Consiglio europeo, riunione informale sul tema delle soluzioni innovative in ambito migratorio

Source: Government of Italy

A margine del Consiglio europeo, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme ai Primi Ministri danese, Mette Frederiksen, e olandese, Dick Schoof, ha ospitato una nuova riunione informale tra alcuni degli Stati membri più interessati al tema delle soluzioni innovative in ambito migratorio.

Insieme a Italia, Danimarca, Paesi Bassi e Commissione europea, hanno preso parte all’incontro Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Germania, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia e Svezia.

La Presidente von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro, soffermandosi in particolare sulla necessità di accelerare ulteriormente i negoziati relativi al Regolamento rimpatri e alla lista Europea di Paesi di origine sicuri.

Oltre a confermare l’impegno dell’Italia sul fronte delle soluzioni innovative, il Presidente Meloni ha aggiornato sul lavoro in corso sul tema della capacità delle Convenzioni internazionali di rispondere alle sfide della migrazione irregolare e sulle prossime iniziative previste. Una riunione a livello funzionari avrà luogo a Roma il 5 novembre per proseguire il lavoro comune.

I Leader presenti hanno concordato di continuare a mantenere uno stretto raccordo non solo in ambito UE e Consiglio d’Europa, ma anche  – più in generale – nei diversi contesti internazionali per promuovere più efficacemente l’approccio europeo ad una gestione ordinata dei flussi migratori.

Interventi parlamentari della sessione di ottobre 2025 del Gran Consiglio

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Gli interventi parlamentari presentati nella sessione di ottobre 2025 sono disponibili da subito in internet.

Persona di riferimento:

Patrick Barandun, capo della Segreteria del Gran Consiglio, Cancelleria dello Stato, tel. +41 81 257 22 32, e‑mail Patrick.Barandun@staka.gr.ch

Organo competente: Cancelleria dello Stato / Segreteria del Gran Consiglio

Risultato intermedio caccia 2025

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il bilancio della caccia alta grigionese 2025 è positivo. Nonostante gli effettivi in diverse regioni fossero più bassi, è stato registrato un buon numero di cervi abbattuti. Anche il numero di caprioli abbattuti rientra nella media pluriennale. Soltanto il numero di camosci abbattuti è risultato leggermente inferiore rispetto alla media. Per raggiungere i piani di abbattimento cantonali molto ambiziosi per quanto riguarda cervi e caprioli, nei mesi di novembre e dicembre in tutte le regioni si svolgerà la caccia speciale.

Nonostante le condizioni meteorologiche variabili e gli effettivi di cervo in calo, durante la caccia alta le cacciatrici e i cacciatori hanno abbattuto un elevato numero di capi: in totale 3432 cervi e 2502 caprioli, un valore di poco superiore alla media degli ultimi 20 anni. Analogamente all’anno precedente, con 2863 capi abbattuti il risultato finale della caccia al camoscio è leggermente inferiore alla media. In Mesolcina sono stati abbattuti 23 cinghiali e in Valposchiavo un solo animale.

Risultati della prima parte della caccia grigionese 2025:

La caccia speciale è importante
La caccia in novembre e dicembre è importante per raggiungere i piani di abbattimento per le femmine e per adeguare il numero di cervi e caprioli all’habitat invernale. Questo fattore è decisivo per la conservazione a lungo termine di boschi di protezione sani e ben strutturati. Per adempiere i piani di abbattimento e il mandato venatorio, durante la caccia speciale 2025 sarà possibile abbattere 1711 cerve e cerbiatti, 281 caprioli e, limitatamente a tre zone che presentano conflitti bosco-selvaggina, 10 camosci. Per quanto riguarda il cervo, il numero di capi da abbattere secondo il piano di abbattimento per la caccia speciale 2025 è nettamente inferiore a quello dell’anno precedente. Oltre al buon numero di capi abbattuti durante la caccia alta, le ragioni vanno ricercate nella riduzione degli effettivi avvenuta dal 2020 e nei conseguenti piani degli abbattimenti complessivi più bassi. Per quanto riguarda il capriolo, durante la caccia alta sono stati abbattuti nettamente più maschi che femmine, ragione per cui il piano per la caccia speciale presenta un numero più elevato rispetto a quello del 2024. A seguito dell’aumento degli effettivi e dei maggiori danni causati all’agricoltura, come negli anni precedenti è possibile abbattere i cinghiali senza restrizioni.

Un compito impegnativo all’orizzonte
La caccia speciale in novembre e dicembre rappresenta una grande sfida. In numerose regioni le cacciatrici e i cacciatori si impegnano a fondo per perseguire gli obiettivi di sviluppo degli effettivi definiti nel quadro della strategia del Governo «spazio vitale bosco-selvaggina 2021». In considerazione degli effettivi già ridotti in molti luoghi, questo compito — da svolgere con grande rispetto per la selvaggina e la natura — risulta sempre più impegnativo. È importante che il lavoro delle cacciatrici e dei cacciatori venga supportato da tutti gli attori coinvolti, in particolare dalle proprietarie e dai proprietari dei boschi.

Allegati:

Persone di riferimento:

  • Lukas Walser, capo della Sezione selvaggina e caccia, Ufficio per la caccia e la pesca, tel. +41 81 257 38 92 (raggiungibile dalle ore 10:30 alle ore 11:30), e‑mail Lukas.Walser@ajf.gr.ch
  • Urban Maissen, forestale cantonale, Ufficio foreste e pericoli naturali, e‑mail Urban.Maissen@awn.gr.ch

Organo competente: Ufficio per la caccia e la pesca

ASIA – “Oggi come ieri, la missione in Asia è presenza per rispondere ai bisogni delle giovani Chiese”, dice il Superiore generale delle Missioni Estere di Parigi (MEP)

Source: The Holy See in Italian

Agenzia Fides

di Paolo AffatatoCittà del Vaticano (Agenzia Fides) – “Oggi come ieri, la nostra missione in Asia è fatta di presenza per rispondere ai bisogni delle giovani Chiese”, racconta in un’intervista all’Agenzia Fides p. Vincent Sénéchal, Superiore Generale della Società per le Missioni estere di Parigi (MEP), mentre i missionari della Società sono a Roma per il pellegrinaggio giubilare. Nel mese dell’Ottobre missionario, tra l’altro, il MEP ha presentato un film documentario sulle sue missioni, dal titolo “Avventurieri di Cristo” (Vedi Fides 21/10/2025). Dal 1658, le Missioni Estere di Parigi hanno contribuito all’evangelizzazione di molti paesi asiatici: Thailandia, Vietnam, Cina, Cambogia, India, Laos, Giappone, Corea, Malesia, Singapore, Birmania. Nel XX secolo, 23 missionari hanno offerto la loro vita come martiri e sono diventati santi. Oggi, le Missioni Estere di Parigi contano circa 150 sacerdoti in 14 paesi e continuano a partecipare all’annuncio della Buona Novella, inviando sacerdoti missionari in Asia e nell’Oceano Indiano, soprattutto nella “prima evangelizzazione”.P. Sénéchal, può parlare delle origini della Società delle Missioni estere di Parigi e della vostra missione oggi?La Società delle Missioni Estere di Parigi è nata nel 1658 su iniziativa di un gesuita, Alexandre de Rhodes, missionario in Vietnam. Egli comprese che le ondate di persecuzione e i problemi riscontrati avrebbero portato all’espulsione dei missionari e al collasso della Chiesa. Quindi la sua idea era far nascere il clero locale. Andò dal Papa il quale gli diede mandato di cercare persone disponibili per quest’opera, in particolare sacerdoti francesi. Egli girò varie diocesi e parrocchie alla ricerca di volontari per andare in Asia, soprattutto in Vietnam, Cocincina e nel Tonchino, con lo scopo di formare sacerdoti locali. Alcuni risposero e si unirono a lui; tutto nacque per rispondere a una chiamata e a un bisogno della chiesa locale, perchè ci fosse un clero locale. Costoro ricevettero una missione dalla Congregazione vaticana di Propaganda Fide. Quei sacerdoti venivano ordinati a Roma o in Francia e poi venivano inviati dal dicastero di Propaganda Fide per la missione in Asia. Così venne istituito il primo seminario, come istituto di formazione per le missioni all’estero. Sono gli albori della MEP. Oggi la nostra missione è ancora l’evangelizzazione verso l’Asia. Ancora oggi siamo principalmente sacerdoti francesi, il 75% dei nostri membri è francese, e operiamo in 14 paesi dell’Asia e in Madagascar. A livello giuridico siamo una Società di Vita Apostolica, sotto il Dicastero per l’Evangelizzazione. Va detto che, sul modello dei preti del MEP , sono nate altre Società di preti missionari in altre nazioni: ad esempio il PIME in Italia, i Maryknoll e Mill Hill in America, le Missioni estere del Quebec in Canada, altre Società in Corea e Thailandia. Ognuna di queste Società, percorre il suo cammino e ha, in qualche modo, un volto e una cultura nazionale, messa al servizio della missione universale della Chiesa.Come contribuite oggi alla missione evangelizzatrice della Chiesa?Per dirlo in breve, come MEP, dovremmo dedicarci essenzialmente alla prima evangelizzazione, in accordo con le Chiese locali che ci invitano. Il nostro scopo e la nostra opera è sempre stare accanto e rispondere alle necessità della Chiesa locale, accompagnare ed essere un sostegno per le chiesa bisognose, rispondere ai bisogni fondamentali di una Chiesa particolare. Un Vescovo può richiedere i missionari del MEP, allora si organizza un sopralluogo e poi si può decidere di inviare missionari, che possono impegnarsi nei campi diversi: specificamente, come detto, per un’opera di prima evangelizzazione, anche in parrocchie e servizi sociali, ma soprattutto in luoghi dove la chiesa è agli inizi., E’ avvenuto, ad esempio, in Madagascar, dove i nostri missionari si sono stabiliti in aree dove non vi erano cattolici; o in Cambogia, dove i cattolici sono solo il 2% e dove la comunità locale ha vissuto un periodo molto difficile, alla fine del XX secolo, e ha dovuto ricominciare quasi da zero. A volte abbiamo missionari impegnati nella formazione, che insegnano al Seminario, come in Giappone, o anche in Thailandia, Laos, Myanmar.I missionari sono spesso coinvolti anche in servizi sociali, con quale prospettiva?L’opera sociale, il lavoro di sviluppo, le opere educative e di solidarietà sono un primo passo per fare del bene alla gente del posto, per rendersi presenti come persone che comunicano l’amore di Dio verso ogni uomo. Ad esempio, in Thailandia, al confine con il Myanmar vi sono rifugiati di etnia karen, e il MEP è lì a prendersi cura di loro. In India abbiamo un sacerdote a Calcutta che lavora nelle baraccopoli: è una testimonianza viva di fede e di umanità. Un altro campo di azione è quello dell’assistenza a migranti e rifugiati , come avviene in Corea per i rifugiati nordcoreani. C’è inoltre l’ambito del dialogo interreligioso: qui penso alla Cambogia o all’India, dove un missionario risiede a Benares, luogo sacro per l’induismo, e guida il centro internazionale di dialogo interreligioso diocesano. Ogni missionario che si ritrova in una terra nuova è chiamato a creare relazioni, a entrare in contatto con persone di cultura o di fede diversa, è chiamato immergersi in quella cultura e a seminare il Vangelo: il missionario non porta se stesso ma Cristo, come dice San Paolo: “un tesoro in vasi di argilla”.Alcune missioni sono in contesti particolarmente difficili o sensibili: cosa può dirci del Myanmar?Come è noto in Myanmar c’è un conflitto e ci sono persone che soffrono: oltre 3,5 milioni sono sfollati interni e altri fuggono dal paese. In un contesto segnato da precarietà e sofferenza, abbiamo quattro missionari, alcuni nella zona Chin, altri due a Mandalay. La comunità cattolica locale soffre con tutta la popolazione birmana, a causa della guerra civile. Uno dei nostri missionari è in una parrocchia, a Mandalay, che è diventata un campo profughi. L’ho visitata nei mesi scorsi: vi sono tanti rifugiati accampati, fuggiti da villaggi bruciati, che trovano un po’ di accoglienza, di assistenza umanitaria e di conforto . Ho visto anche tanta fede e persone, che nel disagio e nella tribolazione, non smettono di sperare e di pregare con intensità.Che rapporto avete con il mondo cinese?La Cina è nel nostro cuore. Abbiamo una presenza a Hong Kong e a Taiwan. Quello che abbiamo cercato di seguire, nel rapporto con la Cina, è la fedeltà. Secoli fa, c’erano nostri missionari in Cina continentale. Nel 1949, avevamo 200 missionari , che vennero espulsi con la rivoluzione culturale, ma da lì i nostri missionari si spostarono verso Occidente e così aprirono una missione in Madagascar, che c’è ancora oggi. E’ la Provvidenza di Dio. Ricordiamo che diverse diocesi nel sud della Cina, ma anche in Manciuria, sono state fondate da padri del MEP. Ora continuiamo a sperare e pregare perché la Chiesa in Cina sia unita, unita nella fede e anche nel rapporto con la Santa Sede. Abbiamo tra i padri del MEP l’esperienza e l’eredità del missionario Jean Charbonnier (deceduto nel 2023, a 91 anni, ndr), che tanto si è speso per la missione in Cina. Crediamo e speriamo che il buon rapporto tra Cina e Santa Sede possa portare frutti. È la nostra preghiera.La vostra Società ricorda e celebra tanti martiri. Sono fonte di ispirazione per voi oggi?Fare memoria dei nostri martiri non è solo un ricordo del passato, ma qualcosa di vivo oggi. Penso che molti di noi abbiano ricevuto un’eredità dai nostri martiri. Abbiamo 23 santi, canonizzati e cinque, beatificati. Ci sono altre 12 cause per la beatificazione, aperte da chiese locali, come quella di Barthélemy Bruguière, che è stato il primo Vicario apostolico della Corea, ma anche in Vietnam quella di Henry Denis, noto come Benedict Thuan, sacerdote MEP che ha avviato un monastero cistercense e divenne monaco benedettino.Io stesso sono nato in un villaggio di cui era originario un padre del MEP, Siméon-François Berneux (1814-1866), martirizzato e santo. Fu mandato in Vietnam, venne torturato, gli chiesero di rinunciare alla sua fede, non lo fece, fu condannato a morte. A causa di alcune circostanze, fu liberato, lo espulsero e fu mandato in Manciuria, dove aprì una tipografia per stampare Bibbie in Manciuria. Poi giunse in Corea e divenne vicario apostolico di Seul, dove visse e lavorò anche in clandestinità e venne martirizzato in Corea. La sua figura ha avuto un’influenza nella mia vocazione. Questi martiri erano persone di fede. Avevano coraggio. Come il Buon pastore, hanno dato la vita per il loro gregge. Credo che le loro storie siano ancor oggi una preziosa ispirazione per molti. Mostriamo la loro testimonianza nel nostro museo a Parigi, la “Cripta dei martiri” e, con la Chiesa universale, celebriamo ogni anno la festa dei martiri di ogni nazione: i martiri vietnamiti, cinesi, coreani, laotiani e altri.Siete preti francesi, vedete il contesto e le società europee, secolarizzate e in crisi di fede: vivete la missione anche qui?Vediamo che in Europa le chiese sono generalmente piuttosto vuote e, con la nostra presenza, cerchiamo di contribuire all’evangelizzazione. In Francia, ad esempio aiutando i giovani a rafforzare la loro fede e donarsi al prossimo, proponendo esperienze in luoghi di missione. Quando vanno in un altro paese, per fare un’esperienza di missione, i giovani tornano cambiati. Abbiamo anche una scuola, in un centro culturale chiamato “ Francia-Asia” pensato per gli asiatici a Parigi. E’ frequentato da immigrati asiatici provenienti da molti paesi, che studiano il francese per inserirsi nel mondo del lavoro. Per il 90%, non sono cristiani. Tutti gli insegnanti sono volontari. Numerose persone si sono formate in questo centro. E’ un’opera di pre-evangelizzazione. Continuano a invitare le persone con cui entriamo in contatto a iniziative culturali come concerti e conferenze. Coinvolgiamo volontari e famiglie, che possono avvicinarsi e diventare attivi nella nostra famiglia missionaria. Alcuni hanno fondato associazioni collegate alla nostra Società. Abbiamo anche un Istituto di studi, l’Istituto di Ricerca Francia-Asia (IRFA), aperto a ricercatori e accademici. Mettiamo la nostra presenza a disposizione della missione della Chiesa in Francia, cercando di mantenere un legame con la Chiesa locale e portando il nostro specifico sguardo missionario.Vi sentite chiamati oggi ad essere “missionari di speranza tra le genti”? Come ?Papa Leone XIV, che è stato un missionario, ci ha incoraggiati a essere “missionari di speranza tra tutti i popoli”: questo invito riecheggia profondamente il nostro spirito originario, cioè andare oltre i confini per testimoniare la Buona Novella della salvezza che porta speranza. Essere missionari di speranza oggi significa credere, contro ogni atteggiamento disperato, che Dio continua ad agire nella storia, spesso in modi nascosti, fragili e misteriosi. La speranza non è un ingenuo ottimismo: è il frutto della fede nella Risurrezione. Noi missionari MEP viviamo questa speranza in particolare stando accanto ai popoli di cui siamo a servizio, nei momenti di gioia come in quelli di dolore. La speranza di esprime nella fedeltà: rimanendo dove il Signore ci manda, anche quando i frutti tardano a comparire. Cerchiamo di vivere questa speranza nella semplicità, attraverso la preghiera, la fraternità e il servizio. In questo senso, essere “missionari di speranza” non è tanto una questione di parole quanto di rimanere, giorno dopo giorno, un umile segno della presenza di Dio là dove il Signore ci chiama a stare.(Agenzia Fides 23/10/2025)

MEP
p. Vincent Sénéchal, Superiore Generale MEP

Condividi:

Comunicato del Governo del 23 ottobre 2025

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Il Governo ha approvato un progetto del Comune di Valsot per l’ampliamento del centro di manutenzione forestale esistente e la costruzione di un nuovo capannone.

Con l’aggregazione comunale di Ramosch e Tschlin nel 2013, l’azienda forestale e l’ufficio tecnico sono stati separati e riorganizzati. Il centro di manutenzione forestale esistente a Sclamischot, realizzato all’inizio degli anni 1990 dall’allora Comune di Tschlin per le proprie esigenze, non offre tuttavia più spazio a sufficienza all’Ufficio forestale per depositare veicoli e macchinari. Attualmente vengono sfruttate come garage due ubicazioni esterne, che a medio termine non saranno più disponibili. Inoltre, varie macchine forestali e attrezzi sono esposti alle intemperie, fatto che risulta problematico soprattutto d’inverno. A seguito di questa situazione insoddisfacente, il Comune di Valsot intende centralizzare il parco macchine con un ampliamento del centro di manutenzione Sclamischot, migliorando così i processi operativi.

Dopo aver esaminato tre ubicazioni, quella situata a circa 400 metri dal centro di manutenzione esistente è stata valutata come la migliore soluzione per il nuovo centro di manutenzione forestale. Essa si trova nel bosco ed è ben collegata mediante una strada. La costruzione del nuovo capannone e il risanamento del centro di manutenzione esistente permettono di risolvere gli attuali problemi di spazio e di migliorare considerevolmente i processi d’esercizio nell’azienda forestale e ufficio tecnico del Comune di Valsot.

I costi per la costruzione del centro di manutenzione forestale sono preventivati in 675 000 franchi. Il Governo ha garantito al Comune di Valsot un contributo cantonale pari al massimo a 472 500 franchi per la realizzazione del progetto.

Informazioni: Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità

Commissione esaminatrice del concorso, per titoli ed esami, a 2 posti di Consigliere di Stato – anno 2025

Source: Government of Italy

22 Ottobre 2025

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 16 ottobre 2025, è stata nominata la Commissione esaminatrice del concorso, per titoli ed esami, a due posti di Consigliere di Stato, del ruolo della magistratura amministrativa, bandito con D.P.C.S. in data 14 maggio 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4a serie speciale – n. 41 del 27 maggio 2025.

Delegazione del Gran Consiglio del Cantone del Vallese in visita nei Grigioni

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Oggi una delegazione del Gran Consiglio del Cantone del Vallese ha reso visita al Gran Consiglio grigionese durante la sessione di ottobre 2025.

La delegazione proveniente dalla Valle del Rodano, composta da 12 persone, era guidata dalla presidente del Gran Consiglio Patricia Constantin. Essa era accompagnata dal secondo vicepresidente Didier Morard nonché dalle e dai capigruppo del Gran Consiglio del Cantone del Vallese.

Gli ospiti provenienti dal Cantone del Vallese sono stati accolti dalla Presidente del Gran Consiglio Valérie Favre Accola. All’incontro hanno inoltre partecipato rappresentanti delle frazioni del Gran Consiglio grigionese. In mattinata la delegazione ha seguito i dibattiti parlamentari nell’edificio del Gran Consiglio, è poi seguito un pranzo in comune. Il programma di contorno si è tenuto già il giorno precedente con una visita alla Bündner Herrschaft.

Le visite di Parlamenti di altri Cantoni servono a favorire lo scambio di esperienze e a coltivare rapporti di amicizia. Incontri di questo tipo tra gli organi direttivi di Parlamenti cantonali si tengono da una a due volte all’anno.

Fotografie:

 

Foto 2 | Le due delegazioni a Coira.

Persona di riferimento:

Patrick Barandun, capo della Segreteria del Gran Consiglio, Cancelleria dello Stato, tel. +41 81 257 22 32, e‑mail Patrick.Barandun@staka.gr.ch

Organo competente: Cancelleria dello Stato dei Grigioni / Segreteria del Gran Consiglio

AFRICA/COSTA D’AVORIO – Nomina del Vescovo di San Pedro-en-Côte-d’Ivoire

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 22 ottobre 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di San Pedro-en-Côte-d’Ivoire, (Costa d’Avorio), S.E. Mons. Youlo Alexis Touabli, trasferendolo dalla Sede di Agboville.S.E. Mons. Youlo Alexis Touabli è nato il 1° gennaio 1961 a Bereblo Tabou. È stato ordinato sacerdote l’8 agosto 1987 per la Diocesi di San Pedro-en-Côte-d’Ivoire. Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Insegnante nel Seminario Minore di Gagnoa (1987-1990) e nel Seminario Minore di Yopougon (1990-1992); Licenza in Filosofia presso l’Institut Catholique de Paris (1992-1995); Vicario della Cattedrale di San Pedro (1995-1997); Professore nel Seminario Maggiore di Daloa (1997-1999); Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma (1999-2001); Amministratore parrocchiale di Saint André, Sassansra (2001-2002); Parroco di Saint Paul in San Pedro e Vicario Generale della Diocesi (2003-2006); Presidente della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio (2011-2017); Amministratore Apostolico della Diocesi di Yamoussoukro (2018-2023).Il 14 ottobre 2006 è stato eletto primo Vescovo di Agboville ricevendo l’ordinazione episcopale il 16 dicembre successivo.Dal 5 maggio 2022 è Presidente della Conferenza Episcopale Riunita dell’Africa Occidentale (CERAO).(EG) (Agenzia Fides 22/10/2025)
Condividi:

AFRICA/COSTA D’AVORIO – Rinuncia e nomina del Vescovo di Abengourou

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 22 ottobre 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Abengourou, presentata da S.E. Mons. Boniface Ziri Gbaya. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Abengourou il Reverendo Sacerdote Jean-Pierre Tanoh Tiémélé, finora Vicario domenicale della Ascension de Notre Seigneur Jésus-Christ.S.E. Mons. Jean-Pierre Tanoh Tiémélé è nato il 22 febbraio 1969 a Treichville.Dopo aver frequentato l’Université Félix-Houphouët-Boigny di Abidjan, ha conseguito un Master in Business Administration (MBA) in Option Entrepreneuriat et Dévéloppement Durable presso il Centre de Recherche et d’Action pour la Paix-Institut de la Dignité et des Droits Humains (CERAP/DDH) e una Laurea in Ingegneria in Audit et Contrôle de gestion presso l’École supérieure de commerce Castaing di Abidjan. Successivamente, ha completato gli studi di Filosofia e Teologia presso il Seminario Maggiore Saint Coeur de Marie d’Anyama e il Seminario Maggiore Saint Paul VI d’Abidjane, ottenendo la Licenza in Teologia. È stato ordinato sacerdote il 29 gennaio 2011.Ha ricoperto i seguenti incarichi: Direttore Generale e Amministratore del Centre Père Mathieu Ray de Koumassi (2011-2015); Cappellano diocesano per gli Scout cattolici (2013-2015); Consigliere del Consiglio diocesano per gli Affari Economici (2014-2015), Segretario della Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale (2015-2016) e Segretario Esecutivo nazionale della Caritas di Costa d’Avorio (2015-2024); finora Vicario domenicale nella Parrocchia Ascension de Notre Seigneur Jésus-Christ.(EG) (Agenzia Fides 22/10/2025)
Condividi:

Tre anni di Governo Meloni, tre anni di risultati e traguardi per l’Italia

Source: Government of Italy

22 Ottobre 2025

Il 22 ottobre 2025, il Governo Meloni, il primo nella storia d’Italia ad essere guidato da una donna, compie tre anni ed è diventato il terzo Esecutivo più longevo della Repubblica.

Questo documento elenca in modo sintetico i numeri più importanti e i provvedimenti più significativi approvati e avviati dall’insediamento ad oggi.