ASIA/INDIA – Ogni bambino e ogni bambina ha diritto a crescere, imparare e sognare: i salesiani contro i matrimoni infantili

Source: The Holy See in Italian

mercoledì, 22 ottobre 2025

FDB

Gandhinagar (Agenzia Fides) – Creare una consapevolezza di massa, rafforzare la partecipazione della comunità e costruire una forte collaborazione tra tutte le parti interessate per eliminare completamente i matrimoni infantili dal proprio territorio è l’obiettivo dei salesiani del Gujarat per una campagna di sensibilizzazione intensiva sul fenomeno della durata di 100 giorni prevista dal 1 novembre 2025 al 26 gennaio 2026.In India la legge fissa a 18 anni l’età minima per sposarsi per le ragazze e a 21 per i ragazzi. Nonostante le unioni con i minori siano vietate, secondo l’Unicef, il paese asiatico è ancora quello in cui vive il numero più elevato di adolescenti costrette alle nozze prima della maggiore età: oltre 200 milioni, insieme a tanti casi che rimangono invisibili.Ad un anno dalla campagna nazionale “Bal Vivah Mukt Bharat” (India libera dai matrimoni infantili), in collaborazione con l’ONG “Just Rights for Children”, il 13 ottobre 2025 i missionari hanno avviato ufficialmente l’iniziativa contro i matrimoni infantili in tre distretti del Gujarat: Anand, Vadodara e Chhotaudepur. Più di 300 genitori dei tre distretti hanno firmato impegni scritti in cui promettono di non dare in matrimonio i propri figli minorenni. Queste garanzie scritte sono una testimonianza del cambiamento e dell’impegno verso la costruzione di un futuro più sicuro per ogni minore – si legge nella nota dei Figli di Don Bosco.Da giugno a settembre 2025 sono già state svolte diverse attività preparatorie. Sono stati profilati 150 villaggi nei tre distretti nei quali sono stati diffusi messaggi contro i matrimoni infantili attraverso murales, incontri comunitari e lettere di impegno da parte di 150 famiglie. Inoltre, un laboratorio a livello nazionale intitolato “Voci dei sopravvissuti” ha visto la partecipazione di 53 persone, mettendo in evidenza storie di vita reale di resilienza e speranza. Leader religiosi che celebrano i matrimoni, personale di realtà connesse ai matrimoni, autorità dei villaggi, saranno tra le figure chiave della comunità che verranno raggiunte durante questi 100 giorni.‘Bal Vivah Mukt Bharat’ era stata lanciata dalla Ministra per lo Sviluppo delle Donne e dei Bambini, Annapurna Devi, il 27 novembre 2024, a Vigyan Bhawan, Nuova Delhi. Il movimento ha già avuto un impatto notevole in diversi Stati dell’India grazie agli sforzi collettivi di funzionari governativi, organizzazioni della società civile e leader della comunità. A livello nazionale, la campagna ha contribuito a prevenire oltre 190mila matrimoni infantili, salvando innumerevoli ragazze e ragazzi dalla perdita della loro infanzia e delle opportunità di educazione e crescita.Attraverso questa iniziativa, i salesiani del Gujarat continuano la loro missione di educare, proteggere e condurre al pieno sviluppo le vite dei giovani. La campagna di 100 giorni è un forte richiamo al fatto che ogni bambino e ogni bambina ha diritto a crescere, imparare e sognare, libero dal peso di un matrimonio precoce.(AP) (Agenzia Fides 22/10/2025)
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VATICANO – PUM: Nell’anno giubilare al via i Corsi on line di aggiornamento in studi missiologici in francese, spagnolo ed inglese

Source: The Holy See in Italian

OMPes

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Prende il via il 24 ottobre la proposta formativa on line sugli studi missiologici del Segretariato Internazionale della Pontificia Unione Missionaria (PUM). L’iniziativa, proposta in francese, spagnolo ed inglese, nasce nell’anno giubilare e rivolge lo sguardo al 2026, quando si celebreranno i 100 anni della Giornata Missionaria Mondiale (istituita per volontà di Papa Pio XI su proposta della Pontificia Opera della Propagazione della Fede) ed i 110 anni della fondazione della PUM.Il programma di base del corso è stato concepito grazie alla fruttuosa collaborazione tra padre Dinh Anh Nhue Nguyen OFMConv, Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria, ed i direttori delle Pontificie Opere Missionarie (POM) di Spagna, padre José María Calderón Castro, e di Costa Rica, Padre Jafet Alberto Peytrequín Ugalde.Il Corso consiste in venticinque sessioni per venticinque settimane diluite da ottobre-novembre 2025 fino a giugno-luglio 2026. I temi affrontati toccheranno i seguenti ambiti: la missiologia fondamentale, biblica e contemporanea, la storia delle missioni, la teologia della missione, le problematiche missiologiche emergenti, la pastorale missionaria, il binomio ecumenismo e missione, la spiritualità missionaria e quella materno-femminile nell’evangelizzazione, la catechesi missionaria oggi.“Questa proposta intende essere un’occasione per rinnovare la coscienza missionaria in tutti i fedeli, oltre ad approfondire la conoscenza delle missioni della Chiesa nel passato, nel presente e per il futuro – dichiara padre Dinh Anh Nhue Nguyen –. Questo corso si inserisce a pennello nel contesto del post giubileo del mondo missionario celebrato lo scorso 4 e 5 ottobre quando, proprio in occasione dell’incontro internazionale missionario, tenutosi presso la Pontificia Università Urbaniana il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese) nella sua conferenza magistrale sulla missione ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento degli studi missiologici su indicazione proprio del documento conciliare Ad gentes (vedi Ag. Fides 5/10/2025 )”.Il Corso si pone come obiettivo anche quello di creare una “rete” tra i vari docenti dei centri accademici missiologici del mondo per dare vita ad un’opera globale dal carattere accademico- pastorale. Le sessioni, che in tutte le lingue hanno la durata di un’ora e 45 minuti, in lingua francese hanno inizio il 24 di ottobre e hanno luogo sempre di venerdì alle ore 17:00 (ora di Roma), quelle in spagnolo iniziano il 28 di ottobre e si svolgono di martedì alle ore 20:00 (ora di Roma) e quelle in inglese, per cui le iscrizioni sono ancora aperte cominciano il 6 novembre e si svolgono di giovedì alle ore 17:00 (Roma).Infine saranno disponibili, a beneficio degli iscritti che fossero impossibilitati a partecipare a qualcuna delle sessioni, le videoregistrazioni di ogni lezione. Per ulteriori informazioni fare riferimento ai link allegati.(EG) (Agenzia Fides 22/10/2025)

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I familiari curanti sono un pilastro della nostra società.

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Senza l’impegno dei familiari curanti il sistema sanitario e sociale svizzero sarebbe fortemente gravato. Essi forniscono regolarmente sostegno ai propri cari in caso di malattia, di disabilità o in età avanzata e lo fanno di solito in modo non retribuito. In tutto ciò, i familiari curanti rimangono spesso invisibili.

La situazione dei familiari curanti rimane spesso in secondo piano. Molti coniugano lavoro, famiglia e assistenza e si trovano di fronte a sfide in termini di tempo e organizzazione nonché dal punto di vista emotivo. Anche i giovani si trovano ad assumere responsabilità per fratelli e sorelle oppure per i genitori. Questo genere di prestazioni passa quasi inosservato nella nostra società e fornire sostegno ai familiari risulta difficile. «Un piccolo gesto è spesso sufficiente per aiutare e dare coraggio», ha detto il Consigliere di Stato Peter Peyer, direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità. «È importante mettere maggiormente in evidenza l’impegno di chi presta assistenza ai propri cari.»

Il 30 ottobre 2025 dieci Cantoni organizzano già per la dodicesima volta la «Giornata dei familiari curanti». Questa giornata rappresenta l’occasione per richiamare l’attenzione sul ruolo di queste persone ed esprimere nei loro confronti la giusta riconoscenza. Con questa giornata l’Alleanza intercantonale (Vaud, Ginevra, Friburgo, Neuchâtel, Vallese, Giura, Ticino, Berna, Grigioni, Basilea-Città) ribadisce il proprio riconoscimento per i familiari curanti e invita la popolazione a rendere visibile il loro lavoro e a offrire sostegno.

Un segno concreto di stima
Il Cantone dei Grigioni (l’Ufficio dell’igiene pubblica) e numerose organizzazioni cantonali del settore sanitario e sociale si impegnano per un migliore sostegno ai familiari curanti. Si tratta di offerte informative, servizi di sgravio, consulenze e progetti volti alla conciliazione di professione e assistenza. In occasione della Giornata dei familiari curanti nei Grigioni si svolgeranno diverse iniziative.

Presso il centro per anziani Du Lac a St. Moritz sarà inaugurata la mostra «Zuhause sterben», dedicata al tema del morire in casa propria. In loco saranno presenti organizzazioni quali la Croce Rossa Svizzera, Alzheimer, Pro Senectute e Palliativ con stand informativi per la popolazione. In occasione della giornata d’azione le organizzazioni cantonali ringrazieranno i familiari curanti con un omaggio.

Impegno comune per strutture sostenibili
Dal 2013 i Cantoni aderenti si impegnano per tenere maggiormente in considerazione l’assistenza ai familiari nella politica e nella società. Insieme all’organizzazione mantello nazionale «Comunità di interesse Familiari curanti (CIFC)», a livello federale si lavora inoltre al miglioramento delle condizioni quadro e alla creazione di strutture sostenibili. L’obiettivo consiste nel consolidare a lungo termine l’assistenza ai familiari e nel garantire la sua importante funzione.

Su www.familiaricuranti-svizzera.ch sono disponibili spunti su come offrire sostegno nel proprio ambiente – attraverso piccoli gesti o forme concrete di aiuto nella vita di tutti i giorni.

Persona di riferimento:

Denise Rudin, responsabile sezione Promozione della salute e prevenzione, tel. +41 81 257 64 00, e‑mail Denise.Rudin@san.gr.ch

Organo competente: Ufficio dell’igiene pubblica

AFRICA/SIERRA LEONE – Tra consumo locale e trafficanti internazionali le droghe illegali sono un’emergenza nazionale

Source: The Holy See in Italian

Freetown (Agenzia Fides) – Un importante narcotrafficante interazionale che ha trovato rifugio nel Paese, diplomatici sierraleonesi sospettati di collusione con i narcos, diffusione di droghe tra i giovani: la Sierra Leone è diventata un nuovo hub per il traffico internazionale di stupefacenti?La domanda è rafforzata dall’avvertimento lanciato da Mons. Charles Edward Tamba, Arcivescovo di Freetown che nell’omelia della messa di domenica 12 ottobre aveva affermato: “Faccio appello a tutti noi affinché parliamo con i giovani a noi vicini che sappiamo assumere droghe pesanti, affinché riflettano sulla sofferenza a cui stanno sottoponendo loro stessi, le loro famiglie e i loro cari, le loro comunità e il nostro Paese”. Le parole dell’Arcivescovo sono state pronunciate a pochi giorni dall’annuncio da parte del comune di Freetown che tra gennaio e ottobre di quest’anno sono stati recuperati 220 corpi di giovani sconosciuti morti di overdose di kush, una marijuana sintetica che provoca pericolosi effetti sulla salute con effetti deleteri sulla società sierraleonese, tanto che il Presidente Julius Maada Bio l’aveva definita “un’emergenza nazionale” (vedi Fides 8/4/2024). Accanto al traffico e al consumo locale di kush, vi sono indizi che il Paese sia diventato un centro internazionale del traffico di cocaina.Nel corso del 2025 si sono infatti moltiplicati i segnali preoccupanti sull’influenza del narcotraffico nel Paese. Il 17 gennaio è stato richiamato in patria dalla Repubblica di Guinea l’ambasciatore della Sierra Leone a Conakry, dopo il ritrovamento nel suo veicolo di sette valigie con complessivamente 13 kg di cocaina.Un altro scandalo che concerne le istituzioni diplomatiche sierraleonesi è l’arresto l’11 ottobre negli Emirati Arabi Uniti di un importante narcotrafficante turco, che sarebbe stato trovato in possesso di un passaporto diplomatico della Sierra Leone. Si tratta di Abdullah Alp Üstün, alias “Don Vito”, figura chiave nel traffico di droga globale e ricercato dall’Interpol che, secondo la stampa turca, avrebbe ottenuto il passaporto diplomatico grazie all’aiuto di Johannes Leijdekkers, olandese, uno dei narcotrafficanti più ricercati d’Europa che vive da tempo alla luce del sole nel Paese africano.La sua latitanza dorata è testimoniata dal fatto che Leijdekkers, condannato a 24 anni di carcere per omicidio e per aver partecipato al traffico di oltre sette tonnellate di cocaina, a Capodanno 2025, è stato avvistato a una messa insieme ad alcuni membri del governo, seduto accanto a una donna riconosciuta come la figlia del presidente Julius Maada Bio, che si trovava due file davanti a lui.Il Ministro dell’Informazione ha poi spiegato che è consuetudine durante le festività che il Presidente venga fotografato con numerose personalità senza conoscerne l’identità.Leijdekkers sarebbe arrivato in Sierre Leone nel 2022 ed è stato visto partecipare a diversi eventi mondani nella capitale Freetown. Al momento il narcotrafficante risulta irreperibile. (L.M.) (Agenzia Fides 22/10/2025)
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Giochi olimpici invernali 2026: i Grigioni si preparano per il flusso di visitatori

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Dal 6 al 22 febbraio 2026 si svolgerà la 25a edizione dei Giochi olimpici invernali Milano-Cortina (Italia). Il previsto flusso di visitatori che raggiungerà le località ospitanti di Livigno e Bormio attraverso i Grigioni pone il Cantone di fronte a sfide in materia di pianificazione dei trasporti. Il Governo ha approvato il piano per la regolazione del traffico elaborato da un gruppo di lavoro cantonale.

Parte delle gare avrà luogo a Livigno e nella vicina Bormio. Per il Cantone dei Grigioni è in particolare la località di Livigno a comportare sfide nel campo dei trasporti. Nei giorni di punta sono attesi fino a 12 000 visitatori. Circa un terzo raggiungerà la destinazione attraverso la Svizzera. Negli scorsi mesi, un gruppo di lavoro cantonale composto da rappresentanti dell’Ufficio tecnico, della Polizia cantonale e dell’Ufficio dell’energia e dei trasporti nonché da rappresentanti dell’Italia ha lavorato intensamente per elaborare un piano dei trasporti corrispondente. L’attuazione di misure di regolazione del traffico è molto importante, dato che i Giochi avranno luogo durante l’alta stagione turistica. Un traffico scorrevole è nell’interesse sia della popolazione locale sia dell’economia grigionese.

Il piano in breve
Gran parte del pubblico proveniente dall’Europa settentrionale e dell’est sarà in viaggio per Livigno attraverso il Passo del Forno nonché attraverso la galleria a gestione privata Munt La Schera, a senso unico alternato. La galleria funge da imbuto per il traffico e, anche in condizioni normali, risente sensibilmente di qualsiasi aumento del volume di veicoli.

Il piano ha l’obiettivo di convogliare le visitatrici e i visitatori verso i trasporti pubblici il prima possibile. Per trasportare in breve tempo il maggior numero possibile di persone attraverso la galleria Munt La Schera saranno impiegati bus navetta. Il transito per veicoli privati sarà possibile solo in determinate fasce orarie per una cerchia di persone limitata.

Servizio navetta con Park+Ride (P+R)

  • Il servizio navetta attraverserà la galleria Munt La Schera con una frequenza molto elevata, fino a ogni tre minuti e mezzo nelle ore di punta. Ciò si traduce in una capacità di circa 17 bus all’ora.
  • I bus navetta circoleranno tra le stazioni di Zernez e di Malles (Italia) nonché dai piazzali P+R di Zernez e in Val Monastero verso Livigno.
  • Poiché durante il periodo delle vacanze il carico di autoveicoli attraverso la Vereina è già molto sollecitato, si sta esaminando un’ubicazione P+R supplementare a Landquart.

Ampliamento dell’offerta di trasporti pubblici esistente

  • La Ferrovia retica (FR) renderà più attrattivi i suoi collegamenti verso l’Engadina estendendo gli orari d’esercizio e ricorrendo a collegamenti supplementari.
  • Per i viaggi di ritorno verso l’Altopiano sono previsti collegamenti ferroviari supplementari, in particolare la sera.
  • Per migliorare la raggiungibilità al mattino e alla sera, anche gli orari d’esercizio della linea di autobus 90.811 Zernez – Malles verranno estesi.

Ulteriore procedura e finanziamento
Con l’approvazione del piano dei trasporti, il gruppo di lavoro cantonale elaborerà la pianificazione di dettaglio e avvierà la fase di attuazione. Vi rientrano tra l’altro l’elaborazione e l’aggiudicazione dei corrispondenti contratti nonché i preparativi edilizi per gli impianti Park+Ride. A dicembre, per i comuni interessati e le cerchie interessate in Prettigovia, in Engadina e nelle valli meridionali, a Zernez si terrà inoltre un incontro informativo pubblico in occasione del quale verranno presentati i dettagli.

I costi per la gestione del traffico e per il dispositivo di sicurezza ammonteranno presumibilmente a circa 5,5 milioni di franchi, di cui circa 4,6 milioni di franchi sono costi esterni. Secondo lo stato attuale delle conoscenze, questi costi rappresentano la variante massima. Per quanto riguarda il finanziamento, è previsto un contributo dall’Italia. Qualora ciò non copra l’intero importo di spesa, l’eventuale eccedenza sarà a carico dei visitatori ai quali verrà addebitato tramite tariffe per l’utilizzo del P+R e del servizio navetta.

Persona di riferimento:

Consigliera di Stato Dr. Carmelia Maissen, direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, tel. +41 81 257 36 05 (raggiungibile tra le ore 14:30 e le ore 15:30), e‑mail Carmelia.Maissen@diem.gr.ch

Organo competente: Governo

AMERICA/HAITI – Quando tutto precipita nell’odio e nella violenza il villaggio di Pic-Makaya va avanti con fede e resilienza

Source: The Holy See in Italian

martedì, 21 ottobre 2025

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Pourcine Pic -Makaya (Agenzia Fides) – La crisi che continua a stravolgere il popolo haitiano minaccia di peggiorare a causa delle violenze delle gang che sfollano famiglie, distruggono la produzione agricola e impediscono agli aiuti di raggiungere chi ne ha disperatamente bisogno. Un recente rapporto pubblicato dall’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha rilevato che circa 5,7 milioni di haitiani – su una popolazione di circa 11 milioni – stanno affrontando gravi carenze alimentari, mentre i gruppi armati rafforzano la loro presa sulla nazione caraibica e l’economia devastata continua a crollare. L’IPC stima che i gruppi armati controllino ora circa il 90% di Port-au-Prince, la capitale, e negli ultimi mesi si sono espansi nelle regioni agricole. La violenza, inoltre, ha costretto 1,3 milioni di persone ad abbandonare le proprie case – un aumento del 24% da dicembre – e molte si sono rifugiate in siti temporanei sovraffollati e privi di servizi di base. Gli agricoltori che rimangono sulle loro terre devono negoziare con le bande per l’accesso e cedere parte dei raccolti. Le piccole imprese hanno chiuso i battenti, eliminando fonti di reddito per innumerevoli famiglie. Anche quando i raccolti raggiungono rese normali, i prodotti non possono raggiungere Port-au-Prince perché le bande bloccano le strade principali.In sei anni consecutivi di recessione i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 33% lo scorso luglio rispetto all’anno precedente. L’emergenza sempre più critica colpisce pesantemente i bambini. Un ulteriore recente rapporto ha rilevato 680 mila piccoli sfollati a causa della violenza – quasi il doppio rispetto alle cifre precedenti – con oltre 1000 scuole costrette a chiudere e centinaia di minori reclutati dai gruppi armati. La situazione della sicurezza rimane instabile. Giovedì 16 ottobre si sono verificati pesanti scontri a fuoco quando i funzionari governativi hanno tentato di incontrarsi al Palazzo Nazionale nel centro di Port-au-Prince, costringendo a una rapida evacuazione da un’area a lungo controllata dalle gang.Sul fronte sanitario è di questi ultimi giorni la notizia diffusa dall’organizzazione medica internazionale Medici senza frontiere (Msf) che, a causa delle violenze in corso nella capitale è stata costretta a chiudere definitivamente il centro di pronto soccorso di Port-au-Prince. Attualmente sono più del 60% le strutture sanitarie della capitale, compreso l’ospedale generale di Haiti, chiuse o non funzionanti a causa dell’aumento della violenza delle bande.In questo contesto di devastazione, criminalità, violenza, fame, miseria nel piccolo villaggio montagnoso di Pourcine Pic-Makaya la popolazione va avanti con resilienza grazie anche al grande contributo dei missionari presenti sull’isola caraibica.Tra questi, padre Massimo Miraglio, missionario Camilliano e parroco del villaggio a 300km da Port au Prince, ha raccontato all’Agenzia Fides di aver condiviso ‘un’esperienza che può aiutare la Comunità ad avanzare sulla buona strada’ come lui stesso ha riferito.“Lo scorso 17 ottobre siamo stati nel fondovalle per una giornata di formazione per 15 insegnanti della scuola di Alfabetizzazione avviata a metà marzo 2025 (vedi Agenzia Fides 5/3/2025) – racconta. In questo piovoso mese di ottobre gli spostamenti diventano difficilissimi a causa del fango sui sentieri che li rende molto scivolosi. Dall’altra parte è un piacere ammirare come la gente del posto, dai più anziani ai bambini, si muovano con agilità e coraggio su questi scoscesi e scivolosi cammini, indossando semplici ciabatte da ‘mare’… io, al contrario, malgrado gli scarponcini ‘made in Italy’, sono molto meno agile! Abbiamo passato insieme una bella giornata e gli insegnanti hanno migliorato la loro preparazione. Speriamo di poter organizzare presto una seconda giornata, richiesta da tutti i partecipanti. Agli inizi del mese di novembre ripartiremo con la scuola Alpha per adulti.” conclude padre Massimo.(AP) (Agenzia Fides 21/10/2025)
MM

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AMERICA/URUGUAY – Padre Sánchez al Giubileo Nazionale Missionario: “La missione, vocazione di ogni battezzato”

Source: The Holy See in Italian

Montevideo (Agenzia Fides) – Uniti per rinnovare insieme la vocazione missionaria e riscoprire la bellezza di essere missionari. E’ stata questa l’atmosfera che si respirava sabato 18 ottobre al Giubileo Nazionale Missionario, organizzato dal Dipartimento delle Missioni della Conferenza Episcopale dell’Uruguay (CEU). A raccontarlo all’Agenzia Fides è suor Jolanta Plominska, religiosa polacca delle Missionarie di S. Pietro Claver, responsabile della Direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Uruguay. La giornata si è aperta con il benvenuto del Cardinale Daniel Sturla, Arcivescovo di Montevideo, che ha salutato con parole di gioia e di incoraggiamento tutti i presenti, tra loro vescovi, sacerdoti, religiose, laici e numerosi giovani provenienti da diverse diocesi del Paese. Subito dopo è intervenuto padre Fernando Sánchez, direttore nazionale delle POM argentine, che ha illustrato i punti centrali del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale appena trascorsa. Padre Sánchez ha ribadito in particolare che la missione non è un’attività riservata a pochi, ma la vocazione di ogni battezzato e ha affermato: “Essa nasce dall’incontro personale con Gesù e si traduce nel servizio, nella prossimità e nella testimonianza gioiosa del Vangelo”.L’iniziativa è poi proseguita con i lavori di gruppo che hanno fatto emergere la proposta concreta di realizzare missioni congiunte tra diverse congregazioni e comunità, coinvolgendo anche i laici nella corresponsabilità missionaria. “La mattinata si è arricchita con un momento particolarmente toccante: le testimonianze missionarie, vere finestre aperte sulla vita e sulla speranza che nascono dall’incontro con Gesù”, racconta Suor Plominska. “La famiglia Velásquez, dopo un’esperienza in Amazzonia, ha scoperto nella missione la propria vocazione, che oggi continua a vivere nella quotidianità semplice e feconda di una parrocchia uruguayana. Erik, un giovane proveniente dalla parte più profonda dell’Uruguay ha raccontato la sua presenza nel quartiere Casabó. Suor María del Rosario, delle Misioneras del Sagrado Corazón de Jesús y de María, ha condiviso la ricchezza della sua esperienza in Honduras, mentre il seminarista Luis ha testimoniato la sua esperienza tra i popoli indigeni dell’Amazzonia venezuelana, una missione di vicinanza e di profondo ascolto, in cui il Vangelo si annuncia più con la presenza che con le parole”.Nel programma del Giubileo Nazionale Missionario anche la Feria Missionaria, un colorato spazio di incontro dove è stato possibile conoscere da vicino la varietà dei carismi, opere e presenze missionarie attive in Uruguay. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica nella parrocchia del Cordòn con il mandato missionario, segno dell’invio della Chiesa verso tutte le periferie geografiche ed esistenziali del Paese e del mondo intero. “È stata una vera festa missionaria, un’esperienza di comunione e di speranza, che ha rinnovato in tutti noi il desiderio di essere missionari di speranza tra le genti, portando la gioia del Vangelo là dove la vita chiama e lo Spirito invia”, conclude suor Jolanta Plominska.(EG) (Agenzia Fides 21/10/2025)
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EUROPA/FRANCIA – Un film sui sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi, “avventurieri di Cristo”

Source: The Holy See in Italian

MEP

Roma (Agenzia Fides) – L’avventura della fede è viva nel XXI secolo. La missione di Cristo e della Chiesa è viva. Lo testimoniano cinque “Avventurieri di Cristo”, come si intitola il film-documentario presentato e sostenuto dalla Società delle Missioni estere di Parigi (MEP). Il docu-film – proiettato oggi 21 ottobre a Roma in prima  visione (all’Istituto San Luigi dei Francesi ore 19), in occasione della Giornata Missionaria Mondiale e del mese missionario –  narra per immagini l’esperienza di cinque uomini e cinque Paesi. Tutti uniti da un solo solo fuoco: portare l’amore di Dio fino ai confini della terra. Padre Will Conquer in Cambogia, p. Philippe Blot in Corea del Sud, p. Yves Moal a Taiwan, p. Laurent Bissara in India e p. Gabriel De Lepinau in Madagascar, hanno lasciato tutto e sono partiti dall’Europa per  vivere il Vangelo nelle periferie del mondo, accanto  a persone rifiutate, emarginate, poveri, disabili, sfollati.Il racconto dell’attualità nel film si intreccia con le vicende  storiche che toccano il passato del MEP , una congregazione nata 360 anni fa e che oggi conta oltre  4.100 missionari, presenti soprattutto in nazioni dell’Asia. Pensata per un pubblico vasto, anche di non credenti, la pellicola si avvale di una fotografia suggestiva, che colpisce lo spettatore. In quella cornice, le vite dei missionari brillano di luce divina riflessa, nel donarsi completamente alle persone che sono chiamati a servire,  immergendosi senza pregiudizi nelle culture locali, anzi valorizzandole.I missionari non sono ritratti come “superuomini”, ma non temono di mostrare le loro fragilità , la solitudine, i problemi affettivi, le difficoltà di relazione, i blocchi psicologici: tuttavia, proprio nella debolezza umana si fanno la grazia di Dio e la forza dello Spirito Santo . Mettendo a disposizione la loro umanità, e annunciando l’amore di Dio ad ogni passo e in ogni azione, i missionari lottano per i più vulnerabili, accolgono persone con disabilità, aiutano i rifugiati nordcoreani, traducono la fede in arte locale. Questi “avventurieri di Cristo”  invitano a guardare oltre: cosa significa “donarsi” oggi? Perché partire? Riusciranno a mantenere  salda la loro vocazione da soli, in contesti a volte ostili? Perchè sacrificare tutto per la missione? Questi uomini – come tanti altri nel mondo intero – incarnano una risposta radicale e sorprendente alla ricerca di significato che pervade il nostro tempo.Assumendo un impegno totalizzante, nonostante le numerose prove e lontani dal loro ambiente confortevole in Francia – nota la presentazione del film – costoro pongono una domanda universale: qual è il mio posto in questo mondo? Cosa sono disposto a rischiare per amore? Con il loro coraggio e dedizione, irradiano una gioia contagiosa, quella di una vita donata  per amare, servire, condividere.Il film, spiegano gli organizzatori, intende “risvegliare lo spirito missionario”, ricordando che “la missione è una chiamata universale, e ancora attuale”. Inoltre  prova a rispondere alla ricerca di significato e di avventura dei giovani, facendo risuonare una “sete di autenticità” che pervade le storie narrate. Un’altra finalità è, poi, rivalutare la figura del sacerdote, oggetto di critiche e attacchi, offuscata nell’immaginario collettivo; e, infine, anche riabilitare la figura del missionario, se è vero che oggi la parola “missionario” evoca spesso una storia a volte dolorosa, costellata di conquiste, dominazioni culturali e proselitismo.  I missionari di oggi percorrono una strada completamente diversa: quella del servizio, del dono, dell’accoglienza, dell’inculturazione, .Alla realizzazione del film,  Damien Boyer, regista e fondatore della casa di produzione Orawa Production, ha lavorato circa 4 anni. Appassionato di spiritualità ha diretto in passato il film “Sacerdoce” (Sacerdozio) in cui racconta la vocazione di alcuni sacerdoti francesi nel XXI secolo.(PA) (Agenzia Fides 21/10/2025) 
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Dichiarazione congiunta dei Leader sulla Pace in Ucraina

Source: Government of Italy

Statement by President Zelenskyy, Prime Minister Starmer, Chancellor Merz, President Macron, Prime Minister Meloni, Prime Minister Tusk,  President von der Leyen, President Costa, Prime Minister Støre, President Stubb and Prime Minister Frederiksen on Peace for Ukraine 

We are all united in our desire for a just and lasting peace, deserved by the people of Ukraine. 

We strongly support President Trump’s position that the fighting should stop immediately, and that the current line of contact should be the starting point of negotiations. We remain committed to the principle that international borders must not be changed by force.

Russia’s stalling tactics have shown time and time again that Ukraine is the only party serious about peace. We can all see that Putin continues to choose violence and destruction.

Therefore we are clear that Ukraine must be in the strongest possible position – before, during, and after any ceasefire. We must ramp up the pressure on Russia’s economy and its defence industry, until Putin is ready to make peace. We are developing measures to use the full value of Russia’s immobilised sovereign assets so that Ukraine has the resources it needs. 

Leaders will meet later this week in the European Council and in the Coalition of the Willing format to discuss how to take this work forward and to further support Ukraine.