promuovere la pace nella regione.Nel suo primo messaggio da Vescovo, Baru ha ringraziato i fedeli e annunciato quelli che saranno i punti saldi del suo ministero episcopale: ascolto, dialogo, collaborazione. “Possiamo continuare ciò che è già stato iniziato dal primo Vescovo di Timika, John Philip Saklil. Le nostre relazioni devono essere fondate sull’amore, l’amicizia e la condivisione umana. Siamo chiamati a diventare porte gli uni per gli altri”, ha aggiunto, esortando i fedeli a cooperare con le tradizioni indigene e le autorità locali così da poter raggiungere la pace nell’area.All’indomani della consacrazione episcopale, il Vescovo Baru ha celebrato il suo primo pontificale nella Cattedrale dei Re Magi a Timika. Durante la celebrazione i sacerdoti, diocesani e religiosi che svolgono il loro ministero in questa terra, hanno rinnovato le loro promesse sacerdotali. (F.B.) (Agenzia Fides 19/5/2025)
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Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 128

Source: Government of Italy

19 Maggio 2025

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi, lunedì 19 maggio 2025, alle ore 11.00 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione Europea in materia di infrastrutture e trasporti (PRESIDENZA – INFRASTRUTTURE E TRASPORTI);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Ratifica ed esecuzione del protocollo di modifica dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con protocollo aggiuntivo, del 23 dicembre 2020, fatto a Roma il 30 maggio 2024 e a Berna il 6 giugno 2024 (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario (UNIVERSITA’ E RICERCA);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifica del regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31 – ESAME PRELIMINARE (CULTURA – TURISMO);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.


Inaugurato il moderno centro convegni del Plantahof

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Consegna delle chiavi avvenuta: questo lunedì, la Consigliera di Stato Carmelia Maissen e il Presidente del Governo Marcus Caduff hanno inaugurato ufficialmente il nuovo centro convegni del Plantahof di Landquart. La moderna infrastruttura è di grande importanza per l’agricoltura nei Grigioni. Sabato 24 maggio 2025 gli interessati potranno visitare il nuovo centro convegni.

«Il Plantahof è la patria emotiva dell’agricoltura grigionese. Quale centro di competenze agricole esso occupa una posizione di punta nei Grigioni e la sua importanza quale istituto di formazione e di consulenza si estende ben oltre i confini cantonali», ha affermato il Presidente del Governo Marcus Caduff, direttore del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità. Il Plantahof vanta una storia lunga oltre 120 anni. L’area che occupa è di conseguenza cresciuta nel corso di numerosi decenni e oggi comprende circa 20 edifici.
Negli ultimi tre anni gli edifici che ospitano il centro convegni, composti da sala, cucina e alloggi, sono stati rinnovati a tappe. Con i nuovi edifici sostitutivi è stato rafforzato l’insieme architettonico ed è stata messa a disposizione del Plantahof un’infrastruttura orientata al futuro e utilizzabile in modo flessibile.

Una sede attrattiva per i contadini e le contadine
«Grazie alla nuova infrastruttura, il Plantahof è ben attrezzato per affrontare il futuro: i moderni edifici soddisfano le esigenze diverse e in continua evoluzione degli utenti e delle utenti», ha affermato la Consigliera di Stato Carmelia Maissen, direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, durante il suo discorso in occasione della consegna ufficiale delle chiavi tenutasi a Landquart. La direttrice delle costruzioni grigionese era lieta di poter consegnare i nuovi edifici all’agricoltura grigionese.
«La nuova infrastruttura offre agli agricoltori e alle agricoltrici un ambiente attrattivo. Essa apre nuove prospettive nella formazione e nel perfezionamento professionale delle giovani generazioni di agricoltori e agricoltrici nonché nella consulenza alle famiglie contadine», ha spiegato il direttore del Plantahof Peter Vincenz.

Un’opportunità colta
Dopo oltre 40 anni di utilizzo, un intervento di riqualificazione del centro convegni, comprendente la sala da pranzo, la cucina e gli alloggi era sempre più urgente. Inoltre, da diversi punti di vista gli edifici non corrispondevano più alle prescrizioni e agli standard odierni. Con i nuovi edifici vengono soddisfatte le esigenze e le prescrizioni legali in termini di energia e vengono rispettati i requisiti tecnici ambientali e di sicurezza così come le disposizioni in materia di accessibilità per le persone con disabilità.
Nel quadro del progetto, il confronto con il luogo e gli edifici esistenti ha assunto un’importanza centrale. «Con il rinnovo è stata colta l’opportunità per chiarire e migliorare la situazione urbanistica del Plantahof sviluppatasi nel corso di molti anni», ha spiegato il capo servizio cantonale delle costruzioni Andreas Kohne. La disposizione mirata degli edifici ha permesso di separare chiaramente le diverse utilizzazioni, creando così spazi flessibili che anche in futuro potranno essere utilizzati in vari modi. «Il progetto conferisce al Plantahof un aspetto al passo con i tempi e crea chiare condizioni di accesso.»

Imprese in prevalenza regionali
La pianificazione e la realizzazione sono state affidate al team di pianificazione Nickisch Walder Architekten di Flims e alla Planalytik GmbH di Flums. I lavori di costruzione sono stati commissionati prevalentemente a imprese regionali. I costi per l’intero progetto si attestano entro i limiti del credito pari a 24,5 milioni di franchi. Il Popolo grigionese ha approvato questo credito in occasione della votazione del 9 febbraio 2020.

Allegato:

Volantino dell’apertura del centro convegni del Plantahof

Fotografie:

Foto 2 | Foto 3 | Foto 4 | Foto 5 | Foto 6 | Fotos © Ingo Rasp, Photography, Coira

Persone di riferimento:

Organo competente: Ufficio edile

Inaugurazione del centro convegni del Plantahof

Sabato 24 maggio 2025 la popolazione avrà la possibilità di visitare gli edifici del nuovo centro convegni. Dalle ore 10:00 alle ore 15:00 il Plantahof aprirà le porte del suo centro convegni. Tutte le numerose persone interessate saranno le benvenute. Ogni ora a partire dalle ore 10:30 l’Ufficio edile dei Grigioni offrirà una visita guidata dei locali. Durante la giornata dell’inaugurazione, i visitatori e le visitatrici potranno degustare e acquistare i prodotti dello spaccio aziendale, accompagnati da un servizio di ristorazione. Il Plantahof è raggiungibile con i trasporti pubblici e in auto. In loco sono disponibili parcheggi. Le direzioni sono disponibili qui.

Conversazione telefonica Meloni – Trump – Starmer – Macron – Merz

Source: Government of Italy

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto nella tarda serata di ieri una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, insieme ai Leader di Regno Unito, Keir Starmer, Francia, Emmanuel Macron, e Germania, Friedrich Merz, per consultazioni prima dell’annunciata telefonata che il Presidente Trump avrà oggi con il Presidente Putin. 

Il Presidente del Consiglio ha innanzitutto ribadito il sostegno dell’Italia, insieme ai partner europei e occidentali, agli sforzi del Presidente Trump per una pace giusta e duratura in Ucraina, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato.

Il Presidente del Consiglio ha infine espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata ancora una volta da parte ucraina a favore del dialogo e ha reiterato l’auspicio che Mosca si impegni seriamente attraverso contatti diretti tra Leader in un negoziato che conduca alla pace.

VATICANO – La liberazione da antiche e nuove schiavitù al centro del terzo appuntamento del ciclo giubilare “Cammini di speranza”

Source: The Holy See in Italian

Città dl Vaticano (Agenzia Fides) – “Noi missionari siamo chiamati a metterci in cammino per essere artigiani di speranza e «restaurare» le persone che sono state colpite nella loro dignità e libertà”. A parlare è Suor Maria Rosa Venturelli, delle Suore Missionarie Comboniane (SMC), che giovedì 15 maggio ha introdotto il terzo appuntamento del ciclo “Cammini di speranza” nella missione ad gentes dal tema “Il cammino della liberazione dalle antiche e nuove schiavitù”.L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Pontificia Unione Missionaria (PUM) ed il Segretariato Unitario di Animazione Missionaria del Lazio (SUAM LAZIO) è un percorso di spiritualità missionaria nell’Anno Giubilare che culminerà ad ottobre con il Giubileo della Missione (vedi Ag. Fides 25/03/2025). Protagoniste di questo terzo appuntamento, come di tutti quelli in calendario, sono state le testimonianze.Ad aprire l’incontro nella Basilica romana dei Santi XII Apostoli è stato Padre Marc Nsanzurwimo, DEI Missionari d’Africa (Padri Bianchi), che ha affrontato il tema da un punto di vista storico soffermandosi sulla imponente campagna contro la schiavitù voluta fortemente da Papa Leone XIII e da lui affidata al Cardinale Lavigerie, Arcivescovo di Algeri. “Verso il XIX secolo Papa Leone XIII prese l’iniziativa di porre fine alla schiavitù in Africa. Affidò questo delicato compito al Cardinale Charles Lavigerie, Arcivescovo di Algeri, e lui lanciò un’immensa campagna contro la schiavitù, coinvolgendo influenti leader politici e della Chiesa e altri attori in Europa e su entrambe le sponde del Mar Mediterraneo – ha sottolineato padre Nsanzurwimo nella sua relazione -. La sua strategia fu quella di organizzare un grande tour nelle grandi capitali europee, tenendo conferenze e coinvolgendo i mass media”.Padre Prosper Harelimana, Coordinatore per i temi riguardanti la Giustizia, la Pace, l’Integrità del Creato, Incontro e Dialogo dei Padri Bianchi ha invece tratteggiato a grandi linee lo stato attuale della schiavitù: “A volte ci viene fatto credere che la schiavitù sia qualcosa del passato. Eppure, oggi in tutto il mondo, circa 50 milioni di persone vivono in schiavitù, specialmente le donne e i bambini“ ha raccontato. “Noi come Padri Bianchi lavoriamo insieme ad organizzazioni governative, non governative e religiose ed altre persone di buona volontà. Ad esempio, in Uganda è stato istituito un progetto per incontrare, dialogare e ascoltare le vittime della tratta di esseri umani”.La “Tutela e cura delle persone vulnerabili nel contesto missionario” è stato l’altro tema affrontato durante l’incontro, la cui moderazione e riflessioni finali sono state curate da padre Dinh Anh Nhue Nguyen Ofm Conv, segretario generale della Pontificia Unione Missionaria.Padre Romuald Uzabumwana, SAC, ha condiviso l’esperienza dei Padri Pallottini, presenti in undici Paesi africani. “Quando si va in missione s’incontrano i bambini e le persone in difficoltà, che sono appunto i soggetti più vulnerabili” ha affermato padre Uzabumwana, che nella sua relazione ha anche analizzato le diverse forme di abuso. “La tutela e la cura delle persone vulnerabili” ha aggiunto “sono al centro della missione della Chiesa e noi missionari siamo invitati ad essere “olio” della consolazione e “vino” della speranza con queste persone afflitte nel corpo e nello spirito, proprio come ci ha ricordato Papa Francesco nel messaggio della Giornata Missionaria Mondiale 2025” .Prossimo appuntamento in programma il 16 settembre sul tema “Il cammino di ridonare dignità divina a ogni persona e creatura”.(EG) (Agenzia Fides 19/05/2025)
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