Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 128

Source: Government of Italy

19 Maggio 2025

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi, lunedì 19 maggio 2025, alle ore 11.00 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione Europea in materia di infrastrutture e trasporti (PRESIDENZA – INFRASTRUTTURE E TRASPORTI);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Ratifica ed esecuzione del protocollo di modifica dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con protocollo aggiuntivo, del 23 dicembre 2020, fatto a Roma il 30 maggio 2024 e a Berna il 6 giugno 2024 (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario (UNIVERSITA’ E RICERCA);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifica del regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31 – ESAME PRELIMINARE (CULTURA – TURISMO);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.


Inaugurato il moderno centro convegni del Plantahof

Source: Switzerland – Canton Government of Grisons in Italian

Consegna delle chiavi avvenuta: questo lunedì, la Consigliera di Stato Carmelia Maissen e il Presidente del Governo Marcus Caduff hanno inaugurato ufficialmente il nuovo centro convegni del Plantahof di Landquart. La moderna infrastruttura è di grande importanza per l’agricoltura nei Grigioni. Sabato 24 maggio 2025 gli interessati potranno visitare il nuovo centro convegni.

«Il Plantahof è la patria emotiva dell’agricoltura grigionese. Quale centro di competenze agricole esso occupa una posizione di punta nei Grigioni e la sua importanza quale istituto di formazione e di consulenza si estende ben oltre i confini cantonali», ha affermato il Presidente del Governo Marcus Caduff, direttore del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità. Il Plantahof vanta una storia lunga oltre 120 anni. L’area che occupa è di conseguenza cresciuta nel corso di numerosi decenni e oggi comprende circa 20 edifici.
Negli ultimi tre anni gli edifici che ospitano il centro convegni, composti da sala, cucina e alloggi, sono stati rinnovati a tappe. Con i nuovi edifici sostitutivi è stato rafforzato l’insieme architettonico ed è stata messa a disposizione del Plantahof un’infrastruttura orientata al futuro e utilizzabile in modo flessibile.

Una sede attrattiva per i contadini e le contadine
«Grazie alla nuova infrastruttura, il Plantahof è ben attrezzato per affrontare il futuro: i moderni edifici soddisfano le esigenze diverse e in continua evoluzione degli utenti e delle utenti», ha affermato la Consigliera di Stato Carmelia Maissen, direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, durante il suo discorso in occasione della consegna ufficiale delle chiavi tenutasi a Landquart. La direttrice delle costruzioni grigionese era lieta di poter consegnare i nuovi edifici all’agricoltura grigionese.
«La nuova infrastruttura offre agli agricoltori e alle agricoltrici un ambiente attrattivo. Essa apre nuove prospettive nella formazione e nel perfezionamento professionale delle giovani generazioni di agricoltori e agricoltrici nonché nella consulenza alle famiglie contadine», ha spiegato il direttore del Plantahof Peter Vincenz.

Un’opportunità colta
Dopo oltre 40 anni di utilizzo, un intervento di riqualificazione del centro convegni, comprendente la sala da pranzo, la cucina e gli alloggi era sempre più urgente. Inoltre, da diversi punti di vista gli edifici non corrispondevano più alle prescrizioni e agli standard odierni. Con i nuovi edifici vengono soddisfatte le esigenze e le prescrizioni legali in termini di energia e vengono rispettati i requisiti tecnici ambientali e di sicurezza così come le disposizioni in materia di accessibilità per le persone con disabilità.
Nel quadro del progetto, il confronto con il luogo e gli edifici esistenti ha assunto un’importanza centrale. «Con il rinnovo è stata colta l’opportunità per chiarire e migliorare la situazione urbanistica del Plantahof sviluppatasi nel corso di molti anni», ha spiegato il capo servizio cantonale delle costruzioni Andreas Kohne. La disposizione mirata degli edifici ha permesso di separare chiaramente le diverse utilizzazioni, creando così spazi flessibili che anche in futuro potranno essere utilizzati in vari modi. «Il progetto conferisce al Plantahof un aspetto al passo con i tempi e crea chiare condizioni di accesso.»

Imprese in prevalenza regionali
La pianificazione e la realizzazione sono state affidate al team di pianificazione Nickisch Walder Architekten di Flims e alla Planalytik GmbH di Flums. I lavori di costruzione sono stati commissionati prevalentemente a imprese regionali. I costi per l’intero progetto si attestano entro i limiti del credito pari a 24,5 milioni di franchi. Il Popolo grigionese ha approvato questo credito in occasione della votazione del 9 febbraio 2020.

Allegato:

Volantino dell’apertura del centro convegni del Plantahof

Fotografie:

Foto 2 | Foto 3 | Foto 4 | Foto 5 | Foto 6 | Fotos © Ingo Rasp, Photography, Coira

Persone di riferimento:

Organo competente: Ufficio edile

Inaugurazione del centro convegni del Plantahof

Sabato 24 maggio 2025 la popolazione avrà la possibilità di visitare gli edifici del nuovo centro convegni. Dalle ore 10:00 alle ore 15:00 il Plantahof aprirà le porte del suo centro convegni. Tutte le numerose persone interessate saranno le benvenute. Ogni ora a partire dalle ore 10:30 l’Ufficio edile dei Grigioni offrirà una visita guidata dei locali. Durante la giornata dell’inaugurazione, i visitatori e le visitatrici potranno degustare e acquistare i prodotti dello spaccio aziendale, accompagnati da un servizio di ristorazione. Il Plantahof è raggiungibile con i trasporti pubblici e in auto. In loco sono disponibili parcheggi. Le direzioni sono disponibili qui.

Conversazione telefonica Meloni – Trump – Starmer – Macron – Merz

Source: Government of Italy

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto nella tarda serata di ieri una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, insieme ai Leader di Regno Unito, Keir Starmer, Francia, Emmanuel Macron, e Germania, Friedrich Merz, per consultazioni prima dell’annunciata telefonata che il Presidente Trump avrà oggi con il Presidente Putin. 

Il Presidente del Consiglio ha innanzitutto ribadito il sostegno dell’Italia, insieme ai partner europei e occidentali, agli sforzi del Presidente Trump per una pace giusta e duratura in Ucraina, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato.

Il Presidente del Consiglio ha infine espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata ancora una volta da parte ucraina a favore del dialogo e ha reiterato l’auspicio che Mosca si impegni seriamente attraverso contatti diretti tra Leader in un negoziato che conduca alla pace.

VATICANO – La liberazione da antiche e nuove schiavitù al centro del terzo appuntamento del ciclo giubilare “Cammini di speranza”

Source: The Holy See in Italian

Città dl Vaticano (Agenzia Fides) – “Noi missionari siamo chiamati a metterci in cammino per essere artigiani di speranza e «restaurare» le persone che sono state colpite nella loro dignità e libertà”. A parlare è Suor Maria Rosa Venturelli, delle Suore Missionarie Comboniane (SMC), che giovedì 15 maggio ha introdotto il terzo appuntamento del ciclo “Cammini di speranza” nella missione ad gentes dal tema “Il cammino della liberazione dalle antiche e nuove schiavitù”.L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Pontificia Unione Missionaria (PUM) ed il Segretariato Unitario di Animazione Missionaria del Lazio (SUAM LAZIO) è un percorso di spiritualità missionaria nell’Anno Giubilare che culminerà ad ottobre con il Giubileo della Missione (vedi Ag. Fides 25/03/2025). Protagoniste di questo terzo appuntamento, come di tutti quelli in calendario, sono state le testimonianze.Ad aprire l’incontro nella Basilica romana dei Santi XII Apostoli è stato Padre Marc Nsanzurwimo, DEI Missionari d’Africa (Padri Bianchi), che ha affrontato il tema da un punto di vista storico soffermandosi sulla imponente campagna contro la schiavitù voluta fortemente da Papa Leone XIII e da lui affidata al Cardinale Lavigerie, Arcivescovo di Algeri. “Verso il XIX secolo Papa Leone XIII prese l’iniziativa di porre fine alla schiavitù in Africa. Affidò questo delicato compito al Cardinale Charles Lavigerie, Arcivescovo di Algeri, e lui lanciò un’immensa campagna contro la schiavitù, coinvolgendo influenti leader politici e della Chiesa e altri attori in Europa e su entrambe le sponde del Mar Mediterraneo – ha sottolineato padre Nsanzurwimo nella sua relazione -. La sua strategia fu quella di organizzare un grande tour nelle grandi capitali europee, tenendo conferenze e coinvolgendo i mass media”.Padre Prosper Harelimana, Coordinatore per i temi riguardanti la Giustizia, la Pace, l’Integrità del Creato, Incontro e Dialogo dei Padri Bianchi ha invece tratteggiato a grandi linee lo stato attuale della schiavitù: “A volte ci viene fatto credere che la schiavitù sia qualcosa del passato. Eppure, oggi in tutto il mondo, circa 50 milioni di persone vivono in schiavitù, specialmente le donne e i bambini“ ha raccontato. “Noi come Padri Bianchi lavoriamo insieme ad organizzazioni governative, non governative e religiose ed altre persone di buona volontà. Ad esempio, in Uganda è stato istituito un progetto per incontrare, dialogare e ascoltare le vittime della tratta di esseri umani”.La “Tutela e cura delle persone vulnerabili nel contesto missionario” è stato l’altro tema affrontato durante l’incontro, la cui moderazione e riflessioni finali sono state curate da padre Dinh Anh Nhue Nguyen Ofm Conv, segretario generale della Pontificia Unione Missionaria.Padre Romuald Uzabumwana, SAC, ha condiviso l’esperienza dei Padri Pallottini, presenti in undici Paesi africani. “Quando si va in missione s’incontrano i bambini e le persone in difficoltà, che sono appunto i soggetti più vulnerabili” ha affermato padre Uzabumwana, che nella sua relazione ha anche analizzato le diverse forme di abuso. “La tutela e la cura delle persone vulnerabili” ha aggiunto “sono al centro della missione della Chiesa e noi missionari siamo invitati ad essere “olio” della consolazione e “vino” della speranza con queste persone afflitte nel corpo e nello spirito, proprio come ci ha ricordato Papa Francesco nel messaggio della Giornata Missionaria Mondiale 2025” .Prossimo appuntamento in programma il 16 settembre sul tema “Il cammino di ridonare dignità divina a ogni persona e creatura”.(EG) (Agenzia Fides 19/05/2025)
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Papa Leone: una Chiesa unita e missionaria diventi “lievito” di concordia per l’umanità

Source: The Holy See in Italian

VaticanMedia
Il Cardinale Tagle consegna a Papa Leone XIV l’Anello del Pescatore

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – «Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te». Papa Leone XIV guarda la moltitudine raccolta in Piazza San Pietro, con pellegrini giunti da tutto il mondo per stargli vicino nella liturgia d’inizio del suo ministero Petrino come Vescovo di Roma. Guarda il popolo, i rappresentanti delle delegazioni ufficiali, quelli delle Chiese sorelle e delle altre comunità di fede, e all’inizio della sua omelia ripete la frase con cui Sant’Agostino ha espresso con parole ineguagliate il suo desiderio del Paradiso, della felicità per sempre.Prima della della solenne liturgia eucaristica, celebrata sul sagrato della Basilica Vaticana, Papa Leone, con i Patriarchi delle Chiese orientali, è sceso a pregare presso la tomba di San Pietro, e ha incensando il Trophaeum Apostolico.Nel corso della Celebrazione Eucaristica, hanno luogo i riti dell’inizio del pontificato. Il Cardinale Mario Zenari impone al Pontefice il Pallio. Il Cardinale Luis Antonio Tagle gli consegna l’Anello del Pescatore.Nell’omelia, dopo aver citato Sant’Agostino, Papa Leone delinea con parole semplici e chiare la missione che attende lui e tutta la Chiesa in un mondo lacerato e dolente.Il “tempo intenso” degli ultimi giorniLa morte di Papa Francesco – ricorda il Vescovo di Roma ripercorrendo quello che definisce il «tempo intenso» vissuto negli ultimi giorni – «ha riempito di tristezza il nostro cuore». Sono state «ore difficili» in cui «ci siamo sentiti come quelle folle di cui il Vangelo dice che erano ‘come pecore senza pastore’». Ma proprio «nel giorno di Pasqua abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e “lo custodisce come un pastore il suo gregge”». In Conclave, i Cardinali arrivati «da storie e strade diverse» hanno posto «nelle mani di Dio il desiderio di eleggere il nuovo successore di Pietro, il Vescovo di Roma, un pastore capace di custodire il ricco patrimonio della fede cristiana e, al contempo, di gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi».L’Amore di Dio viene prima«Sono stato scelto senza alcun merito» ricorda Papa Leone «e con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia». Perché «Amore e unità» sono «le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù».La missione affidata da Cristo a Pietro e ai primi discepoli – rimarca Papa Prevost, riferendosi al brano del Vangelo scelto per la Liturgia – è quella «ricevuta dal Padre: “pescare” l’umanità per salvarla dalle acque del male e della morte». E Pietro – ricorda il Vescovo di Roma, suo Successore, richiamando il mistero di predilezione a cui attinge anche il ministero ora affidato a lui – può «portare avanti» questo compito «Solo perché ha sperimentato nella propria vita l’amore infinito e incondizionato di Dio, anche nell’ora del fallimento e del rinnegamento». Solo «se hai conosciuto e sperimentato questo amore di Dio, che non viene mai meno» insiste Papa Prevost, ricordando la domanda “Simone, mi ami tu?” Rivolta per tre volte da Cristo allo stesso Pietro – «potrai pascere i miei agnelli; solo nell’amore di Dio Padre potrai amare i tuoi fratelli con un “di più”, cioè offrendo la vita per i tuoi fratelli».A Pietro è affidato da Cristo stesso «il compito di “amare di più” e di donare la sua vita per il gregge». Lo stesso a cui sono chiamati i suoi Successori, «perché – prosegue Papa Leone – la Chiesa di Roma presiede nella carità, e la sua vera autorità è la carità di Cristo». Per questo «Non si tratta mai di catturare gli altri con la sopraffazione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere, ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù».Cristo stesso – dice Papa Prevost, citando l’Apostolo Pietro negli Atti degli Apostoli – è la pietra «scartata dai costruttori» e divenuta «la pietra d’angolo», su cui viene edificata la Chiesa. E se «la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate». Al contrario, – prosegue il nuovo Vescovo di Roma – «a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro»La Chiesa unita, per il bene del mondoL’unità della Chiesa – chiede Papa Leone a fratelli e sorelle «vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio». Una «Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato».Il tempo presente – riconosce Papa Prevost – è lacerato da «troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri». E in «questa pasta» i cristiani sono chiamati a essere «un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità». Sono chiamati «a dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo siamo uno», esorta il Pontefice, ripetendo la frase di Sant’Agostino da lui scelta come motto episcopale. Così indica quale è«la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace».La “Chiesa missionaria” che si lascia inquietare dalla storiaLo «spirito missionario» – prosegue Papa Leone – è quello che può animare tutti, evitando di «chiuderci dentro il nostro piccolo gruppo» o di «sentirci superiori al mondo». Perché «siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio», per veder fiorire «quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo».Quella che può crescere «con la luce e la forza dello Spirito Santo» è proprio «una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti» esorta Papa Prevost, concludendo l’omelia «camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi».A conclusione della Messa, e prima di intonare la preghiera del Regina Caeli, Papa Prevost ha anche confidato di aver «sentito forte»  durante la Messa «la presenza spirituale di Papa Francesco, che dal cielo ci accompagna. In questa dimensione di comunione dei santi» ha aggiunto «ricordo che ieri a Chambéry, in Francia, è stato beatificato il sacerdote Camille Costa de Beauregard, vissuto tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, testimone di grande carità pastorale». Il Vescovo di Roma ha rivolto il suo pensiero anche ai «fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre», a cominciare da quelli della Striscia di Gaza, dove «i bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti – ha affermato – sono ridotti alla fame». Poi ha ricordato il Myanmar, dove «nuove ostilità hanno spezzato giovani vite innocenti» e la «martoriata Ucraina», che «attende finalmente negoziati per una pace giusta e duratura». (GV) (Agenzia Fides 18/5/2025)
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Incontro trilaterale Meloni – von der Leyen – Vance a Palazzo Chigi

Source: Government of Italy

18 Maggio 2025

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceverà oggi alle ore 15:30, a Palazzo Chigi, il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, J.D. Vance, e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
L’incontro trilaterale sarà incentrato sulle relazioni tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, nonché sulle principali questioni all’ordine del giorno dell’agenda internazionale.


VATICANO – Pallio e Anello del Pescatore, simboli della missione del Successore di Pietro

Source: The Holy See in Italian

sabato, 17 maggio 2025

Vatican Media

Città del Vaticano – La Messa “per l’Inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma”, celebrazione con la quale – come suggerisce il nome stesso – il Papa eletto inizia ufficialmente il suo ministero, si compone di un insieme di riti attraverso i quali viene rimarcata la valenza specifica che assumono le abituali insegne dei Vescovi, ovvero il Pallio e l’Anello. Oltre al loro riferimento a Cristo e alla Chiesa, per il Successore di Pietro, essi sono evocativi del compito a lui affidato dal Signore risorto: “Pasci le mie pecore” (cfr. Gv 21, 15-17).Il giorno in cui essa si celebra lo sceglie il Pontefice. Leone XIV l’ha fissata domenica 18 maggio, dieci giorni dopo l’elezione; il suo predecessore, Papa Francesco, scelse il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, santo molto caro al Papa argentino, una settimana dopo la fine del Conclave; Benedetto XVI la celebrò il 24 aprile, la domenica immediatamente successiva alla sua elezione; lo stesso decise Giovanni Paolo II, eletto lunedì 16 ottobre fissò la messa di inizio pontificato a domenica 22 ottobre.In questa solenne liturgia, i segni, così come i testi e i luoghi, esplicitano il loro richiamo a Cristo, pietra d’angolo della Chiesa: “Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Ef 2, 20 ), e a Pietro da lui chiamato a esserne la “roccia”, ovvero il “fondamento” (cfr. Mt 16, 18). E la celebrazione ha inizio proprio sulla tomba di San Pietro, a sottolineare lo stretto legame fra l’Apostolo e il suo successore. Davanti al Trophæum, su un vassoio, sono collocati il Pallio, l’Anello del Pescatore e il Libro dei Vangeli. Questi vengono presi da due diaconi e portati insieme in processione per essere poi adagiati sull’altare (in questo caso allestito sul sagrato della basilica vaticana. Accanto a esso Papa Leone ha voluto l’immagine della Madonna del Buon Consiglio custodita nel santuario di Genazzano, santuario dove si è recato in preghiera subito dopo la sua elezione).L’imposizione del Pallio e dell’AnelloDopo la proclamazione del Vangelo, in latino e greco, al Papa si avvicinano tre Cardinali, uno per ognuno dei tre Ordini (Vescovi, Presbiteri e Diaconi) e di continenti diversi, per l’imposizione del Pallio Petrino e la consegna dell’Anello del Pescatore.Il Pallio ,antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, viene così descritto da Simeone di Tessalonica nel De sacris ordinationibus: “Il Pallio indica il Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle, e assumendo la nostra natura umana nella Incarnazione, l’ha divinizzata, con la sua morte in croce ci ha offerto al Padre e con la risurrezione ci ha esaltato”.Il Pallio richiama anche il buon Pastore (cfr. Gv 10, 11), che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita (cfr. Lc 15, 4-7), ma anche la triplice risposta amorosa alla richiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle (cfr. Gv 21, 15-17).Nella sua forma presente, il Pallio è una stretta fascia, tessuta in lana bianca, incurvata al centro così da poterlo appoggiare alle spalle sopra la casula, e con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni capo che scende sul petto e sul dorso e quattro sull’anello che poggia sulle spalle, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille (dette acicula) che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo.A imporre il Pallio è un Cardinale dell’Ordine dei Diaconi. La formula che viene pronunciata richiama Cristo, “il pastore grande delle pecore”, che Dio ha risuscitato dalla morte (Eb 13, 20). Esso è stato preso dalla Confessione di Pietro, a significare il collegamento con l’Apostolo che ha ricevuto da Cristo stesso il compito speciale di guidare il suo gregge. A Pietro il nuovo Pontefice succede nella Chiesa di Roma.Dopo l’imposizione del Pallio sulle spalle del nuovo Pontefice, un Cardinale dell’Ordine dei Presbiteri invoca, con una particolare preghiera, lo Spirito Santo. Quindi avviene la consegna dell’Anello del Pescatore.Sin dal primo millennio, anche l’anello è insegna propria del Vescovo. L’Anello che il nuovo Papa riceve ha però la valenza specifica dell’anello-sigillo, che autentica radicalmente la fede, compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli: “E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22, 32). Viene detto anello “del Pescatore” perché Pietro è l’Apostolo pescatore (cfr. Mt 4, 18-19; Mc 1, 16-17) che, avendo avuto fede nella parola di Gesù (cfr. Lc 5, 5) dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa (cfr. Gv 21, 3-14).La consegna dell’Anello è fatta da un Cardinale dell’Ordine dei Vescovi. Il testo che accompagna il gesto evidenzia la speranza non delusa sperimentata da Pietro nel prendere il largo e calare le reti, e ricorda che a lui Cristo ha dato le chiavi del regno dei cieli. Sottolineato che il nuovo Pontefice a lui succede nella guida pastorale della Chiesa di Roma, viene ribadita l’esortazione di Paolo che indica nella carità il “pieno compimento della legge” (Rm 13, 8-10).L’esplicito riferimento alla Lettera ai Romani (“La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”, Rm 5,5) intende richiamare l’insegnamento che l’Apostolo ha indirizzato alla Chiesa di Roma; viene pure riportata la celeberrima locuzione con cui Sant’Ignazio d’Antiochia si è rivolto alla Chiesa di Roma, che “presiede nella carità”. La consegna dell’Anello si chiude invocando lo Spirito Santo perché arricchisca il nuovo Pontefice di forza e mitezza nel conservare i discepoli di Cristo nell’unità della comunione. (FB) (Agenzia Fides 17/5/2025)
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ASIA/VIETNAM – L’auspicio dei cattolici vietnamiti: “Aspettiamo Papa Leone XIV in Vietnam”

Source: The Holy See in Italian

Ho Chi Minh city (Agenzia Fides) – “Papa Leone XIV dovrebbe visitare il Vietnam, perseguendo il desiderio di Papa Francesco”: così  titola il quotidiano online vietnamita “Cattolicesimo e Verità”. E’ un esempio di come la stampa vietnamita, cattolica e non, ha accolto la notizia dell’elezione del nuovo Pontefice , proiettandola nella realtà locale.  L’articolo ricorda che “Papa Francesco ha lasciato una profonda eredità di compassione, pace e dialogo interreligioso”. “Uno dei desideri inesauditi di Papa Francesco – prosegue il quotidiano – era quello di visitare il Vietnam, un Paese con una vivace comunità cattolica e una ricca storia culturale”. per questo si auspica “una visita di Papa Leone XIV” che potrebbe avere “certamente un grande significato non solo per la Chiesa vietnamita, ma anche per altri aspetti come la cultura, la società e la diplomazia” e “sarebbe grande fonte di incoraggiamento per i cattolici vietnamiti, aiutandoli a rafforzare la loro fede e a vivere in unità con la Chiesa universale”. “Ci auguriamo con tutto il cuore che Papa Leone XIV visiti il Vietnam; il che sarebbe  un evento storico non solo per la comunità cattolica, ma anche per tutto il popolo vietnamita, portando un messaggio di pace, solidarietà e carità. La comunità cattolica vietnamita già attende con impazienza il giorno del suo arrivo” conclude il quotidiano.Sul versante della stampa non cattolica, si segnala la calorosa accoglienza espressa dalla comunità buddista. Sul quotidiano buddista “Phat u Vietnam” (I buddisti vietnamiti) l’analisi intitolata “Papa Leone XIV e la comunità buddista: una nuova era di dialogo interreligioso” riporta la benevolenza delle  comunità religiose non cristiane, compresi i buddisti in Vietnam e in altre nazioni asiatiche. Sebbene Papa Leone XIV non abbia ancora esposto appieno le sue opinioni sul buddismo, si osserva, “il suo background e le sue azioni iniziali mostrano un approccio aperto al dialogo interreligioso”. In particolare si cita il suo ministero in Perù, dove, riferisce l’articolo,  vive una piccola ma fiorente comunità buddista: per questo si intuisce che Papa Leone ha “familiarità con la diversità culturale e religiosa”. Inoltre, Papa Leone XIV è già considerato “prossimo” agli insegnamenti buddisti sulla compassione (karuna) e sulla interconnessione tra l’uomo e il Creato. In una conferenza del 2024, citata dai buddisti vietnamiti, il cardinale Prevost invocò  una “relazione reciproca” tra umanità e  l’ambiente. In questa visione echeggia il principio buddista di “non-danno” (ahimsa) e di “rispetto per la vita”, il che apre la strada a progetti congiunti con organizzazioni buddiste. D’altronde, si nota, “‘invito del suo discorso inaugurale a ‘costruire ponti’ implica la sua disponibilità a tali collaborazioni”.Profondo apprezzamento verso Papa Leone XIV a nome della Chiesa in Vietnam lo ha espresso in un’intervista al canale mediatico della Arcidiocesi di Ho Chi Minh city padre Peter Nguyen Thanh Tung, professore di Storia della Chiesa. “Il Successore di San Pietro – ha detto –  ci ha ricordato che la Chiesa rimarrà  salda per sempre perchè, come ha promesso e Gesù: le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. “Il Papa – ha continuato – ha scelto il nome di Leone XIV ricordando  Leone XIII, che si trovò  in un momento in cui il mondo stava affrontando problemi sociali. Papa Leone XIII  difese  i lavoratori in un contesto sociale in cui il capitalismo li sfruttava. Papa Leone XIV desidera  proseguire sulla strada di una Chiesa aperta, una Chiesa che protegge e difende i poveri e i vulnerabili, i lavoratori e sostiene la dignità umana”.(PA-AD) (Agenzia Fides 17/5/2025)
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Il Sottosegretario Mantovano in visita nei comuni di San Ferdinando (RC), Rosarno (RC) e Orta Nova (FG)

Source: Government of Italy

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, è stato oggi in visita nei comuni di San Ferdinando (RC), Rosarno (RC) e Orta Nova (FG), dove ha presieduto gli incontri istituzionali e con gli amministratori locali volti all’attuazione del “Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, funzionali ai comuni o alle aree metropolitane ad alta vulnerabilità sociale” che, dopo Caivano, porterà al rilancio sociale ed economico di ulteriori aree comprese in otto comuni.

A San Ferdinando, il Sottosegretario Mantovano, con il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, il Comandante generale dei Carabinieri Salvatore Luongo, il Commissario straordinario di Governo Fabio Ciciliano, il Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro, il Presidente della Regione Roberto Occhiuto e il Sindaco Gianluca Gaetano, ha inaugurato la locale caserma dei Carabinieri e partecipato a un incontro in municipio tra le autorità per la verifica operativa dei progetti messi a punto per il rilancio del territorio comunale. Gli interventi previsti, per un totale di 10 milioni di euro, riguardano lo smantellamento di una tendopoli, la realizzazione di una “fattoria solidale” e la riqualificazione di diverse strutture scolastiche, culturali, adibite a verde urbano e del “Villaggio Praja”.

A Rosarno, dove Mantovano ha presieduto una riunione nella sede del Comune, è stato avviato un investimento di 4,4 milioni per la realizzazione di un centro polisportivo e si realizzeranno interventi di riqualificazione del quartiere Bosco, del cinema, della rete viaria e dei plessi scolastici, per ulteriori 5,6 milioni di euro.

Infine, a Orta Nova (FG) Mantovano ha avuto un incontro operativo con la Commissione straordinaria che gestisce l’amministrazione comunale dal luglio 2023 a seguito degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Nel comune foggiano saranno attuati interventi per circa 21,5 milioni, che ricomprendono la riqualificazione e l’effecientamento dell’impianto di illuminazione pubblica, la ristrutturazione di un immobile da adibire a caserma dei Carabinieri, la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione di diverse aree e strutture pubbliche tra cui una residenza sociosanitaria per anziani e il complesso polisportivo comunale e la realizzazione di due campi da calcetto.

L’intera attività del Piano si basa su tre pilastri dello sviluppo sostenibile: la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Per la realizzazione degli interventi è stata autorizzata, nel triennio 2025-2027, la spesa complessiva di 180 milioni di euro, di cui 100 milioni di euro per l’anno 2025, 50 milioni di euro per l’anno 2026 e 30 milioni di euro per l’anno 2027, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. Possono essere utilizzate ulteriori risorse messe a d