ASIA/CAMBOGIA – Contrastare la disinformazione e diffondere messaggi di amore, tolleranza e coraggio: giovani cambogiani e thailandesi uniti in armonia

Source: The Holy See in Italian

giovedì, 31 luglio 2025

ANS

Phnom Penh (Agenzia Fides) – “Chiediamo a ogni uomo e donna, a ogni bambino e anziano dal cuore gentile, di superare i conflitti e scegliere la via dell’umiltà, della saggezza e del dialogo”. E’ quanto hanno dichiarato in forma congiunta i giovani dei centri salesiani di Cambogia e Thailandia.Tuttavia a distanza di pochi giorni dal cessate il fuoco in vigore tra i due Paesi confinanti, cominciato la sera di lunedì 28 luglio con la mediazione del governo malaysiano, la Thailandia ha accusato la Cambogia di ‘una flagrante violazione’.E, mentre sale il bilancio delle vittime e degli sfollati causati dagli scontri che si stanno perpetrando da giorni (vedi Agenzia Fides 24/7/2025), questi giovani hanno lanciato l’iniziativa ‘Meditazione per la pace con Don Bosco, nostro comune padre’. Attingendo agli insegnamenti del buddismo e del cristianesimo, essi sottolineano la rilevanza di valori quali la compassione, la non violenza e la riconciliazione. L’iniziativa – si legge in una nota diffusa dai Salesiani – mette in evidenza il patrimonio spirituale condiviso: la consapevolezza e la non violenza del buddismo, insieme all’invito cristiano e salesiano alla riconciliazione e al servizio.I leader giovanili mettono anche in guardia contro una ‘guerra sporca digitale’, esortando i loro coetanei a contrastare la disinformazione e, al contrario, a diffondere messaggi di amore, tolleranza e coraggio. “La pace non richiede silenzio, ma coraggio. Che la nostra storia e la nostra fede comuni siano un ponte, non una barriera”, rimarcano nella loro dichiarazione. E mentre i diplomatici lavorano per trovare una soluzione, le voci dei giovani cambogiani e thailandesi ricordano al mondo che la pace non nasce nelle sale conferenze, ma nei cuori di coloro che hanno il coraggio di immaginarla.Il conflitto, incentrato sul tempio conteso di Ta Moan Thom e sui confini dell’era coloniale, si è riacceso il 24 luglio 2025, segnando gli scontri più gravi degli ultimi dieci anni. La violenza ha causato 30 vittime e costretto oltre 300mila persone a lasciare le proprie case.(AP) (Agenzia Fides 31/7/2025)
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Conversazione telefonica con il Primo Ministro dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu

Source: Government of Italy

30 Luglio 2025

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il Primo Ministro dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu.

Il Presidente Meloni ha insistito sulla necessità di porre immediatamente fine alle ostilità, a fronte di una situazione a Gaza che – ha sottolineato – è insostenibile ed ingiustificabile. 

La conversazione ha costituito anche l’occasione per ribadire l’urgenza indifferibile di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l’impegno dell’Italia in tale ambito, tramite l’iniziativa Food for Gaza. Grazie all’impegno italiano saranno accolti ulteriori 50 civili palestinesi e verrà predisposto il lancio di aiuti per la popolazione di Gaza.

Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 137

Source: Government of Italy

30 Luglio 2025

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi, mercoledì 30 luglio 2025, alle ore 15.30 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE: Disposizioni in materia di Roma Capitale (PRESIDENZA – RIFORME ISTITUZIONALI E SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA);
  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti e per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi (PRESIDENZA – GIUSTIZIA – AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA – INTERNO);
  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (PRESIDENZA – SALUTE);
  • SCHEMA DI DISEGNO Dl LEGGE quadro per la salute e la sicurezza nelle piscine (PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE – SALUTE);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione – ESAME DEFINITIVO (ISTRUZIONE E MERITO);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria – ESAME DEFINITIVO (ISTRUZIONE E MERITO);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.

Dichiarazione del Presidente Meloni

Source: Government of Italy

30 Luglio 2025

L’Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell’Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza.

La pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri di una lista di presunti “russofobi”, accusati di aver “incitato all’odio” contro la Russia, non è altro che l’ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall’inizio.

Desidero, per questo, rivolgere la mia solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto e a tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione.

ASIA/INDIA – Suore molestate e “ricompense” promesse a chi picchia sacerdoti: appello dei Vescovi indiani al Governo

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 30 luglio 2025

CBCI

Nuova Delhi (Agenzia Fides) – Siano tutelati e garantiti i diritti costituzionali della nazione. Lo chiedono i Vescovi indiani in un appello rivolto al governo davanti al “crescente clima di ostilità e violenza contro le minoranze in tutto il Paese”.L’intervento della Conferenza Episcopale Indiana (CBCI) arriva a pochi giorni dall’arresto di due religiose avvenuto alla stazione ferroviaria di Durg, nel Chhattisgarh, dove la polizia ferroviaria governativa ha fermato suor Preeti Mary e suor Vandana Francis, delle Green Garden Sisters.Le suore accompagnavano tre giovani donne e un uomo adulto appartenente a una tribù, che secondo quanto riferito stavano viaggiando da Narayanpur, nella diocesi di Jagdalpur, ad Agra, nell’Uttar Pradesh, dove alle donne era stato offerto un impiego presso un ospedale gestito da cattolici. “Nonostante le ragazze avessero più di 18 anni e avessero fornito il consenso scritto dei genitori – hanno precisato i Vescovi -, le suore sarebbero state arrestate a seguito di pressioni da parte di elementi della comunità. Si presume che siano state sottoposte ad aggressioni fisiche. Quando i genitori delle ragazze sono arrivati alla stazione di polizia, gli agenti avrebbero impedito loro di incontrare le figlie”.”Le suore cristiane sono sempre più spesso prese di mira da disturbatori sociali, che le circondano nelle stazioni ferroviarie, incitano la folla e usano un linguaggio offensivo. Queste azioni – ha affermato la CBCI – rappresentano una grave minaccia non solo alla dignità e al pudore di queste donne, ma anche alla loro vita”. Definendo questi ripetuti incidenti come una “grave violazione della Costituzione”, i Vescovi indiani hanno esortato i governi degli Stati indiani “a garantire la sicurezza di tutte le donne e ad adottare misure tempestive per prevenire tali incidenti”, rivolgendosi al contempo al governo centrale di Delhi per un intervento urgente.Le preoccupazioni della CBCI sono nate sulla scia di una serie di incidenti che, per i Vescovi, “riflettono il deterioramento dell’imparzialità istituzionale. Uno di questi incidenti si è verificato il 17 giugno 2025, quando il deputato del BJP Shri Gopichand Padalkar avrebbe provocato l’opinione pubblica contro i cristiani annunciando ricompense in denaro per aver aggredito i sacerdoti cristiani”. I Vescovi cattolici indiani, nella loro dichiarazione, riportano le parole che il deputato avrebbe pronunciato: “Chiunque picchi il primo sacerdote riceverà una ricompensa di cinque lakh di rupie, chi picchia il secondo ne riceverà quattro lakh e il terzo tre lakh”.Questo incitamento, hanno spiegato i Vescovi indiani, “giustifica un’azione legale immediata. Il discorso, ampiamente diffuso attraverso filmati e media, era esplicito, diretto e rappresenta una reale minaccia per l’ordine pubblico. Tali atti costituiscono un grave reato ai sensi dell’articolo 152 del Bharatiya Nyaya Sanhita (il codice penale dell’India entrato in vigore nel 2024, ndr.), che penalizza la promozione dell’inimicizia tra diversi gruppi e minaccia l’unità nazionale. Nonostante la gravità della dichiarazione e le proteste pacifiche dei cittadini preoccupati, le autorità competenti sono rimaste immobili”Secondo la CBCI, “i recenti sviluppi indicano la decostruzione dello Stato di diritto”, e ciò “porta all’anarchia, che nessuna nazione può permettersi. Considerata la gravità della situazione, i Vescovi indiani hanno esortato “il governo indiano e tutti i partiti politici a superare ogni faziosità e ad adottare misure costituzionali appropriate per salvaguardare il Paese e tutti i suoi cittadini. Bisogna agire immediatamente per proteggere i principi sanciti dalla Costituzione e per sostenere la dignità e i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalla religione”. (F.B.) (Agenzia Fides, 30/7/2025)
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AMERICA/COLOMBIA – Sacerdote agostiniano torna in libertà dopo 40 giorni dalla sua sparizione

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 30 luglio 2025

Agostiniani, Provincia di Nuestra Señora de Gracia

Bogotá (Agenzia Fides) – Dopo 40 giorni dalla sua sparizione, Carlos Saúl Jaimes Guerrero, sacerdote agostiniano appartenente alla Provincia di Nuestra Señora de Gracia, è tornato in libertà. Ad annunciarlo è la stessa comunità religiosa di appartenenza del sacerdote, tramite una nota: “Con profonda gratitudine nel cuore, vogliamo condividere con tutti voi – amici, fedeli, comunità religiose e persone di buona volontà che ci avete ascoltato – una notizia che ci riempie di gioia: il nostro fratello, padre Carlos Saúl Jaimes, è stato liberato”.Il religioso, fanno sapere dal governo del Dipartimento di Cundinamarca, “rapito il 17 giugno in una zona rurale del comune di Viotá, è stato rilasciato la mattina di domenica 27 luglio, in una zona rurale del comune di El Colegio. È stato trovato in buone condizioni di salute”.Di padre Carlos si erano perse le tracce dopo che era partito alla volta di una fattoria conosciuta come Casacoima, alla periferia di Viotá. Alcune ore dopo, il suo veicolo era stato trovato abbandonato in un sentiero vicino a un burrone, con il motore acceso. Da allora, sono state avviate operazioni congiunte che hanno coinvolto l’Ufficio del Sindaco di Viotá, la Polizia e la Guardia Nazionale.Avviate le indagini, le forze dell’ordine avevano seguito, tra le altre, la pista del rapimento. Tuttavia, nessuno ha rivendicato il gesto né un riscatto è stato chiesto. La famiglia aveva anche offerto una ricompensa a chi avrebbe fornito elementi utili al ritrovamento del sacerdote. Ma nulla è emerso fino al 27 luglio quando è avvenuto il ritrovamento da parte delle forze dell’ordine.Sul sito del Governo del Dipartimento di Cundinamarca si precisa che “su espressa richiesta della famiglia, non verranno rivelati ulteriori dettagli sulle circostanze del suo rilascio”. Non sono state finora fornite notizie precise sul periodo della sua sparizione.L’ordine agostiniano ha espresso la sua gratitudine per il sostegno della comunità e ha chiesto discrezione: “Chiediamo comprensione e rispetto affinché padre Carlos Saúl possa avere un percorso di recupero soddisfacente insieme alla sua famiglia e alla comunità religiosa”. (F.B.) (Agenzia Fides 30/7/2025)
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AFRICA/SUD SUDAN – Giornata Nazionale dei Martiri: Un grido da una terra ferita, appello del vescovo Hiiboro Kussala per la pace nel Paese

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 30 luglio 2025

Tombura-Yambio (Agenzia Fides) – “Come Vescovo, mi impegno a parlare finché non si ascolti la verità. Camminare con le vittime e le famiglie ferite. Offrire la Chiesa come piattaforma per la riconciliazione e il dialogo. Pregare incessantemente per la pace e lavorare fianco a fianco con tutti coloro che la perseguono. Non rimarrò in silenzio. Non mi arrenderò. Con voi finché non prevarrà la pace.”E’ il monito che Barani Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo di Tombura-Yambio, ha rivolto a tutti, rappresentanti del governo del Sud Sudan e a tutte le persone di buona volontà.“Dopo quattro anni di spargimento di sangue, case in fiamme, famiglie distrutte e sogni sepolti, la nostra gente vive sotto teli di plastica, beve acqua non potabile, cammina nella paura e seppellisce i propri cari in silenzio. Questo non è una questione politica, è una tragedia umanitaria e un fallimento morale.”Il vescovo, che è anche Presidente del Consiglio Interreligioso per l’Iniziativa di Pace, Stato di Equatoria Occidentale, Sud Sudan, lancia l’appello in occasione della Giornata dei Martiri oggi 30 luglio 2025, “non svergogniamo il loro sacrificio con altro sangue. Onoriamoli portando la pace dove c’è dolore e la vita dove la morte ha regnato”.Questa giornata istituita per ricordare le vittime e promuovere la pace, commemora i morti nel conflitto tra le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido, iniziato nell’aprile 2023.“Le grida dei nostri fratelli di Tombura echeggiano da troppo tempo, – prosegue Hiiboro – non vogliamo condannare, ma risvegliare la coscienza di una nazione. Vi esortiamo come pastori, concittadini e come figli di un solo Dio. Che Tombura sia il nostro punto di svolta, un luogo sacro dove la nazione sceglie la guarigione anziché l’odio, la verità anziché la propaganda e la speranza anziché la disperazione.Rivolgendosi al governo del Sud Sudan il vescovo dice: “ora è il momento di agire. Invitiamo tutti, dalla più alta carica al più piccolo capo locale, ad agire con audacia, compassione e determinazione. Dispiegate forze di protezione per fermare ogni violenza e ripristinare la legge. Disarmate e smantellate qualsiasi persona che detenga illegalmente armi da fuoco. Aprite uno spazio per un dialogo inclusivo che coinvolga capi, giovani, donne, chiese e società civile. Punite senza indugio l’incitamento all’odio, la disinformazione e l’incitamento tribale. Garantite l’accesso umanitario e ricostruite servizi sociali, sanitari, scolastici.“Questo è il nostro dolore commune” aggiunge poi rivolgendosi al popolo del Sud Sudan: Tombura non è sola. Quando un arto soffre, tutto il corpo soffre. Non è una tragedia di Tombura, è una ferita del Sud Sudan. Agli anziani, alzatevi con saggezza e consiglio. Alle madri e alle donne: siate voci di guarigione e resistenza morale. Ai giovani, rifiutate di essere armi di distruzione. Scegliete la pace, costruite il Sud Sudan. Alle comunità religiose, unite nella verità e nella riconciliazione. Alla comunità internazionale: non distogliete lo sguardo. La pace ha bisogno di partner. Le vite hanno bisogno di essere salvate.”“Se non facciamo nulla il futuro a rischio. Se la violenza a Tombura continua, il costo sarà insostenibile. Intere comunità scompariranno. L’odio tribale si metastatizzerà in tutte le regioni.La fiducia nel governo e nell’unità nazionale si eroderà ulteriormente. Generazioni di giovani saranno perse nella vendetta o nella violenza. Se scegliamo la pace sarà una nuova alba per il Sud Sudan, se agiamo insieme, sinceramente, e ora la pace fiorirà. I bambini torneranno a scuola, le famiglie alle loro case e i contadini ai loro campi. La fiducia crescerà tra le tribù, tra i cittadini e il loro governo. L’anima del Sud Sudan rinascerà non nel sangue, ma nella giustizia.”“Che Tombura diventi un segno che il Sud Sudan sceglie la vita” conclude il vescovo Hiiboro Kussala.(AP) (Agenzia Fides 30/7/2025)
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Rapporto trimestrale grandi predatori

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il rapporto trimestrale grandi predatori per i mesi da aprile a giugno 2025 è online. Il rapporto può essere scaricato dal sito internet dell’Ufficio per la caccia e la pesca.

Sito web rapporto trimestrale grandi predatori 2

Persona di riferimento:

Arno Puorger, collaboratore accademico grandi predatori, tel. +41 81 257 87 86 (raggiungibile dalle ore 10.00 alle ore 11.00), e‑mail Arno.Puorger@ajf.gr.ch

Organo competente: Ufficio per la caccia e la pesca

Audizione del Sottosegretario Mantovano presso il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen

Source: Government of Italy

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha svolto oggi un’audizione presso il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

L’ingresso regolare in Italia per motivi di lavoro: prospettive di riforma 

Ringrazio il presidente Delrio e l’Ufficio di Presidenza del Comitato per l’opportunità di condividere alcune riflessioni sulle modalità di ingresso regolare in Italia per motivi di lavoro, anche nella prospettiva di una loro riforma. Ho accolto con piacere l’invito a questa audizione, pur se la competenza è in prima battuta dei ministeri maggiormente coinvolti, da Maeci a Interno, dal Lavoro ad Agricoltura e Turismo; la Pdc ha svolto un raccordo e una sintesi, ma certamente non si sovrappone all’attività dei dicasteri interessati. 
1. Il 30 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il c.d. “decreto flussi” per il triennio 2026-2028. Il provvedimento è attualmente all’esame della Conferenza Unificata, che renderà il proprio parere in questi giorni; subito dopo, il dPCM sarà sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari.
L’auspicio è che il Consiglio dei Ministri deliberi in via definitiva il decreto entro la metà di settembre: così, dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, esso potrebbe entrare in vigore in tempo utile per l’avvio della precompilazione delle domande di nulla osta al lavoro, da ottobre 2025.
Il nuovo decreto flussi, come i precedenti, ha ricevuto una certa quantità di critiche. Accenno alle più significative.
Vi è chi accusa il Governo di scarso coraggio: i lavoratori stranieri dei quali necessita il sistema produttivo italiano sarebbero ben più numerosi. Ricordo che nel triennio 2026-2028 potranno entrare in Italia fino a 165.000 lavoratori all’anno, mentre gli ingressi annui erano stati fissati in 48.000 unità dal Governo Letta, in 31.000 unità dai Governi Renzi, Gentiloni, Conte I e II e in 69.000 unità dal Governo Draghi.
Qualcuno ha detto che in fondo non ha importanza a quanto ammontino le quote, poiché il Governo sparerebbe numeri a caso.
A mio avviso non è così. Il decreto flussi è accompagnato da una corposa relazione illustrativa: è una novità, ma pochi se ne sono accorti e ancor di meno l’hanno letta. In essa il complesso procedimento attraverso il quale si giunge alla definizione delle quote di ingresso per il prossimo triennio è illustrato in modo dettagliato, con esplicitazione dei dati e dei metodi di quantificazione.
2. I differenti fabbisogni di lavoratori non comunitari sono stati rilevati durante una serie di incontri al Ministero del Lavoro: a esprimerli sono state le associazioni delle imprese e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, che non sono solite “sparare dati”.
Sempre la relazione illustrativa al decreto flussi dà conto del nuovo metodo utilizzato dal Ministero del Lavoro per rilevare i fabbisogni su base regionale e settoriale, e chiarisce che le stime relative ai lavoratori non stagionali sono state elaborate avvalendosi anche del sistema informativo Excelsior di Unioncamere, che è stato potenziato ad hoc. 
Il governo, inoltre, non solo ha un chiaro disegno per regolare le migrazioni, ma lo sta attuando da quasi tre anni, con l’obiettivo di contrastare la migrazione irregolare e garantire massima apertura alla migrazione regolare.  
Vi è una critica – fra quelle formulate – che a mio avviso coglie nel segno: quella che chiede di fare un passo in avanti rispetto al meccanismo di ingresso basato sul sistema delle quote e sui click day, i cui limiti sono evidenti. Ora, è chiaro quel che dovremmo evitare in futuro: non altrettanto chiaro, comunque non unanime, è come individuare il nuovo sistema, che dovrebbe prendere il posto del vecchio. Nel frattempo, un sistema compiuto e normativamente definito di ingressi per motivi di lavoro deve esistere e questo è il motivo per cui quote e click day sono previsti anche per il triennio 2026-2028.
Di più: in prospettiva mi pare difficile rinunciare del tutto alle quote, che sono leve utili nei rapporti bilaterali con le Nazioni di origine, e sono anche un “rubinetto” per il controllo delle migrazioni economiche che il Governo deve avere la possibilità di aprire e di chiudere in base all’andamento dell’economia e del mercato del lavoro. Anche la riforma dell’immigrazione approvata di recente in Francia introduce tetti massimi di ingressi e quella della Germania, pur raddoppiandole, prevede quote per i lavoratori non qualificati, tra l’altro solo da un ristretto numero di Paesi.
3. Occorre, tuttavia, ridurre in modo significativo gli ingressi nell’ambito delle quote, consentendo così che la richiesta del nulla osta al lavoro per un numero sempre maggiore di lavoratori non comunitari possa essere presentata in qualunque momento dell’anno senza limiti numerici. Non a caso questo principio è al primo posto tra i criteri indicati all’articolo 4 del decreto flussi 2026-2028. 
Alcune cose sono già state fatte in questo senso. Con il DL 20/2023 (il cosiddetto “decreto Cutro”) sono state poste fuori quota numerose tipologie di ingressi per lavoro:
a)     l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato dello straniero residente all’estero che abbia completato programmi di formazione professionale e civico-linguistica negli Stati di origine (argomento sul quale tornerò fra breve);
b)    l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato, anche a carattere stagionale, di stranieri cittadini di Stati con i quali l’Italia ha sottoscritto accordi di rimpatrio;
c)    la conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro del permesso rilasciato per motivi di studio e formazione. 
Col DL 145/2024 sono state poste al di fuori delle quote tutte le altre tipologie di conversione in permessi di lavoro dei permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo, come per esempio i permessi per lavoro stagionale, venendo incontro alle richieste delle parti sociali. 
Il DL 145, inoltre, ha introdotto in via sperimentale un canale di ingresso al di fuori delle quote (riservato alle agenzie per il lavoro e alle associazioni datoriali di settore), per i lavoratori da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità e di “grandi anziani”. Questa misura verrà presto resa permanente e senza previsione di contingenti numerici, consentendo di venire incontro alle esigenze di tante famiglie in difficoltà. La misura naturalmente si aggiunge alla quota riservata dal nuovo decreto flussi agli ingressi “ordinari” per l’assistenza familiare, che è stata incrementata rispetto al triennio precedente.
4. Ho accennato poc’anzi al tema dei lavoratori formati all’estero. È un canale di ingresso al di fuori delle quote che, per il momento, riguarda pochi lavoratori: dal 2023 sono stati approvati dalla Commissione interministeriale coordinata dal Ministero del Lavoro oltre 50 progetti formativi in più di 20 Nazioni, che hanno coinvolto più di 6.000 lavoratori, 1.055 dei quali hanno completato il percorso formativo. Il canale, tuttavia, è in crescita ed è apprezzato dalle imprese: esso è dedicato a settori caratterizzati da forti carenze di personale (impiantistica, edilizia, cantieristica navale, meccanica, elettronica); l’interesse è dimostrato dal fatto che, a parte poche eccezioni di ricorso a fondi europei, il finanziamento dei programmi di formazione è a carico dei proponenti.
Il canale della formazione all’estero ha grandi potenzialità, perché consente l’ingresso in Italia di lavoratori prontamente inseribili nel circuito produttivo, forniti di competenze professionali specifiche e di una preparazione civico-linguistica di base. Per questo motivo sono allo studio misure, anche di tipo procedurale, per renderlo più efficiente.
Vorrei poi citare le quote riservate alle istanze di nulla osta al lavoro stagionale presentate dalle organizzazioni datoriali dei settori agricolo e turistico. Lo faccio per due motivi. Il primo è che le quote riservate, in genere, sono una forma di mitigazione degli effetti del click day, perché restringono la competizione a un numero circoscritto di candidati; nel caso degli stagionali in agricoltura e turismo per il 2025 la mitigazione ha funzionato fin troppo, perché le domande di nulla osta al lavoro sono state addirittura inferiori rispetto alle quote a esse riservate. Quindi, le domande in questione, se regolari, sono state o saranno tutte accolte. Il secondo motivo è che il Governo considera fondamentale la collaborazione e la responsabilizzazione delle associazioni datoriali, che possono fornire garanzie sul fatto che l’incontro tra domanda di lavoro in Italia e offerta dall’estero sia genuino e utile.
Il ruolo delle associazioni datoriali, per esempio, sarebbe cruciale per l’ipotesi di un nuovo canale di ingresso extra quota per i profili più ricercati (detti “ad alta tensione lavorativa”), che consentirebbe a molti datori e lavoratori di sottrarsi alla competizione sul filo dei secondi per aggiudicarsi una quota. Questa ipotesi è nel solco della riforma avviata dal Governo con il DL Cutro e con il DL 145 del 2024, e segue il principio secondo cui quando ci sono garanzie sufficienti per un proficuo inserimento lavorativo, si rinuncia alla strettoia del tetto massimo di ingressi.  
5. Il canale per i profili “ad alta tensione lavorativa” potrebbe diventare complementare a quello della formazione all’estero, alla nuova “blue card” e agli altri ingressi fuori quota: solo una grande varietà di tipologie di ingresso legale per lavoro è in grado di rispondere alle peculiarità del mercato del lavoro italiano, e massimizzare l’offerta di opportunità per i lavoratori e per le imprese. 
In conclusione, una volta messi fuori quota buona parte degli ingressi per lavoro, potremmo immaginare per quelli residui (compresi gli ingressi per lavoro stagionale) criteri diversi rispetto all’ordine di presentazione delle domande, e quindi alternativi al click day.  
Da questo punto di vista, il governo è interessato agli spunti che verranno dal lavoro di questo Comitato. Abbiamo studiato esempi di successo di altre Nazioni, come Canada e Australia. Ne abbiamo ricavato idee suggestive, insieme con la convinzione che il trapianto di istituti pensati per realtà profondamente diverse dalla nostra – diverse per collocazione geografia, economia, assetto sociale – è operazione complessa e talvolta infruttuosa. 
Forse è più urgente – alcuni osservatori lo hanno sottolineato – evitare che, anche quando le quote sono molto generose e rispondono a reali opportunità di lavoro, poi vengono in buona parte bruciate da domande che alla fine non si trasformano in rapporti di lavoro. Questo dipende da varie ragioni: alcune riconducibili a strumentalizzazioni di questo canale di ingresso, altre da ricercare all’interno delle pubbliche amministrazioni competenti in materia. 
In modo più esplicito: ogni criterio per individuare domande più meritevoli di altre e ogni sistema di controllo preventivo, in itinere ed ex post, va bilanciato con la necessità di semplificare e velocizzare le procedure. Soprattutto, deve fare i conti con le forze e con le capacità di risposta amministrativa di tutti gli uffici coinvolti. Stiamo lavorando per incrementare forze e capacità, che al momento non sono ancora sufficienti, nonostante le misure di potenziamento degli organici che il Governo ha inserito nel DL 145/2024 e nell’ultima legge di bilancio. I tempi di messa a terra non sono brevi, a fronte della complessità delle strutture amministrative, centrali e territoriali, della rete consolare, e della necessità di adeguare i sistemi informativi e la loro interoperabilità: a Palazzo Chigi vi è un tavolo permanente che svolge una periodica verifica in questa direzione. Proprio questo è uno degli scogli sui quali rischiano di infrangersi i propositi di migliore gestione dei flussi per lavoro in Italia. Proprio per questo come Presidenza lo teniamo sotto costante osservazione.
6. Fin qui ho riferito quel che il Governo ha fatto e intende fare. Un cenno su ciò che non intendiamo fare. Non intendiamo allentare i controlli sulle procedure di ingresso in Italia per motivi di lavoro. Abbiamo reiterata evidenza, anche giudiziaria, che la criminalità organizzata, italiana e internazionale, si è infiltrata per anni nelle procedure di gestione dei flussi, le ha distorte a proprio vantaggio, e ha provocato danni ai lavoratori stranieri, alle imprese e alla credibilità dello Stato. 
Con il dl 145/2024 abbiamo introdotto dei correttivi che si stanno rivelando efficaci, come la precompilazione e i controlli anticipati, il limite di tre domande per i singoli datori di lavoro o la richiesta di conferma dell’intenzione di assumere prima del rilascio del visto di ingresso al lavoratore. La drastica riduzione di domande, da 688.200 nel 2024 a 160.900 nel 2025, dimostra che siamo sulla strada giusta. E su questo, ringraziando per l’attenzione, sento di dire che indietro non si torna.