Premio Arge Alp Giovani in montagna attribuito a un progetto grigionese

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

La Comunità di lavoro Regioni alpine (Arge Alp) intende migliorare l’interconnessione nel settore della gestione dei grandi predatori e portare avanti congiuntamente strategie politiche per rafforzare i giovani che vivono in montagna. Questo è quanto deciso durante la 56ª Conferenza dei capi di Governo mediante due risoluzioni. Inoltre, durante la conferenza, Arge Alp ha conferito il premio Arge Alp incentrato sul tema «Giovani in montagna: progetti di vita, di lavoro, di impresa». Un progetto innovativo dai Grigioni ha convinto la giuria internazionale.

La 56ª Conferenza dei capi di Governo di Arge Alp tenutasi questa mattina a Trento ha costituito l’apice e la conclusione dell’anno di presidenza della Provincia autonoma di Trento. Il presidente Maurizio Fugatti ha ora ceduto la presidenza al Land di Salisburgo.

I membri di Arge Alp hanno emanato due risoluzioni
Adottando due risoluzioni, alla Conferenza dei capi di Governo i 10 membri di Arge Alp hanno rafforzato la collaborazione transfrontaliera. La gestione dei grandi predatori rappresenta un tema transfrontaliero e di attualità che riguarda in modi differenti tutte le regioni Arge Alp. La questione è stata affrontata dai membri in una risoluzione congiunta. La comunità di lavoro persegue l’obiettivo prioritario di garantire le attività economiche, l’agricoltura di montagna e la sicurezza pubblica, nel rispetto delle condizioni territoriali, della tutela della biodiversità alpina e delle rispettive normative nazionali e regionali.
Con una seconda risoluzione, i membri di Arge Alp intendono intensificare i loro sforzi comuni nel settore dei giovani che vivono in montagna. Infatti, solo se i giovani partecipano attivamente ai processi è possibile gettare le basi per una visione condivisa del futuro dell’arco alpino. L’obiettivo consiste nel rafforzare a livello locale e internazionale il ruolo strategico delle regioni Arge Alp nelle strategie politiche per lo sviluppo regionale, al fine di affrontare le sfide attuali con soluzioni innovative. A questo scopo andrà discussa una serie di misure in grado di produrre effetti a diversi livelli, anche grazie a nuove tecnologie.

Premiato un progetto grigionese innovativo
In occasione del suo anno di presidenza, la Provincia Autonoma di Trento ha indetto il concorso per il premio Arge Alp, incentrato sul tema «Giovani in montagna: progetti di vita, di lavoro, di impresa». Il riconoscimento è stato assegnato nelle due categorie «Imprese e start-up» nonché «Scuole». Dopo una valutazione preliminare da parte di una giuria regionale, i progetti migliori sono stati sottoposti al giudizio di una giuria internazionale composta da esperti di tutte le regioni alpine per la valutazione finale.
Un progetto innovativo dai Grigioni ha convinto la giuria internazionale. Nella categoria «Imprese e start-up», il progetto «Filiera circolare CSH» dei promotori Jonas Macullo e Toni Cappelli si è aggiudicato il secondo posto. Il progetto mira a trasformare gli scarti forestali e vegetali in risorse sostenibili.

Ulteriori informazioni sono disponibili su www.argealp.org.

Fotografie:

I capi di Governo della Comunità di lavoro delle Regioni alpine (Arge Alp) © Provincia Autonoma di Trento

Vincitori dei premi Arge Alp, categoria «Grandi progetti»: (da sinistra) vincitori del premio Arge Alp Jonas Macullo e Toni Cappelli e Consigliere di Stato Martin Bühler, © Provincia Autonoma di Trento

Persona di riferimento in relazione alla 56ª conferenza dei capi di Governo:

Consigliere di Stato Martin Bühler, direttore del Dipartimento delle finanze e dei comuni, e‑mail Martin.Buehler@dfg.gr.ch

Persone di riferimento in relazione al premio Arge Alp:

Organo competente: Governo

AFRICA/COSTA D’AVORIO – Oltre 8 milioni di elettori chiamati ad eleggere il Presidente

Source: The Holy See in Italian

Il Presidente uscente Ouattara

Abidjan (Agenzia Fides) – Oltre 8,7 milioni di elettori sono chiamati alle urne in Costa d’Avorio domani, 25 ottobre, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.I lizza vi sono cinque candidati ma vi sono polemiche per l’esclusione dell’ex Presidente Laurent Gbagbo e di Tidjane Thiam (vedi Fides 4/10/2025) oltre che per la quarta candidatura del Capo dello Stato uscente Alassane Ouattara. Gli altri quattro candidati sono Jean-Louis Billon, ex Ministro del Commercio che si presenta come il candidato di una coalizione di partiti d’opposizione il Congrès Démocratique (CODE); Ahoua Don Mello, ex alleato di Gbagbo; l’ex moglie di quest’ultimo, Simone Ehivet Gbagbo candidata del partito da lei fondato il Mouvement des Hénérations Capables (MGC), e infine Henriette Lagou Adjoua, un’altra ex alleata di Gbagbo.La campagna elettorale, che si è chiusa ieri, 23 ottobre, è stata contrassegnata da alcune tensioni, che non sono però sfociate in violenze particolarmente gravi, salvo l’assalto agli uffici della Commissione Elettorale Indipendente (Commission électorale indépendante CEI) a Yamoussoukro la notte del 20 ottobre. La CEI nel giro di due giorni ha trovato una nuova sede assicurando che il voto potrà tenersi nella data stabilita.All’approssimarsi della votazione la Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio aveva organizzato una serie di incontri pubblici su alcune questioni d’interesse nazionale come “la dimensione etno-religiosa delle elezioni presidenziali”; “quale modello economico da adottare per promuovere la crescita sociale ed economica del Paese”; “la sovranità politica e monetaria della Costa d’Avorio”, “il ristabilimento della pace e della fratellanza in un Paese frammentato”. (L.M.) (Agenzia Fides 24/10/2025)
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ASIA/FILIPPINE – Conferenza pastorale di Mindanao e Sulu: la pace, bene essenziale per la vita e la missione della Chiesa

Source: The Holy See in Italian

Mindanao and Sulu Pastoral Conference

Iligan city (Agenzia Fides) – “La missione della Chiesa nel Sud delle Filippine, sulla grande isola di  Mindanao e nelle vicine isole Sulu, affronta una questione fondamentale, che è la base e fa da sfondo a  tutte le altre: quella della pace”, dice all’Agenzia Fides p. Edward Labadisos cancelliere e parroco  nella diocesi di Iligan, città sull’isola di Mindanao, nel Sud delle Filippine,  dove si è tenuta la 18a Conferenza pastorale Mindanao-Sulu (MSPC) che ha visto riuniti dal 20 al 24 ottobre vescovi, sacerdoti, religiosi, leader laici e catechisti provenienti dalle 22 circoscrizioni ecclesiastiche di Mindanao e Sulu. I presenti hanno condiviso  esperienze, e hanno potuto riflettere sulle sfide pastorali, tracciando gli  orientamenti per la vita della Chiesa nel prossimo triennio. Il tema della conferenza, “Pellegrini di speranza, verso un conversione sinodale, nel cammino della nuova evangelizzazione”, è stato  collegato alla festa di San Pedro Calungsod, il giovane catechista e martire filippino che si festeggia il 21 ottobre, indicato come “modello di coraggio missionario”.Spiega p. Labadisos: “Nella vasta area di Mindanao, alcune questioni sono comuni a tutte le Chiese locali: ad esempio il rapporto fra  le tre componenti fondamentali della popolazione, cioè  cattolici, musulmani e lumads (indigeni). Per questo uno degli ambiti che si coltiva sempre nella pastorale è quello relativo al dialogo interreligioso come via alla pace e all’armonia sociale”  ricorda. “Abbiamo attraversato in passato periodi difficili in varie province: ricordiamo negli anni scorsi l’assedio di Marawi dove si era insediato gruppi jihadisti  che dichiaravano ISIS, o la presenza di gruppi radicali e terroristi come Abu Sayyaf nelle Sulu. Ora, da alcuni anni, viviamo un tempo relativamente pacifico e questo permette alla vita del Chiesa di fiorire e andare avanti a fare del bene”, afferma.”Ricordiamo infatti che una delle sfide maggiori nella nostra area  è la povertà:  questa parte del paese è la più povera,  abbiamo una larga percentuale  di gente che va al di sotto della soglia del povertà e l’azione sociale della Chiesa  è importante anche per promuovere e incoraggiare lo sviluppo”, nota.  “E’ questa la cornice in cui si iscrive l’opera di evangelizzazione che prosegue per grazia di Dio”, concludeAlla Conferenza è intervenuto il Nunzio apostolico nelle Filippine, l’Arcivescovo Charles Brown, che ha elogiato la Chiesa di Mindanao per l’opera missionaria e ha esortato i cattolici a rinnovare il loro impegno nell’evangelizzazione. “L’evangelizzazione – ha detto – è sempre  un’opera vivificante che porta la grazia di Dio a coloro che sono  nel bisogno. È importante portare la vita divina soprattutto nei luoghi più remoti, nelle aree più povere, alle persone più trascurate, per dare loro il meraviglioso dono della vita eterna”, ha detto Brown, ricordando l’impegno dei missionari  Mindanao, regione in cui “si nota la vitalità della Chiesa nonostante le sfide”.Mons. Jose Rapadas, Vescovo di Iligan, rimarcando  il cammino giubilare,  ha  affermato che la Conferenza pastorale Mindanao-Sulu rappresenta “un momento di grazia e di rinnovamento della speranza per la Chiesa locale”, chiamata a camminare “nello spirito di sinodalità, così naturale per la Chiesa di Mindanao”. La conferenza è stata lanciata per la prima volta nel 1971 a Davao City con l’intento di rafforzare la comunione, la partecipazione e la missione all’interno della Chiesa di Mindanao e oggi raccoglie i frutti di quell’impegno e cammino cinquantennale.(PA) (Agenzia Fides 24/10/2025) 
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ASIA/BAHRAIN – La “chiesa madre” di Manama diventa Santuario del Vicariato apostolico dell’Arabia del nord

Source: The Holy See in Italian

venerdì, 24 ottobre 2025

Avona

Manama (Agenzia Fides) – Sarà il Vescovo Aldo Berardi, O.SS.T., Vicario apostolico di Arabia del nord a celebrare la Messa Pontificale che, il prossimo 8 novembre, costituirà la chiesa del Sacro Cuore di Manama come ‘”Santuario Vicariale del Sacro Cuore di Gesù”.L’evento rappresenterà un passaggio chiave nella vicenda della più antica chiesa cattolica della Penisola Arabica, ad eccezione dello Yemen. La chiesa sta celebrando il Giubileo per gli 85 anni dalla sua fondazione.A darne notizia all’Agenzia Fides il Vicario apostolico Berardi di rientro dall’incontro della Conferenza Episcopale in Giordania. Durante la sua permanenza nel Regno Hascemita, il Vescovo Barardi ha visitato la chiesa del Battesimo di Gesù consacrata lo scorso 10 gennaio nel sito del Battesimo-Al Maghtas. “E’ una chiesa bellissima – riferisce con commozione – dove si respira fede profonda e resilienza”.Parlando della chiesa del Sacro Cuore di Manama, il Vescovo mette in luce il grande significato storico e spirituale che ricopre l’evento. Consacrata nel 1940, quella di Manama è spesso definita come la “chiesa madre”, e da tempo rappresenta un centro di vitalità spirituale e di intercessione per la variegata popolazione cattolica che vive e lavora in Bahrain. Nel corso degli anni, ha attirato pellegrini e devoti da tutto il Golfo.Il Vicario apostolico, per preservare e promuovere la dignità storica e il carattere spirituale della chiesa di Manama, nominerà un Rettore del Santuario Vicariale, che sarà responsabile della cura pastorale, dell’amministrazione e della promozione della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Al Rettore sarà affidato il compito di custodire e valorizzare il patrimonio storico della chiesa, nonché di provvedere alla sua manutenzione..Fondata la vigilia di Natale, le sue campane suonarono per la prima volta il 24 dicembre 1939 alle 23:00. Fu lo Sceicco Haman Bin Isa Al Khalifa, allora Sovrano del Bahrein, a offrire un appezzamento di terreno per costruire la chiesa. Che venne benedetta il 3 marzo 1940.Il Decreto per l’istituzione della chiesa come Santuario è stato promosso dal Vescovo Aldo Berardi ed entrerà in vigore il 1° novembre 2025.(AP) (Agenzia Fides 24/10/2025)
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Concorso a 51 posti di referendario di TAR anno 2025: nomina della Commissione esaminatrice

Source: Government of Italy

24 Ottobre 2025

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 21 ottobre 2025, è stata nominata la Commissione esaminatrice del concorso, per titoli ed esami, a cinquantuno posti di Referendario di tribunale amministrativo regionale, del ruolo della magistratura amministrativa, bandito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 15 aprile 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4a serie speciale – n. 36 del 9 maggio 2025.

Cosa insegnano Padri e Dottori della Chiesa riguardo alla missione di annunciare il Vangelo

Source: The Holy See in Italian

venerdì, 24 ottobre 2025

Wikipedia

di Marie SymingtonNell’anno 40 d.C. il numero dei cristiani era di circa un migliaio. Nel 400 d.C. questa cifra era aumentata fino a quasi 40 milioni. Come ha fatto il cristianesimo a crescere così rapidamente in un impero dominato dal paganesimo?L’autore Bart Ehrmman sostiene che il cristianesimo sia cresciuto grazie alla sua singolarità rispetto alle religioni dell’epoca: nessun altro gruppo – sostiene lui – era missionario e allo stesso tempo esclusivo come il cristianesimo.Le istruzioni di Gesù ai suoi discepoli evidenziano questi due aspetti che caratterizzano la missione della Chiesa. Lo fanno nel Vangelo di Matteo («Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», Mt 28,19) e nel Vangelo di Giovanni («Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me » Gv 14,6). I cristiani sono chiamati diffondere la Parola di Dio affinché tutti possano credere veramente e unicamente in Gesù Cristo, poiché per essere salvati non si possono servire due padroni contemporaneamente.Secondo Ehrman, questa combinazione di evangelizzazione ed esclusione era unica al cristianesimo e si rivelò decisiva per la crescita della Chiesa nei suoi primi tempi.Tuttavia, comprendere la missione della Chiesa in questi termini rischia di minare lo spirito con cui i cristiani diffondono e devono diffondere la Parola di Dio. Se la Chiesa esclude il culto di qualsiasi altro dio – che si tratti di divinità pagane o di denaro e potere – lo fa perché segue la Verità rivelata da Dio, e se chiama i cristiani a evangelizzare, lo fa per amore verso tutti i figli di Dio.Comprendere come i Padri e i Dottori della Chiesa hanno incoraggiato la diffusione della Buona Novella nei primi secoli del cristianesimo può contribuire a aiutare tutti i cristiani nella loro missione odierna.Attraverso la predicazione e l’insegnamentoCome insegna Tommaso d’Aquino nella sua opera Summa Theologiae, l’intelletto e la volontà rappresentano due poteri distinti dell’anima umana: mentre l’intelletto cerca la Verità, la volontà persegue il Bene. Ciò non significa che questi due poteri siano isolati l’uno dall’altro. L’intelletto dirige la volontà verso il Bene in quanto «l’oggetto della volontà [il Bene] le è proposto dalla ragione» (Summa Theologiae I-II, q.19, a.3). Alla luce di ciò, persuadere l’intelletto della verità del cristianesimo rappresenta un aspetto importante della missione della Chiesa di diffondere la Parola.Nella sua opera “Sulla dottrina cristiana”, che istruisce i cristiani su come essere predicatori efficaci nell’insegnamento della Parola, Sant’Agostino sottolinea l’importanza della chiarezza e dell’intelligibilità nell’insegnamento offerto a coloro che ascoltano l’oratore. La verità cristiana deve essere sempre essere proposta suaviter, con delicatezza, sia per rispetto della sua stessa natura sia per il rispetto delle possibilità di ricezione dell’uditore affinché questi la possa accogliere.Agostino scrive: «Chi dunque parla allo scopo di istruire, finché non è stato compreso non ritenga di aver comunicato il suo sapere a colui che si proponeva di istruire. In effetti, sebbene abbia detto le cose che egli personalmente comprende, non deve ritenere di averle dette a colui dal quale non è stato compreso» (Sulla dottrina cristiana, Libro IV, Capitolo 12).È quindi fondamentale che l’intelletto di chi ascolta sia in grado di comprendere l’insegnamento, affinché la sua volontà possa poi perseguire il vero Bene di conseguenza.Attraverso la preghieraDetto questo, è possibile che la volontà si rifiuti di aderire alla Verità.Pertanto, Tommaso d’Aquino adotta la definizione di Sant’Agostino che riconosce la fede come atto della ragione sotto l’impulso della volontà guidata dalla grazia di Dio: « credere è un atto dell’intelletto che aderisce alla verità divina sotto il comando della volontà mossa da Dio mediante la grazia e quindi è soggetto al libero arbitrio in relazione a Dio» (Summa Theologiae II-II, q. 2, a. 9). Ma proprio come la volontà può indirizzare l’intelletto a credere, può anche ostacolare la fede.In questi casi, e non solo, la preghiera affinché la grazia di Dio intervenga è lo strumento più efficace per i missionari.Eppure, tra i cristiani del mondo postmoderno viene a volte sottovalutatp il grande potere misterioso della preghiera.Scrivendo agli Efesini, Sant’Ignazio, vescovo di Antiochia, insiste sulla preghiera come mezzo per sostenere la diffusione del Vangelo: «Per gli altri uomini “pregate senza interruzione”. In loro vi è speranza di conversione affinché trovino Dio» (Lettera di Ignazio agli Efesini, capitolo 10).L’efficacia della preghiera è ulteriormente sottolineata nell’opera di Sant’Agostino “Sulla dottrina cristiana”. Agostino scrive quanto segue: «Il nostro oratore dunque parlerà di cose giuste, sante e buone […] non dubiti di attribuirlo più alla devozione nella preghiera che non alle risorse oratorie: per cui, dovendo pregare e per sé e per coloro ai quali rivolgerà la parola, sarà prima uomo di preghiera che predicatore. Avvicinandosi l’ora di parlare, prima di muovere la lingua per parlare sollevi a Dio l’anima assetata, in modo che proferisca quel che ha bevuto e versi ciò che lo riempie. In effetti, su ogni argomento che tocchi il campo della fede e della carità ci molte sono le cose da dire e molti i modi con cui le può dire chi le conosce. Ora chi potrebbe valutare rettamente cosa noi dobbiamo dire volta per volta o cosa si aspettano gli uditori di ascoltare da noi all’infuori di colui che penetra i cuori di tutti? E chi fa sì che noi diciamo quel che occorre e com’è necessario se non colui nelle cui mani siamo noi e tutti i nostri discorsi?» (Sulla dottrina cristiana, Libro IV, Capitolo 15).Per questo i cristiani sono chiamati a pregare affinché la grazia di Dio muova la volontà di coloro che rifiutano la Buona Novella, affinché un giorno possano credere.Attraverso le buone opereLa grazia di Dio può operare attraverso le buone opere dei cristiani.In alcuni casi, i non credenti non sono ben disposti ad ascoltare il missionario cristiano, poiché potrebbero aver avuto esperienze dolorose con altri cristiani in passato. In effetti, in molti casi, le azioni parlano più delle parole. Così, nel suo discorso ai catechisti nel 2023, Papa Francesco ha ricordato che «essere catechista significa dare testimonianza della fede, essere coerente nella propria vita personale»: Poi, citando le istruzioni di San Francesco d’Assisi ai suoi frati («Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole») ha sottolineato l’importanza di essere testimoni in ciò che viene fatto, tanto quanto in ciò che vienNella sua epistola ai cristiani di Magnesia, Sant’Ignazio sottolinea la necessità di coerenza tra le azioni e le parole dei cristiani, scrivendo che «Occorre non solo chiamarsi cristiani, ma esserlo» (Epistola ai cristiani di Magnesia, capitolo 4). Oltre alla preghiera, nella sua Lettera agli Efesini esorta i credenti a istruire gli altri attraverso le loro opere: «Davanti alla loro ira siate miti; alla loro megalomania siate umili, alle loro bestemmie (opponete) le vostre preghiere; al loro errore “siate saldi nelle fede”; alla loro ferocia siate pacifici, non cercando di imitarli. Nella bontà troviamoci loro fratelli, cercando di essere imitatori del Signore. Chi ha sofferto di più l’ingiustizia? Chi ha avuto più privazioni? Chi più disprezzato? Non si trovi tra voi nessun’erba del diavolo, ma con ogni purezza e temperanza rimanete in Gesù Cristo con la carne e con lo spirito» (Lettera agli Efesini, capitolo 10).Sant’Agostino ribadisce questo punto nella sua opera “Sulla dottrina cristiana”, sostenendo che « Per essere ascoltato docilmente, più che non la solennità dell’elocuzione, ha peso senza dubbio la vita dell’oratore» (“Sulla dottrina cristiana”, libro IV, capitolo 27, articolo 59). Colui che ascolta chi annuncia il Vangelo infatti potrebbe chiedere: «Ciò che comandi a me, tu perché non lo fai? Succede così che non ascoltino docilmente il predicatore che, personalmente, non ascolta se stesso e, insieme al predicatore, disprezzano la stessa parola di Dio che viene loro annunziata» (“Sulla dottrina cristiana”, Libro IV, Capitolo 27, Articolo 60). Come scrive l’apostolo Paolo a Timoteo: «Sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza » (1 Timoteo 4,12).Pertanto, la missione della Chiesa di diffondere la Parola non serve solo a convertire i cuori degli altri, ma offre anche l’opportunità a tutti i cristiani di crescere nella fede, attraverso l’insegnamento, la preghiera e le buone opere. (Agenzia Fides 24/10/2025)
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AFRICA/NIGERIA – “La convivenza tra musulmani e cristiani è possibile; insieme possiamo sconfiggere la violenza jihadista”

Source: The Holy See in Italian

Abuja (Agenzia Fides) – “In Sokoto non abbiamo un problema di persecuzione, ma registriamo alcune limitazioni nella nostra libertà” dice Mons. Matthew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, nel nord della Nigeria, nell’intervista rilasciata all’Agenzia Fides.Sokoto, capoluogo dell’omonimo Stato, è un’area a prevalenza musulmana dove la convivenza con la minoranza cristiana è messa a rischio dalle violenze dei gruppi jihadisti. Nonostante questo Mons. Kukah offre elementi di riflessioni che permettono di andare oltre alla narrazione di “scontro tra religioni”.“Eccellenza quale è la situazione nella sua diocesi?”“In Sokoto non abbiamo un problema di persecuzione. Vivendo in un ambiente prevalentemente musulmano abbiamo più che altro problematiche di limitazioni di libertà. Queste però non concernano la libertà di culto. Ad esempio non abbiamo problemi a fare nelle strade di Sokoto la processione con il Santissimo Sacramento. Le uniche aree dove vi sono delle limitazioni riguardano l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche e la autorizzazioni per la costruzioni di nuovi luoghi di culto. Sono impedimenti che si riscontrano soprattutto a livello burocratico. La mia posizione è che possiamo risolvere queste questioni con il dialogo e la negoziazione.Quindi in generale possiamo dire che non abbiamo problemi gravi. Abbiamo rapporti di amicizia con i musulmani. Io stesso ho buoni amici di religione islamica. Lavoriamo bene insieme al governatore dello Stato che è un musulmano.Quali sono a sua avviso le radici profonde della violenza jihadista nel Nord della Nigeria?A mio avviso sono due. Prima della nascita della Nigeria moderna nel XIX secolo in quella che è diventata ora la Nigeria settentrionale esisteva un califfato musulmano che si estendeva in ampie parti degli attuali Mali, Ciad, Niger e Burkina Faso. Il colonialismo britannico ha poi distrutto questo impero islamico lasciando un risentimento che persiste tuttora nelle popolazioni islamiche locali. Insieme agli inglesi venne la fede cristiana. Ora l’ignoranza della storia del nostro Paese fa sì che diversi musulmani associno il cristianesimo al colonialismo. I missionari vennero non per conquistare ma per aiutare le popolazioni locali mentre i colonialisti vennero con l’intento di estrarre risorse dal nostro territorio.Il secondo fattore che è collegato al primo è la determinazione dei musulmani della Nigeria settentrionale di avere un’educazione di stampo occidentale; un atteggiamento incoraggiato dal governo federale che fin dagli anni ’60 del secolo scorso ha insistito nell’adottare politiche per far in modo che ogni bambino nigeriano ricevesse un’educazione. Ma nonostante questo attualmente vi sono circa 20/25 milioni di bambini e ragazzi in Nigeria che non hanno accesso alla scuola. Di questi il 90 percento si trova nella Nigeria settentrionale dove diverse famiglie povere temono che se i loro figli vanno a scuola finiscono per diventare cristiani. Questo mentre i figli delle élite settentrionali che sono musulmane ricevono un’eccellente istruzione; ma queste stesse élite non prendono in considerazione la problematica generale di offrire una formazione adeguata a tutta la popolazione dell’area.Quindi il problema è nato qui da noi dove alla gente sono state inculcate tante menzogne sulla fede cristiana. Questo fa sì che frange della popolazione musulmana quando accadono eventi che le agitano sfoghino la loro rabbia e frustrazione contro la minoranza cristiana, ad esempio bruciando una chiesa.Questa situazione è stata sfruttata da Boko Haram (che significa “l’educazione occidentale è proibita”) per reclutare combattenti tra la popolazione del Nord. Ma voglio sottolineare che le violenze dei jihadisti hanno provocato più morti tra i musulmani che tra i cristiani. Ce lo dicono le statistiche.Negli Stati Uniti c’è chi vuole introdurre una legislazione federale per adottare sanzioni contro il governo nigeriano accusato di non proteggere i cristiani. Cosa ne pensa?Quello che posso dire che stanno prendendo una narrazione secondo la quale i cristiani sono perseguitati. Questo non possiamo negarlo ma occorre sottolineare che la situazione peggiore è accaduto tra il 2014 e il 2023 durante la Presidenza di Muhammadu Buhari che non ha rispettato il tradizionale equilibrio tra musulmani e cristiani nelle alte cariche dello Stato e soprattutto a messo a capo dei diversi apparati di sicurezza, alti ufficiali musulmani. Questo ha fatto sì che i jihadisti abbiano avuto il sentimento che quella islamica fosse la religione predominante del Paese. Si sono così sentiti spronati a intensificare la loro lotta violenta. Dal 2023 c’è stato un sensibile cambiamento con il nuovo Presidente, Bola Tinubu, un musulmano sposato a donna pastore in una chiesa pentecostale, che appare molto più determinato nel difendere la democrazia e i diritti umani di tutti i nigeriani. Sono fiducioso che in Nigeria possiamo ritrovare la convivenza tra tutte le popolazioni del Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 23/10/2025)
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Consiglio europeo, incontro Meloni – von der Leyen

Source: Government of Italy

23 Ottobre 2025

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi a Bruxelles la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. 

Al centro del colloquio, le priorità italiane in vista dell’odierno Consiglio Europeo, a partire da competitività, transizione climatica e semplificazione.

Il Presidente Meloni ha inoltre ribadito la necessità di urgenti provvedimenti a sostegno del settore automobilistico e delle industrie ad alto consumo energetico, in particolare sul fronte della riduzione dei prezzi dell’elettricità.

Consiglio europeo, riunione informale sul tema delle soluzioni innovative in ambito migratorio

Source: Government of Italy

A margine del Consiglio europeo, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme ai Primi Ministri danese, Mette Frederiksen, e olandese, Dick Schoof, ha ospitato una nuova riunione informale tra alcuni degli Stati membri più interessati al tema delle soluzioni innovative in ambito migratorio.

Insieme a Italia, Danimarca, Paesi Bassi e Commissione europea, hanno preso parte all’incontro Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Germania, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia e Svezia.

La Presidente von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro, soffermandosi in particolare sulla necessità di accelerare ulteriormente i negoziati relativi al Regolamento rimpatri e alla lista Europea di Paesi di origine sicuri.

Oltre a confermare l’impegno dell’Italia sul fronte delle soluzioni innovative, il Presidente Meloni ha aggiornato sul lavoro in corso sul tema della capacità delle Convenzioni internazionali di rispondere alle sfide della migrazione irregolare e sulle prossime iniziative previste. Una riunione a livello funzionari avrà luogo a Roma il 5 novembre per proseguire il lavoro comune.

I Leader presenti hanno concordato di continuare a mantenere uno stretto raccordo non solo in ambito UE e Consiglio d’Europa, ma anche  – più in generale – nei diversi contesti internazionali per promuovere più efficacemente l’approccio europeo ad una gestione ordinata dei flussi migratori.

Interventi parlamentari della sessione di ottobre 2025 del Gran Consiglio

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Gli interventi parlamentari presentati nella sessione di ottobre 2025 sono disponibili da subito in internet.

Persona di riferimento:

Patrick Barandun, capo della Segreteria del Gran Consiglio, Cancelleria dello Stato, tel. +41 81 257 22 32, e‑mail Patrick.Barandun@staka.gr.ch

Organo competente: Cancelleria dello Stato / Segreteria del Gran Consiglio